Dopo aver analizzato criticamente nella Parte I (*) le affermazioni di Padre Cavalcoli riguardo alla pretesa cattolicita’ dell’azione “pastorale” di JM Bergoglio e, soprattutto, dopo aver dimostrato che quest’ultimo non puo’ essere considerato papa, esaminiamo ora la questione delle cosiddette “dimissioni” di Benedetto XVI, attuate tramite la sua ben nota Declaratio.
Sono da considerarsi dimissioni valide oppure no? Quali sono le possibili motivazioni, quali i possibili significati e implicazioni?
Oltre che a dimostrare l’insussistenza e l’illogicita delle argomentazioni del Cavalcoli, l’occasione e’ propizia anche per fare il punto sulla nostra comprensione degli eventi. Comprensione che, oltreche’ dal cuore, ci deve essere ispirata dalla ragione.
Chiediamo percio’ aiuto, ispirazione e guida alla nostra Madre Celeste. Lei che ci segue e ci protegge costantemente sin dalla nostra nascita, prima ancora che cominciassimo a pensare a Lei e a rivolgerle le nostre preghiere. Ma specialmente perche’ da quando ci siamo consacrati a Lei, siamo diventati anche suoi soldati, pronti a rispondere ai suoi ordini.
LA QUESTIONE DELLA CONSISTENZA INTERNA
Si tratta piu’ precisamente di esaminare quella che abbiamo chiamato la “consistenza interna“, ovvero la coerenza dell’elezione di Bergoglio con la costituzione apostolica della Chiesa cattolica Universi Dominici Gregis, promulgata da papa Giovanni Paolo II (22 febbraio 1996).
Tuttavia, prerequisito cruciale senza il quale il problema non puo’ essere correttamente valutato e’ in realta’ la questione preliminare riguardante la validita’ delle dimissioni di Benedetto XVI.
Padre Giovanni Cavalcoli nel suo recente articolo (1) esamina la questione se Papa Francesco sia vero Papa o non lo sia piuttosto Papa Benedetto XVI. Ecco secondo Cavalcoli le ragioni che, secondo lui, sarebbero a favore di Papa Francesco:
- “Papa Francesco è stato accettato sin dall’inizio dall’intero collegio cardinalizio. Nessun cardinale, neppure coloro che gli sono maggiormente avversari, ha avuto da ridire. Questo significa che evidentemente prima di eleggere il nuovo Papa, i cardinali o chi per loro avevano potuto verificare la validità delle dimissioni di Benedetto.” Quindi, sempre secondo Cavalcoli, “tutti gli argomenti tesi a dimostrare l’invalidità delle dimissioni di Benedetto [XVI]” non sussisterebbero.
- “Le dimissioni di Benedetto [XVI] sarebbero sostanzialmente valide, previste dal Codice, anche se contengono qualche irrilevante errore di forma; ma i suoi intenti sono chiari, altrimenti egli non avrebbe fatto professione di obbedienza al nuovo Papa subito dopo la sua elezione.”
- “Nella declaratio Benedetto dice di rinunciare al ministerium, ma non al munus.” Secondo Cavalcoli pero’ Benedetto XVI “intenderebbe il munus in un senso diverso da quello usato dal Codice, il quale parla di rinuncia al munus (can.332, §2). Infatti Benedetto [XVI] dice di non rinunciare al munus. Benedetto [XVI] dunque è ancora Papa, ma Papa che non esercita il ministerium, che è ormai nelle mani di Francesco.“
REFUTAZIONE RAZIONALE DI PADRE G. CAVALCOLI OP
Non concordiamo con l’interpretazione di Padre Cavalcoli, specialmente nelle conclusioni (riguardanti la validita’ dell’elezione di JM Bergoglio). E’ indubbio, peraltro, che Bergoglio sia stato accettato dall’intero collegio cardinalizio e che nessun cardinale ha avuto da ridire (#1). Ma cio’ non implica affatto che per questo le sue elezioni possano per questo essere considerate valide (#2). Cio’ in quanto e’ per lo meno dubbia la validita delle cosiddette dimissioni di Benedetto XVI. Esaminiamone, infatti, in dettaglio i punti essenziali.
