Tra le religioni che si possono dimostrare razionalmente false rientra la religione Sikh.
Premettiamo alcune notizie.
Il sikhismo è una religione monoteista nata nella città di Anandpur Sahib, nell’India del XV secolo, basata sull’insegnamento di dieci guru che vissero in India tra il XV e il XVIII secolo. Una delle più giovani tra le religioni maggiori, è la quinta religione organizzata più grande del mondo, comprendente circa 25 milioni di Sikh all’inizio del XXI secolo.[1] Il sikhismo si è sviluppato dagli insegnamenti spirituali di guru Nanak, il primo guru (1469–1539), e dei nove Guru Sikh che gli succedettero. Il decimo guru, Gobind Singh (1676-1708), nominò suo successore la scrittura Guru Granth Sahib, portando a termine la linea dei Guru umani e stabilendo le Scritture come guida spirituale eterna e religiosa (da Wkipedia).
Dimostrare l’intrinseca contraddizione razionale del sikkhismo e’ immediato. Infatti il suo punto di partenza e’ proprio il seguente.
Il primo dei nove guru che ha fondato il sikkhismo, tale Guru Nanak Dev ji, ha insegnato che vivere una “vita attiva, creativa e pratica” di “veridicità, fedeltà, autocontrollo e purezza” è al di sopra della verità metafisica e che l’uomo ideale “stabilisce l’unione con Dio, conosce la Sua volontà ed esegue quella volontà “.
Tuttavia la frase in neretto sopraindicata e’ manifestamente autocontradditoria in quanto razionalmente falsa. Infatti cio’ che e’ metafisico trascende per definizione il mondo fisico e quindi ogni realtà vissuta. Percio’ trascende, per definizione, anche qualunque successione di eventi fisici reali, come una qualsiasi esperienza di vita reale.