Riporto in sintesi gli elementi base del Movimento neo catecuminale. Il riferimento fondamentale e’ il cosiddetto “Testo formativo” inedito dei neo catecuminali che raccoglie un corso di istruzioni per “catechisti” tenuto nel febbraio 1972, da Kiko Argϋello e da Carmen Hemandez a Madrid. Volume dattiloscritto di 373 pagine.
Il movimento ha ottenuto un approvazione limitata dal Vaticano ma di fatto ha una presenza capillare in moltissime diocesi italiane (1).
Ecco alcuni dei principali elementi molti dei quali palesemente eretici (SIC!) del “Testo formativo”.
1 – LA SALVEZZA E’ OTTENUTA NON SU BASE PERSONALE MA GRAZIE ALLE PREGHIERE DI “ILLUMINATI”
Il primo elemento e’ particolarmente importante e posso testimoniarlo avendolo appreso direttamente da alcuni “illuminati” del movimento neo catecuminale. Ho infatti partecipato ad alcuni loro incontri organizzati (ed approvati evidentemente dall’arcivescovo) nel periodo settembre-ottobre 2019 presso la Cattedrale di San Giusto a Trieste.
La tesi principale del movimento – palesemente eretica – e’ che la salvezza di una singola persona, o di un gruppo di individui, sarebbe raggiungibile direttamente tramite l’intervento “salvifico” da parte di uno o piu’ “illuminati”. Quindi secondo questa stessa concezione la salvezza non sarebbe individuale e non richiederebbe il pentimento della persona interessata (concezione analoga al misericordiosismo). Inoltre, presumibilmente in modo analogo, le preghiere di una persona potrebbero salvarne direttamente un’altra, per esempio, spostandola dal purgatorio (o dall’inferno) direttamente in paradiso!
Costoro, non e’ chiaro per quale specifico loro “dono”, sarebbero in grado di pregare a nome di altri e soprattutto di ottenere direttamente da Dio la loro completa salvezza, senza peraltro richiedere la partecipazione o pentimento preventivo dei supposti “beneficati”.
II – NIENTE REDENZIONE
La Chiesa e’ stata fondata da Cristo per la redenzione dell’umanita’. Se questo compito viene meno cessa anche quello della Chiesa. Secondo Kiko a partire dal Concilio Vaticano II non si e’ piu’ parlato nella Chiesa della redenzione (p. 67). Pertanto Kiko sembra affermare che il Magistero della Chiesa sia di fatto cessato.
III – IL PECCATO NON OFFENDE DIO
Secondo Kiko l’uomo peccando non puo’ offendere Dio. Cio’ in quanto l’uomo non “può recare danno a Dio (…), perché allora Dio sarebbe vulnerabile e non sarebbe Dio …”(p.182) Questa affermazione e’ manifestamente eretica in quanto nega che per raggiungere la salvezza occorra avere fede in Gesu Cristo.
IV – BASTA CON I SACRIFICI DI ESPIAZIONE
La S.Messa non puo’ essere interpretata come un sacrificio di espiazione. Carmen afferma che “le idee sacrificali, che Israele aveva avuto ed aveva sublimato, si introdussero di nuovo nell’Eucaristia cristiana” (p. 333). Questa affermazione di Carmen e’ manifestamente eretica in quanto nega che la S. Messa sia il reale sacrificio di Gesu Cristo. Per i veri cristiani invece l’Eucarestia e’ il sacrificio reale di Gesu Cristo cui assistono Maria Vergine e gli angeli! Quando poi ci comunichiamo realmente Gesu Cristo e’ in noi! Ringraziamolo!
V PECCATO IMPOSSIBILE
Secondo Kiko il peccato non e’ possible all’uomo in quanto questo non puo’ evitarlo (p. 138). Kiko è in perfetta linea con l’eresia di Lutero, che ha lasciato scritto: «Acconsenti dunque a ciò che tu sei, angelo mancato, creatura abortita. Il tuo compito è di mal fare, perché il tuo essere è malvagio!» (da J. MARITAIN, Tre Riformatori, Morcelliana, 1964, p. 48).
VI – CRISTO NON È MODELLO DI SANTITÀ PER NESSUNO
Secondo Kiko “Gesù Cristo non è affatto un ideale di vita. Gesù Cristo non è venuto per darci l’esempio e per insegnarci a compiere la legge” (p. 125). Anche questo e’ in contrasto il Vangelo.
VII – SIAMO TUTTI SACERDOTI
Secondo Kiko siamo tutti partecipi del Sacerdozio di Cristo
VIII – LA CHIESA CATTOLICA NON È L’UNICO OVILE DI CRISTO
Secondo Kiko «Dove c’è lo Spirito Santo, lo Spirito vivificante di Gesù Cristo Risorto, dove è l’uomo nuovo del Sermone della montagna. Dove c’è questo, lì c’è la Chiesa» (p. 88).
IX – PAROLA DI DIO AVULSA DAL MAGISTERO
Kiko non sembra accettare il Magistero della Chiesa (v. anche punto I). Infatti per lui – come per i Protestanti – la Bibbia e’ l’unica fonte della Rivelazione: “La Bibbia si interpreta da se stessa attraverso parallelismi” (p. 372).
X – PER SALVARSI BASTA CREDERE NELLA MISERICORDIA DI DIO
E’ il punto cruciale di Kiko: si esalta l’iniziativa della Grazia, ma – in contrasto con il Vangelo – si nega la necessità della corrispondenza dell’uomo, al quale Dio risparmia ogni sforzo, ogni rinunzia, ogni sacrificio come amorosa e indispensabile partecipazione all’Offerta della Croce. Infatti – sostiene Kiko – “Gesù Cristo è venuto a soffrire perché tu non soffra; è venuto a morire perché tu non muoia: Lui sì che muore, tu no; in modo che ti si regala gratuitamente la vita, a te e all’ultimo disgraziato della terra, al più peccatore, al più vizioso, “all’assassino”, a chiunque sia si regala una vita eterna” (p. 222).
XI – LA CHIESA PRIMITIVA NON EBBE LA CONFESSIONE
“La Chiesa primitiva non ebbe la confessione … come l’abbiamo noi oggi” (p. 164). Inoltre: “La Chiesa primitiva non ha nessuna esplicitazione del sacramento della penitenza che non sia il battesimo” (p. 167). Kiko evidentemente ritiene che soltanto il battesimo risale alle origini, mentre il sacramento della penitenza – distinto dal battesimo – sarebbe la sua comparsa più tardi e precisamente per opera della Chiesa istituzionalizzata (p. 168). Siamo appunto all’eresia luterana, condannata a Trento, dove alla distinzione tra i due sacramenti si dedica un intero capitolo (D-S 1671ss).
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(1) APPROVAZIONE LIMITATA DEL VATICANO
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