SE RICEVESSIMO QUALCHE CROCE GRAZIE ALLA NOSTRA DEVOZIONE AL SACRO CAPO DI GESU’ (1) SAREBBE LA NOSTRA GLORIA!
ECCO COSA RIFERISCE TERESA HIGGINSON:
”NOSTRO SIGNORE E LA SUA SANTA MADRE CONSIDERANO QUESTA DEVOZIONE COME UN POTENTE MEZZO PER RIPARARE ALL’OLTRAGGIO CHE FU FATTO A DIO SAPIENTISSIMO E SANTISSIMO QUANDO FU CORONATO DI SPINE, PRESO IN DERISIONE, DISPREZZATO E RIVESTITO COME UN FOLLE.”
QUANDO RECITIAMO IL MISTERO DOLOROSO DELLA CORONAZIONE DI SPINE ADORIAMO E ONORIAMO DUNQUE IL SACRO CAPO DI GESU’! ADEMPIENDO LA SUA STESSA RICHIESTA, DICIAMO DUNQUE:
SACRO CAPO DI GESU, TEMPIO DELLA SAPIENZA DEL PADRE, SANTUARIO DELL’INTELLIGENZA INFINITA, TESORO DELLA SCIENZA E PEGNO DELLA FEDE, CENTRO DELL’UNIVERSO, TU CHE SEI PIENO DI GRAZIA E DI VERITA, TU, CHE SEI IL NOSTRO SOLE DI GIUSTIZIA, CONDUCICI AL TRONO DELLA TRINITÀ DIVINA!
CONSIDERAZIONI DI MONS. VIGANO SULLA TEMUTA MODIFICA/ABOLIZIONE DEL SUMMORUM PONTIFICUM (1)
UN COMMENTO PRELIMINARE
E’ importante riportare qui il pensiero di Mons. Carlo Maria Vigano’ sul Concilio Vaticano II e sulle sue conseguenze attuali. Non condividiamo peraltro la sua posizione su molti punti importanti, in particolare su chi sia il papa regnante (vedasi in particolare la frase evidenziata con doppi asterischi), nonche’ sulla validita’ dei riti dei sacerdoti che celebrano una cum Bergoglio (risultando pertanto eretici). Che Benedetto XVI sia il Vicario di Cristo non c’e’ dubbio (4). Ma che non possa agire liberamente questo e’ altrettanto certo.
IL TESTO DELL’ARTICOLO DI MONS. VIGANO (1)
“Preghiamo che la Divina Maesta’ ……si possa degnare di illuminare i Sacri Pastori affinche’ desistano [dalle loro intenzioni malvagie, NDR] e davvero promuovano la Messa Tridentina per il bene della Santa Chiesa e per la gloria della Santissima Trinita’.“
In occasione del Simposio Filosofico dedicato alla memoria di Mons. Antonio Livi, tenutosi a Venezia il 30 maggio scorso (qui), ho tentato di identificare gli elementi che costantemente ricorrono nella storia dovuti all’ininterrotto lavorio di inganno del Maligno.
Ho focalizzato la mia analisi sul “Great Reset” e sulla frode della pandemia, mostrando come le ragioni giustificative addotte per le illegittime misure coercitive e le non meno illegittime limitazioni delle liberta’ naturali.
Nello stesso intervento mi sono soffermato sulle responsabilita’ del Concilio Vaticano II (CV2).
Cio’ in quanto quest’ultimo ha realizzato, in un certo senso per il corpo ecclesiale, un vero e proprio “Great Reset”, pianificato come altri eventi storici al fine di rivoluzionare la struttura della societa’.
Anche in questo caso il pretesto per legittimare la riforma liturgica, l’ecumenismo e la parlamentarizzazione dell’autorita’ dei Sacri Pastori non fu fondato sulla buona fede ma sull’inganno e la menzogna, in modo da farci credere che stavamo rinunciando a cose indubbiamente buone – la Messa Apostolica, l’unicita’ della Chiesa come unica Via alla Salvezza, l’immutabilita’ del Magistero e dell’Autorita’ Gerarchica – per il fine di un bene superiore.
