Non v’e’ ormai alcun dubbio. Sembra che X Toro si sia schierato con la vasta schiera dei cosiddetti “UNA CUM” ovvero nientemeno che coloro, i quali – si badi bene – pur ritenendo Bergoglio eretico, apostatae percio’ stesso anticristo,cionostanteritengono i riti e i sacramenti celebrati in unione con Bergoglio non solo leciti ma perfettamente validi!
Si tratta con ogni evidenza del segno inconfondibile del fumo di satana (*)che emerge dall’incredibile contraddizione con il Depositum Fidei! L’argomento del resto e’ arcinoto (nonche’ trito e ritrito) per tutti noi del Piccolo Resto (1).
Si tratta tuttavia soltanto di una volgare mistificazione degli UNA CUM! Secondo cui evidentemente i fedeli sarebbero (in gran parte) degli sprovveduti e come tali incapaci di rendersi conto razionalmente della demenziale deriva eretica della falsa chiesa!
Ma e’ vero il contrario! Infatti sono per primi i semplici, i bambini, i puri di cuore e la preziosa gente umile che e’ il lievito della chiesa, ad accorgersi delle insopportabili offese che i riti eretici della falsa chiesa portano a Gesu’ Cristo, alla Madonna, allo Spirito Santo e al Padre Eterno!
Non stupiscono pertanto i toni ipocritamente scandalizzati le trasparenti allusioni critiche ai toni, asseritamente “urlati” che assumerebbero le argomentazioni del Piccolo Resto in difesa del Depositum Fidei e dell’unico vero Papa, Benedetto XVI. Vedasi al riguardo l’arcinoto episodio del dibattito a tre DON MINUTELLA-MELUZZI-LAMENDOLA del 3 gennaio 2021 citato anche nel successivo post di Don Minutella (2).
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(*) “LA MIA CHIESA STA VENENDO ABBONDANTEMENTE INVASA DAL FUMO DI SATANA”,
La chiesa c’e’ l’ha sempre fatta. Esempi sono numerosi. Caterina da Siena e spinse per il ritorno dei papi da Avignone. Gregorio Magno (siciliano!) salvo’ la chiesa del suo tempo. Le persecuzioni, cui Costantino pose fine, non bloccarono la diffusione della fede.
Ma la persecuzione fa bene alla chiesa. Come Stalin ben dovette realizzare quando tento’ inutilmente di ateizzare la Russia. Il male delle chiesa viene invece quando la chiesa e’ a favore e d’accordo con il mondo.
Ma piu’ vicino al nostro tempo, due figure S.Pio X (papa sarto) e Leone XIII. Pio X fronteggia da papa il modernismo (“pascendi dominicis grecis”).
Oggi invece oggi siamo in presenza della peggiore crisi. La massoneria si e’ insediata in Vaticano. Il loro obbiettivo e’ quello di distruggere la chiesa nello spirito (creando lo scoraggiamento).
Che cosa e’ piu’ pericoloso: la malattia o lo scoraggiamento? La Massoneria dal 2013 con la falsa elezione di Bergoglio ha lo scopo di distruggere la fede. Con un sistema mafioso volto al solo scopo di diffondere l’errore e distruggere il cattolicesimo. Ma senza distruggere le strutture. Attuando un cammuffamento ingannevole. Sfruttano le strutture per distruggere l’identita’ bimillenaria della chiesa, rimpiazzandola con un’altra radicalmente non cattolica e di fatto atea.
Al contrario di quanto tentato del nazismo che voleva invece condurre a termine nientemeno che il rapimento di Pio XII, cancellando con cio’ la struttura gerarchica stessa della chiesa cattolica. Questo piano venne sventato dalla Provvidenza: Suor Madre Speranza apparve in bilocazione al generale tedesco al comando in Italia (che ebbe in cambio la promessa di avere salva l’anima). Si trattava dello stesso generale che doveva attuare il piano del rapimento del papa.
Ma quale ne e’ la causa?
Secondo i neovacantisti, di cui Mons. Carlo Maria Vigano sembrerebbe ora diventarne il principale esponente, sostengono che la causa sarebbe il CV2 e i “pessimi” pontificati di Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II. E con cio’ considerando Bergoglio papa regolarmente eletto! (e quindi Benedetto XVI come regolarmente autodimessosi).
Ma e’ davvero possibile considerare Bergoglio un continuum con Benedetto XVI?
Chi sono gli altri epigoni di questa posizione?
