Matt 5:20-24
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Nisi abundáverit iustítia vestra plus quam scribárum et pharisæórum, non intrábitis in regnum cœlórum. Audístis, quia dictum est antíquis: Non occídes: qui autem occíderit, reus erit iudício. Ego autem dico vobis: quia omnis, qui iráscitur fratri suo, reus erit iudício. Qui autem díxerit fratri suo, raca: reus erit concílio. Qui autem díxerit, fátue: reus erit gehénnæ ignis. Si ergo offers munus tuum ad altáre, et ibi recordátus fúeris, quia frater tuus habet áliquid advérsum te: relínque ibi munus tuum ante altáre et vade prius reconciliári fratri tuo: et tunc véniens ófferes munus tuum.
Mese: Giugno 2021
Caríssimi: Omnes unánimes in oratióne estóte, compatiéntes
Léctio Epístolæ beáti Petri Apóstoli
1 Pet 3:8-15
Caríssimi: Omnes unánimes in oratióne estóte, compatiéntes, fraternitátis amatóres, misericórdes, modésti, húmiles: non reddéntes malum pro malo, nec maledíctum pro maledícto, sed e contrário benedicéntes: quia in hoc vocáti estis, ut benedictiónem hereditáte possideátis. Qui enim vult vitam dilígere et dies vidére bonos, coérceat linguam suam a malo, et lábia eius ne loquántur dolum. Declínet a malo, et fáciat bonum: inquírat pacem, et sequátur eam. Quia óculi Dómini super iustos, et aures eius in preces eórum: vultus autem Dómini super faciéntes mala. Et quis est, qui vobis nóceat, si boni æmulatóres fuéritis? Sed et si quid patímini propter iustítiam, beáti. Timórem autem eórum ne timuéritis: et non conturbémini. Dóminum autem Christum sanctificáte in córdibus vestris.
IL MESSAGGIO AI FIGLI DI MARIA – THE MESSAGE TO THE SONS OF MARY
Le rivelazioni della BVM a Marienfried (1), come quelle a Sr. Maria Natalia Magdolna (2), riguardano gli ultimi tempi e si rivolgono particolarmente ai Figli di Maria.
The revelations of the Virgin Mary (VM) at Marienfried (1), just like those to Sr. Maria Natalia Magdolna (2), concern “the last times” and are directed especially to the Sons of Mary.
Queste rivelazioni sono molto importanti in quanto appaiono avere il carattere di coronamento di tutte le precedenti apparizioni (2).
These revelations are much important because they have the character of coronation of all previous apparitions (2).
Anche a Marienfried la BVM parla di giornate di sangue che verranno e del diavolo che perseguita i Figli di Maria, ma la Vergine esorta sempre alla certezza della vittoria di Dio.
Also at Marienfried the VM talks about days of blood to come and the devil who will persecute the Sons of Mary, but the VM exhorts (us) always to the faith in the victory of God.
La Madre di Dio afferma: “La stella perseguitera’ il mio segno, ma il mio segno vincera’ la stella”, dove per stella si intende la “stella dell’abisso”, satana, la stella precipitata dal Cielo sulla terra. Stella che negli ultimi tempi si infuriera’, ma che non potra’ nulla per la salvezza eterna di coloro che si saranno consacrati a Maria.
The Mother of God states:”The star will persecute my seal, but my seal will prevail over the star“, where by star it is meant the “star of the abyss“, satan, the star fallen on Earth from the Heavens. Star who in the last times will get furious, but nothing he will be able to do against the salvation of all who will be consecrated to Mary.
Ma nelle apparizioni di Marienfried la Beata Vergine rivela se stessa come “segno [ovvero sigillo] del Dio Vivente” e dice “io imprimo il mio segno sulla fronte dei miei figli. Lasciatevi imprimere il mio segno.”
But in the apparitions at Marienfried the VM reveals herself as ” the Seal of the Living God” and says “I impress my seal on the forehead of my sons. Let me impress my seal [on you all].”
Anche a Sr. Maria Naralia Magdolna la BVM conferma dicendo “Ho posto il mio sigillo sui miei fedelissimi in modo che non periscano nella battaglia.” (3).
Also to Sr. Maria Naralia Magdolna the VM confirms saying:”I have put my seal on my most faithful ones so that they will not perish during the battle” (3).
CONCLUSIONI – CONCLUSIONS
Le apparizioni di Marienfried e quelle a Sr. Maria Natalia Magdolna permettono quindi una lettura dell’Apocalisse (4):
The apparitions at Marienfried and those to Sr. Maria Natalia Magdolna permit us the understanding of the [book of the] Revelation [of Saint John](5):
1) I Figli di Maria sono dunque i componenti del Piccolo Resto d’Israele (che qui s’intende essere l’Israele celeste).
The Sons of Mary are the members of the Small Remnant of Israel (here it is meant the celestial Israel).
2) per entrare a far parte del Piccolo Resto, e quindi diventare Figli di Maria, occorre consacrarsi alla Madonna.
To become members of the Small Remnant, and therefore Sons of Mary, it is necessary to consacrate ourserves to the Madonna.
3) la consacrazione [alla Madonna] puo’ essere effettuata recitando con fede la preghiera “Offerta di Vita” (6), indicata dalla stessa BVM come preghiera perfetta adatta allo scopo.
The consecration [to the Madonna] can be achieved by properly reciting the prayer “The offer of Life” (6), indicated by the same VM as the perfect prayer most apt for the purpose.
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(1) in Germania. Hanno inizio il 13 maggio 1940 e continuano il 25 aprile, 25 maggio e 25 giugno 1946.
(2) Claudia Matera “Rivelazioni profetiche di Suor Maria Natalia Magdolna..”, pag. 23, Sugarco edizioni (2019); in English “The Victorious Queen of the World: The Spiritual Diary of a Contemporary Mystic, by Sr. Natalia of Hungary“, by Sr. Natalia, Assistance in the translation Rosa Maria Sanchez de G., Ivette Vivas de C., Lupita Zarraga de M., Nihil obstat, fr. Anronio Gonzales, Ecclesiastic Censor, Imprimatur, Jesus Garibay B., General Vicar Guadalajara (1999).