Ma come ben sappiamo, non soltanto questo bene superiore non e’ mai apparso (ne’ avrebbe mai potuto accadere [perche’ semplicemente non esiste!, NDR]), ma al contrario il vero intento del Concilio e’ emerso in tutta la sua natura distruttiva e il suo valore sovversivo: le chiese ne risultarono svuotate, i seminari abbandonati, l’autorita’ screditata e pervertita, consentendo sia la tirannia dei malvagi pastori (Wicked Pastors) che la guida inefficace e imbelle dei buoni pastori (Good Ones).
E come anche sappiamo questo Reset, questa rivoluzione devastante, fu dall’inizio malvagia e maligna, sebbene apparentemente rivestita di [ipocrite, NDR] nobili intenzioni per convincere i fedeli e il clero a obbedire.
Nel 2007 Benedetto XVI restauro’ la piena cittadinanza al venerabile Rito Tridentino, ripristinandone la piena legittimita che le era stata abusivamente negata per 50 anni.
[Il Motu ProprioSummorum Pontificum servi’ a questo scopo (2)].
In realta’, tuttavia, la lettera del Motu Proprio e l’attuazione dei relativi documenti di implementazione non sono mai stati completamente applicati.
Ne segue che sia i fedeli che il clero che celebrano il Rito Apostolico devono sottostare tuttora all’approvazione del loro vescovo. Cio’ in violazione del dettato dell‘Indulto del precedente Motu Proprio di Giovanni Paolo II, Ecclesia Dei.
L’anno scorso la Santa Sede, esibendo il tipico comportamento dei [falsi, NDR] Innovatori ha inviato un questionario a tutte le diocesi del mondo in cui queste ultime venivano richieste di fornire informazioni sull’implementazione del Motu Proprio di Benedetto XVI (qui). Il modo in cui le domande relative erano poste tradiva ancora una volta un secondo scopo. Le risposte [pervenute da parte degli ordinari, i preti e vescovi al di fuori del Vaticano, NDR] infatti erano intese al fine di creare la base di una apparente legittimazione per imporre limitazioni al Motu Proprio, se non la sua totale eliminazione.
**Certamente se l’autore del Motu Proprio [ovvero PPPBXVI] fosse tuttora regnante (**) sul trono di Pietro questo questionario avrebbe avuto l’effetto di rammentare ai vescovi che i sacerdoti non debbano affatto chiedere il permesso di celebrare la messa nel rito antico e nemmeno [a maggior ragione] che possano essere rimossi dal loro ministero se lo fanno.**
Ma le reali intenzioni di coloro [i vertici del Vaticano, ovvero gli Innovatori NDR] che hanno voluto consultare gli ordinari non sembrano risiedere nella salus animarum quanto piuttosto in una sorta di odio teologico [che molti falsi pastori sanno ben esprimere NDR] contro un rito che esprime con adamantina chiarezza l’immutabile Fede della Santa Chiesa e che per questo e’ cosi alieno alla ecclesiologia conciliare, la sua neo-liturgia e la sua neo-dottrina che presuppone e diffonde.
Non c’e nulla di piu’ opposto al cosiddetto magisterium del CV2 che la liturgia tridentina: ogni preghiera, ogni pericope (come i liturgisti direbbero) costituisce un affronto vero e proprio alle orecchie delicate degli Innovatori, ogni cerimonia un’offesa ai loro occhi sensibili.
COMMENTO (3): L’APOSTASIA FINALE “CAUSA ERETICORUM”
L’eventuale limitazione o addirittura cancellazione del Motu Proprio sarebbe gravissima!
Si tratterebbe con ogni evidenza di una ulteriore, e gravissima, APOSTASIA “causa ereticorum”, causata dagli eretici nel loro tentativo di cancellare la Santa Chiesa!
Quindi una vera e propria apostasia finale della falsa chiesa!
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(**) Non condividiamo questa affermazione di Mons. Vigano’: Benedetto XVI pur essendo il papa regnante non e’ infatti – con ogni evidenza – libero di agire!
(1) traduzione parziale da: Archbishop Viganò’s considerations on the feared modification of Summorum Pontificum ‘Let us pray that the Divine Majesty … will deign to enlighten the Sacred Pastors so that they desist from their purpose and indeed promote the Tridentine Mass for the good of Holy Church and for the glory of the Most Holy Trinity.’
Io………, dono e consacro al Cuore adorabile di Gesù la mia persona e la mia vita, le mie azioni, pene e sofferenze per non più servirmi di alcuna parte del mio essere, se non per onorarlo, amarlo e glorificarlo.
