BELGIO
Secondo le cifre fornite dall’istituto della sanità Sciensano (kernwaarden van Sciensano), tra l’11 e il 17 ottobre sono state contagiate dal virus in media ogni giorno 3.249 persone, un incremento del 53% rispetto alla settimana precedente. In quell’arco di tempo sono decedute circa 12 persone al giorno, un aumento del 32% rispetto ai 7 giorni precedenti. I dati indicano inoltre che la settimana scorsa si sono registrate ogni giorno 87,7 ammissioni in ospedale, un aumento del 53% rispetto ai 7 giorni precedenti. Il tasso di positività, in base ai test effettuati, è arrivato al 13% mentre il tasso di riproduzione del virus è a 1,33.
GRAN BRETAGNA
Il Regno Unito sfiora i 50mila contagi in un giorno e in inverno rischia di raggiungere 100mila casi quotidiani, tuttavia, nonostante il pressing degli esperti sull’esecutivo di Boris Johnson per reintrodurre restrizioni, il ministro della Sanità Sajid Javid ha annunciato che «in questo momento» non scatta il cosiddetto «piano B». La pressione su sistema sanitario non è «insostenibile», ha detto Javid, lanciando un appello a vaccinarsi a chi non lo abbia fatto e a chi può ricevere la terza dose. In Russia, che insieme al Regno Unito traina i contagi in Europa, Vladimir Putin ha annunciato uno stop dei lavoratori non essenziali per una settimana, dal 30 ottobre al 7 novembre, per far restare a casa quante più persone possibile e contrastare la diffusione del virus.
RUSSIA
In Russia i tassi di mortalità per il virus continuano a salire da settimane, mentre quelli di vaccinazione arrancano: sono circa 45 milioni i russi completamente vaccinati, cioè più o meno un terzo della popolazione.
Nelle ultime 24 ore il Paese ha registrato 1.028 morti, il bilancio più alto dall’inizio della pandemia, e nell’ultima settimana i contagi sono cresciuti del 15,5%. Putin, nell’annunciare lo stop dal lavoro per una settimana, ha lanciato un appello a vaccinarsi: «è meglio ricevere il vaccino: perché attendere la malattia e le sue gravi conseguenze?».