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LA RICERCA DELLA VERA FEDE - THE SEARCH OF TRUE FAITH

REFUTAZIONE RAZIONALE DELL’ISLAM

[Prima versione 27 settembre 2019; revisione 27 marzo 2021]

C’e’ solo un solo modo per combattere l’islam: il ragionamento razionale basato sulla logica della scienza.

A questo scopo e’ sufficiente far uso della logica classica utilizzata in filosofia (l’Illuminismo teorizzato da Immanuel Kant), nella fisica classica e nella cosmologia Newtoniana. Questa e’ basata sul principio della non contraddizione a due vie (PNC) di Aristotele (“ogni frase logica e’ vera o falsa”, le due possibilita’ essendo mutuamente escluse). In base a tale principio una frase logica non puo’ essere contemporaneamente vera e falsa. Vogliamo dimostrare che il Corano contraddice tale principio logico.

LE CONTRADDIZIONI CRUCIALI DEL CORANO

Esaminiamo infatti alcune delle contraddizioni che caratterizzano il Corano (1). Contraddizioni che – come vedremo – rivestono un ruolo cruciale nella dimostrazione razionale che ci accingiamo a formulare. Si tratta di due principi che lo caratterizzano.

PRIMO PRINCIPIO: Principio del Corano Libro Sacro. Il primo principio e’ che il Corano sia un libro sacro scritto direttamente da Allah, nella sua qualita’ di Dio e quindi di infallibilita’. Ne segue che tutti i versetti del Corano sono incorreggibili e immodificabili in quanto scritti da Allah-Dio stesso. Quindi il Principio del Corano Libro Sacro equivale al Principio che Allah e’ Dio.

SECONDO PRINCIPIO: Principio di sostituzione. Il secondo e’ il cosiddetto Principio di sostituzione (o teoria dell’abrogante e dell’abrogatocome la chiamano i musulmani), Principio che e’ enunciato nella Sura #2, 106 (2):

Non abrogheremo ne’ ti faremo dimenticare un versetto, senza dartene uno migliore o eguale. Non sai dunque che Dio e’ onnipotente?”
In base a tale principio, mentre Maometto era in vita, i versetti del Corano potevano dunque venir di fatto modificati, abrogati o sostituiti. Si fa presente che questo stesso versetto, come tutti gli altri che fanno parte del Corano – su medesima dichiarazione di Maometto – gli sarebbe stato indicato parola per parola (quindi sotto dettatura) direttamente da Allah. Infatti, “secondo gli esegeti [nel Corano] ci sarebbero ben 225 [versetti che sono] stati modificati o abrogati da altri versetti.” (1)

IMPLICAZIONI

Intendiamo dimostrare che come conseguenza dei due principi suddetti almeno una delle seguenti proposizioni e’ vera:

A) Allah non e’ infallibile e quindi non e’ Dio, e pertanto non puo’ coincidere con il Dio ebraico-cristiano di Abramo, Isacco, Giacobbe, Mose’ e Gesu’ Cristo;

oppure:

B) il Corano contiene/ha contenuto versetti falsi e quindi e’/era sbagliato.

E’ immediato dimostrare che, in entrambi i casi grazie al PNC, Allah non e’ Dio.

Esaminiamo separatamente le due possibilita’:

A) In base al versetto 2, 106 si ha che Allah puo’ cambiare, abrogare o sostituire versetti del Corano da lui stesso scritti.

Ma ammettendo di poter correggere se stesso Allah ammette di poter commettere errori. Ne segue che non puo’ essere il nostro Dio. Infatti, secondo la Bibbia e i Vangeli, il Dio ebraico-cristiano (ma anche il Dio/Demiurgo della filosofia greca classica e di Platone) e’ onnipotente e omnisciente.

B) Consideriamo la seconda possibilita’, ovvero che il Corano possa contenere errori, in particolare che il versetto 2,106 sia errato. In tal caso viene violato Primo Principio e quindi ne segue che Allah non e’ Dio.

Per completezza notiamo qui la differenza cruciale con l’Antico Testamento e i Vangeli:

1) L’Antico Testamento e’ stato scritto dagli uomini. Nel Credo recitiamo che “lo Spirito Santo ha parlato per mezzo dei profeti”, e quindi si tratta di un testo infallibile per le parti che riguardano la religione ebraica. Ma non tutto quanto scritto nell’AT ha questo carattere infallibile. Esistono parti che riguardano regole e leggi del popolo ebraico (le cosiddette “regole degli uomini” di cui parla Gesu’ Cristo) che palesemente ne sono prive (per esempio arrivano a comminare la pena di morte ai trasgressori del sabato ebraico). Questo spiega come l’AT possa contenere anche errori di principio. Secondo l’Ebraismo Rabbinico, invece, la Torah (Pentateuco) e’ ritenuta “ispirata da Dio” e quindi priva di errori di principio.