(3) ibid. pag.23
(4) Cap. 7,2-3 e Cap. 12,1, Apocalisse di Giovanni, ΑΠΟΚΑΛΥΨΙΣ ΙΩΑΝΝΟΥ, https://anteprima.qumran2.net/aree_testi/bibbia/apocalisse-it-gr.zip/Apocalisse%20(testo%20italiano-greco).pdf
(5) Chap. 7,2-3 and Chap. 12,1: The Revelation to Saint John, https://ebible.org/asv/Rev.htm
(6) L’OFFERTA DI VITA – THE OFFER OF LIFE (prayer also in English, Dutch and Hungarian)
https://www.proselitismodellascienza.it/2021/01/11/lofferta-di-vita-le-promesse-della-vera-fede/
1 luglio 2021
ORA DI ADORAZIONE EUCARISTICA AL PREZIOSISSIMO SANGUE
Preparariamoci a ricevere, in tutto il mese di luglio, tutte le grazie che Gesu’ vuole donarci attraverso l’effusione del suo sangue!
Ricordiamo il Vangelo: “Et contínuo exívit sanguis et aqua.” Evangelium Ioann 19:30-35 (*)
OMELIA DI DON ENRICO RONCAGLIA (1/07/2021)
E’ la festivita solenne del preziosissimo sangue di Gesu’. A Gesu’, secondo le profezie (come agli agnelli del sacrificio), non vengono spezzate le ossa delle gambe. Gesu’ e’ l’agnello. Perche’ la ferita della lancia? La vittima (l’agnello) doveva essere senza sangue secondo la tradizione ebraica. Gesu’ e’ vittima perfetta, e’ lui il vero agnello sacrificale! Che toglie tutti i peccati dell’uomo in ogni epoca! Basta il suo sangue, il suo sacrificio massimo (tutto il suo sangue), per salvarci! Non si puo’ pero’ ricorrere al sangue di Cristo senza pentimento e richiesta del perdono! Quindi questo deve essere il nostro cammino della conversione accompagnato con la Preghiera al Preziosissimo Sangue!
PARTE PRIMA
Servire il Dio vivente
Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato?
Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore.
Io sono il tuo servo, Signore, hai spezzato le mie catene.
A te offrirò sacrifici di lode.
Ti loderò, Signore, Dio mio, con tutto il cuore e darò gloria al tuo nome sempre, perché grande con me é la tua misericordia.
Accogli, Signore, le preghiere di chi crede in te, e concedici di offrirti sempre il sacrificio di lode.
Spezza le catene dei tuoi servi perché ogni giorno possiamo sciogliere i nostri voti a te, per Cristo nostro Signore.
La Parola di Dio
«Cristo con il proprio sangue entrò una volta per sempre nel santuario, procurandoci così una redenzione eterna. Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsi su quelli che sono contaminati, li santificano, purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo, che con uno Spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte, per servi-re il Dio vivente?» Ebrei, 9,12-14
Pregare la Parola di Dio
Nel tuo Sangue versato rendimi degno, Signore Gesù, di servire il Dio vivente.
Signore Gesù, entrando nel mondo ti sei offerto al Padre per santificarci con la tua mediazione.
Fin dall’inizio hai aderito alla volontà del Padre che ti costituiva Salvatore dei tuoi fratelli; la realizzazione di questa volontà ti ha portato fino alla morte.
Questo è il tuo sacrificio: l’adesione perfetta, data una volta per tutte, al Disegno salvifico del Padre; la consumazione totale della tua volontà sempre protesa alla realizzazione d’una intenzione unica.
Dando il tuo Sangue, hai procurato la redenzione a noi, schiavi del Maligno, ci hai comunicato l’energia divina e ora ci fai stare con te alla presenza del Padre.
Nel tuo Sangue versato rendimi degno, Signore Gesù, di servire il Dio vivente.
Versando il tuo Sangue mi hai raggiunto nell’intimo di me stesso: mi hai purificato dai peccati, da tutto ciò che avevo fatto senza amore e intelligenza, separato com’ero da Colui che è la Vita.
Il tuo Sangue ha fatto di me un sacerdote: sacerdote d’un culto spirituale, perché si compie nel cuore, e d’un culto vero, perché s’incarna nelle mie azioni.
Tu ci hai riscattati dai nostri peccati mediante il tuo Sangue. Non potevo da solo liberarmi dalla condizione di servitù per le mie infedeltà.
Versando il tuo Sangue hai pagato il prezzo del mio riscatto, hai posto ter-mine alla mia prigionia e mi hai liberato.
Tieni viva in me la memoria del tuo Sangue e la fiamma del tuo amore perché la mia vita si eserciti continuamente nella virtù.
Nel tuo Sangue versato rendimi degno, Signore Gesù, di servire il Dio vivente.
Tu ci hai liberati col tuo Sangue e ci fai regnare con te come sacerdoti al servizio del Padre.
Rivestito di autorità regale mi rendi degno e capace di collaborare effettivamente al tuo Regno.
Avvolto di purezza sacerdotale vivo per il mondo ricordandogli di essere creatura di Dio, offrendomi alla sua promozione, soffrendo e intercedendo per esso.
A te che ci ami e ci liberi col tuo Sangue spetta la gloria e la potenza di eternità in eternità. Amen.
«La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all’Agnello. Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al no-stro Dio nei secoli dei secoli. Amen.» Apoc., 7,9-12
Tu hai riempito le mie mani della mia stessa vita per farne una vittima vivente, santa, gradita a Dio fino alla consumazione.
Il Padre attende il dono del mio sangue che dica il mio amore a Lui, alla Chiesa, al mondo. Secondo il tuo esempio e con l’energia del tuo Spirito, o Gesù sacerdote e vittima del tuo sacrificio, servirò il Dio vivente.
Nel tuo Sangue versato rendimi degno, Signore Gesù, di servire il Dio Vivente.
PARTE SECONDA
Intercedere per la chiesa e per il mondo Benedetto il Signore sempre, ha cura di noi il Dio della salvezza.
Il nostro Dio è un Dio che salva; il Signore Dio libera dalla morte.
Dio è per noi rifugio e forza, aiuto sempre vicino nelle angosce.
