Le nozze di Cana, pericope evangelica (Gv 2:1-11)
2 “Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. 2 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3 Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino»(1). 4 E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». 5 La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».
6 Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. 7 E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le giare»; e le riempirono fino all’orlo. 8 Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono. 9 E come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l’acqua), chiamò lo sposo 10 e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un pò brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono». 11 Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.”
Qual’e’ il significato del brano?
Giovanni vuole dare un messaggio preciso. Si tratta del primo dei sette miracoli (semeion=segni) Gesu Cristo.
L’aggancio e’ con il Prologo di Gv “..la legge fu data per mezzo di Mose’, la grazia e la verita vennero a noi per mezzo di Gesu Cristo.“
Le nozze nelle famiglie palestinesi piu’ ricche duravano 7 giorni! L’organizzazione veniva affidato all’arcitriclino (il direttore di cerimonia, maestro di tavola, il maitre). La frase «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un pò brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono» rappresenta il commento di un fariseo (si tratta di un rimprovero!).
“Tre giorni dopo..” si riferisce al giorno della promulgazione della Legge sul Sinai (teofania di Dio).
Le nozze rappresentano il rapporto tra Dio e Israele (tema teofanico che riguarda l’Alleanza di Dio). Cana e’ forse una collocazione simbolica (non un luogo reale?). C’e’ il ruolo centrale di Maria come regina! Lei fu invitata e lei invito’ a sua volta anche Gesu’ e gli discepoli!
Cosa rappresenta il vino? Il vino rappresenta l’amore tra gli sposi!
Non hanno piu’ vino! Se ne accorge la Madonna!
Maria e’ la nuova Eva: e’ Maria che permette che la festa vada avanti!
Maria e’ la corredentrice, la mediatrice di tutte le grazie!
La donna non ama la platea (quanto e’ vero!), la donna custodisce l’uomo! La donna e’ creata per avere l’occhio attento (2).
Maria (“Ezer”), con il suo sussurro, e’ la nuova Eva che salva l’uomo (non e’ come Eva la “causa perditionis” ma “causa salutis”!).
Maria si accorge quando noi stiamo male! Lei e’ nostra mediatrice!
Prende a cuore la causa nostra, e’ lei la corredentrice e mediatrice! Come mai Gesu’ dice “donna” per rivolgersi a Maria? Parla da Dio!
La frase “Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora» in greco recita propriamente “Che importa a me e a te donna?“.
Lutero era esclusivo nel suo modo di procedere: quello che gli creava problema era la devozione dei cristiani, specialmente la devozione tradizionale dei mediterranei (i.e., la Sicilia) che fu decisiva per la conversione del futuro cardinale Henry Newman!
“Non è ancora giunta la mia ora» invece in greco e’ “non per me ma per te e’ giunta l’ora“! Che significa? E’ Maria che concede la grazia e lei a cui dobbiamo rivolgere la preghiera! Lei ci puo’ soccorrere! Lo dice Gesu’!
Il cambiamento dell’acqua in vino indica il cambiamento dell’Alleanza. Non piu’ l’acqua del Sinai, ma il vino di Cristo!
Le sei giare di pietra erano molto pèsanti (e non potevano essere spostate). Le giare servivano per la purificazione. In totale settecento litri d’acqua che sono diventati vino.
A questo punto l’arcitriclino (che rappresenta la durezza di cuore di fronte alla Nuova Alleanza) interviene con tono di rimprovero.
Anche oggi abbiamo bisogno di vino nuovo! Solo Maria puo’ ottenerci questa grazia!
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(1) vedere il film delle nozze di Cana.
(2) Testo di suor Edith Stein, autrice di un bellissimo libro su Eva,