PUNTO #1: Questione della validita’ della Declaratio (e delle “dimissioni”) di Benedetto XVI .
Non c’e’ dubbio che nella sua Declaratio di “dimissioni”, Benedetto XVI:
- rinunci soltanto all’Officium e non al Munus, ovvero alla funzione d’ufficio (rappresentanza) ma non al dono di Cristo, ovvero la missione spirituale di papa.
- attribuisca per tale motivo a se stesso il titolo di papa emerito, con la funzione di svolgere, appunto, una missione spirituale, ovvero di preghiera, meditazione ed anche guida spirituale.
- Dato che il documento e’ stato meditato e sottoscritto personalmente da Benedetto XVI, non c’e’ motivo di dubitare dell’intento da lui perseguito, ovvero quello di mantenere il Munus.
- Avendo sottoscritto il documento nelle sue piene funzioni di papa, ne segue che il documento e’, almeno in linea di principio, necessariamente corretto e pienamente valido, anche indipendentemente dal fatto che siano soddisfatte o meno le condizioni del seguente Punto #6.
PUNTO #2: Motivazioni generali da parte di Benedetto XVI.
Restano da stabilire le motivazioni alla base della Declaratio.
Al riguardo occorre notare che Benedetto XVI aveva dichiarato nel 2010 in un’intervista a Peter Seewald:
«Quando un Papa giunge alla chiara consapevolezza di non essere più in grado fisicamente, mentalmente e spiritualmente di svolgere l’incarico affidatogli, allora ha il diritto e in alcune circostanze anche il dovere di dimettersi» (1).
Quindi Benedetto XVI intendeva riservarsi il diritto/dovere alle dimissioni in caso di incapacita’ fisica o mentale. La forma precisa delle dimissioni rimase peraltro non precisata da Benedetto XVI.
PUNTO #3: Motivazioni circonstanziali da parte di Benedetto XVI.
Quanto alle motivazioni circonstanziali di fatto della Declaratio occorre, tuttavia, tener conto di importanti dichiarazioni successive comunicate da Mons. Georg Gaenswein (2).
In queste dichiarazioni Benedetto XVI sembra attribuire la responsabilita’ al mancato appoggio e sostegno morale nei suoi confronti da parte della gerarchia ecclesiastica che avrebbe tradito la sua fiducia. Si puo’ dedurre facilmente a cosa si riferisca precisamente. Infatti, anche se le precise circostanze non sono specificate, tuttavia sono ben noti gli eventi che hanno realizzato da parte dei servizi segreti stranieri una vera e propria guerra armata attuata nei confronti del Vaticano e la persona stessa di PPBXVI nella sua funzione di papa. Appaiono emblematici al riguardo:
- il caso della cacciata Gotti Tedeschi presidente IOR attuata ad insaputa di PPBXVI,
- il caso Vatileaks. attuato presumibilmente dalla CIA, per minare la credibilita’ di PPBXVI,
- il caso del boiccottaggio da parte della Deutchbank (sotto presumibile influenza CIA) verso lo IOR e la drammatica totale sospensione pagamenti elettronici Swift, attuata fino a che PPBVI non si fosse dimesso).
- il fatto che il boiccottaggio e sospensione dei pagamenti elettronici SWIFT da parte della Deutchbank siano cessati immediatamente dopo le “dimissioni” di Benedetto XVI.
In tutti questi casi e’ certo sia mancata la solidarieta’ a Benedetto XVI da parte di molti cardinali e vescovi sia della curia che delle principali conferenze episcopali nazionali.
PUNTO #4: Le pressioni del Gruppo di San Gallo su Benedetto XVI.
Notorio e’ a questo proposito l’intervento molto determinato del Card. Carlo Maria Martini, nel giugno 2012 (un paio di mesi prima del suo ricovero in clinica e sua successiva scomparsa, avvenuta ai primi d’agosto del 2012), il quale suggeri’ pressantemente le dimissioni a Benedetto XVI.
Carlo Maria Martini non era una persona qualunque: infatti era nientemeno che il capo del Gruppo (o Mafia) di San Gallo, promotore sin dagli anni 90 di una agenda luterano-modernista-massonica nella chiesa (nel 1999 aveva addirittura proposto a Giovanni Paolo II di indire un nuovo concilio ecumenico e questo scopo), nota anche come Agenda di San Gallo. Agenda poi di fatto attuata in gran parte da JM Bergoglio (7).