Il Signore degli eserciti è con noi, nostro rifugio è il Dio di Giacobbe. Guarda con bontà, Signore, la nostra terra che attende la pioggia generosa del tuo perdono; e conferma l’opera che hai compiuto in noi.
Il Figlio tuo, Gesù Cristo, Signore nostro, che, rivestito della natura umana, ascese al cielo vittorioso della morte, conduca a felice esito il nostro cammino verso di te.
La Parola di Dio
«Gesù, poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta. Perciò può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio, essendo egli sempre vivo per intercedere a loro favore … Egli infatti è entrato nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro fa-vore». Ebr. 7, 24-25; 9,24
Pregare la Parola di Dio
Soccorri i tuoi figli, Signore, che hai redento col tuo Sangue prezioso.
Signore Gesù, sei divenuto sacerdote per noi e per noi hai pregato nei giorni della tua vita terrena fatta di abbassamenti, di prove e di dolori.
Nel Gethsemani, sudando Sangue, manifestavi la tua solidarietà con noi, ci rappresentavi davanti al Padre, pregavi per liberarci dalla paura della morte, dietro la quale si nasconde la potenza diabolica.
Sulla Croce, grondante Sangue, gridavi al Padre per liberarci dalla morte spirituale con la tua morte corporale. L’esaudimento della tua preghiera ha rimosso da noi una calamità spaventosa.
Soccorri i tuoi figli, Signore, che hai redento col tuo Sangue prezioso.
Risorto da morte sei entrato nel cielo per comparire al cospetto di Dio in nostro favore. E noi con fiducia ci accostiamo a Dio per mezzo di te, o Cristo, che sei sempre vivo per intercedere a nostro favore.
Davanti al Padre tieni in mano la nostra causa e ci difendi, mostrandoti a lui con il tuo Sangue che ha una voce più potente di quella di Abele. Sei l’Agnello immolato che compie l’ufficio di Pastore: tu fai valere per noi i meriti della tua Passione.
Soccorri i tuoi figli, Signore, che hai redento col tuo Sangue prezioso.
Hai portato in cielo il tuo Sangue: il Sangue della Cena, il Sangue del Calvario, segno del tuo dono totale al Padre e della tua perpetua intercessione per la riconciliazione e la comunione di tutti gli uomini in te.
Ti sei stabilito nell’eternità con il tuo Sangue, con l’atto stesso del tuo sacrificio: la tua offerta espressa nella Croce tu la vivi per sempre nella Gloria in presenza del Padre per noi e per il mondo intero.
Soccorri i tuoi figli, Signore, che hai redento col tuo Sangue prezioso.
Ti prego, Signore, per la Chiesa: lavata nel tuo Sangue, risplenda di carità e di zelo.
Ti prego per i sacerdoti: la consacrazione del tuo Sangue mediante le loro mani salvi e santifichi i cristiani.
Ti prego per la conversione dei peccatori: il tuo Sangue versato operi la loro salvezza.
Ti prego per le persone care: sappiano partecipare al memoriale della effusione del tuo Sangue con l’obbedienza alla volontà del Padre.
PARTE TERZA
Rendere grazie al Signore
O Dio, mio re, voglio esaltarti e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre. Grande è il Signore e degno di ogni lode, la sua grandezza non si può misurare.
Giusto è il Signore in tutte le sue vie, santo in tutte le sue opere.
Canti la mia bocca la lode del Signore e ogni vivente benedica il suo nome santo, in eterno e sempre.
Ti lodiamo cantando, Signore, nell’assemblea dei santi e annunciamo la tua grazia; concedici di proclamare sempre le tue lodi: perché così siamo certi di ottenere la ricompensa nella tua eternità.
La Parola di Dio
«A Gesù Cristo che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.» Apocalisse, 1,5-6
Pregare la Parola di Dio
Ti adoro, Sangue prezioso di Gesù, ti rendo gloria, onore e grazie.
Signore Gesù, tu sei il testimone fedele perché col tuo Sangue hai soste-
nuto la tua testimonianza alla verità fino alla morte.
Tu sei il primo risuscitato dai morti, e la tua Risurrezione ha significato l’i-nizio della risurrezione di tutti i morti.
Tu sei il Capo dei re della terra che tiene nelle sue mani tutta la potenza e la forza.
Morto, risorto e asceso al cielo, tu sei il Vivente come solo Dio è il Vivente.
Ti adoro, Sangue prezioso di Gesù, ti rendo gloria, onore e grazie.
Tu sei colui che ci ama: offrendoti liberamente alla tua passione avevi promesso ai tuoi discepoli di continuare ad amarli al di là della morte. Risorto, tu ci ami d’un amore eternamente presente; ci prediligi, ci sei fedele, ci elargisci i tuoi doni con la magnificenza d’un sovrano universale.
Tu sei colui che ci ama: ce ne hai dato la manifestazione e la prova offrendoti per noi a Dio in sacrificio di soave odore.
Tu sei colui che mi ama e mi spinge ad amarti: accettando la morte al peccato, offro il mio corpo, consento a tutti gli sforzi per vivere per Dio, al suo servizio, in vista della sua gloria.
Ti adoro, Sangue prezioso di Gesù, ti rendo gloria, onore e grazie.
Tratto da: Nel Sangue dell’Agnello.