E’ questa la mia irrevocabile volontà: essere tutto suo e fare ogni cosa per suo amore, rinunciando a tutto ciò che può dispiacergli.
Ti scelgo, Sacro Cuore di Gesù, come unico oggetto del mio amore, custode della mia vita, pegno della mia salvezza, rimedio della mia fragilità e incostanza, riparatore di tutte le colpe della mia vita e rifugio sicuro nell’ora della mia morte.
Sii, o Cuore di bontà e di misericordia, la mia giustificazione presso Dio Padre e allontana da me la sua giusta indignazione.
Cuore amoroso di Gesù, pongo in te la mia fiducia, perchè temo tutto dalla mia malizia e debolezza, ma spero tutto dalla tua bontà.
Distruggi in me quanto può dispiacerti. Il tuo puro amore s’imprima profondamente nel mio cuore in modo che non ti possa più dimenticare o essere separato da te.
Ti chiedo, per la tua bontà, che il mio nome sia scritto in te, poiché voglio vivere e morire come tuo vero devoto e tuo vero servo. Sacro Cuore di Gesù, confido in te!
Signore Gesù Cristo, Fratello, Amico e Redentore dell’uomo, guarda con Amore i giovani qui riuniti e apri loro la sorgente eterna della tua misericordia che sgorga dal tuo Cuore Aperto sulla Croce.
Docili alla tua chiamata, sono venuti per stare con Te e adorarti.
Con preghiera ardente li consacro al tuo Cuore perché, radicati e fondati in te
siano sempre Tuoi, nella vita e nella morte.
Giammai si allontanino da te!
Concedi loro un cuore come il Tuo mite e umile,
perché ascoltino sempre la Tua voce e i Tuoi insegnamenti,
compiano la Tua Volontà
e siano in mezzo al mondo lode della Tua gloria,
perché gli uomini contemplando le loro opere diano gloria al Padre con il quale vivi, per sempre felici, nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
Incipit In nómine Patris, ✠ et Fílii, et Spíritus Sancti. Amen.
S. Introíbo ad altáre Dei. M. Ad Deum, qui lætíficat iuventútem meam. S. Iúdica me, Deus, et discérne causam meam de gente non sancta: ab hómine iníquo et dolóso érue me. M. Quia tu es, Deus, fortitúdo mea: quare me repulísti, et quare tristis incédo, dum afflígit me inimícus? S. Emítte lucem tuam et veritátem tuam: ipsa me deduxérunt, et adduxérunt in montem sanctum tuum et in tabernácula tua. M. Et introíbo ad altáre Dei: ad Deum, qui lætíficat iuventútem meam. S. Confitébor tibi in cíthara, Deus, Deus meus: quare tristis es, ánima mea, et quare contúrbas me? M. Spera in Deo, quóniam adhuc confitébor illi: salutáre vultus mei, et Deus meus. S. Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. M. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper: et in sǽcula sæculórum. Amen. S. Introíbo ad altáre Dei. M. Ad Deum, qui lætíficat iuventútem meam.
M. Confíteor Deo omnipoténti, beátæ Maríæ semper Vírgini, beáto Michaéli Archángelo, beáto Ioánni Baptístæ, sanctis Apóstolis Petro et Paulo, ómnibus Sanctis, et tibi, pater: quia peccávi nimis cogitatióne, verbo et ópere: mea culpa, mea culpa, mea máxima culpa. Ideo precor beátam Maríam semper Vírginem, beátum Michaélem Archángelum, beátum Ioánnem Baptístam, sanctos Apóstolos Petrum et Paulum, omnes Sanctos, et te, pater, oráre pro me ad Dóminum, Deum nostrum. S. Misereátur vestri omnípotens Deus, et, dimíssis peccátis vestris, perdúcat vos ad vitam ætérnam. R. Amen. S. Indulgéntiam, ✠ absolutiónem et remissiónem peccatórum nostrórum tríbuat nobis omnípotens et miséricors Dóminus. R. Amen.
