Autore Max Tex, basato sul documento originale dd.18 aprile 2020 (1,3).
Ecco un breve commento introduttivo ispirato all’Apocalisse di San Giovanni Evangelista. Si tratta del quinto Capitolo. L’occasione e’ utile per riflettere su un aspetto metodologico cruciale dello stesso testo. Precisamente si tratta di identificare la logica dell’Apocalisse, ovvero quale sia precisamente il fondamento razionale alla base delle rivelazioni contenute nello stesso testo. La questione e’ di straordinaria importanza, anche perche’, di fatto, lo stesso problema si pone riguardo anche ai tutti gli altri testi dei Vangeli! Sorprendentemente, almeno ad una prima analisi dei principali testi della teologia cristiana (2), questo aspetto sembrerebbe – ad eccezione apparentemente del solo, grandissimo, San Tommaso D’Aquino (3) – del tutto trascurato sia da autori/teologi cristiani antichi che (ancor peggio!) contemporanei. Infatti da sempre e’ di gran lunga prevalso il punto di vista della Logica Classica, o Logica Aristotelica, basata sul Principio della contraddizione a due vie di Aristotele (384 avanti Cristo, Stagira – 322 avanti Cristo, Calcide). Secondo tale principio ogni frase logica puo’ essere soltanto vera o falsa, le due possibilita’ restando mutuamente escluse.
La domanda che ci poniamo e’ infatti questa: qual’e’ la logica che emerge dalle rivelazioni dell’Apocalisse (4), ovvero la logica che dobbiamo necessariamente utilizzare nel nostro ragionamento razionale? Il punto di vista tradizionale e’ che quest’ultima coincida con la logica Aristotelica, ovvero quella basata sul principio della non contraddizione a due vie di Aristotele. Ma e’ davvero cosi? In altre parole la logica che dobbiamo necessariamente utilizzare da parte nostra per la lettura dell’Apocalisse, come degli altri testi del Vangelo, e’ davvero quella del vero e del falso, ogni altra possibilita’ restando esclusa?
All’inizio del Capitolo 5 dell’Apocalisse i primi 8 versi (qui basta considerarne in particolare due, ovvero i versi 3 e 4) che riguardano l’apertura dei sigilli del rotolo, il libro della Storia Umana custodito da Dio Padre in persona, “colui che sta seduto in trono”. Libro che “nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra era in grado di aprire il libro e di leggerlo“.
Si tratta del brano famoso dell’apertura dei sigilli da parte di Gesu’ Cristo. E’ anche l’occasione per la presentazione solenne di Cristo: Egli e’ insieme il Signore, ovvero il “Κύριος”, cioe’ il Messia Trionfante e l’Agnello, il Messia umile e vittima in croce, e insieme l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo, nonche’ la guida dell’Apostolo Giovanni (e nostro!) nel suo viaggio nel trascendente (il Paradiso). I primi otto versi riguardano il rotolo e i suoi sette sigilli:
E vidi nella mano destra di Colui
che era assiso sul trono un libro a
forma di rotolo, scritto sul lato
interno e su quello esterno,
sigillato con sette sigilli. 2
Vidi un
angelo forte che proclamava a
gran voce: “Chi è degno di aprire
il libro e scioglierne i sigilli?”
3Ma nessuno né in cielo, né in
terra, né sotto terra era in grado di aprire il libro e di leggerlo. 4 Io piangevo molto perché non si
trovava nessuno degno di aprire il
libro e di leggerlo. 5
Uno dei
vegliardi mi disse: “Non piangere
più; ha vinto il leone della tribù di
Giuda, il Germoglio di Davide, e
aprirà il libro e i suoi sette sigilli“.
L’aspetto straordinario e’ che sia Gesu’ stesso – nel racconto dell’Apocalisse, come pure nel nostro cammino personale alla Rivelazione – ad aprirci alla comprensione dell’Apocalisse, illuminandoci con il suo Spirito!
Lui solo infatti puo’ aprire il rotolo della Storia (rimuovendone i sigilli ad uno ad uno), Storia di cui e’ allo stesso tempo interprete e interpretazione. Cosa significa? Significa che gli eventi della Storia avvengono tutti sotto la Sua volonta’, anche quelli apparentemente malvagi, che si tramutano tutti in vittorie del Bene, ovvero Dio stesso!