Uno di questi e’ De Mattei, il quale afferma: se noi scegliessimo di rimanere con Benedetto XVI alla sua morte rimarremmo senza successione papale. Mons. Vigano sta’ di fatto “facendo da collante” tra le posizioni tradizionalista e quella sedevacantista (nessu papa da Pio XII).
Per farlo, glissanoclamorosamente sul vero problema urgente: quello cio’ del falso papa, ovvero di un papa in realta inesistente in base alle vigenti norme canoniche della chiesa a causa:
le dimissioni forzate
l’atto di dimissioni intrinsecamente errato, che non riguarda il Munus Petrinus (cioe’ l’investitura morale) bensi’ il solo Officium (ovvero l’incarico amministrativo)
una “sanatio ecclesiae” non e’ possibile (non si puo’ infatti sanare cio’ che non esiste!)
Infatti Vigano e i suoi seguaci come Lamendola e Tosatti ignorano il problema dell’elezione irregolare e considerano Bergoglio papa regnante.Ed altresi’, incredibilmente, ritengono che Benedetto XVI sia altrettanto colpevole (sic!) come Bergoglio per la situazione attuale.
E quindi, al contrario, vengono ignorati i meriti grandissimi di Benedetto XVI (che ne ha tantissimi!).
Ma non esiste benedizione di Dio per un’opposizione a Bergoglio che prescinda da Benedetto XVI!
Occorre infatti seguire il vero e unico papa, Benedetto XVI, per poter attuare veramente la volonta di Gesu’ Cristo!
Che la chiesa sia in declino a partire dal CV2 e’ indubitabile, ma negare completamente la legittimita’ del CV2 e’ inaccettabile.
Bergoglio e’ oggi il pastore-idolo delle sinistre atee, abortiste, pro LGBTQ, pro-pachamama, pro-luteranesimo, pro-meticciato, pro-fratellanza massonica universale, pro-NWO, pro censura e persecutorio di chiunque dissenta dal pensiero unico.
La persecuzione attuata da Bergoglio e dalla falsa chiesa nei confronti del Piccolo Resto, in tutti i suoi esponenti a partire da Don Minutella, e’ in corso. Come gli apostoli di Gesu’ a suo tempo perseguitati dal Sinedrio di Gerusalemme e percio’ condannati all’esclusione (i.e., scomunica) dalle sinagoghe, oggi il Piccolo Resto viene appunto scomunicato ex toto.
Mons. Vigano mira forse a candidarsi come nuovo papa, dopo la morte di Bergoglio? Ma in tal caso sara’ un falso papa!La chiesa puo’ sopravvivere solo in unione con Benedetto XVI!
Forse il minimo comun denominatore di tutte le ideologie è il non riconoscimento del reale. Non riconoscere che nel ventre della madre c’è un essere umano, che una persona fortemente disabile rimane persona e quindi non si può praticare su di lei l’eutanasia, che uomo e donna, dotati di pari dignità naturale, hanno inclinazioni e orientamenti differenti che li portano ad avere anche ruoli sociali differenti e quindi incarnano antropologie diverse ma di pari valore, che l’unica famiglia esistente è quella fondata sul matrimonio e che il matrimonio è un vincolo che può unire solo un uomo con una donna, che esiste una gerarchia sociale naturale, che il sesso biologico è un dato a cui si deve adeguare la psicologia della persona per non trovarsi scissa e così via.
La realta rivoluzionaria partorita dall’immaginazione
La realtà si impone all’intelligenza come già definita in sé, ma il rivoluzionario non accetta questo riconoscimento e vuole sostituire – in realtà: sovrapporre – la propria realtà, partorita dall’immaginazione, con il reale. Aleksandr Solženicyn narrava nel suo Arcipelago gulag che una volta l’Intelligencija del Partito comunista aveva chiesto ad alcuni ingegneri civili di calcolare quante persone, in piedi e sedute, potessero occupare in media un convoglio di un treno. Gli ingegneri fecero i loro calcoli – ossia interrogarono la realtà – e fornirono alcune cifre ai compagni di partito. Questi ultimi, che si occupavano di politica e non di treni, si sdegnarono massimamente. Quella cifra non era dissimile da qualsiasi altro convoglio di treno imperialista e capitalista. I treni della Grande Madre Russia erano senza dubbio assai più capienti. Risultato: gli ingegneri finirono nel gulag perché nemici del popolo. Gli ingegneri saranno stati pure nemici del popolo, ma erano amici della realtà. Un aspetto della lotta intrapresa dall’ideologo contro la realtà – forse l’aspetto più importante – è il non riconoscimento della identità della realtà.