PUNTO #5: Motivazioni teologiche per la conservazione del Munus da parte di Benedetto XVI.
Ma quali sono, o potrebbero essere verosimilmente, la ragioni teologiche che possono aver indotto Benedetto XVI a realizzare con la Declaratio una forma del tutto nuova di dimissioni, ovvero raggiunta conservando il Munus? Vi sono almeno tre distinte motivazioni che emergono, tutte legate a rivelazioni o profezie, certamente tutte ben presenti a Benedetto XVI.
La prima e’ legata alle rivelazioni mistiche ricevute da Maria Valtorta. Il 16 giugno 1943 la veggente riceve da Gesu’ Cristo il messaggio che
“nel nuovo paganesmo che ci circonda occorrono anime che offrano sacrificio mediante la preghiera, penitenza e carita’. ” Si tratta di un messaggio simile a quello ricevuto da Sr. Maria Natalia Magdolna (4), dove Gesu Cristo, parla di “anime vittime” che si dedichino alla, “preghiera continua.”
- Quindi Benedetto XVI avrebbe deciso di “offrirsi a Dio come vittima della Chiesa”. Prerequisto indispensabile per realizzare questa condizione da parte dello stesso Benedetto XVI sarebbe appunto mantenere il Munus, cioe’ la sua posizione come guida morale della Chiesa.
La seconda motivazione e’ invece legata alla profezia di Malachia che riguardo all’ultimo papa, che recita:
- “Gloria Olivae. In persecutione extrema S.R.E. sedebit” ovvero “Gloria Olivae [Benedetto XV] in persecutione extrema Santa Romana Ecclesia sedebit. ” Profezia che avrebbe spinto lo stesso Benedetto sedicesimo a conservare anche “in persecutione extrema” il Munus.
Quindi Benedetto XVI avendo la consapevolezza di essere l’ultimo papa, avrebbe considerato come suo dovere morale mantenere, ad ogni costo, la carica di papa, conservando pertanto il Munus, al fine di poter svolgere come papa emerito, una missione spirituale, ovvero di preghiera, meditazione ed anche di guida (appunto spirituale).
La terza motivazione, e’ data dalle rivelazioni della Madonna del Pino a Pino Auricchia (ma analoghe rivelazioni sono quelle di Bruno Cornacchiola (1947), di Don Stefano Gobbi e delle stesse apparizioni di Fatima (1917)) che molto probabilmente Benedetto XVI conosceva bene (prima del 2013), tra cui:
- Avola, 4 aprile 2002, ore 23,30 Signore Gesù: “Figli Miei, fratelli Miei dovete prepararvi, gli eventi si avvicinano, satana con i suoi seguaci sì trasferirà con l’anticristo in Vaticano ed il Papa andrà in esilio. Il nuovo Papa impostore con l’anticristo domineranno il mondo”
- Avola, 26 marzo 2006 Madonna: “Vi invito a lasciare le cose vane di questo mondo, una sola è la via che dovete seguire, quella del Mio Divin Figlio che vi dice: Io sono la Via, la Verità, la Vita.
Ascoltate queste parole immutabili, ma in verità vi dico: i lupi veraci sono entrati nell’ovile causando atroci dolori e sofferenze ai pastori della Chiesa. Il culto di DIO viene oltraggiato perchè l’impostore vuole appropriarsene. Molti di voi vi perdete facendo la sua volontà“ .
Anche in questo caso Benedetto XVI avrebbe sentito come proprio dovere morale quello di mantenere il Munus, proprio per potere offorsi efficacemente al Papa Impostore, ovvero il Falso Papa.
PUNTO #6: Questione liberta’/costrizione di coscienza da parte di Benedetto XVI.