2) I Vangeli, pur essendo stati scritti da uomini (gli Apostoli), sono scevri dagli errori precedenti grazie allo Spirito Santo (lo “Spirito della Vita” di Platone) che e’ disceso sugli Apostoli sin dal giorno della Pentecoste (come preannunciato da Gesu’ Cristo stesso). Quindi i Vangeli possono solo essere interpretati tramite l’esegesi ma ne’ le loro parole ne’ il loro significato non possono essere cambiati.

Questo e’ il proselitismo della scienza.

______________________

(1) “Maometto e il suo Allah, ovvero l’invenzione del Corano“, Magdi C. Allam, Piemme (2017).

(2) pag.13: Il Corano, Introduzione, traduzione e commento, di Cherubino Mario Guzzetti, Ed. Elle di CI (Leumann, Torino, 1993).

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NUOVE E VECCHIE BLASFEMIE

Avete sentito la frase che Bergoglio ha pronunciato per congedarsi dall’Irak?

ECCOLA NUOVA INCREDIBILE BESTEMMIA:

….Allah ma acum! (“Allah sia con voi”)

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona, in piedi e spazio al chiuso
La frase che il perito chimico Bergoglio ha pronunciato per congedarsi dall’Irak: Allah ma acum!

https://www.facebook.com/photo?fbid=1109484382854120&set=a.220739851728582

E QUELLE VECCHIE!

Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 7 persone
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone e persone in piedi
Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone e attività all'aperto
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona, in piedi e attività all'aperto

E GIOVANNI PAOLO II?

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo ""Cristiani e musulmani, abbiamo molte cose in comune, come credenti e come uomini.. Abramo è per noi uno stesso modello di fede in Dio, di sottomissione alla sua volonta e di fiducia nella sua bontà. Noi crediamo nello stesso Dio, l'unico Dio, il Dio vivente, il Dio che crea i mondi e porta le sue creature alla loro perfezione" RS"

VEDASI al riguardo:

  1. REFUTAZIONE RAZIONALE DELL’ISLAM, Max Tex, 27 settembre 2019, https://www.facebook.com/max.tex.92/posts/2852828654729410 e https://www.proselitismodellascienza.it/2021/03/08/refutazione-razionale-dellislam/

2. NECESSITA’ DELLA REFUTAZIONE LOGICA DELL’ISLAM https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2903451129667162&id=100000069109306&sfnsn=mo

3. IL DIO CRISTIANO E L’ISLAM

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=3035394023139538&id=100000069109306&sfnsn=scwspmo&extid=RsxFC740AP7xAr9P&d=n&vh=e

4. PAPA WOJTILA: L’ISLAMISMO E’ UNA PIAGA MORTALE

https://www.facebook.com/100000069109306/posts/3039867496025524/?sfnsn=scwspmo&extid=bDarEqF1hMP6M4MS

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Lo scisma in atto nella Chiesa e PPBXVI

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E’ ormai chiaro a tutti, sia cristiani che atei, anche a digiuno di teologia e dotati di una minima conoscenza del Depositum Fidei (il complesso di dogmi e insegnamenti della Chiesa Cattolica). Da otto anni ormai (ovvero dalla data della sua falsa elezione, il 13 febbraio 2013, e dal suo successivo insediamento il 27 febbraio dello stesso anno) JM Bergoglio ha attuato (e sta tuttora perfezionando con ogni astuzia e con scrupolo quasi maniacale attento ad ogni dettaglio) il piano massonico-modernista della Mafia di San Gallo. Si tratta del piano di distruzione della Chiesa Cattolica. Cio’ al fine di soppiantarla con la falsa chiesa di Bergoglio descritta nell’agenda massonico/modernista del card. Carlo Maria Martini (1).

La cui agenda prevedeva una serie di titoli mutuati con gli altri esponenti massonici/modernisti della cosiddetta Mafia di San Gallo e largamente ispirati alla “teologia dal basso” di Karl Rahner, tra i quali:

(Punto #1) La madre di tutte le riforme, quella dell’organizzazione del potere della chiesa: una drastica riforma dell’organizzazione del potere della curia romana in chiave collegiale.

(Punto #2) L’obbligo del celibato per il clero da rivedere.

(Punto #3) Più considerazione per le coppie omosessuali stabili.

(Punto #4) Rivisitare la dottrina sui divorziati risposati.

(Punto #5) La comunione per i divorziati risposati.

(Punto #6) Ordini sacri per le donne.

(Punto #7) Partecipazione dei laici ai ministeri.

(Punto #8) Una nuova morale sessuale.

(Punto #9) Rivisitazione del sacramento della penitenza.

(Punto #10) Rivisitazione del concetto di ecumenismo

(Punto #11) Valorizzazione delle religioni non cristiane, tramite la cosiddetta “inculturazione” (o “intronizzazione”) divinita’ pagane di religioni politeistiche primitive.

