Gesu Cristo ci dice: «Se uno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua». Ma a quale «croce» si riferisce? Spesso, o quasi sempre, viene individuata questa croce con l’accettare le tribolazioni che ci affliggono (malattia, disagio sociale, sofferenza, ecc. ecc.) ma non credo che si esaurisca qui la croce di cui parla Gesù.Qual’e dunque questa croce? Vogliamo rispondere a questa domanda fondamentale necessaria per comprendere pienamente l’esortazione di Gesu Cristo stesso.Per comprenderlo penso che dobbiamo guardare proprio alla croce di Gesu Cristo in particolare a due aspetti:1) alla solitudine dal Lui sperimentata sia nei Getsemani che sulla Croce, ovvero il fatto che si e’ sentito abbandonato dal Padre. Come dimostrato dal grido:«Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»” (Mt 26,46 ) da Lui lanciato prima di morire sulla croce. 2) alla sofferenza da Lui patita durante tutta la Passione anche a causa della solitudine.LA SOLUTUDINE DELLA NOTTE OSCURA Della solitudine da Dio, ovvero la cosiddetta Notte Oscura, parlano molti testi teologici (ved. in particolare Cap. 1, J.Ratzinger ”Introduction to Christianity”, Ignatius Press, San Francisco 2004). E’ lo stato che tutti i Santi e quindi anche tutti i cristiani della Vera Fede devono necessariamente attraversare prima di morire (la stessa morte fisica coincide molto probabilmente con questo stato). Ratzinger menziona l’esempio di Santa Teresa di Lisieux che sebbene nata in un ambiente molto religioso ed osservante affermava di essere assalita periodicamente dalle “peggiori tentazioni di ateismo”. La sua mente veniva assalita da “ogni possibile argomento contro la fede” con cio’ sperimentando l’assenza di Dio. Tentazioni che Ratzinger attribuisce all’Illuminismo ovvero la filosofia teorizzata da I.Kant nella sua opera “Critica della ragion pura”. Cio’ in quanto l’Illuminismo essendo basato sul principio della non-contraddizione a due vie di Aristotele conduce inevitabilmente al conflitto tra ragione e fede (Ateismo filosofico; ved. LA FILOSOFIA DELL’ILLUMINISMOhttps://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2908377869174488&id=100000069109306&sfnsn=mo).Peraltro sia l’Illuminismo che l’Ateismo filosofico sono razionalmente refutabili (ved. REFUTAZIONE DELL’ILLUMINISMOhttps://www.facebook.com/100000069109306/posts/2908396805839261/?sfnsn=moPHILOSOPHICAL BASIS AND REFUTATION OF ATHEISMhttps://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2913050712040537&id=100000069109306&sfnsn=mo )Cio significa che la notte oscura di Santa Teresa di Lesieux, anche se reale, non puo’ essere dovuta affatto all’Illuminismo. Di cosa si tratta dunque e perche’ si e’ manifestata anche a Gesu’ Cristo stesso?E’ l’ultima tentazione del Demonio, la lotta che tutte le anime che credono in Dio, in particolare a Dio Padre, devono superare. Perché anche se hanno superato tutte le tentazioni sensibili e hanno acquistato il dominio sui sensi e sulla fantasia, anche se la volontà è fermamente decisa a proseguire verso la perfezione dell’amore, il Demonio tenta l’anima nel momento della massima difficolta, cioe’ in prossimita’ della morte. Nel caso di Gesu’ Cristo, la sua solitudine dal Padre si spiega con il fatto che Gesu-Figlio di Dio – avendo caricato su di se’ tutto il male possibile da noi compiuto in tutta la storia dell’umanita e quindi tutti i nostri peccati – viene respinto dal Padre, il Bene supremo!Quindi deve portare da solo il peso di tutti i nostri peccati! Ma noi, se siamo veramente fedeli e crediamo in lui fino in fondo, non possiamo lasciarlo solo! Questo significa che al sopraggiungere della morte parteciperemo sicuramente a nostra volta alla Sua sofferenza!