Cosa è l’identità?
Cosa è l’identità? Per capirlo applichiamo il concetto di «identità» alla individualità della persona umana. Tommaso d’Aquino propone questa definizione:
«L’individuo [..] è ciò che è […] e distinto dagli altri. Perciò la persona, in qualsiasi natura, significa ciò che è distinto in quella natura: così nella natura umana significa questa carne, queste ossa, quest’anima, che sono principio di individuazione per l’uomo» (1) (Summa Theologiae, I, q. 29, a. 4 c.).
Volendo essere ancor più concisi, citiamo il filosofo Vladimir Jankélévitch, il quale cesellò con grandissima efficacia il seguente aforisma: «io sono il solo ad essere me stesso» (2). L’identità dunque, esprimendoci in termini molto semplici, è tutto ciò che determina quell’ente particolare, che lo fa essere unico e distinto dagli altri (3).
Identita’ da cancellare
Se il rivoluzionario vuole cambiare la realtà, cancellarla per sostituirla con un’altra inventata a tavolino rispondente ai suoi desiderata (razionalismo), il primo nemico da sconfiggere è proprio l’identità. Potremmo immaginare l’identità come quel tratto di matita che definisce, de-limita, dà forma a qualcosa, che porta ad esistenza un ente, che lo chiama dal nulla. Eliminare il perimetro che individua l’identità significa liquefare la stessa (ecco spiegata, ex pluribus, la fluidità di genere): rompi il vaso che contiene un liquido e lo stesso perderà la forma del vaso e assumerà una forma in-distinta. Pensiamo ad un tratto di matita che disegna su un foglio bianco un triangolo. Come far diventare un triangolo un quadrato? Occorre, almeno, cancellare due lati e poi ridisegnarne tre.
La mutazione in senso rivoluzionario del reale può avvenire perlomeno in due modi: il superamento del reale e l’annullamento del reale. In entrambi i casi è come se si stesse cercando di cancellare il triangolo di cui sopra. Partiamo dal superamento del reale. Nel Manifesto dei transumanisti italiani si può leggere:
«L’idea cardine del transumanesimo può essere riassunta in una formula: è possibile ed auspicabile passare da una fase di evoluzione cieca ad una fase di evoluzione autodiretta consapevole. Siamo pronti a fare ciò che oggi la scienza rende possibile: prendere in mano il nostro destino di specie. Siamo pronti ad accettare la sfida che proviene dai risultati delle biotecnologie, delle scienze cognitive, della robotica, della nanotecnologia e dell’intelligenza artificiale, portando questa sfida su un piano politico e filosofico, per dare al nostro percorso un senso e una direzione». Si tratta in buona sostanza di una delle possibili varianti della gnosi post-moderna. Il Manifesto così continua: «Per i cristiani l’uomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio e non può cambiare se stesso. Per noi, nietzscheanamente, l’uomo è qualcosa che dev’essere superato: l’uomo può cambiare se stesso ed il mondo, può assumere il proprio destino impugnando la tecnoscienza, invece di rimettersi alla fede e alla provvidenza».
L’errore diabolico: il tentativo di cambiare la natura umana
Qual è l’errore principale di queste riflessioni? Credere di poter cambiare la natura dell’uomo applicando un processo darwiniano autodiretto (non più selezione naturale, ma artificiale). Insomma si potrebbe passare dall’uomo al super uomo, anzi all’ultra uomo. Utopia (in verità distopia) assai vecchia, ma sempre attuale. Parimenti si potrebbe transitare dal matrimonio eterosessuale a quello omosessuale, dalla filiazione naturale a quella artificiale (compresa la maternità surrogata), etc. Si badi bene: anche per la cultura cristiana esiste un dovere di perfezionare sé stessi – sia in senso fisico, che morale e spirituale – ma il perfezionamento consiste nel migliorare ciò che si è, non nel tentare di diventare ciò che non è possibile diventare (super uomo). Un perfezionamento che avviene sempre all’interno della medesima natura, ma che non può portare a transitare da natura a natura: è impossibile che un uomo diventi un angelo ad esempio. Nel perfezionamento cristiano il confine della tua identità non viene valicato perché è impossibile da valicare (è lo stesso errore del darwinismo: credere che esista il salto interspecie, da specie a specie, e non solo una evoluzione intraspecie, ossia nella medesima specie).