LITANIE AL PREZIOSISSIMO SANGUE http://www.pregate.it/litanie/lit-prezsangue.htm
Signore, pietà. | Signore, pietà. |
Cristo, pietà. | Cristo, pietà. |
Signore, pietà. | Signore, pietà. |
Cristo, ascoltaci. | Cristo, ascoltaci. |
Cristo, esaudiscici | Cristo, esaudiscici |
Padre celeste, Dio | abbi pietà di noi |
Figlio redentore dei mondo, Dio | abbi pietà di noi |
Spirito Santo, Dio | abbi pietà di noi |
Santa Trinità, unico Dio | abbi pietà di noi |
Sangue di Cristo, Unigenito dell’eterno Padre | salvaci |
Sangue di Cristo, Verbo di Dio incarnato | salvaci |
Sangue di Cristo, della nuova ed eterna alleanza | salvaci |
Sangue di Cristo, scorrente a terra nell’agonia.. | salvaci |
Sangue di Cristo, profuso nella flagellazione | salvaci |
Sangue di Cristo, stillante nella coronazione di spine | salvaci |
Sangue di Cristo, effuso sulla croce | salvaci |
Sangue di Cristo, prezzo della nostra salvezza | salvaci |
Sangue di Cristo, senza il quale non vi è perdono | salvaci |
Sangue di Cristo, nell’Eucaristia bevanda e lavacro delle anime | salvaci |
Sangue di Cristo, fiume di misericordia | salvaci |
Sangue di Cristo, vincitore dei demoni | salvaci |
Sangue di Cristo, fortezza dei martiri | salvaci |
Sangue i Cristo, vigore dei confessori | salvaci |
Sangue di Cristo, che fai germogliare i vergini | salvaci |
Sangue di Cristo, sostegno dei vacillanti | salvaci |
Sangue di Cristo, sollievo dei sofferenti | . salvaci |
Sangue i Cristo, consolazione nel pianto | salvaci |
Sangue di Cristo, aiuto dei penitenti | salvaci |
Sangue di Cristo, sollievo dei moribondi | salvaci |
Sangue di Cristo, pace e dolcezza dei cuori | salvaci |
Sangue di Cristo, pegno della vita eterna | salvaci |
Sangue di Cristo, che liberi le Anime dal purgatorio | salvaci |
Sangue di Cristo, degno di ogni gloria ed onore | salvaci |
Agnello di Dio, che togli i peccati dei mondo | perdonaci, o Signore |
Agnello di Dio, che togli i peccati dei mondo | esaudiscici, o Signore |
Agnello di Dio, che togli i peccati dei mondo | abbi pietà di noi. |
Ci hai redenti, o Signore, con il tuo Sangue. | E ci hai fatti regno per il nostro Dio. |
PREGHIAMO:
O Padre, che nel Sangue prezioso dei tuo unico Figlio hai redento tutti gli uomini, custodisci in noi l’opera della tua misericordia, perché celebrando questi santi misteri otteniamo i frutti della nostra redenzione. Per Cristo nostro Signore. Amen.
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L’Ungheria sta scrivendo la Storia con la s maiuscola. Cominciando dalla nuova legge sulla famiglia naturale uomo-donna. Ecco di cosa si tratta (1,2)
Cosa afferma la legge approvata dal parlamento ungherese? Il testo della legge non è stato pubblicato dalla stragrande maggioranza dei media, da cui hanno invece estrapolato soltanto alcune frasi. Nella realtà questa legge non discrimina gli LGBT; essa decreta, invece, che l’insegnamento di temi sessuali sia riservato alle famiglie e che le scuole possano trattare tali questioni solamente con gli studenti che hanno raggiunto la maggiore età, al fine di minimizzare il rischio di abusi sessuali ed eliminare il pericolo della pedofilia.
L’ordinamento ungherese, infatti, pone un forte accento sull’istituzione della famiglia naturale, quale elemento fondante del contratto sociale ungherese. La Costituzione ungherese afferma che:
“1. L’Ungheria proteggerà l’istituto del matrimonio come unione di un uomo e una donna stabilita con decisione volontaria, e la famiglia come base della sopravvivenza della nazione. I legami familiari si basano sul matrimonio e/o sul rapporto tra genitori e figli.
- L’Ungheria incoraggia l’impegno ad avere figli.
- La tutela delle famiglie è regolata da un atto cardinale.
E’ facile comprendere, dunque, come la minaccia all’istituzione familiare sia avvertita come un diretto pericolo nei confronti del contratto sociale su cui si basa lo Stato ungherese.
Le reali motivazioni delle critiche: legge discriminatoria o nuova argomentazione nell’arsenale conservatore?
D’altro canto le accese critiche alla iniziativa legislativa ungherese non sono da ricercare semplicemente nella posizione dell’Ungheria, che riconosce e tutela l’identità individuale funzionale basata sul sesso biologico in contrapposizione al quadro ideologico gender. L’origine di tali critiche risiede piuttosto nello scacco argomentativo in cui la legge relega gli attivisti ed i militanti LGBT, mettendoli di fronte ad istanze positive che i conservatori giustificano in punto di diritto.
Il testo legislativo ravvisa nella politica “gender” propria degli attivisti LGBT e la conseguente sua promozione nelle scuole un esplicito tentativo di sessualizzazione dei minorenni. Questa argomentazione, lungi dall’essere un espediente retorico capzioso, trova oggettivo riscontro nel contesto europeo: dallo show televisivo danese che presentava adulti nudi davanti a dei bambini (si è scoperto di recente che uno dei partecipanti era un pedofilo già noto alle autorità) alla serie TV Netflix Cuties che raffigurava le bambine protagoniste in attegiamenti marcatamente sensuali, solo per citare i casi più recenti ed eclatanti.
E l’Italia?
La mossa ungherese potrebbe avere anche ripercussioni sull’italico dibattito intorno al DDL Zan, segnato da una direzione apparentemente opposta a quella ungherese, con le forze di quasi tutta la sinistra parlamentare in favore dell’insegnamento LGBT nelle scuole anche per i minori… I conservatori in Italia sapranno approfittare dell’occasione, adottando – a buon diritto – un’argomentazione simile a quella ungherese per bloccare il DDL Zan e promuovere quei valori cristiani che altrove sbandierano per ottenere facili voti?
Non dovrebbe essere compito troppo arduo, giacché anche nella nostra Costituzione il richiamo all’importanza della famiglia è presente. La Costituzione italiana recita infatti:
“La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” .
Inoltre essa riconosce la discriminazione basata sulla distinzione di sesso e non sui criteri fortemente fittizi ed arbitrari come quelli dell’identità gender:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”
La Costituzione riconosce, dunque, come elemento fondante del contratto sociale la famiglia in quanto società “naturale” e riconosce il ruolo del sesso biologico, quello cioè – tocca chiarirlo – composto da donna e uomo e null’altro. L’accoglimento del DDL Zan non significherebbe nulla di meno che il sovvertimento di un elemento fondante della società italiana come rappresentata nella nostra Costituzione che, come si suol ripetere, è “la più bella Costituzione del mondo”.
Il testo della legge ungherese [ csak magyarul beszélőknek] per intero visualizzabile qui (2).
