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LA RICERCA DELLA VERA FEDE - THE SEARCH OF TRUE FAITH

LA FILOSOFIA DI RATZINGER

Qual’e’ la filosofia di Joseph Ratzinger, PPBXVI, o come lui ama soprannominarsi “papa emerito” (ma in realta’ “volente o nolente” (*) tuttora nostro papa)?

E’ veramente un seguace della Dialettica Hegheliana come afferma nella sua ultima intervista Mons. Carlo Maria Vigano? (1)

Vogliamo dimostrare che, almeno a giudicare dalla sua opera “giovanile”, ovvero il famoso testo “Einfuerhrung in das Christentum” (“Introduzione al Cristianesimo”, 4), la sua filosofia di elezione e’ quella Illuminista (2). Precisamente e’ la concezione filosofica dovuta al filosofo tedesco Immanuel Kant (3) e basata sul Principio della Non-Contraddizione di Aristotele (7). Si tratta pertanto – si badi bene – dello stesso principio utilizzato nella teologia cristiana e in particolare quella Tomistica.

Tuttavia, come vogliamo altresi’ provare, questa convinzione filosofica iniziale, sebbene sia dubbio che l’abbia effettivamente poi mantenuta, non gli ha impedito di essere un buon cristiano.

La risposta alla domanda posta piu’ sopra la fornisce Ratzinger stesso appunto nell’opera sopracitata (4). Infatti Ratzinger nel primo capitolo del libro (a pag.46), citando un brano del filosofo ebreo Martin Buber (5), riferisce la posizione di un saggio ebreo ateo, seguace dell’Illuminismo, il quale nega appunto l’esistenza di Dio.

Il ragionamento razionale del saggio Illuminista (che, come vedremo piu’ oltre, Ratzinger mostra di condividere) e’ infatti basato sull’asserzione che se si utilizzano i principi logici dell’Illuminismo (6), allora Dio non esisterebbe (questo e’ il cosiddetto ateismo filosofico).

Ratzinger infatti conclude affermando che il ragionamento razionale e’ in conflitto con la fede in Dio! Con questa sua affermazione, tuttavia, Ratzinger dimostra di considerare valido il ragionamento razionale dell’illuminismo! Ratzinger afferma quindi che la fede del cristiano e’ possibile solo a livello personale (con “il cuore”), ovvero se egli spera appunto con “il cuore” che la sua ragione (il ragionamento razionale) sbagli! Si tratta, pertanto, con ogni evidenza di un ragionamento razionale, appunto, ma assurdo! Ma che conferma quanto anticipato: ovvero che Ratzinger e’ allo stesso tempo convinto della validita’ della filosofia illuminista (non sia mai che Kant venga posto in dubbio con la ragione!), ma allo stesso tempo la pone in dubbio con il cuore (sperando quindi che il ragionamento razionale fallisca, anche se non sa dire come e perche’!).

L’EVOLUZIONE DEL PENSIERO DI PPBXVI

Tuttavia e’ possibile dimostrare un cambiamento significativo verificatosi successivamente nel pensiero di Benedetto XVI. Nella sua Lectio Magistralis tenuta all’Universita’ di Ratisbona nel 2006 dal titolo Fede, ragione e universita’. Ricordi e riflessioni, Benedetto XVI sostenne la tesi

dell’indissolubilita’ tra fede e ragione , specificando che la vera fede non puo’ essere contraria alla ragione!

Si tratta, come ben si comprende, di un rovesciamento vero e proprio dell’iniziale suo pensiero filosofico di tipo Illuminista!

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(*) bella affermazione di Don Alessandro Minutella, Rubrica Santi e Caffe’, 15 marzo 2021.

(1) Intervista di Mons.Vigano a Radio Spada, 11 marzo 2021 https://www.proselitismodellascienza.it/2021/03/13/intervista-di-mons-vigano-a-radio-spada/
(2) LA FILOSOFIA DELL’ILLUMINISMO, Max Tex, https://www.proselitismodellascienza.it/2021/01/10/la-filosofia-dellilluminismo/
(3) Immanuel Kant (22 aprile 1724, Königsberg 12 febbraio 1804, Königsberg), Critica della Ragion Pura, VII edizione italiana riveduta 1959, Laterza.
(4) Joseph Cardinal Ratzinger, Introduction to Christianity, Edizione 2000, Ignatius press, San Francisco; opera originale in tedesco “Einfuerhrung in das Christentum”, Kesel-Verlag GMBH, Munich 1968.
(5) Martin Buber, teologo e filosofo austriaco naturalizzato israeliano (8 febbraio 1878, Vienna, Austria 13 giugno 1965, Talbiya, Gerusalemme)
(6) Il Principio della Non-Contraddizione di Aristotele (384 avanti Cristo, Stagira, Grecia – 322 avanti Cristo, Calcide, Grecia) afferma che “ogni frase logica e’ vera o falsa, le due possibilita’ essendo mutuamente escluse.