V. Deus, tu convérsus vivificábis nos. R. Et plebs tua lætábitur in te. V. Osténde nobis, Dómine, misericórdiam tuam. R. Et salutáre tuum da nobis. V. Dómine, exáudi oratiónem meam. R. Et clamor meus ad te véniat. V. Dóminus vobíscum. R. Et cum spíritu tuo. Orémus,
Kyrie S. Kýrie, eléison. M. Kýrie, eléison. S. Kýrie, eléison. M. Christe, eléison. S. Christe, eléison. M. Christe, eléison. S. Kýrie, eléison. M. Kýrie, eléison. S. Kýrie, eléison.
Gloria Glória in excélsis Deo. Et in terra pax homínibus bonæ voluntátis. Laudámus te. Benedícimus te. Adorámus te. Glorificámus te. Grátias ágimus tibi propter magnam glóriam tuam. Dómine Deus, Rex cæléstis, Deus Pater omnípotens. Dómine Fili unigénite, Iesu Christe. Dómine Deus, Agnus Dei, Fílius Patris. Qui tollis peccáta mundi, miserére nobis. Qui tollis peccáta mundi, súscipe deprecatiónem nostram. Qui sedes ad déxteram Patris, miserére nobis. Quóniam tu solus Sanctus. Tu solus Dóminus. Tu solus Altíssimus, Iesu Christe. Cum Sancto Spíritu ✠ in glória Dei Patris. Amen.
Lectio
Lectio Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Ephésios. Eph 3:8-12, 14-19 Fratres: Mihi, ómnium sanctórum mínimo, data est grátia hæc, in géntibus evangelizáre investigábiles divítias Christi, et illumináre omnes, quæ sit dispensátio sacraménti abscónditi a sǽculis in Deo, qui ómnia creávit: ut innotéscat principátibus et potestátibus in cœléstibus per Ecclésiam multifórmis sapiéntia Dei, secúndum præfinitiónem sæculórum, quam fecit in Christo Iesu, Dómino nostro, in quo habémus fidúciam et accéssum in confidéntia per fidem eius. Huius rei grátia flecto génua mea ad Patrem Dómini nostri Iesu Christi, ex quo omnis patérnitas in cœlis ei in terra nominátur, ut det vobis, secúndum divítias glóriæ suæ, virtúte corroborári per Spíritum eius in interiórem hóminem, Christum habitáre per fidem in córdibus vestris: in caritáte radicáti et fundáti, ut póssitis comprehéndere cum ómnibus sanctis, quæ sit latitúdo, et longitúdo, et sublímitas, et profúndum: scire étiam supereminéntem sciéntiæ caritátem Christi, ut impleámini in omnem plenitúdinem Dei.
Evangelium Munda cor meum ac lábia mea, omnípotens Deus, qui lábia Isaíæ Prophétæ cálculo mundásti igníto: ita me tua grata miseratióne dignáre mundáre, ut sanctum Evangélium tuum digne váleam nuntiáre. Per Christum, Dóminum nostrum. Amen. Iube, Dómine, benedícere. Dóminus sit in corde meo et in lábiis meis: ut digne et competénter annúntiem Evangélium suum. Amen. V. Dóminus vobíscum. R. Et cum spíritu tuo. Sequéntia +︎ sancti Evangélii secúndum Matthǽum R. Glória tibi, Dómine.
Ioannes 19:31-37 In illo témpore: Iudǽi – quóniam Parascéve erat, – ut non remanérent in cruce córpora sábbato – erat enim magnus dies ille sábbati, – rogavérunt Pilátum, ut frangeréntur eórum crura, et tolleréntur. Venérunt ergo mílites: et primi quidem fregérunt crura et alteríus, qui crucifíxus est cum eo. Ad Iesum autem cum veníssent, ut vidérunt eum iam mórtuum, non fregérunt eius crura, sed unus mílitum láncea latus eius apéruit, et contínuo exívit sanguis et aqua. Et qui vidit, testimónium perhíbuit: et verum est testimónium eius. Et ille scit quia vera dicit, ut et vos credátis. Facta sunt enim hæc ut Scriptúra implerétur: Os non comminuétis ex eo. Et íterum alia Scriptúra dicit: Vidébunt in quem transfixérunt.