(1) Viktor Orban, cosa dice davvero la nuova legge ungherese: “Non è anti-gay ma pro-famiglie” https://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/27740473/viktor-orban-cosa-dice-davvero-nuova-legge-ungherese-no-anti-gay-pro-famiglie.html
(2) testo della legge in lingua ungherese https://www.parlament.hu/documents/129291/40734520/T16365_1.pdf
ESPRIMIAMO SOLIDARIETA’ AL GIORNALISTA ANDREA CIONCI IL QUALE HA DICHIARATO OGGI (26 giugno):
“Lo scrivente ha …. appena perso due collaborazioni con testate giornalistiche proprio per aver toccato il tasto dolente” [ovvero la cosiddetta “rinuncia” di Ratzinger]. Questo proverebbe, secondo Cionci, che l’argomento rappresenta [per la stampa e i giornalisti internazionali] un vero e proprio “argomento proibito” .
Il motivo suggerito? “la paura fa 90″: [a causa di probabili] sanzioni lavorative [subite dai giornalisti interessati, con la minaccia] conseguente [di] censure e [l’imposizione di] silenzi [stampa] sul tabù della rinuncia.”
Sempre secondo Cionci questo potrebbe essere anche il reale motivo della chiusura definitiva del canale youtube “Radio Domina Nostra” [avvenuta il 22 giugno u.s.], ufficialmente chiusa perche’ sarebbe stata hackerata. Peraltro le informazioni disponibili, che parlano di “volonta’ di non riaprire il canale youtube“, non sembrano affatto supportare questa tesi (2).
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(1) Benedetto XVI, “la paura fa 90”: sanzioni lavorative, censure e silenzi sul tabù della rinuncia. Andrea Cionci, 26 giugno 2021,
https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/27736711/inchiesta-rinuncia-benedetto-xvi-arrivano-sanzioni-lavorative-nessuno-risponde-come-il-die-tagespost-chiuso-canale-don-minut.html
(2) Vedasi al riguardo il comunicato di Radio Domina Nostra (RDN) trasmesso via WhatsApp il 22 giugno ore 16.52: “Degli hacker sono entrati nel canale Youtube di Radio Domina Nostra e lo hanno sostituito con il loro. Quel canale e’ stato chiuso e’ ne e’ stato aperto uno nuovo.” Peraltro successivamente (alle 21.13 dello stesso giorno) e’ stato emesso dalla stessa RDN un nuovo comunicato con cui e’ stata comunicata la volonta’ di non riaprire il canale youtube.
Lectio Eccli 44:10-15
Hi viri misericórdiæ sunt, quorum pietátes non defuérunt: cum semine eórum pérmanent bona, heréditas sancta nepótes eórum, et in testaméntis stetit semen eórum: et fílii eórum propter illos usque in ætérnum manent: semen eórum et glória eórum non derelinquétur. Córpora ipsórum in pace sepúlta sunt, et nomen eórum vivit in generatiónem et generatiónem. Sapiéntiam ipsórum narrent pópuli, et laudem eórum núntiet Ecclésia.
Atténdite a ferménto pharisæórum, quod est hypócrisis.
L’IPOCRISIA E QUELLA DI CHI SI PREOCCUPA DELL’OPINIONE ALTRUI
Nihil autem opértum est, quod non revelétur: neque abscónditum, quod non sciátur.
La verita (nel bene o nel male) prima o dopo verra’ alla luce!
Osténdam autem vobis, quem timeátis: timéte eum, qui, postquam cecíderit, habet potestátem míttere in gehénnam
ANCHE NOI RISPLENDEREMO UN GIORNO SE AVREMO SCELTO IL BENE (NESSUN NOSTRO CAPELLO ANDRA’ PERSO!)
Evangelium Luc 12:1-8
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Atténdite a ferménto pharisæórum, quod est hypócrisis. Nihil autem opértum est, quod non revelétur: neque abscónditum, quod non sciátur. Quóniam, quæ in ténebris dixístis, in lúmine dicántur: et quod in aurem locúti estis in cubículis, prædicábitur in tectis. Dico autem vobis amícis meis: Ne terreámini ab his, qui occídunt corpus, et post hæc non habent ámplius quid fáciant. Osténdam autem vobis, quem timeátis: timéte eum, qui, postquam cecíderit, habet potestátem míttere in gehénnam. Ita dico vobis: hunc timéte. Nonne quinque pásseres véneunt dipóndio, et unus ex illis non est in oblivióne coram Deo? Sed et capílli cápitis vestri omnes numeráti sunt. Nolíte ergo timére: multis passéribus pluris estis vos. Dico autem vobis: Omnis, quicúmque conféssus fúerit me coram homínibus, et Fílius hóminis confitébitur illum coram Angelis Dei.
It has often been argued whether the apparitions of the Virgin Mary in Medjugorje, Bosnia Herzegovina, which started on June 24,1981 and are apparently continuing to the present day, are all truthful or not. There have also been continued reports of the visionaries seeing and receiving messages from the “apparition” of Our Lady (Gospa) during the years since. The “visionaries” are six people which at the time o the first apparition (1981) had an age ranging from en to sixteen years old: Ivan Dragičević, Ivanka Ivanković, Jakov Čolo, Marija Pavlović, Mirjana Dragičević and Vicka Ivanković . The seers often refer to the apparition as the “Gospa“,[1] which is the everyday Croatian name for lady.
The purpose of the present comment is to point out the existence of two possible contradictions which put in severe doubt the truth of the apparitions at least starting from the date of March 30, 2008, Feast of the Divine Mercy.
FIRST CONTRADICTION
The first contradiction is provided by the revelation of the Virgin Mary to Giuseppe Auricchia (*):
“THIS IS MY LAST APPARITION”
Mammanelli, Sunday 30 March 2008, 12 hour, Feast of the Divine Mercy.
The last public message of the Madonna of the Pine: “Dear sons, Today I have come to announce to you the THIS IS MY LAST APPARITION in this place and in all places, because God Father will not send me any more on Earth.”
(nota*1)
In genere il messaggio pubblico della Madonna del Pino è stato dettato al Signor Auricchia a Mammanelli con il giorno fissato in anticipo e con l’invito a tutti a ritornare ad assistervi al mezzogiorno dell’ultima domenica del mese successivo.