Con cio’ la falsa chiesa di Bergoglio ha attuato innumerevoli e demenziali eresie, di fatto realizzando una apostasia, oseremmo definire definitiva, dal Depositum Fidei. Si tratta infatti nientemeno che lo scisma radicale della Chiesa Cattolica che ha portato alla falsa chiesa satanica, atea, falsamente umanitaria e ambientalista di cui parlano tutte le profezie bibliche a partire dall’Apocalisse di San Giovanni!

Ma, fatta eccezione per alcuni casi significativi, Benedetto XVI non sembra essersi, almeno ultimamente, pronunciato affatto in merito! La questione che sorge spontanea e’ dunque: e’ vero che PPBXVI non parla? E in tal caso perche’ mai questo succede? (2)

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(1) https://www.proselitismodellascienza.it/2021/03/04/refutazione-razionale-dei-modernistiil-caso-di-carlo-maria-martini/

(2) https://www.proselitismodellascienza.it/2021/03/07/perche-benedetto-xvi-non-parla/; ved. anche https://www.facebook.com/radiodominanostra/photos/a.1737683089810278/2855824787996097/

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PERCHE’ BENEDETTO XVI NON PARLA?

di don Minutella, 7 marzo 2021

Sempre più assistiamo ai tentativi, forse già andati in porto, di un’alleanza trasversale, come più volte abbiamo denunciato da questa pagina, tra l’ala bergoglian-progressista e l’ala tradizional-salottier-sedevacantista. Alcune figure di sacerdoti sedevacantisti, negli anni scorsi tenuti all’angolo, sono oggi corteggiate da ogni parte e ascoltate ovunque.

Cresce l’audience intorno a taluni opinionisti laici, alcuni dei quali con buone credenziali, altri che si improvvisano conoscitori profondi della vita della Chiesa pur con una militanza sincretista e apostata, che mentre denunciano la situazione disastrosa della Chiesa nel corso bergogliano, con molta facilità vi aggiungono Benedetto XVI come coautore del disastro.

Il risultato è il sedevacantismo più radicale, tanto da far dire a qualcuno (ho deciso di non nominarli come loro fanno con me, chi può capisca di chi parlo) che è meglio in questo momento rimanere uniti nella difesa della fede comune, perché la questione su chi sia veramente il papa è insolubile e, casomai, se ne devono occupare i canonisti i quali, a quanto pare, non si sono ancora accorti, dopo otto anni, che non possono esistere due papi, che il papa emerito è un’invenzione la più ridicola della storia della Chiesa, che ce n’è uno che si spaccia per papa e sta demolendo l’identità cattolica, andando in giro a predicare la fratellanza universale, e un altro che ha fatto finto di dimettersi ma non ha consegnato il munus petrino.

L’alleanza è in vista del prossimo Conclave, dunque è strategica.

L’ala riformista e progressista, mette avanti presuli del dialogo, come per esempio Matteo Zuppi di Bologna, per intermediare con la promessa di un Conclave prossimo, più attento alle esigenze della Tradizione e meno spinto in avanti.

L’ala tradizionalista, che monsignor Viganò sta riuscendo a ricompattare a distanza, coinvolgendo ora anche l’arcipelago sedevacantista, si lascia ammaliare da questa promessa (falsa anch’essa!) di un dialogo in vista del prossimo Conclave. E tutto procede come se, nel frattempo, la quaestio magna di una diarchia petrina fosse la cosa più normale di questo mondo.

Così, nell’avanzamento interlocutorio delle due ali estreme, noi, che ci ostiniamo a gridare al mondo che c’è un solo papa, e che si chiama Benedetto XVI, che non ha consegnato il munus, come richiesto dal canone 332 § 2, e dunque non ha dato vere dimissioni, che è là, vestito bianco, e che non dice apertamente che il vero papa è Francesco, noi, dunque, siamo trattati da entrambe le parti come criminali.

Se l’ala riformista bergogliana, autrice di un golpe senza precedenti, che è alleata dei poteri forti del mondo, ci ha perseguitato in passato in modo del tutto clamoroso (autentiche retate mediatiche per squalificarci), l’ala tradizionalista sta facendo molto peggio. Ci tratta infatti come fossimo indegni dell’identità cattolica, si rifiutano di dialogare con noi sulle questioni probanti, puntano il dito contro bollandoci come seminatori di odio e attentatori della comunione ecclesiale. La loro prospettiva resta penosa: chiamano Bergoglio “il signor Bergoglio”, fanno loro le tesi che io ho pagato personalmente con due scomuniche avendone parlato per primo e apertamente (mafia di San Gallo, dimissioni invalide, complotto contro Ratzinger) senza mani nominarmi, e poi glissano del tutto su Benedetto XVI, accusandolo incredibilmente di connivenza con la crisi attuale, di modernismo, di disinteresse personale.

Così, di fatto, si delinea un progetto chiaro: attendere la fine dell’era bergogliana, per costruire un dialogo tra le parti, dove possibile, in vista dell’elezione di un papa moderato, diversamente sarà scisma. Si tratta di pensieri umani, non benedetti da Dio.