Come puo’ dunque essere tutto cio’ compatibile con il libero arbitrio dell’uomo?
Questo accade perche’ gli eventi della storia (che Dio Padre in persona custodisce nel rotolo), per dono del Suo infinito amore verso gli uomini, non sono deterministici ma dipendono dall’agire degli stessi uomini, ovvero dalla loro libera scelta di stare dalla parte del Bene o del Male.
Di questo non possiamo pero’ renderci conto razionalmente ma solo per fede. Cio’ perche’ il nostro ragionare e’ limitato dalla nostra limitata conoscenza.
C’e’ quindi una razionalita’ superiore, irraggiungibile non solo da noi ma da qualunque creatura anche angelica. Si tratta della razionalita’, che oltrepassa la comprensione umana ed e’ quindi trascendente, di Dio Padre cui solo Lui puo’ attingere nella sua trascendenza infinita.
Infatti mentre Dio, essendo omnisciente, puo’ sempre distinguere il vero dal falso, noi uomini nella limitatezza non possiamo sempre farlo!
Quindi la nostra ragione puo’ fallire. Cio’ accade per tutto cio’ che riguarda il trascendente, ovvero il regno di Dio e Dio stesso!
Questo e’ il motivo, infatti, per cui non possiamo con la sola forza della logica razionale umana comprendere la stessa esistenza di Dio.
A meno, naturalmente, che non siamo aiutati da Gesu’ Cristo in persona! E’ Lui stesso che ci puo’ aprire, per un istante, la mente alla sua razionalita’ suprema! E farci intuire, come in un miracolo, il significato profondo delle cose di questo mondo e del trascendente!
Attraverso la rimozione dei sigilli dunque Gesu’ Cristo ci apre alla conoscenza della Storia, che diventa cosi accessibile con lo Spirito anche se non con la conoscenza razionale (questo e’ al di la’ delle nostre capacita’ perche’ non possiamo raggiungere in vita la trascendenza di Dio).
La conclusione riguardo alla domanda postaci all’inizio e’ dunque questa: la nostra logica, la logica umana, al contrario di quella di Dio, non puo’ discernere tutte le possibili frasi logiche! Esistono per noi frasi che sono indecidibili: sono (in particolare) necessariamente tutte quelle che riguardano il trascendente. Trascendente che per definizione non possiamo conoscere da soli e che quindi ci puo’ essere eventualmente soltanto rivelato dalla parola di Dio stesso, ovvero Gesu’ Cristo! Questo implica il superamento della Logica Aristotelica. La Logica della Rivelazione richiede infatti una nuova formulazione del principio di non-contraddizione. Quest’ultimo, al contrario del principio di Aristotele, deve essere infatti a tre vie. Precisamente, le frasi logiche che possiamo enunciare, escludendo la rivelazione di Dio, possono essere vere, false o indecidibili, ciascuna possibilita’ escludendo mutuamente le altre!
Peraltro, quando accettiamo – per fede – le rivelazioni di Dio, possiamo superare questa limitazione, nel senso che tramite le rivelazioni di Dio anche frasi logiche che riguardano il trascendente possono diventare per noi vere o false.
______________________________________
(1) https://www.facebook.com/photo?fbid=3328747660470838&set=a.975441279134833
(2) Si tratta comunque di un compito imponente dato che comporta l’esame dei testi principali di 2000 anni di tradizione cristiana!
(3) LA LOGICA DI SAN TOMMASO D’AQUINO: SUMMA CONTRA GENTILES -SOMMA CONTRO I GENTILI, Max Tex, 39 gennaio 2022, https://www.revelationvirgo.org/2022/01/30/summa-contra-gentiles-somma-contro-i-gentili-di-san-yommasio-daquino/
(4) COMMENTI ALL’APOCALISSE DI SAN GIOVANNI
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=3290558364289768&id=100000069109306&sfnsn=scwspmo&extid=PQ9Nr5iI18g081r](https://www.facebook.com/max.tex.92/posts/3290558364289768)