COMMENTO
Si tratta di un articolo di Francesco Boezi (1), sul Giornale di oggi 9 agosto, che riporta un’intervista al prof. Valerio Gigliotti accademico universitario che si occupa da tempo di pontificato emerito.
Il professor Valerio Gigliotti, interpellato da IlGiornale.it, premette che “il papa può ammalarsi, può invecchiare (e molto!), può sentire venir meno le proprie forze fisiche e psichiche, ma può anche trovarsi in condizione di inabilità a esercitare il proprio ufficio, temporanea o permanente, dovuta a impedimenti fisici e improvvisi – un incidente o la sopravvenuta ‘follia’ ad esempio – o a coercizioni esterne: una minaccia, una prigionia (sono i casi di cosiddetta Sede Apostolica impedita)…“.
LA RINUNCIA DI RATZINGER
Sulla rinuncia di Benedetto XVI, Gigliotti nota come quel passaggio abbia rappresentato uno spartiacque per la storia della Chiesa cattolica: “La dichiarazione di papa Benedetto XVI che annunciava la propria volontà di ‘rinunciare all’ufficio’ – prosegue il professore – ha sicuramente segnato un tournant nella storia del diritto canonico in relazione ad un istituto che si pensava ormai sepolto tra i tomi polverosi della normativa medievale: la rinuncia“.
POSSIBILE UN INTERVENTO NORMATIVO PER SILENZIARE DEFINITIVAMENTE RATZINGER?
Il momento sembra maturo per procedere con delle disposizioni capaci di regolare ogni eventualità. Iniziano anche a esistere alcune che possono tracciare la rotta. Come quella di”Geraldina Boni, su “Stato, Chiese e pluralismo confessionale” . Il professor Gigliotti ci ha detto che “l’autrice sottolinea come emerga ‘sempre più nettamente l’esigenza che proprio dagli esiti cui la dottrina è approdata […] il legislatore supremo possa attingere spunti ragionati e ben argomentati per la promulgazione di una normativa su questi temi: una normativa che pare oramai urgente e indilazionabile'”. Ogni giorno può essere quello buono per la riforma.
UNA GRAVISSIMA MINACCIA
Cosa accadrà? Tra chi pronostica che Ratzinger possa essere “silenziato” dalla nuova normativa e chi pensa banalmente che si vada verso la regolarizzazione del pontificato emerito, è comunque lecito immaginare che di vescovi di Roma emeriti, di qui in avanti, possano essercene altri.
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