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Il popolo ebraico ha respinto Gesu’: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli» (Mt 27,25).
Il sangue di Gesu (secondo Brown) ricade sul popolo ebraico. La distruzione di Gerusalemme del 70 d.C. e’ ancora ricordata al giorno d’oggi.
Nel 66, il procurator Augusti della Giudea, Gessius Florus, pretese che fossero prelevati diciassette talenti dal Tempio e, trovando una forte opposizione da parte degli ebrei, mandò avanti i propri soldati, che provocarono la morte di 3.600 persone.
Questo porto’ alla sollevazione dell’intera Giudea e al successivo assedio di Gerusalemme completata dal comandante romano Tito (66-70 d.C.) con la distruzione del Tempio (70 d.C.). I romani si impossessarono del tesoro del Tempio di Gerusalemme (inclusa la famosa Menorah rappresentata come preda di guerra nell’arco trionfale di Tito a Roma). (ved Post https://youtu.be/Xyy12e_tm-s ).
La strage fu enorme circa un milione di morti (lo storico Flavio Giuseppe affermo’ che si tratto’ del piu’ grande sterminio della storia avvenuto fino a quel tempo) e i prigionieri circa centomila portati via dai romani come schiavi o condannati a morte nei circhi.
Per quanto riguarda la comunita cristiana di Gertusalemme, si sa secondo quanto racconta lo storico Eusebio di Cesarea che durante la guerra giudaica del 66 d.C., a Pella trovarono rifugio i cristiani in fuga da Gerusalemme assieme al loro vescovo Simone. Questo porta a credere che già durante il I secolo la città vide nascere e svilupparsi una fiorente comunità cristiana. Nel II secolo Pella diede i natali all’apologeta cristiano Aristone, autore del Dialogo di Giasone e Papisco, il primo libro cristiano scritto in forma di dialogo.
[Luca 23,26]
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(*) Al tempo di Gesu’, Gerusalemme ospitava una numerosa comunita’ di cirenei (probabilmente non-ebrei) dediti al lavoro nei campi. Nel 1941 nella valle del Cedron, a Gerusalemme, è stato ritrovato un ossario risalente al I secolo d.C. e contenente le spoglie di una famiglia originaria di Cirene. È citato, in particolare, il nome di “Alessandro di Cirene, figlio di Simone”.
(2) https://www.proselitismodellascienza.it/2021/03/29/la-coronazione-di-spine-e-la-via-dolorosa/
(3) la BVM a Suor Maria Natalia Magdolna, in pag.85, “Rivelazioni profetiche di Suor Maria Natalia Magdolna“, Claudia Matera, Sugarci (2017).
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(1) il testo definitivo della Nostra Aetate sulle relazioni con le religioni non cristiane (28 ottobre 1965) fu pubblicato durante il pontificato di Paolo VI.
(2) L’Antico Testamento ci racconta del popolo d’Israele, il popolo scelto di Dio con cui Dio concluse un’alleanza: essi sarebbero stati fedeli a Dio e Dio non li avrebbe mai abbandonati. Comportandosi male tuttavia, il popolo d’Israele ruppe questa alleanza una prima volta. Dio perdonò il suo popolo dando loro i Dieci comandamenti come nuova alleanza (“Alleanza di Mose“). Sfortunatamente, il popolo di Israele continuò a peccare. Per salvarlo Dio decise di stipulare una nuova eterna alleanza con loro. Questo è il piano della Redenzione di Dio realizzato attraverso il sacrificio di Gesù sulla croce e l’istituzione del sacrificio dell’Eucarestia. Da quel momento in poi per tutti coloro che abbracciano la fede in Gesu’ Cristo è possibile vivere per sempre con Dio e andare in paradiso.
(3) pagg.54-55, Tommaso D’Aquino, “Credo. Commento al Simbolo degli Apostoli“, Edizioni Studio Domenicano (2012).
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(1) A. Cionci “L’incredibile sottotesto di Ratzinger nel libro-intervista “Ultime conversazioni” con Peter Seewaldhttps”, 28 marzo 2021
(2) Peter Seewald “Ultime conversazioni” (Garzanti 2016).
Gesu’ subisce lo scherno dei soldati romani. Dopo la flagellazione Gesu’ viene rivestito del mantello di porpora (tributo regale) e della corona di spine (recuperata da Sant’Elena, conservata a Notre Dame di Parigi e salvata miracolosamente dall’incendio del 15 aprile 2019).
Si tratta di segni di scherno dei soldati romani. Seguono le continue manifestazioni di odio e disprezzo da parte delle guardie giudaiche (la cattura e nel Sinedrio), dei membri del sinedrio e dalla popolazione di Gerusalemme che infine lo condanna alla morte di croce.
Ma perche’ l’odio dei soldati romani? S.Giovanni Crisostomo suggerisce che i soldati romani si aspettavano una (mancata) ricompensa da parte del Sinedrio e dalle autorita’ religiose.
A cominciare dai Getsemani, la sua cattura violenta, il processo-farsa nel Sinedrio, le violenze delle guardie giudee, il processo di Pilato, la fustigazione, la coronazione di spine, la via dolorosa, la crocifissione sul Calvario. e infine lo spasimo della morte in croce, e’ tutta una successione di sofferenze dell’uomo-Dio.
Sofferenze indicibili e inconfrontabili, perche’ per noi incomprensibili. Non possiamo capirle perche’ e’ Dio stesso che le subisce! Quindi sofferenza infinitamente superiore a quella di qualunque uomo! Nessun paragone e’ possibile! Come dubitarne essendo Gesu’ Cristo uomo-Dio?
La BVM ci rivela che “Il suo sacrificio di espiazione [per il nostri peccati] e’ stato completo” (1). Tuttavia aggiunge: “lascio’ che anche voi poteste in piccola misura parteciparvi.” Ma non a tutti, e per questo “scelse e chiamo’ anime [privilegiate] perche’ offrissero a sacrificio della loro vita in intima unione con lui, condividendo i suoi tormenti.”
Chi sono costoro? La BVM continua: “Tali anime possono fare molto per la gloria di Dio e la salvezza delle anime, affinche’ non ne valsa persa neppure una. Lo Spirito Santo trova la sua gioia in loro.“
Contro Gesu’ curvo sotto la croce, la folla assatanata urla, gesticola, gli sputa addosso, tentando di aggredirlo e linciarlo. Lungo la via Dolorosa vi sono anche molti pellegrini venuti per la Pasqua attendono il passaggio di Gesu’ Cristo che porta la croce. Ma vi sono anche le donne che formano un gruppo a parte, forse discepole di Gesu’ o popolane, che compiono gesti di misericordia verso di lui. Gesu’ chino su se stesso e’ affranto, ma viene consolato dalle donne (gli apostoli e i discepoli dove sono?).
Gesu’ viene probabilmente crocefisso sul Calvario verso le ore 13.00 assieme a due briganti.
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(1) la BVM a Suor Maria Natalia Magdolna, in pag.85, “Rivelazioni profetiche di Suor Maria Natalia Magdolna“, Claudia Matera, Sugarci (2017).
[*] come secondo la famosa canzone napoletana “Tu ca nun chiagne!“
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