Il papa è e resta Benedetto XVI. Ogni altra prospettiva è maledetta come il fico sterile.

Perché PPBXVI tace?

Perché obbedisce a Dio. Questo è ciò che dobbiamo ripeterci con forza. Benedetto XVI, il nostro amato papa, tace perché Dio gli chiede questo.

E così lui obbedisce al cielo. Altri devono combattere, e parlare. E c’è chi lo sta facendo, pagando in prima persona. Sembra che nelle redazioni che contano e nei social, il nome di don Minutella sia da scongiurare a tutti i costi, e lo credo, in un sistema di menzogne, chi dice la verità deve essere fatto fuori.

(La prospettiva biblica)

Nel libro dell’Esodo è narrata la battaglia contro Amalek, metafora di satana. Si legge:

Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalek, mentre Mosè, Aronne, e Cur salirono sulla cima del colle. Quando Mosè alzava le mani, Israele era il più forte, ma quando le lasciava cadere, era più forte Amalek. Poiché Mosè sentiva pesare le mani dalla stanchezza, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l’altro dall’altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole. Giosuè sconfisse Amalek e il suo popolo passandoli poi a fil di spada” (Es 17,10-13).

Non abbiamo dubbi, mentre combattiamo, sappiamo che Benedetto XVI, come Mosè, rimane in preghiera, e tacendo, ci sostiene con la sua benedizione. Egli stesso, nell’Angelus prima di consegnare il trono al falso papa, aveva detto di essere proprio come Mosè. La sua preghiera, il suo silenzio obbediente a Dio, la sua benedizione sostengono la nostra battaglia.

Don Minutella

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SPASMO DI SICILIA

Si tratta di una quadro di Raffaello Sanzio raffigurante la Via Crucis di Gesu Cristo, precisamente la sua seconda caduta seguita dall’incontro con le donne di Gerusalemme: «Figlie di Gerusalemme, non piangete per me, ma piangete per voi stesse e per i vostri figli»(Lc 23,28).

Christ Falling on the Way to Calvary - Raphael.jpg

La tavola fu commissionata dal monastero olivetano di Santa Maria dello Spasimo[1] (da cui il nome dell’opera) di Palermo. Dipinta a Roma entro il 1517 (quando venne replicata su un’incisione di Agostino Veneziano) venne inviata per mare, ma la nave subì un viaggio avventuroso, riportato dal Vasari e da Vincenzo Borghini, finendo per naufragare. Le onde portarono la tavola verso le coste nei dintorni di Genova, dove fu “ripescata e tirata in terra, fu veduta essere cosa divina e per questo messa in custodia, essendosi mantenuta illesa e senza macchia o difetto alcuno, percioché sino alla furia de’ venti e l’onde del mare ebbono rispetto alla bellezza di tale opera”.[2] Mentre la fama del ripescaggio miracoloso si spandeva, i siciliani dovettero ricorrere al favore del papa per riaverla: di nuovo imbarcata arrivò finalmente a destinazione a Palermo.[3]

Nel 1661 venne acquistato dal viceré spagnolo del Regno di Sicilia Ferrando de Fonseca per il re Filippo IV, che la volle sull’altare maggiore della cappella del monastero dell’Escorial. Fu a Parigi dal 1813 al 1822, per effetto delle spoliazioni napoleoniche, e in tale occasione si procedette al trasporto su tela, pratica allora consueta in Francia, dopodiché tornò nelle collezioni spagnole.[4]

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STORIE DI VITA: COME DIVENTARE CRISTIANI CON VOCAZIONE

18 ottime idee su Galassia di andromeda | galassia di andromeda, galassia,  sfondi
Galassia di Andromeda (NGC224)

Propongo questa idea: ciascuno che lo desidera racconti una storia vera di qualche cristiano “illuminato” divenuto sacerdote di cui e’ venuto a conoscenza e di cui possa dare testimonianza diretta.

Pubblicheremo ciascuna storia nel blog Proselitismodellascienza.it

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Preghiera a san Michele

La preghiera a san Michele Arcangelo è un insieme di preghiere della tradizione cristiana cattolica.

Nel XVIII secolo, Paolo V promulgò il Messale romano che conteneva il De exorcizzandis obsessiis a daemonio.[1]

Il 13 ottobre 1884 papa Leone XIII avrebbe avuto una visione – al termine della Messa in Vaticano – nella quale il Maligno minacciava la Chiesa: subito dopo aveva composto la preghiera (in forma estesa), raccomandando che fosse recitata al termine di ogni messa, oltre ad inserirla nella raccolta degli esorcismi.

Nel 1886, ciò divenne una legge interna alla Chiesa e la preghiera a San Michele in forma abbreviata fu inserita insieme alle Preci leonine, da recitare al termine delle messe non cantate. La preghiera continuò ad essere recitata fino al 26 settembre 1964, quando, con la riforma liturgica nata in seno al Concilio Vaticano II, l’istruzione “Inter oecumenici” n.48, § j, decretò: “…le preghiere leoniane sono soppresse”.