Il delirio transumanista
Nel delirio transumanista invece l’identità può essere cancellata e venire sostituita con un’altra tramite un processo di potenziamento, di superamento dell’esistente (Hegel pone al centro della sua dinamica dialettica, che imprime un moto progressista a tutto, l’Aufhebung, ossia il «momento superato»). Tutte le cosiddette conquiste in merito ai «diritti civili» sono l’esito di questo processo di superamento dell’identità: l’identità del concepito, del matrimonio, dell’orientamento omosessuale, della dignità personale, etc. Tutte realtà definite nella loro identità dalla legge naturale, ossia dall’ordine universale stabilito da Dio.
L’idiozia alla massima potenza: eliminazione del reale per legge
Secondo strumento per far lotta al reale. Eliminare il reale, ossia non riconoscere, come almeno fa il transumanesimo italiano, un dato di realtà esistente che deve evolversi in un’altra natura, bensì pensare la natura umana come un foglio bianco su cui scrivere liberamente.
L’idiozia e’ gia’ presente in Pico della Mirandola. Il quale scriveva nel 1486:
io Dio «non ti ho dato, Adamo, né un posto determinato, né un aspetto tuo proprio, né alcuna prerogativa tua, perché quel posto, quell’aspetto, quelle prerogative che tu desidererai, tutto appunto, secondo il tuo voto e il tuo consiglio, ottenga e conservi. La natura determinata degli altri è contenuta entro leggi da me prescritte. Tu te la determinerai, da nessuna barriera costretto, secondo il tuo arbitrio, alla cui potestà ti consegnai» (4)
È il nocciolo della teoria gender per quanto riguarda il transessualismo: non c’è il passaggio da un sesso ad un altro, bensì la creazione di una propria identità sessuale psicologica, ossia di una identità di genere che viene individuata dal libero arbitrio che dà forma all’informe oppure che lascia l’indefinito nel suo stato, potremmo così dire, liquido, anzi «gassoso».
L’autopoiesi dell’uomo
In ossequio a queste premesse è assolutamente coerente pensare che i sessi non siano solo due, ma infiniti tanti quanti la nostra immaginazione può generare (trattasi di autopoiesi dell’uomo). La neutralità sessuale quindi rimanda alla neutralità del foglio bianco. Il nulla è dunque lo spazio concettuale proprio dei rivoluzionari (nichilismo, inteso anche come effetto dello sforzo rivoluzionario distruttivo) che in questo tentano di farsi molto simili a Dio. Solo Lui infatti può creare, ossia chiamare qualcosa o qualcuno da nulla. Non l’uomo. Il «sarete come dei» è, perciò, tentazione che ci accompagnerà fino alla fine dei tempi.
(2) Vladimir Jankélévitch, La cattiva coscienza, Dedalo, Bari 2000, p. 130,
(3) T. Scandroglio, Identità, normatività della persona e diritto, in G. Gambino (a cura di), Patologie dell’identità e ipotesi di terapia filosofica, Jusquiaiustum Edizioni, Roma 2017.
(4) Orazione sulla dignità dell’uomo, in G. Semprini, Pico della Mirandola, la vita e il pensiero, F.lli Melita, Genova 1988.
Atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria
O Vergine di Fatima, Madre di Misericordia, Regina del Cielo e della terra, rifugio dei peccatori, io consacro in particolare al tuo Cuore Immacolato mia/o figlia/o nipote/nipoti ………. (pronunciare il nome o i nomi).
Ti consacro il mio cuore, la mia famiglia, tutte le mie cose. E affinché questa consacrazione sia veramente efficace e duratura, rinnovo oggi le promesse del mio Battesimo e della Cresima, impegnandomi a vivere da buon cristiano, fedele a Dio, alla Chiesa, al Papa. Voglio recitare il Santo Rosario, prendere parte all’Eucaristia, dare importanza al primo Sabato del mese e operare per la conversione dei peccatori. Ti prometto ancora, o Vergine Santissima, di zelare il Tuo culto benedetto, per affrettare con la consacrazione al Tuo cuore Immacolato e mediante la Tua intercessione l’avvento del Regno di Gesù nel mondo. Amen.
Vieni, o Maria, e degnati di abitare in questa casa. Come già al tuo Cuore Immacolato fu consacrata la Chiesa e tutto il genere umano, così noi, in perpetuo, affidiamo e consacriamo al tuo Cuore Immacolato la nostra famiglia. Tu che sei Madre della Divina Grazia ottienici di vivere sempre in grazia di Dio e in pace tra noi. Rimani con noi; ti accogliamo con cuore di figli, indegni, ma desiderosi di essere sempre tuoi, in vita, in morte e nell’eternità. Resta con noi come abitasti nella casa di Zaccaria e di Elisabetta; come fosti gioia nella casa degli sposi di Cana; come fosti madre per l’Apostolo Giovanni. Portaci Gesù Cristo, Via, Verità e Vita. Allontana da noi il peccato e ogni male. In questa casa sii Madre di Grazia, Maestra e Regina.
