La questione del sacerdozio femminile e’ stata posta dalla chiesa cattolica tedesca. Si tratta di eventi quasi (e sottolineiamo quasi) imprevedibili sino a qualche decennio or sono.
La questione del “dopo Bergoglio” va posta. In quanto eventi di questo genere sono purtroppo prevedibili. Si tratta di un movimento femminile presente in Germania.
Esempi:
1) Padre John Lingarts nel 1998 ha abbandonato il sacerdozio in segno di protesta al rifiuto, con “sentenza definitiva” (1994), da parte di Giovanni Paolo II ad ammettere le donne al sacerdozio. La pretesa e’ la parita tra uomo e donna nei Vangeli.
2) Vicenda delle dimissioni del Card. Barberin (Lione) per molestie sessuali da parte di un sacerdote. Una suora francese, esperta biblista, si era auto-candidata come arcivescova (in presenza di un divieto esplicito del diritto canonico). Alle donne non spetta l’accesso all’ordine sacro.
3) La vicenda del nuovo presidente della Conferenza Episcopale tedesca, Mons. Bertzing. Il quale si e’ posto come obbiettivo il raggiungimento del sacerdozio femminile nella chiesa cattolica.
4) Ci sono gruppi diffusi (Germania, America Latina, UK) che vorrebbero indire un nuovo concilio “in fedelta al Vangelo”. Il motto e’ quello che cosi “finalmente potranno accedere al sacerdozio femminile“. Ma si tratta puramente di un pregiudizio ideologico sessantottino e femminista.
Su quali elementi poggerebbe dunque la richiesta del sacerdozio femminile? Sulla negazione dell’insegnamento di Gesu’ Cristo e su una falsa interpretazione delle sue parole e del suo pensiero (“Gesu’ sarebbe stato condizionato psicologicamente dalle donne“(sic!)).
Tra i luterani esiste il sacerdozio femminile (anche a livello di vescovo).
Occorre osservare che le diaconesse dei primi secoli non rivestivano alcun ministero ordinato.
La teologia femminista sessantottina (Shussler, di fatto neoariana) che vuole le donne all’altare pretende che ci sia una sorta di “esclusione basata sul sesso” da parte del clero maschile cattolico.
Come ha risposto finora la chiesa?
La sentenza definitiva di Giovanni Paolo II (1994). Sentenza ribadita nel 2018 (dal Card. La Daria, responsabile Congregazione della Dottrina della Fede). Si tratta della decisione normativa di Gesu’ Cristo che ha nominato sacerdoti i dodici apostoli. Il non accesso delle donne al sacerdozio fa parte del Depositum Fidei. Cita il Concilio di Trento, secondo il quale la chiesa non ha la capacita’ cambiare la sostanza. Si tratta di una questione dottrinale. Il Card. La Daria afferma inoltre che l’infallibilita’ del papa riguarda anche l’insegnamento ordinario e non soltanto “ex cathedra“. Nel momento in cui viene negato questo principio del Depositum Fidei si compie una vera e propria apostasia, ovvero uno scisma dalla chiesa cattolica.
Adriana Valerio, docente di storia della teologia, sostiene la “parita di genere“. L’dea e’ quella di distruggere la figura di Maria Vergine (“Maria di Nazareth“, Ed. il Mulino). Vito Manculo e’ un altro esponente che ritiene Bergoglio abbia fallito.
In conclusione il Depositum Fidei e’ fondativo e non puo’ essere violato!