Testo latino riformato

La preghiera fu inserita, in forma estesa, in un esorcismo che lo stesso pontefice Leone XIII fece inserire nel Rituale Romanum: tale esorcismo, secondo le leggi della Chiesa Cattolica dopo il Vaticano II, può essere pronunciato solo da un sacerdote esorcista, autorizzato dal vescovo[2], mentre è raccomandata a ogni fedele la recita della preghiera a san Michele Arcangelo nella sua forma ridotta[3]. Fino al 1964, questa forma integrale era tutta recitata privatamente dai fedeli, e al termine delle messe non cantate.

FORMA ESTESA

In Nomine Patris, et Filii et Spiritus Sancti.Princeps gloriosissime caelestis militiae, sancte Michael Archangele, defende nos in proelio et colluctatione, quae nobis adversus principes et potestates, adversus mundi rectores tenebrarum harum, contra spiritualia nequitiae, in caelestibus.Veni in auxilium hominum, quos Deus creavit inexterminabiles, et ad imaginem similitudinis suae fecit, et a tyrannide diaboli emit pretio magno. Proeliare hodie cum beatorum Angelorum exercitu proelia Domini, sicut pugnasti contra ducem superbiae Luciferum, et angelos eius apostaticos: et non valuerunt, neque locus inventus est eorum amplius in coelo. Sed proiectus est draco ille magnus, serpens antiquus, qui vocatur diabolus et satanas, qui seducit universum orbem; et proiectus est in terram, et angeli eius cum illo missi sunt.En antiquus inimicus et homicida vehementer erectus est. Transfiguratus in angelum lucis, cum tota malignorum spirituum caterva late circuit et invadit terram, ut in ea deleat nomen Dei et Christi eius, animasque ad aeternae gloriae coronam destinatas furetur, mactet ac perdat in sempiternum interitum.Virus nequitiae suae, tamquam flumen immundissimum, draco maleficus transfundit in homines depravatos mente et corruptos corde; spiritum mendacii, impietatis et blasphemiae; halitumque mortiferum luxuriae, vitiorum omnium et iniquitatum.Ecclesiam, Agni immaculati sponsam, faverrimi hostes repleverunt amaritudinibus, inebriarunt absinthio; ad omnia desiderabilia eius impias miserunt manus. Ubi sedes beatissimi Petri et Cathedra veritatis ad lucem gentium constituta est, ibi thronum posuerunt abominationis et impietatis suae; ut percusso Pastore, et gregem disperdere valeant.Adesto itaque, Dux invictissime, populo Dei contra irrumpentes spirituales nequitias, et fac victoriam.Te custodem et patronum sancta veneratur Ecclesia; te gloriatur defensore adversus terrestrium et infernorum nefarias potestates; tibi tradidit Dominus animas redemptorum in superna felicitate locandas. Deprecare Deum pacis, ut conterat satanam sub pedibus nostris, ne ultra valeat captivos tenere homines, et Ecclesiae nocere.Offer nostras preces in conspectu Altissimi, ut cito anticipent nos misericordiae Domini, et apprehendas draconem, serpentem antiquum, qui est diabolus et satanas, ac ligatum mittas in abyssum, ut non seducat amplius gentes.

FORMA BREVE (fino 1964)

Nelle Preci Leonine

Raffaello SanzioSan Michele Arcangelo, 1518, Parigi, Louvre.

Le Grand Saint Michel, by Raffaello Sanzio, from C2RMF retouched.jpg
In nomine Patris, et Filii et Spiritus Sancti.Sancte Míchaël Archángele,defénde nos in proélio;contra nequítiam et insídias diaboli esto præsídium.Imperet illi Deus,súpplices deprecámur: tuque,Prínceps milítiæ cæléstis,Sátanam aliósque spíritus malígnos,qui ad perditiónem animárum pervagántur in mundo,divína virtúte in inférnum detrúde.Amen.[4]

__________________________

[1] De exorcizzandis obsessiis a daemonio, su maranatha.it.

[2] Lettera agli Ordinari riguardante le norme sugli esorcismi

[3] Giovanni Paolo II, Regina Coeli del 24 aprile 1994

[4] Preghiere a san Michele Arcangelo, su Associazione Una Voce Italia.

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S. MESSA IN STREAMING Terza domenica di Quaresima

LINK PER SEGUIRE LA DIRETTA STREAMING DELLA S.MESSA: https://youtube.com/channel/UCzu-HxEny_ACGiCMJJcVc1A

COMMENTI ONLINE

Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto.
Sicut erat in princípio, et nunc, et semper: et in sǽcula sæculórum. Amen.

