DALL’OMELIA DI DON ENRICO RONCAGLIA (*)
Joann 20:24-29
E Gesù: «Tu hai creduto, Tommaso, perché mi hai veduto; beati coloro che non hanno visto, eppure hanno creduto».
E’ sempre bello celebrare gli apostoli.
Oggi celebriamo San Tommaso (Palestina; † presumibilmente in India, 3 luglio 72), personaggio del Nuovo Testamento, apostolo e martire ebreo. Fu uno dei dodici apostoli di Gesù; il suo nome appare in tutte e tre le liste dei dodici che si trovano nei Vangeli (Mt 10,2-4; Mc 3,16-19; Lc 6,14-16) e nella lista degli undici di At 1,13.
È noto principalmente per essere il protagonista del brano Vangelo odierno di Giovanni 20,24-29, in cui prima dubita della risurrezione di Gesù e poi lo riconosce (1).
Gli apostoli sono le fondamenta della Chiesa.
E noi siamo famigliari dei santi e in modo particolare dei dodici apostoli. Li ha chiamati amici, a loro ha confidato il suo cuore, e dopo la prova della croce li ha confermati con le sue apparizioni nel cenacolo e soprattutto con la discesa dello Spirito Santo.
Siamo stati abbandonati dai pastori. Ma chiediamoci se sono davvero tutti spariti.
No! Abbiamo gli apostoli! Non siamo abbandonati, abbiamo il loro aiuto e la loro presenza.
Tommaso riconosce Gesu’ come «Signore mio e Dio mio!». Questa frase se ripetuta ci da l’indulgenza parziale. Se ripetuta ogni giorno ci da l’indulgenza plenaria!
Affidiamoci dunque agli apostoli invocando con loro il nome del Signore!
Sia lodato Gesu’ Cristo! Sempre sia lodato!
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(*) Questo commento e’ scritto in tempo reale durante l’omelia. Mi scuso per l’eventuale misinterpretazione delle parole di Don Enrico.
(1) (NDR) A parte questo episodio, le altre menzioni di Tommaso sono minori; abbiamo tre sole occorrenze nel Vangelo secondo Giovanni:
- subito dopo la morte di Lazzaro, i discepoli si oppongono alla decisione di Gesù di tornare in Giudea, dove gli Ebrei avevano precedentemente tentato di lapidare Gesù, ma questi è determinato, e Tommaso dice: “Andiamo anche noi a morire con lui!” (11,16);
- nei discorsi dopo l’ultima cena, Gesù sta dicendo ai suoi che va a preparare loro un posto, e per arrivarvi essi ne conoscono la via; allora Tommaso protesta: “Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?” (14,5); Gesù risponde: “Io sono la via, la verità e la vita”;
- nell’apparizione sul mare di Tiberiade (21,1-14) l’evangelista specifica la presenza di Tommaso insieme a Simon Pietro, a Natanaele di Cana di Galilea, ai figli di Zebedeo e ad altri due discepoli (21,2).
FROM THE HOMILY BY DON ENRICO RONCAGLIA (**)
Joann 20: 24-29
And Jesus: «You believed, Thomas, because you saw me; blessed are those who have not seen, yet have believed ”.
It is always nice to celebrate the apostles. Today we celebrate Saint Thomas (Palestine; † presumably in India, July 3, 72), a New Testament character, Jewish apostle and martyr. He was one of the twelve apostles of Jesus; his name appears in all three lists of the twelve found in the Gospels (Mt 10: 2-4; Mk 3: 16-19; Lk 6: 14-16) and in the list of eleven of Acts 1,13. He is known mainly for being the protagonist of today’s Gospel passage of John 20: 24-29, in which he first doubts the resurrection of Jesus and then recognizes him (1).
The apostles are the foundation of the Church. And we are family members of the saints and especially of the twelve apostles.
He called them friends, he confided his heart to them, and after the trial of the cross he confirmed them with his apparitions in the Upper Room and above all with the descent of the Holy Spirit.
We have been abandoned by the shepherds.
But let’s ask ourselves whether they are really all gone. No! We have the apostles! We are not abandoned, we have their help and their presence.
Thomas recognizes Jesus as “my Lord and my God!” .
This phrase, if repeated, gives us partial indulgence. If repeated every day it gives us a plenary indulgence! Let us therefore entrust ourselves to the apostles, invoking the name of the Lord with them! ”
Praised be Jesus Christ! Always be praised!
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(*) This comment is written in real time during the homily. I apologize for any misinterpretation of Don Enrico’s words.
(1) (NDR) Apart from this episode, the other mentions of Thomas are minor; we have only three occurrences in the Gospel according to John: immediately after the death of Lazarus, the disciples oppose Jesus’ decision to return to Judea, where the Jews had previously tried to stone Jesus, but he is determined, and Thomas says: “We too go to die with him!” (11.16); in the speeches after the Last Supper, Jesus is telling his followers that he is going to prepare a place for them, and to get there they know the way; then Thomas protests: “Lord, we don’t know where you are going; how can we know the way? ” (14.5); Jesus replies: “I am the way, the truth and the life”; in the apparition on the sea of Tiberias (21.1-14) the evangelist specifies the presence of Thomas together with Simon Peter, Nathanael of Cana in Galilee, the sons of Zebedee and two other disciples (21.2).