Dispensa a ciascuno di noi, ed in particolare a ……. le grazie spirituali e materiali che ci occorrono; specialmente accresci la fede, la speranza, la carità. Suscita tra i nostri cari sante vocazioni. Sii sempre con noi, nelle gioie e nelle pene, e soprattutto fa che un giorno tutti i membri di questa famiglia si trovino con te uniti in Paradiso.
Dopo la visione sconfortante del capitolo tredici (la triade infernale e delle due bestie) Giovanni ci mostra la visione confortante della seconda venuta di Cristo.
Ci viene descritto il “sistema di Dio” contrapposto al “sistema terrestre” (U. Vanni). Dove ci troviamo? Siamo sul monte di Sion, sopra Gerusalemme, dove e’ concentrata la difesa della citta’!
E’ un contesto parallelo alla Trasfigurazione di Gesu’ sul monte Tabor. Viene udita la voce del Padre, come sul Giordano al Battesimo di Gesu’ Cristo.
Si tratta della vittoria degli eletti! Ma si tratta di un testo che si puo’ arrivare a comprendere solo con la preghiera!
1 Poi guardai ed ecco l’Agnello ritto sul monte Sion (perche’? il monte Sion indica la chiesa militante dove sta il cenacolo, si rinnovera’ il prodigio della Pentecoste! Don Dolindo R.) e insieme centoquarantaquattromila persone (non sono gli stessi del capitolo 7, questi sono quelli che combattono contro l’anticristo e che si pongono totalmente al servizio dell’Agnello) che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo.
Ci saranno in questo periodo (dell’anticristo) tormenti molto superiori a quelli subiti dai primi martiri cristiani!
2 Udii una voce che veniva dal cielo, come un fragore di grandi acque e come un rimbombo di forte tuono. La voce che udii era come quella di suonatori di arpa che si accompagnano nel canto con le loro arpe.
3 Essi cantavano un cantico nuovo davanti al trono e davanti ai quattro esseri viventi e ai vegliardi. E nessuno poteva comprendere quel cantico se non i centoquarantaquattromila, i redenti della terra. (I marchiati dalla bestia sono impediti)
4 Questi non si sono contaminati con donne, sono infatti vergini e seguono l’Agnello dovunque va.
Essi sono stati redenti tra gli uomini come primizie per Dio e per l’Agnello.
5 Non fu trovata menzogna sulla loro bocca; sono senza macchia(non si sono associati alla falsa chiesa, ma non sono immacolati come la BVM).
6 Poi vidi un altro angelo (Ecco di nuovo gli angeli!Secondo D. Dolindo Ruotolo pero’ e’ un apostolo!) che volando in mezzo al cielo (lo zenit, Dio stesso!) recava un vangelo eterno da annunziare agli abitanti della terra e ad ogni nazione, razza, lingua e popolo (il Vangelo e’ predicato a tutte le genti!).
7 Egli gridava a gran voce: “Temete Dio e dategli gloria, perché è giunta l’ora del suo giudizio. Adorate (ποιῆσαιπόλεμον) colui che ha fatto il cielo e la terra, il mare e le sorgenti delle acque“
8 Un secondo angelo lo seguì gridando: “È caduta, è caduta Babilonia la grande (βιβλίῳ τῆς ζωῆς), quella che ha abbeverato tutte le genti col vino del furore della sua fornicazione“.
9 Poi, un terzo angelo li seguì gridando a gran voce: (la verita’ escatologica) “Chiunque adora la bestia e la sua statua e ne riceve il marchio sulla fronte o sulla mano, 10 berrà il vino dell’ira di Dio che è versato puro nella coppa della sua ira e sarà torturato con fuoco e zolfo al cospetto degli angeli santi e dell’Agnello (E’ l’inferno!).
11Il fumo del loro tormento salirà per i secoli dei secoli, e non avranno riposo né giorno né notte quanti adorano la bestia e la sua statua e chiunque riceve il marchio del suo nome“.