Kyrie


S. Kýrie, eléison.
M. Kýrie, eléison.
S. Kýrie, eléison.
M. Christe, eléison.
S. Christe, eléison.
M. Christe, eléison.
S. Kýrie, eléison.
M. Kýrie, eléison.
S. Kýrie, eléison.

Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Ephésios.


Ephes 5:1-9
Fratres: Estote imitatores Dei, sicut fílii caríssimi: et ambuláte in dilectióne, sicut et Christus dilexit nos, et tradidit semetipsum pro nobis oblatiónem, et hostiam Deo in odorem suavitátis. Fornicatio autem et omnis immunditia aut avaritia nec nominetur in vobis, sicut decet sanctos: aut turpitudo aut stultiloquium aut scurrilitas, quæ ad rem non pertinet: sed magis gratiárum actio. Hoc enim scitóte intelligentes, quod omnis fornicator aut immundus aut avarus, quod est idolorum servitus, non habet hereditátem in regno Christi et Dei. Nemo vos sedúcat inanibus verbis: propter hæc enim venit ira Dei in filios diffidéntiæ. Nolíte ergo effici participes eórum. Erátis enim aliquando tenebræ: nunc autem lux in Dómino. Ut fílii lucis ambuláte: fructus enim lucis est in omni bonitate et iustítia et veritáte.

Evangelium

Luc 11:14-28
In illo témpore: Erat Iesus eiíciens dæmónium, et illud erat mutum. Et cum eiecísset dæmónium, locútus est mutus, et admirátæ sunt turbæ. Quidam autem ex eis dixérunt: In Beélzebub, príncipe dæmoniórum, éiicit dæmónia. Et alii tentántes, signum de cœlo quærébant ab eo. Ipse autem ut vidit cogitatiónes eórum, dixit eis: Omne regnum in seípsum divísum desolábitur, et domus supra domum cadet. Si autem et sátanas in seípsum divísus est, quómodo stabit regnum eius? quia dícitis, in Beélzebub me eiícere dæmónia. Si autem ego in Beélzebub eiício dæmónia: fílii vestri in quo eiíciunt? Ideo ipsi iúdices vestri erunt. Porro si in dígito Dei eiício dæmónia: profécto pervénit in vos regnum Dei. Cum fortis armátus custódit átrium suum, in pace sunt ea, quæ póssidet. Si autem fórtior eo supervéniens vícerit eum, univérsa arma eius áuferet, in quibus confidébat, et spólia eius distríbuet. Qui non est mecum, contra me est: et qui non cólligit mecum, dispérgit. Cum immúndus spíritus exíerit de hómine, ámbulat per loca inaquósa, quærens réquiem: et non invéniens, dicit: Revértar in domum meam, unde exivi. Et cum vénerit, invénit eam scopis mundátam, et ornátam. Tunc vadit, et assúmit septem alios spíritus secum nequióres se, et ingréssi hábitant ibi. Et fiunt novíssima hóminis illíus peióra prióribus. Factum est autem, cum hæc díceret: extóllens vocem quædam múlier de turba, dixit illi: Beátus venter, qui te portávit, et úbera, quæ suxísti. At ille dixit: Quinímmo beáti, qui áudiunt verbum Dei, et custódiunt illud.

COMMENTI

Omne regnum in seípsum divísum desolábitur, et domus supra domum cadet.

Qui non est mecum, contra me est: et qui non cólligit mecum, dispérgit.

 At ille dixit: Quinímmo beáti, qui áudiunt verbum Dei, et custódiunt illud.

OMELIA:

Contro il Demonio. Gesu’ arriva stremato alla passione il giovedi’ santo: ha dovuto sostenere l’odio suscitato contro di lui da satana. Gesu’ compie un esorcismo contro satana. Gesu’ esorta a custodire la propria casa. Ma ora satana regna. Un falso papa diffonde il falso vangelo di satana (la fratellanza universale massonica).
Benedetto XVI ha uno spazio limitato. I massoni governano (l’orrendo spettacolo satanico di S.Remo).Dobbiamo convivere con i moderni farisei. Sacerdoti negano le scritture e i miracoli piu’ riconosciuti e noti! Occorre essere vigilanti, perseveranti nella preghiera e inflessibili contro il peccato!
Il serpente entra dagli spiragli! Tanti falsi profeti verranno nel mio, nome dice Gesu’. Dai frutti possiamo capire chi sono! Chi non e’ con me e’ contro di me!
Importante riferimento: la preghiera di Leone XIII originalmente conteneva un riferimento alla Cattedra di Pietro e l’ingresso di satana in vaticano. Ecco l’originale:

“Gloriosissimo Principe degli eserciti celesti, San Michele Arcangelo, difendici nel combattimento e nella lotta che conduciamo ‘contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti (Ef 6, 12)’. Vieni ad aiutare gli uomini che Dio ha creato incorruttibili, fatti a Sua immagine e somiglianza, (Sp 2,23) e ricomprati a prezzo così caro della tirannia del diavolo (1 Cor 6, 20). Combatti oggi, con l’armata degli angeli beati, le battaglie del Signore come hai combattuto una volta il capo dell’orgoglio, Lucifero, e i suoi angeli ribelli; [affinché essi] ‘non prevalsero e non ci fosse più posto per loro in Cielo’. Fu precipitato questo ‘grande drago, l’antico serpente, colui che chiamiamo il diavolo e Satana, colui che sconvolge il mondo intero: fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli’ (Ap 12, 8-9).