R. Laus tibi, Christe. S. Per Evangélica dicta, deleántur nostra delícta.
Credo Credo in unum Deum, Patrem omnipoténtem, factórem cæli et terræ, visibílium ómnium et invisibílium. Et in unum Dóminum Iesum Christum, Fílium Dei unigénitum. Et ex Patre natum ante ómnia sǽcula. Deum de Deo, lumen de lúmine, Deum verum de Deo vero. Génitum, non factum, consubstantiálem Patri: per quem ómnia facta sunt. Qui propter nos hómines et propter nostram salútem descéndit de cælis. Et incarnátus est de Spíritu Sancto ex María Vírgine: Et homo factus est. Crucifíxus étiam pro nobis: sub Póntio Piláto passus, et sepúltus est. Et resurréxit tértia die, secúndum Scriptúras. Et ascéndit in cælum: sedet ad déxteram Patris. Et íterum ventúrus est cum glória iudicáre vivos et mórtuos: cuius regni non erit finis. Et in Spíritum Sanctum, Dóminum et vivificántem: qui ex Patre Filióque procédit. Qui cum Patre et Fílio simul adorátur et conglorificátur: qui locútus est per Prophétas. Et unam sanctam cathólicam et apostólicam Ecclésiam. Confíteor unum baptísma in remissiónem peccatórum. Et exspécto resurrectiónem mortuórum. Et vitam ventúri sæculi. Amen.
OFFERTORIUM
S. Oráte, fratres: ut meum ac vestrum sacrifícium acceptábile fiat apud Deum Patrem omnipoténtem. M.Suscípiat Dóminus sacrifícium de mánibus tuis ad laudem et glóriam nominis sui, ad utilitátem quoque nostram, totiúsque Ecclésiæ suæ sanctæ. S. Amen.
PRAEFATIO
V. Dóminus vobíscum. R. Et cum spíritu tuo. V. Sursum corda. R. Habémus ad Dóminum. V. Grátias agámus Dómino, Deo nostro. R. Dignum et iustum est.
Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt cæli et terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.
DEPOSITUM FIDEI:
–Una cum fámulo tuo Papa nostro et Antístite (Episcopus) nostroBenedictus Decimus Sextus
DEPOSITUM FIDEI:
Qui prídie quam paterétur, accépit panem in sanctas ac venerábiles manus suas, elevátis óculis in cælum ad te Deum, Patrem suum omnipoténtem, tibi grátias agens, bene ✠ díxit, fregit, dedítque discípulis suis, dicens: Accípite, et manducáte ex hoc omnes.
– HOC EST ENIM CORPUS MEUM
DEPOSITUM FIDEI:
Símili modo postquam cenátum est, accípiens et hunc præclárum Cálicem in sanctas ac venerábiles manus suas: item tibi grátias agens, bene ✠ díxit, dedítque discípulis suis, dicens: Accípite, et bíbite ex eo omnes.
–HIC EST ENIM CALIX SANGUINIS MEI, NOVI ET ÆTERNI TESTAMENTI: MYSTERIUM FIDEI: QUI PRO VOBIS ET PRO MULTIS EFFUNDETUR IN REMISSIONEM PECCATORUM
Hæc quotiescúmque fecéritis, in mei memóriam faciétis.
Orémus: Præcéptis salutáribus móniti, et divína institutióne formáti audémus dícere:
Pater noster, qui es in cælis. Sanctificétur nomen tuum. Advéniat regnum tuum. Fiat volúntas tua, sicut in cælo et in terra. Panem nostrum quotidiánum da nobis hódie. Et dimítte nobis débita nostra, sicut et nos dimíttimus debitóribus nostris. Et ne nos indúcas in tentatiónem: R. Sed líbera nos a malo. S. Amen.
Preparatio Communionis
Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi: miserére nobis. Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi: miserére nobis. Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi: dona nobis pacem.
COMMUNIO
Confíteor Deo omnipoténti, beátæ Maríæ semper Vírgini, beáto Michaéli Archángelo, beáto Ioánni Baptístæ, sanctis Apóstolis Petro et Paulo, ómnibus Sanctis, et tibi, pater: quia peccávi nimis cogitatióne, verbo et ópere: mea culpa, mea culpa, mea máxima culpa. Ideo precor beátam Maríam semper Vírginem, beátum Michaélem Archángelum, beátum Ioánnem Baptístam, sanctos Apóstolos Petrum et Paulum, omnes Sanctos, et te, pater, oráre pro me ad Dóminum, Deum nostrum.