Così è stato dal 1990 fino al 30 Marzo 2008, da quel giorno i messaggi si identificano in privati.
Un messaggio privato è un evento personale, confidenziale e riservato, opposto alla valenza ed al vincolo del messaggio pubblico, che è diretto a tutti ed a ciascuno in prima persona.
A prendere alla lettera il messaggio (che peraltro e’ inequivoco) non vi saranno quindi piu’ apparizioni pubbliche, quindi a partire dal 2008 nemmeno a Medjugorje! Questo potrebbe quindi spiegare evidenti le contraddizioni dei veggenti di Medjugorje che nel 2014 hanno espresso i loro ossequi al JM Bergoglio, come Santo Padre! Se la BVM fosse realmente presente a Medjugorje non potrebbe tollerare questo insulto (1).
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(*) http://www.madonnadelpino.altervista.org/m/ultimimessaggi.html dal Sito Ufficiale – Official Site, MADONNA del PINO, Le apparizioni di Mammanelli a Giuseppe Auricchia:http://www.madonnadelpino.altervista.org/
(1) SULLE PROFEZIE DI PINO AURICCHIA SULL’IMPOSTORE https://www.proselitismodellascienza.it/2021/06/23/sulle-profezie-di-pino-auricchia-sullimpostore/
23 Giugno 2021 – 09:04
(di Emmanuele Barbieri-Roberto de Mattei)
Chi è il vero autore degli scritti dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò negli anni 2020-2021? Proviamo ad offrire una risposta alla domanda che abbiamo sollevato su Corrispondenza Romana iniziando da un metodo sicuro: l’analisi e la comparazione degli scritti con i testi di altri autori rintracciabili sul web. Ciò che in gergo scientifico si chiama ricerca stilometrica.
Ebbene, l’analisi degli elementi lessicali e stilistici ci conduce a un solo possibile autore: “Cesare Baronio”, o “Baronius”, creatore e autore, dal 2010 al 2020, del blog Opportune Importune (ATTENZIONE alle ore 10 del 23 giugno, poco dopo la pubblicazione dell’articolo, il sito Opportune Importune è stato prontamente rimosso e per questo tutti i link dell’articolo non sono più raggiungibili. Una versione archiviata del sito è comunque consultabile a questo link. Se la nostra analisi stilometrica non fosse esatta, perché “Baronius”, o chi per lui, ha rimosso il sito Opportune Importune?)
“Cesare Baronio” è però a sua volta uno pseudonimo e il passo successivo sarà quello di cercare di svelarne l’identità.
Abbiamo condotto un’ampia analisi delle assonanze di stile e di contenuto tra i testi di Baronio e quello che chiameremo, da adesso, Viganò II, per distinguere i suoi scritti del 2020-2021 da quelli, ben diversi, del Viganò I, degli anni 2018-2019. Ci limitiamo, per ragioni di spazio a qualche esempio.
Comune a Baronio e a Viganò II è l’attribuzione ai progressisti dei termini “contro-chiesa”, “setta conciliare” (qui; qui o “novatori” (qui; qui).
Il Concilio Vaticano II è più volte definito da entrambi come un “idolo”. Per Baronio, finché «l’idolo conciliare non sarà abbattuto, assieme alla infausta memoria dei suoi artefici, sarà impossibile punirne i gran sacerdoti che assediano Roma da cinquant’anni» (10 gennaio 2013, qui). Anche Viganò II, nella sua recente Intervista sulla Liturgia definisce il Vaticano II un idolo e, come Baronio, stabilisce una equazione Vaticano II – Novus Ordo Missae.
Baronio e Viganò II, quando si riferiscono al Novus Ordo di Paolo VI, parlano sempre di «rito riformato» o «rito montiniano». Viganò II scrive che «gli artefici di quella liturgia» furono «prelati spesso in sospetto di appartenenza alla Massoneria, notoriamente progressisti» (qui; Baronio parla a sua volta di «un rito composto da prelati notoriamente progressisti e massoni» (25 novembre 2018, qui).
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I libri della nuova liturgia, per Baronio sono «messali stampati la cui funzione era quella di canovaccio cui far riferimento per le edizioni nelle diverse lingue nazionali» (15 gennaio 2013, qui. Per Viganò II questi libri liturgici «sono pensati come un brogliaccio, un canovaccio alla mercé di attori più o meno talentuosi alla ricerca del plauso del pubblico» (Qui).
Per Baronio «l’offertorio scompare del tutto per far posto a una preghiera giudaica di sapore panteistico» (25 novembre 2018, qui: https://opportuneimportune.blogspot.com/2018/11/questa-o-quella-per-me-pari-sono-in.html); Viganò II la definisce questa preghiera «offertorio talmudico» (qui).
Secondo Viganò «la cosiddetta “casula gotica” nelle forme che hanno preceduto il Concilio, soprattutto in Francia, è diventata quella specie di poncho che dopo il Concilio ci è stato spacciato come recupero della forma originale», ma si tratta di «un falso storico oltre che liturgico» (qui). Baronio aveva scritto che: «la casula conciliare è un orrido poncho che nulla ha a che vedere con la planeta descritta da San Carlo Borromeo (Instructionum fabricae, 1557), che troviamo raffigurata in moltissimi affreschi, quadri, miniature e smalti sin dal Medioevo» (11 gennaio 2014, qui).
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Viganò denuncia «i tentativi di rendere presentabile la liturgia riformata con operazioni di maquillage oggettivamente inutili» (qui). Baronio scrive che le «operazioni di maquillage rituale al Novus Ordo sono a nostro avviso destinate, nella maggior parte dei casi al più infelice naufragio» (15 gennaio 2013, qui).
Si potrebbe continuare all’infinito, ma ciò che più conta, al di là delle coincidenze verbali è il medesimo tono, che esprime una compiaciuta conoscenza liturgica, teologica e storica, che Baronio ha ostentato per dieci anni nel suo blog, ma che risulta totalmente assente dai due anni di interventi pubblici di Viganò I.
Ma chi si cela dietro lo pseudonimo di Cesare Baronio (1538-1607), il celebre cardinale e storico oratoriano, allievo di san Filippo Neri?
