“Il peggior tipo di eretico è colui che, insegnando per la maggior parte la dottrina cattolica vera, aggiunge una parola di eresia come una goccia di veleno in un bicchiere d’acqua”.
Papa Leone XIII.
COMMENTO (1)
Si tratta di un argomento cruciale che abbiamo l’obbligo morale di esaminare seriamente, proprio al fine di poterci correggere e anche attuare la cosiddetta “correzione fraterna” (un dovere del cristiano al fine evitare il pericolo della setta).
Di che si tratta?
Non solo Bergoglio, stiamoci attenti, e’ un falso profeta!
Falso profeta e’ infatti chiunque azzardi un solo cambiamento o una singola interpretazione “innovativa” (sic!) che differisca nel suo significato – anche per una sola virgola o una sola parola – da quelle di Gesu’ e del Depositum Fidei dettato dallo Spirito Santo! (2)
Facciamo qualche esempio di possibili abusi di questo tipo o “false profezie” (e di cui potremmo esserci, involontariamente o meno, gia’ resi responsabili noi stessi!):
1) Accreditare come vere cosiddette “rivelazioni profetiche” o “locuzioni” di “illuminati” (“santoni” o “santone” incluse). In assenza di una pronuncia in proposito da parte della chiesa cio’ rappresenta un possibile abuso. Questo pare un vizio ricorrente ultimamente, visto il numero strepitoso di cosiddette rivelazioni! Il problema e’ appunto questo: se ne accreditiamo o meno con certezza la veridicita! Non dobbiamo ne’ abbiamo davvero bisogno farlo!
2) Citare come autentiche (pretese) proprie locuzioni personali. Anche questo e’ un vero e proprio abuso. Specialmente se volto (implicitamente o esplicitamente) al fine di tentare di accrescere la propria autorevolezza personale. Come si fa a scoprire le locuzioni fasulle, che potremmo peraltro (anche in buona fede) credere autentiche? Un possibile criterio e’ il loro fondamento logico-razionale (3).
3) Anche accreditare come autentiche notizie non pienamente accertate ed autenticate e’ un potenziale abuso di “falsa profezia” (infatti come regola occorre per lo meno citare le fonti!). Ancor piu’ se riguardano apparizioni, locuzioni e profezie (4).
4) Tentare di alterare il Depositum Fidei con interpretazioni personali. Un esempio: indicare, tra le motivazioni dell’istituzione del Credo di Nicea (325 d.C., Primo Concilio di Nicea, convocato dall’imperatore Costantino), la filosofia Platonica! Si tratta infatti di una affermazione incredibile (come se Dio avesse bisogno della miserabile filosofia di qualche ometto come noi!).
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