Panem cæléstem accípiam, et nomen Dómini invocábo. V. Dómine, non sum dignus, ut intres sub tectum meum: sed tantum dic verbo, et sanábitur ánima mea. V. Dómine, non sum dignus, ut intres sub tectum meum: sed tantum dic verbo, et sanábitur ánima mea. V. Dómine, non sum dignus, ut intres sub tectum meum: sed tantum dic verbo, et sanábitur ánima mea.
COMUNIONE SPIRITUALE
Signore Gesù, io credo che sei presente realmente nel Santissimo Sacramento dell’altare, in corpo, sangue, anima e divinita’. Ti amo sopra ogni cosa e Ti desidero nell’anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore. Come già venuto, io Ti abbraccio e mi unisco totalmente a Te. Non permettere che io mi separi mai più da Te.Cosi’ sia.
Eterno Padre ti offriamo, tramite l’intercessione della Vergine Maria, il Corpo e il Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo per il perdono dei nostri peccati, in suffragio dei nostri defunti, delle anime del Purgatorio e per i bisogni della Santa Chiesa.
Gesù, ti adoro in ogni luogo dove abitiSacramentato; ti faccio compagnia per coloro che ti disprezzano, ti amo per coloro che non ti amano, ti do sollievo per coloro che ti offendono. Gesù, vieni nel mio cuore!
Corpus Dómini nostri Iesu Christi custódiat ánimam meam in vitam ætérnam. Sanguis Dómini nostri Iesu Christi custódiat ánimam meam in vitam ætérnam. Amen.
Ioannes 10:14 Ego sum pastor bonus, allelúia: et cognósco oves meas, et cognóscunt me meæ, allelúia, allelúia.
Ioann. 1, 1-14. Iunctis manibus prosequitur: In princípio erat Verbum, et Verbum erat apud Deum, et Deus erat Verbum. Hoc erat in princípio apud Deum. Omnia per ipsum facta sunt: et sine ipso factum est nihil, quod factum est: in ipso vita erat, et vita erat lux hóminum: et lux in ténebris lucet, et ténebræ eam non comprehendérunt. Fuit homo missus a Deo, cui nomen erat Ioánnes. Hic venit in testimónium, ut testimónium perhibéret de lúmine, ut omnes créderent per illum. Non erat ille lux, sed ut testimónium perhibéret de lúmine. Erat lux vera, quæ illúminat omnem hóminem veniéntem in hunc mundum. In mundo erat, et mundus per ipsum factus est, et mundus eum non cognóvit. In própria venit, et sui eum non recepérunt. Quotquot autem recepérunt eum, dedit eis potestátem fílios Dei fíeri, his, qui credunt in nómine eius: qui non ex sanguínibus, neque ex voluntáte carnis, neque ex voluntáte viri, sed ex Deo nati sunt. Genuflectit dicens: Et Verbum caro factum est, Et surgens prosequitur: et habitávit in nobis: et vídimus glóriam eius, glóriam quasi Unigéniti a Patre, plenum grátiæ et veritátis.
O. Salve Regína, Mater misericórdiæ, vita, dulcédo, et spes nostra, salve. Ad te clamámus, éxsules fílii Evæ. Ad te suspirámus geméntes et flentes in hac lacrymárum valle. Eia ergo, Advocáta nostra, illos tuos misericórdes óculos ad nos convérte. Et Iesum, benedíctum fructum ventris tui, nobis, post hoc exílium, osténde. O clemens, o pia, o dulcis Virgo Mária. S. Ora pro nobis, sancta Dei Génitrix. O. Ut digni efficiámur promissiónibus Christi.
O. Sancte Míchaël Archángele, defénde nos in prǽlio; contra nequítiam et insídias diáboli esto præsídium. Imperet illi Deus, súpplices deprecámur: tuque, Princeps milítiæ Cæléstis, sátanam aliósque spíritus malígnos, qui ad perditiónem animárum pervagántur in mundo, divína virtúte in inférnum detrúde. Amen.
S. Cor Iesu sacratíssimum. O. Miserére nobis. S. Cor Iesu sacratíssimum. O. Miserére nobis. S. Cor Iesu sacratíssimum. O. Miserére nobis.
La Vergine della Rivelazione, la BVM nelle sue apparizioni a Bruno Cornacchiola alle Tre Fontane, ha richiesto che i veri cristiani si impegnino tutti in una nuova missione che Lei chiama “Crociata d’unita’ terrestre”.
