Radio Domina Nostra, Di don Minutella (24 gennaio 2021)
I fedeli che stanno qui a Palermo possono testimoniarlo. Avevo detto loro, qualche settimana fa che, una volta liquidato Trump, e dopo che si è finalmente creato l’asse Biden-Bergoglio, ci si sarebbe mossi contro l’altro baluardo antiglobalista e marcatamente sovranista che sta a est, cioè Putin, il quale in Russia ha la colpa di aver creato un sistema statale post-comunista, in grado di riallacciare i rapporti con la Chiesa ortodossa, e di sconfessare, in ragione di un acceso patriottismo, la direzione assunta dai poteri mondiali. E così è stato, con la mia stessa sorpresa. Nei giorni scorsi, infatti, le piazze russe si sono riempite, con una sincronia perfetta da parte della regia del potere unico mondiale, di oppositori a Putin. Le scene che nei mesi scorsi abbiamo visto nelle città americane, gestite dai media che hanno preso di mira il sovranista Trump, sono ora ripetute, con un copione identico, nelle città russe, soprattutto Mosca. Il pretesto è la censura di regime e l’eroe di turno è un tale Navalny che passa come oppositore di Putin, il temibile tiranno dell’Est, quale collega dell’altro temibile tiranno dell’Ovest, l’ormai deposto Trump.E così la macchina da guerra si è ora concentrata su Putin, e ne vedremo delle belle. Sarà una telenovela mondiale in cui il capo di stato russo dovrà passare, agli occhi della collettività drogata dai media, come un nemico della democrazia. Non so quale esito potrà avere l’attacco del sistema globalista nei confronti di Putin che, secondo me, ha molte più chances di Trump per svelare la vera natura del sistema mondiale democratico. Si stanno sciupando, in queste ore, le solite espressioni, da parte dell’Unione Europea e delle cancellerie allineate, di vicinanza al popolo russo, di sdegno per la censura politica, proprio da parte dei lorsignori che da queste parti imbavagliano chiunque non si allinei al pensiero unico e alla dittatura del relativismo.
Quello che stiamo vivendo va compreso fino in fondo. Perché questa è l’ora decisiva per l’umanità, nella quale si gioca la partita finale tra i figli delle tenebre e i figli della luce. Benedetto XVI resta l’unico punto di riferimento.La storia umana è realmente un testo sacro da leggere, vi si scorge la provvidenza divina. Mosca, che ieri era centro del potere ateo e materialista (con quell’utopia bolscevica e rivoluzionaria che ha prodotto milioni di morti), è oggi un baluardo della fede molto più che Roma. Mentre nella città eterna, governata da un falso papa, piazza San Pietro è vuota e le chiese deserte, a Mosca le chiese e i santuari, ma anche i monasteri storici, straripano di fedeli. Mentre in Europa regna il peggior regime relativista, a Mosca cresce la fede dei cristiani e la devozione. Ovviamente – è opportuno sottolinearlo – non sono un politologo, e meno male! Scrivo da teologo e uomo di fede. Perciò potrei non azzeccarci. A Fatima tuttavia la Santa Vergine, dall’estremo lembo occidentale europeo, proprio nel 1917 (quando il Cremlino diveniva la roccaforte del potere rosso), volgeva lo sguardo proprio verso Mosca, e quella regione del mondo che fino a ieri sembrava aver archiviato per sempre la questione su Dio, vive oggi del binomio patria-Dio, mentre l’Occidente, impaurito ma pieno di sé, vive la peggior stagione dal dopoguerra.Mosca potrebbe ora diventare il “centro” della fede autentica in Gesù Cristo. Non so…Certo, non ignoro che la Santa Vergine ha chiesto la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato. C’è chi sostiene che sia stata effettuata da Giovanni Paolo II nel 1984, c’è chi sostiene che invece è ancora da farsi.In ogni caso, mentre i media lentamente indirizzano le bocche dei cannoni verso Putin, nuovo e più temibile avversario del NWO, quanti (purtroppo non tanti) hanno chiara la strategia nemica, impugnano il rosario, come i moscoviti si inchinano dinanzi alle sacre icone. La fede è ciò che vince il mondo. La storia è piena di questa verità, e la Madonna del Rosario ha ancora da dire la sua ultima parola, quella della vittoria. Proprio dalle parti dell’est, in Polonia, il sindacato Solidarnosc ha trionfato su un granitico sistema comunista, impugnando il rosario ed esibendo la Madonna Nera. E non è storia lontana nel tempo.
Don Minutella