Demone:Il ricatto dell’obbligo vaccinale inoculato nei vostri organi vitali, mediante un veleno mortifero, capace di cambiare per sempre l’identità di voi animali di terra, in grado di ricostruire il vostro patrimonio genetico, fatto con feti abortiti, è una nostra iniziativa, deve servire per piegarvi e farvi accettare il mio dominio sulla terra, il regno del terrore che voglio instaurare. Tutti dovranno adorarmi e chi non lo vorrà fare sarà perseguitato, incarcerato, martirizzato. Saranno costruiti campi appositi dove metterci tutti quei pazzi che vorranno seguire quello che ho ucciso sulla croce. Altri martiri! Altro sangue innocente! Ma che importa! io vi odiooooo!!!!
(Da “Santi e Caffe” di Don Alessandro Minutella 1/02/2021)
Ignazio di Antiochia (35 circa – Roma, 107 circa sotto Traiano), detto L’Illuminatore, è stato un vescovo e teologo siro. Fu il secondo successore di Pietro come vescovo di Antiochia di Siria, cioè della terza città per grandezza del mondo antico mediterraneo.nÈ venerato come santo dalla Chiesa ortodossa e dalla Chiesa cattolica, ed è annoverato fra i Padri della Chiesa e Padre Apostolico.
Crebbe in ambiente pagano; fu convertito in età adulta da san Giovanni evangelista. Secondo la tradizione, nel 69 fu nominato secondo successore di Pietro, dopo sant’Evodio, alla sede episcopale di Antiochia. Condannato ad bestias durante il regno dell’imperatoreTraiano (98–117), fu imprigionato e condotto da Antiochia a Roma sotto la scorta di una pattuglia di soldati per esservi divorato dalle fiere.
Nel corso del viaggio da Antiochia a Roma scrisse sette lettere alle chiese che incontrava sul suo cammino o vicino ad esso. Esse ci sono rimaste e sono una testimonianza unica della vita della chiesa dell’inizio del II secolo. Le prime quattro lettere furono scritte da Smirne a tre comunità dell’Asia Minore, Efeso, Magnesia e Tralli, ringraziandole per le numerose dimostrazioni d’affetto testimoniate nei suoi travagli; con la quarta lettera supplicava i Romani di non impedire il suo martirio, inteso come desiderio di ripercorrere la vita e la passione di Gesù:
«Com’è glorioso essere un sole al tramonto, lontano dal mondo, verso Dio. Possa io elevarmi alla tua presenza».
Partito da Smirne, Ignazio giunse nella Troade, dove scrisse altre tre lettere: alla chiesa di Filadelfia e a quella di Smirne, chiedendo che i fedeli si congratulassero con la comunità d’Antiochia, che aveva sopportato con coraggio le persecuzioni ora ivi concluse. Scrisse anche a Policarpo, vescovo di Smirne, aggiungendovi interessanti direttive per l’esercizio della funzione episcopale, consigliandogli di
«tenere duro come l’incudine sotto il martello».
Principali contributi
ORGANIZZAZIONE TRIPARTITA DEL MINISTERO CRISTIANO:
vescovo, presbiteri, diaconi. Ignazio auspicava una nuova organizzazione della chiesa cristiana in cui un solo vescovo presiedesse “al posto di Dio”. Questo vescovo avrebbe esercitato l’autorità su molti sacerdoti.[7] Tali idee influenzarono e stimolarono l’elaborazione teologica successiva.
LOTTA CONTRO I DONATISTI
Altro tema significativo è la confessione della vera umanità di Cristo contro i docetisti, i quali sostenevano che l’incarnazione del Figlio di Dio fosse stata solo apparente[8].
Appello a Ministero per test su base larga e farne un protocollo
Lo studio dei ricercatori napoletani, pubblicato sulla rivista Infection Control & Hospital Epidemiology dell’Università di Cambridge, si fonda sulla osservazione quotidiana di alcuni pazienti risultati positivi al tampone e poi negativizzati dopo essere stati sottoposti a una terapia che si fonda su tre azioni sulle vie d’accesso del virus nell’organismo: bocca, naso e occhi.
Coronavirus, quali persone si ammalano gravemente e perché? Le risposte di uno studio inglese (*)
Un recente studio dell’università di Cambridge ancora in fase sperimentale sta facendo luce sulla questione osservando le risposte immunitarie al virus e provando a prevedere chi poi svilupperà sintomi gravi e chi no valutando i cambiamenti nel livello di citochine (molecole proteiche che fungono da segnali di comunicazione fra le cellule del sistema immunitario e fra queste e diversi organi e tessuti, ndr) presenti nel sangue.