In latino

In Nomine Patris, et Filii et Spiritus Sancti.Princeps gloriosissime caelestis militiae, sancte Michael Archangele, defende nos in proelio et colluctatione, quae nobis adversus principes et potestates, adversus mundi rectores tenebrarum harum, contra spiritualia nequitiae, in caelestibus.Veni in auxilium hominum, quos Deus creavit inexterminabiles, et ad imaginem similitudinis suae fecit, et a tyrannide diaboli emit pretio magno. Proeliare hodie cum beatorum Angelorum exercitu proelia Domini, sicut pugnasti contra ducem superbiae Luciferum, et angelos eius apostaticos: et non valuerunt, neque locus inventus est eorum amplius in coelo. Sed proiectus est draco ille magnus, serpens antiquus, qui vocatur diabolus et satanas, qui seducit universum orbem; et proiectus est in terram, et angeli eius cum illo missi sunt.En antiquus inimicus et homicida vehementer erectus est. Transfiguratus in angelum lucis, cum tota malignorum spirituum caterva late circuit et invadit terram, ut in ea deleat nomen Dei et Christi eius, animasque ad aeternae gloriae coronam destinatas furetur, mactet ac perdat in sempiternum interitum.Virus nequitiae suae, tamquam flumen immundissimum, draco maleficus transfundit in homines depravatos mente et corruptos corde; spiritum mendacii, impietatis et blasphemiae; halitumque mortiferum luxuriae, vitiorum omnium et iniquitatum.Ecclesiam, Agni immaculati sponsam, faverrimi hostes repleverunt amaritudinibus, inebriarunt absinthio; ad omnia desiderabilia eius impias miserunt manus. Ubi sedes beatissimi Petri et Cathedra veritatis ad lucem gentium constituta est, ibi thronum posuerunt abominationis et impietatis suae; ut percusso Pastore, et gregem disperdere valeant.Adesto itaque, Dux invictissime, populo Dei contra irrumpentes spirituales nequitias, et fac victoriam.Te custodem et patronum sancta veneratur Ecclesia; te gloriatur defensore adversus terrestrium et infernorum nefarias potestates; tibi tradidit Dominus animas redemptorum in superna felicitate locandas. Deprecare Deum pacis, ut conterat satanam sub pedibus nostris, ne ultra valeat captivos tenere homines, et Ecclesiae nocere.Offer nostras preces in conspectu Altissimi, ut cito anticipent nos misericordiae Domini, et apprehendas draconem, serpentem antiquum, qui est diabolus et satanas, ac ligatum mittas in abyssum, ut non seducat amplius gentes.

Credo


Credo in unum Deum, Patrem omnipoténtem, factórem cæli et terræ, visibílium ómnium et invisibílium. Et in unum Dóminum Iesum Christum, Fílium Dei unigénitum. Et ex Patre natum ante ómnia sǽcula. Deum de Deo, lumen de lúmine, Deum verum de Deo vero. Génitum, non factum, consubstantiálem Patri: per quem ómnia facta sunt. Qui propter nos hómines et propter nostram salútem descéndit de cælis. Et incarnátus est de Spíritu Sancto ex María Vírgine: Et homo factus est. Crucifíxus étiam pro nobis: sub Póntio Piláto passus, et sepúltus est. Et resurréxit tértia die, secúndum Scriptúras. Et ascéndit in cælum: sedet ad déxteram Patris. Et íterum ventúrus est cum glória iudicáre vivos et mórtuos: cuius regni non erit finis. Et in Spíritum Sanctum, Dóminum et vivificántem: qui ex Patre Filióque procédit. Qui cum Patre et Fílio simul adorátur et conglorificátur: qui locútus est per Prophétas. Et unam sanctam cathólicam et apostólicam Ecclésiam. Confíteor unum baptísma in remissiónem peccatórum. Et exspécto resurrectiónem mortuórum. Et vitam ventúri sæculi. Amen.

CANON

DEPOSITUM FIDEI:

Una cum fámulo tuo Papa nostro et Antístite (Episcopus) nostro Benedictus Decimus Sextus

Bene díxit, fregit, dedítque discípulis suis, dicens: Accípite, et manducáte ex hoc omnes. HOC EST ENIM CORPUS MEUM

Accípite, et bíbite ex eo omnes. HIC EST ENIM CALIX SANGUINIS MEI, NOVI ET ÆTERNI TESTAMENTI: MYSTERIUM FIDEI: QUI PRO VOBIS ET PRO MULTIS EFFUNDETUR IN REMISSIONEM PECCATORUM.