Si potrebbe dire che poco importa la soluzione del mistero, perché ciò che conta, non è “chi” l’ha detto, ma “cosa” viene detto. Il problema però nasce proprio da alcune affermazioni stravaganti di Baronio-Viganò II, soprattutto in materia di escatologia e “Gran Reset”, che pongono inquietanti interrogativi sulla vera identità del consulente teologico-liturgico dell’arcivescovo milanese.
Purtroppo, dietro lo pseudonimo di Cesare Baronio sembra celarsi, non un teologo di sicura dottrina, ma un personaggio non privo di intelligenza e di cultura ecclesiastica, ma mancante di quella coerenza ed integrità che rende affidabile un collaboratore. Un personaggio che nella sua vita ha assunto, e continua ad assumere molteplici identità e che con l’ultima identità assunta, quella dell’arcivescovo Viganò, realizza ciò che forse ha sempre desiderato: presentarsi come un uomo di Chiesa, senza gli obblighi pastorali e morali che questa alta vocazione comporta.
A questo punto non ci resta che fare il nome del personaggio, ricorrendo non a voci generiche ma a documenti e fonti, da noi controllate: il nome dell’“eminentissimo Cesare Baronio” è Pietro Siffi.
Ma chi è costui?
Dobbiamo partire da una data specifica. L’8 maggio 2020, Mons. Viganò lanciò un appello contro il “Nuovo Ordine Mondiale” , denunciando «la nuova torre di Babele, il castello di carte del Covid, la farsa dei vaccini, la frode del Great Reset», a cui apposero le lorofirme i cardinali Gerhard Müller Giuseppe Zen Zekiun e Robert Sarah, che l’ha poi ritirata. Questo appello fu il primo documento a suscitare forti interrogativi nel mondo cattolico a lui vicino, fino a spingere alcuni suoi amici ed estimatori a non sottoscriverlo.
Quel che fin da allora si seppe è che Mons. Viganò si rivolse a un suo collaboratore per predisporre la pubblicazione e la sottoscrizione dell’appello. In quel mese di maggio il collaboratore inviò a gruppi e personalità del mondo cattolico un avviso «IMPORTANTE E URGENTE!» in cui, «su richiesta di Sua Eccellenza Mons. Viganò», rivolgeva una richiesta di adesioni al documento, da inviare a suo email personale.
Ebbene, nell’avviso di maggio 2020, il nome e l’e-mail del collaboratore di Mons. Viganò incaricato della raccolta delle firme era quello di Pietro Siffi, un personaggio conosciuto e discusso nel mondo tradizionalista italiano.
Pietro Siffi è nato a Venezia l’11 settembre 1969. Riceve la Cresima nella Parrocchia S. Zaccaria e Atanasio il 22 maggio 1984. Dopo gli studi al Liceo “Marco Foscarini” di Venezia, entra nella Fraternità Sacerdotale San Pio X dove nel Seminario “Saint Curé d’Ars”, a Flavigny sur Ozerain (Francia), il 1° febbraio 1990 riceve la Cresima “sub conditione”. Due giorni dopo riceve a Flavigny la tonsura, divenendo membro della FSSPX. Ma dopo qualche tempo lascia, o è costretto a lasciare, la Fraternità. Non ne conosciamo i motivi, così come non sappiamo quali sono i motivi che qualche anno dopo lo spingono a lasciare l’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote di Gricigliano dove entra (ed esce) come seminarista.
Dal 1990 al 1994 Siffi frequenta l’Università della Sorbona (qui, poi, per qualche tempo se ne perdono le tracce, anche se qualcuno lo ritiene autore di un imbarazzante libro pubblicato sotto pseudonimo.
Di sicuro Pietro Siffi continua a coltivare i suoi interessi ecclesiastici. Nel 2007, per i tipi di Marietti Editore, cura la riedizione del Compendio di Liturgia Pratica di padre Ludovico Trimeloni con la prefazione del cardinale Darío Castrillón Hoyos, presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei.
Nel Compendio di Trimeloni, Siffi si presenta come Presidente dell’Archivum Liturgicum di Ferrara. Il 14 marzo 2007 dal blog Archivum liturgicum, “Baronio” o “Baronius” annuncia che di lì a poco uscirà il Compendio di liturgia pratica (qui), ma il primo annuncio della pubblicazione dell’opera risale addirittura al 25 settembre 2006 e Siffi è presentato come presidente dell’Archivum Liturgicum Sacrosanctae Romanae Ecclesiae…
Già si annuncia che Benedetto XVI liberalizzerà l’antica liturgia romana . Evidentemente Baronio/Siffi ha buone informazioni dal mondo tradizionale e vaticano e nel 2007 pubblica un libro sulla Messa di San Pio V (qui; qui).
Un articolo di Roberto Beretta su Avvenire del 25 gennaio 2008 recensisce in termini tutt’altro che elogiativi la terza edizione del Compendio di liturgia pratica di Trimeloni-Siffi, giunto alla seconda ristampa. Avvenire del 29 gennaio 2008 ospita la replica di Siffi che si presenta come “Pietro Siffi degli Ordelaffi conte di Sassorosso” (vedi qui). In realtà nel Libro d’oro della nobiltà italiana pubblicato dal Collegio Araldico, Edizioni 1986-1989 e successive, non risulta l’esistenza di nessun conte Siffi degli Ordelaffi.
Siffi non è solo uno scrittore e liturgista tradizionalista. È un imprenditore. Nel 2010 crea a Ferrara “Ars Regia”(qui), che presenta in maniera “morbida” e seducente, come «uno studio di interior design specializzato nella proposta di complementi d’arredo di prestigio e di esclusivi tessuti d’arte». «I nostri complementi d’arredo permetteranno di dare un tocco di sottile eleganza e di charme alla propria dimora o ad un locale alla moda, differenziandosi dalle scontate proposte di grande diffusione e conferendogli un comfort decisamente esclusivo e glamour, dove con questo termine non si intende la semplice bellezza ma un atteggiamento, una sensazione, uno stato d’animo, con tutte le implicazioni di eleganza, sensualità e seduzione. L’immagine alla moda, il fascino colto ed evocativo dell’Oriente e dell’India, il lusso immaginifico e inconfondibile che richiama le famose location della Costa Azzurra, della Grecia, della Spagna, o della California sono tutti elementi che possono migliorare radicalmente l’aspetto di una residenza privata, un locale sul mare, un lounge bar: passione per l’abitare e per il vivere, per il calore domestico ma anche per l’estroso fervore mondano».
