Il cosiddetto “effetto di immunizzazione“.
(Wikipedia) L’immunizzazione è il processo con il quale il sistema immunitario di un individuo od un animale sviluppa (spontaneamente o attraverso l’azione di specifici vaccini) antigeni specifici contro virus, batteri o genericamente ad agenti patogeni. L’immunizzazione è molto importante sia negli adulti che nei bambini (e anche negli animali) contro malattie a volte letali o estremamente invalidanti. Attraverso l’immunizzazione alcune patologie infettive sono state completamente eradicate nel mondo intero, come ad esempio il vaiolo e la peste bovina.
Quale la possibile spiegazione del mancato “effetto immunizzante” dei vaccini (Pfitzer, Astrazeneca, Johnson & Johnson, ecc.)?
E’ ormai noto che il covid-19 possiede nella letteratura scientifica – grazie agli specialisti dell’OMS (ved. sotto) – una nuova denominazione “sciccosa” (si sa che medici e biologi sono affascinati dai nomi) SARS-CoV-2, evidentemente per la sua connessione con la SARS.
Ebbene si sa ormai – grazie all’esperienza vissuta da piu’ di un anno e mezzo (se non di piu’, se pensiamo male) – che il covid-19 possiede diversi meccanismi di attacco alle cellule umane. Occorre osservare che il virus, pur privilegiando la trasmissione per via aerea, puo’ entrare nell’organismo in almeno quattro o cinque modi diversi:
- attraverso l’epidermide
- attraverso l’apparato digerente
- attraverso i bronchi, polmoni e pleuri
- attraverso il cervello (via narici, bocca o faringe)
- e infine probabilmente anche attraverso l’apparato urinario.
Inoltre, lo stesso virus possiede diversi meccanismi (o “agganci”) biochimici che gli permettono di entrare in una cellula e, una volta penetratovi, prenderne il controllo.