COMMUNIO

Confíteor Deo omnipoténti, beátæ Maríæ semper Vírgini, beáto Michaéli Archángelo, beáto Ioánni Baptístæ, sanctis Apóstolis Petro et Paulo, ómnibus Sanctis, et tibi, pater: quia peccávi nimis cogitatióne, verbo et ópere: mea culpa, mea culpa, mea máxima culpa. Ideo precor beátam Maríam semper Vírginem, beátum Michaélem Archángelum, beátum Ioánnem Baptístam, sanctos Apóstolos Petrum et Paulum, omnes Sanctos, et te, pater, oráre pro me ad Dóminum, Deum nostrum.

COMUNIONE SPIRITUALE

Signore Gesù, io credo che sei presente realmente nel Santissimo Sacramento dell’altare, in corpo, sangue, anima e divinita’. Ti amo sopra ogni cosa e Ti desidero nell’anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore. Come già venuto, io Ti abbraccio e mi unisco totalmente a Te. Non permettere che io mi separi mai più da Te. Cosi’ sia.Eterno Padre, tramite l’intercessione della Vergine Maria, Ti offriamo il Corpo e il Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo, per il perdono dei nostri peccati, in suffragio dei nostri defunti, delle anime Sante del Purgatorio e per i bisogni della Santa Madre Chiesa.

Corpus Dómini nostri Iesu Christi custódiat ánimam meam in vitam ætérnam. Amen.

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LA RICERCA DELLA VERA FEDE - THE SEARCH OF TRUE FAITH

PROGRAMMA DI RADIO DOMINA OGGI 7 MARZO

Radio Domina Nostra

ORE 11:00 SANTA MESSA CELEBRATA DA DON MINUTELLA DALLA CAPPELLA DOMINA NOSTRA IN DIRETTA STREAMING(*)

ORE 15:00 : PREGHIERA DI RIPARAZIONE DALLA CAPPELLA DOMINA NOSTRA

ORE 16:30 III SANTO ROSARIO MISTERI DELLA GLORIA E CANTO DELLE LITANIE DI SAN GIUSEPPE

ORE 18:00 CORONA DELLO SPIRITO SANTO IN COLLEGAMENTO CON IL PICCOLO RESTO DELLA LOMBARDIA DALLA CAPPELLA DOMINA NOSTRA

ORE 21:15 “IL PADRE RISPONDE”CELL: 349 410 16 38 IN DIRETTA STREAMING(*)

ORE 23:00 ROSARIO DELLO SPIRITO SANTO DALLA CAPPELLA DOMINA NOSTRA

(*)CANALE YOUTUBE “RADIO DOMINA NOSTRA” https://m.youtube.com/channel/UCzu-HxEny_ACGiCMJJcVc1A#menu

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LA RICERCA DELLA VERA FEDE - THE SEARCH OF TRUE FAITH

Pange lingua

Fu composto da Venanzio Fortunato (530-607) [1]e poi ripreso da San Tommaso d’Aquino, per incarico di papa Urbano IV, per la liturgia della solennità del Corpus Domini, istituita ad Orvieto nel 1264 in seguito al cosiddetto “miracolo di Bolsena” dell’anno precedente.[2].

L’inno, che si rifà al precedente omonimo Pange lingua, composto circa sette secoli prima da Venanzio Fortunato[3][4], ripercorre l’Ultima cena di Cristo; come preghiera di adorazione dell’eucaristia, viene cantato al termine della Messa in Cena Domini il Giovedì Santo, quando il Santissimo Sacramento viene portato in processione all’altare della reposizione, e il giorno del Corpus Domini. È anche l’inno dei primi e secondi Vespri di questa solennità.

In qualsiasi liturgia dedicata, o che si concluda con la Benedizione eucaristica, è uso cantare le ultime due strofe di questo inno, estrapolate come Tantum Ergo Sacramentum.

Testo

Pange, lingua, gloriósi

córporis mystérium,

Sanguinisque pretiosi,

Quem in mundi pretium

Fructus ventris generosi

Rex effudit gentium.

Nobis datus, nobis natus

Ex intacta Virgine,

Et in mundo conversatus,

Sparso verbi semine,

Sui moras incolatus

Miro clausit ordine.

In supremæ nocte cenæ

recumbens cum fratribus,

observata lege plenecibis in legalibus

Cibum turbæ duodenæse dat suis manibus.

Verbum caro, panem verum

verbo carnem efficit:

fitque sanguis Christi merum,

et si sensus deficit,

ad firmandum cor sincerum

sola fides sufficit.

Tantum ergo sacramentum

veneremur cernui,et antiquum documentum

novo cedat ritui;

præstet fides supplementum

sensuum defectui.

Genitori Genitoquelaus et iubilatio,

salus, honor, virtus quoquesit et benedictio;

Procedenti ab utroque

compar sit laudatio.Amen.