Ecco di cosa si tratta. Parla la BVM nella sua rivelazione del 12 aprile 1947 a Bruno Cornacchiola (1):
“Ecco aperta un’altra possibilita’ di salvezza per tutto il mondo. E’ un piano celeste. Anime nate solo da carne, morte senza il bagno della nascita spirituale, godono e vedono la presenza di Gesu’ e mia. Per l’entrata nella gloria celeste, il Padre ci ha dato un mezzo che serve per due scopi: dedicare a un’anima del Limbo, conosciuta o secondo la mia intenzione, la conversione di un eretico, ateo o ostinato peccatore, pregare molto peer questo peccatore, fino a costringerlo con amore e confessione al pentimento. Appena questo si converte, l’anima alla quale fu dedicata questa conversione viene portata immediatamente , da me e da mio Figlio, nel trono divino. Pregate per convertire molti col vostro esempio di carita’. ”
E continua cosi’:
“E’ una nuova prova d’amore, una vera crociata d’unita’ terrestre: avanti figli, alla battaglia, lotta dell’amore. Io sono con voi, sempre, per aiutarvi!“
SI TRATTA QUINDI DI UNA PROMESSA SOLENNE LA QUALE SIGNIFICA CHE:
1) IL “LIMBO DEI BAMBINI” ESISTE DAVVERO! (e non soffrono perche’ comunque sono alla presenza di Dio e di quella materna della Madonna!)
2) MA POSSIAMO PREGARE PER LA LORO SALVEZZA!
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(1) pagg. 87 e 88, Saverio Gaeta “Il Veggente. Il Segreto delle Tre Fontane”, TEA, febbraio 2020.
Cos’hanno in comune le concezioni dell’Ecumenismo e del Meticciato promosse dalla falsa chiesa massonica di Bergoglio?
In entrambi i casi la tesi e’ che tutte le religioni sono egualmente “vere”. Non nel senso del Principio della Non Contraddizione evidentemente. Quindi, vista la manifesta e disparata natura delle religioni esistenti (monoteiste, animiste, politeiste, ecc.) la conseguenza inevitabile e’ una:
religione mondiale unica e atea, priva di principi morali e in particolare priva del concetto di bene e male assoluto (ovvero che si applichi a tutti gli uomini).
Quindi secondo questa stessa tesi sarebbero vere tutte le religioni (incluse le sette), anche quelle:
CHE SONO PRIVE DI UN VERO CONCETTO COERENTE DI BENE E MALE ASSOLUTO (P.ES. NON TUTTI GLI UOMINI SAREBBERO UGUALI)
CHE PREDICANO L’ODIO
CHE PERSEGUITANO CHI NON LA PENSA COME LORO
CHE PRATICANO LA DISCRIMINAZIONE SU BASE ETNICO/RELIGIOSA
CHE RACCOMANDANO, COME L’ISLAM, LA PERSECUZIONE DI ALTRE COMUNITA’ RELIGIOSE
E (DULCIS IN FUNDO) CHE LAPIDANO LE RAGAZZE CHE VOGLIONO ESSERE LIBERE DI SCEGLIERE!
“Tu sei il mio Figlio diletto, in te mi sono compiaciuto”
Evangelium Luca, 21-22
*Quando tutto il popolo fu battezzato, mentre Gesù, ricevuto lui pure il battesimo, stava pregando, il cielo si aprì *e scese lo Spirito Santo sopra di lui in un’apparenza corporea, come una colomba; e venne una voce dal cielo: Tu sei il mio Figlio diletto, in te mi sono compiaciuto.
Léctio Epístolæ beáti Ioánnis Apóstoli 1 Iohn 3:13-18 Caríssimi: Nolíte mirári, si odit vos mundus. Nos scimus, quóniam transláti sumus de morte ad vitam, quóniam dilígimus fratres. Qui non díligit, manet in morte: omnis, qui odit fratrem suum, homícida est. Et scitis, quóniam omnis homícida non habet vitam ætérnam in semetípso manéntem. In hoc cognóvimus caritátem Dei, quóniam ille ánimam suam pro nobis pósuit: et nos debémus pro frátribus ánimas pónere. Qui habúerit substántiam huius mundi, et víderit fratrem suum necessitátem habére, et cláuserit víscera sua ab eo: quómodo cáritas Dei manet in eo? Filíoli mei, non diligámus verbo neque lingua, sed ópere et veritáte.