Nel corso della recita dell’Angelus del 10 ottobre 2010, appare un nuovo stemma papale di Benedetto XVI, ornato della tiara secondo l’antico uso. Siffi, creatore dello stemma, commenta: «Questo stemma, interamente ricamato a mano, è stato realizzato dall’atelier ferrarese di paramenti sacri Ars Regia e ripropone lo scudo con gli emblemi del Pontefice e il Pallio ornato di croci rosse. (…) La differenza rispetto al modello precedente – che alcuni attribuiscono al Cardinal Montezemolo – è che questo stemma reca nuovamente il triregno – la triplice corona del Sommo Pontefice – anziché la mitria, ripristinando l’antico uso, cui non aveva rinunciato nemmeno Giovanni Paolo II».
Nell’Angelus del 24 ottobre 2010 lo stemma misteriosamente apparso, altrettanto misteriosamente scomparve. Qui il commento di Baronio, che, come molti sanno è lo pseudonimo scelto da Pietro Siffi per continuare, sul nuovo blog Opportune Importune, inaugurato nel 2010, le sue dotte disquisizioni in campo teologico e liturgico.
Baronio difende Pietro Siffi e Ars Regia, poi replica ad alcuni con stile ampolloso e un po’ effeminato: «Mi pare che su Pietro Siffi gravi una sorta di ostracismo molto ipocrita, alimentato non tanto dai concorrenti oggi più in auge, quanto da alcuni meschini personaggi azzimati e démodé, che trascorrono il proprio tempo a denigrare la vita altrui, non avendone una propria. (…) La cosa sconcertante è che queste conventicole di teatranti organizzano pontificali in sedicesimo, dipanando metri e metri di seta marezzata tra il tinello e la camera da letto, e non si peritano di ostentare anche su internet tristissime camerucce debordanti di pizzi e merletti, mediocri salottini anni Venti con gli strapuntini, i tappetini, il quadretto del Duodecimo benedicente, un cappello prelatizio con fioccature da tenda, spille, gemelli fatti con i camei di mammina, occhiali d’oro, grammofoni e tutto il repertorio del trovarobato da amica di nonna Speranza.
(…) Credo che prima o poi Siffi o chi per lui si stancheranno di sopportare questi continui attacchi e inizieranno a render pan per focaccia – come si suol dire – sbugiardando una volta per tutte questi svirilizzati borghesucci senz’arte né parte, tanto ricchi di velleità snob quanto poveri di senso della misura. E sono certo che se si scoprissero certi altarini, se si portassero alla luce certe scomode verità, forse la finirebbero di dar noia al prossimo…» (vedi qui).
Nel 2011 Siffi fonda con Fabio Zardi un atelier di planning e decorazione che nel 2019 è diviso in due aziende: Fabio si occupa di floral design e decorazione, Pietro si dedica a planning e organizzazione di eventi anche matrimoni (vedi qui).
Siffi passa con disinvoltura dall’attività culturale e letteraria alla liturgia, dagli arredi sacri all’organizzazione di matrimoni ed è su quest’ultimo campo che scopriamo una sconcertante rivelazione: il poliedrico personaggio organizza anche matrimoni gay o, come si dice in gergo, “gay wedding”!
Sul sito di Pietro Siffi troviamo, tra l’altro, il “Project tag: matrimonio gay” e il servizio del “matrimonio” di due uomini, Arman e Dylan, nell’isola greca di Santorini con tanto di video.
L’agenzia di viaggi omosessuali Travelgay definisce Santorini come «una splendida isola, calda e ospitale situata nel Mar Egeo, dopo Mykonos senza dubbio la più apprezzata dal mercato Italiano e amata molto anche dal mercato gay e lesbo» (qui).
Anche il socio o ex socio di Siffi, Fabio Zardi si occupa di gay wedding. Curioso notare che il numero di “phone” di Zardi (qui) coincide con quello di Siffi (qui).
Il ghost-writer di mons. Viganò, l’arcivescovo che ha sempre giustamente denunciato l’esistenza di lobby gay all’interno della Chiesa (qui; qui ), è dunque un personaggio gay-friendly ?
In questo caso, l’arcivescovo Viganò, che è un rispettabilissimo prelato, rischia di perdere la sua credibilità e deve rendersi conto che potrà riacquistarla solo quando muterà il tono e i contenuti dei suoi interventi pubblici, incautamente affidati ad un controverso collaboratore. Non si può separare ciò che pubblicamente appare sotto il nome di mons. Viganò dall’identità di chi sembra essere l’autore dei suoi scritti.
Chiediamo a questo punto a mons. Viganò: è vero o no che egli si serve, in tutto o in parte, dell’aiuto di Pietro Siffi? Mons. Viganò era a conoscenza delle molteplici attività di Siffi?
Ma la domanda più importante che gli rivolgiamo è questa: Mons. Viganò è disposto a prendere pubblicamente le distanze dal personaggio che noi suggeriamo possa essere il suo ghost-writer?
Mons. Viganò è un uomo forse temerario, ma certamente leale. Gli chiediamo di dire la verità, perché la verità riscatta da qualsiasi errore, mentre la menzogna carica l’errore, anche incolpevole, di una grave responsabilità morale.
Per quanto riguarda Pietro Siffi non abbiamo voluto entrare nella sua vita privata, che a lui solo appartiene, ma ci siamo limitati a far conoscere ciò che di lui è pubblicamente noto, anche sotto diverse identità e travestimenti. Anche a lui chiediamo di assumersi la sua responsabilità, misurandosi con il suo vero nome, nel dibattito intellettuale del nostro tempo, a cui ha dato e potrà continuare a dare il suo contributo.
Da parte nostra ci siamo mossi sulla scia delle raccomandazioni che san Pio X dava ai giornalisti e Leone XIII dava agli storici: la Chiesa non ha mai paura della Verità.