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NUOVO VIOLENTO ATTACCO ALLA TRADIZIONE (seguito di Traditiones Custodes)

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Nuovo Documento del Vaticano

Il documento diffuso limita la tradizionale celebrazione dei sacramenti, accenna a un futuro ritiro del permesso di celebrare la messa tradizionale e prevede sanzioni per i sacerdoti che non concelebreranno.

sab 18 dic 2021 – 8:11 EST CITTÀ DEL VATICANO (LifeSiteNews) – Il Vaticano ha lanciato oggi un nuovo attacco alla Messa tradizionale in latino quando la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (CDWDS) ha pubblicato una Responsa a undici domande sulla Messa in latino.

La Responsa (1) applica severe restrizioni alla celebrazione dei sacramenti in modo tradizionale, nonché ai sacerdoti che si rifiutano di concelebrare. Il documento è stato firmato dal capo fermamente antitradizionalista del CDWDS, l’arcivescovo inglese Arthur Roche. È datato 4 dicembre ma è stato pubblicato il 18 dicembre. È stato approvato da papa Francesco a novembre. Sacramenti tradizionali – axed Il documento era intransigente nel suo atteggiamento nei confronti delle cerimonie tradizionali che accompagnavano i sette sacramenti. “È possibile, secondo le disposizioni del Motu Proprio Traditionis Custodes, celebrare i sacramenti con il Rituale Romanum e il Pontificale Romanum che precedono la riforma liturgica del Concilio Vaticano II?” un dubia, o domanda ufficiale, chiesto. “Negativo” è stata la risposta della Congregazione. Prevede che i Vescovi diocesani possano concedere solo il permesso per l’uso del “Rituale Romanum (ultima editio typica 1952)” e questo permesso deve essere concesso solo nelle “parrocchie personali canonicamente erette”, come quelle dell’Istituto di Cristo Re ( ICKSP), la Fraternità San Pietro (FSSP), o l’Istituto del Buon Pastore (IBP). Cinque dei sette sacramenti sono contenuti nel Rituale Romanum: battesimo, penitenza, santa comunione, matrimonio ed estrema unzione. Questo permesso episcopale di usare il Rituale dovrebbe essere concesso dal Vescovo diocesano solo “[a] dopo il discernimento”. La Responsa escludeva espressamente che i vescovi concedessero il permesso per l’uso del Pontificale Romanum, che contiene i sacramenti della Confermazione e dell’Ordine. L’obiettivo di sopprimere la tradizionale Messa in latino è chiaro. La Congregazione ha ricordato ai vescovi che la Traditionis Custodes «intende ristabilire in tutta la Chiesa di rito romano un’unica e identica preghiera che ne esprima l’unità», apparentemente in linea con il Vaticano II e «la tradizione della Chiesa».

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(1) RESPONSA AD DUBIA su alcune disposizioni della Lettera Apostolica in forma di «Motu Proprio» TRADITIONIS CUSTODES, https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/12/18/0860/01814.html#it