Resta da stabilire se la Declaratio sia stata redatta, approvata e firmata da Benedetto XVI sotto costrizione o minaccia. Al riguardo occorre notare che le motivazioni di cui al Punto #3 appaiono di fatto indicare il realizzarsi di una costrizione fortissima. In particolare il boiccottaggio da parte della Deutchbank e il blocco dei pagamenti SWIFT, unito alla defenestrazione del suo fidato collaboratore ed esperto di tecniche bancarie, Ettore Gotti Tedeschi, risulta aver messo completamente in scacco il Vaticano. Infatti con il blocco dei pagamenti SWIFT la gestione economica del vaticano e dell’intera gerarchia ecclesiastica nel mondo veniva di fatto quasi completamente inabilitata. Al punto da costringere, appunto, Benedetto XVI alle dimissioni per poter ottenere la cessazione del boiccottaggio da parte della Deutchbank.
CONCLUSIONI
Dal complesso delle precedenti considerazioni (ved. specialmente il PUNTO #6) emerge dunque un quadro univoco e ben determinato.
Vi sono infatti ragioni teologiche ben precise che hanno spinto Benedetto XVI alla decisione di conservare, come ha appunto ha fatto, il Munus, assumendo pertanto il ruolo inedito di papa emerito.
Vi sono altresi’ condizioni di effettiva minaccia e costrizione subite da Benedetto XVI che invalidano la possibile interpretazione della Declaratio come lettera di dimissioni “sic et simpliciter” dalla sua carica di pontefice. Infatti, in base alla Costituzione apostolica Universi Dominicis Gregis la possibile interpretazione della Declaratio come lettera di dimissioni appare esclusa.
Infine, e’ plausibile se non probabile, che queste stesse motivazioni di minaccia e costrizione, al contrario, possono averlo ulteriormente motivato alla necessita’ di conservare il Munus.
In conclusione, la Declaratio, appare un documento ben studiato e concepito proprio per il fine di conservare da parte di Benedetto XVI il Munus. Pertanto ne consegue che Benedetto XVI conserva tuttora l’autorita morale di Vicario di Cristo e quindi di Romano Pontefice.
Ne consegue, altresi’, che per lo stesso motivo la Declaratio, rende necessariamente invalida la successiva elezione di Bergoglio a papa, come rende invalidi tutti gli atti compiuti, successivamente a tale data, da Bergoglio.
E’ importante osservare che questo non significa affatto che il soglio di Pietro sia vacante, ovvero che si attui la condizione di sede vacante! Infatti, il Vicario di Cristo e custode della Chiesa e’ e rimane, finche’ e’ in vita, unicamente Benedetto XVI!
JM Bergoglio e’ invece, oltre che eretico ed anticristo (v. Parte I), soltanto un papa eletto invalidamente, e quindi un anti-papa!
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(*) vedi Parte I, REFUTAZIONE RAZIONALE -PARTE #1 -La pretesa cattolicita’ dell’azione “pastorale” di JM Bergoglio secondo Padre Cavalcoli, Max Tex, 22 dicembre 2021 https://www.proselitismodellascienza.it/2021/12/22/refutazione-razionale-di-un-pro-bergogliano-ortodosso-padre-giovanni-cavalcoli-op/
(1) Benedetto XVI, Luce del mondo. Il Papa, la Chiesa e i segni dei tempi. Una conversazione con Peter Seewald, Città del Vaticano 2010, 52-53.
(2) UN TESTO ESTREMAMENTE RIVELATORE SULLE CAUSE DELLE PSEUDO-DIMISSIONI DI BENEDETTO XVI , Max Tex, 19 Agosto 2021 , https://www.proselitismodellascienza.it/2021/08/19/un-testo-rivelatore-sulle-finte-dimissioni-di-benedetto-xvi/
(3) Papa Francesco è un antipapa? Una critica infondata, di Padre Giovanni Cavalcoli, 16 dicembre 2021,
(4) in “Rivelazioni profetiche di Suor Maria Natalia Magdolna mistica del XX secolo“, pag.83, Sugarco Edizioni, Milano 2019.
(5) “COME SI FA AD OFFRIRSI (ED ESSERE) VITTIME COME CI CHIEDE GESU’ CRISTO?”, Max Tex, 16 giugno 2021,
(6) REFUTAZIONE RAZIONALE DEI MODERNISTI:IL CASO DI CARLO MARIA MARTINI, Max Tex, 5 settembre 2020, https://www.proselitismodellascienza.it/2021/03/04/refutazione-razionale-dei-modernistiil-caso-di-carlo-maria-martini/