Categoria: LA RICERCA DELLA VERA FEDE – THE SEARCH OF TRUE FAITH
Fondamenti logici della filosofia, filosofia della scienza, rapporti con la teologia
(PER MANCANZA DI FEDE=ολιγοπίστο=l’oligopistos)
18ZACCARIA DISSE ALL’ANGELO: «COME POTRÒ MAI CONOSCERE QUESTO? IO SONO VECCHIO E MIA MOGLIE È AVANTI NEGLI ANNI».
19L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio».
20«ED ECCO, TU SARAI MUTO E NON POTRAI PARLARE FINO AL GIORNO IN CUI QUESTE COSE AVVERRANNO, PERCHÉ NON HAI CREDUTO ALLE MIE PAROLE, CHE SI COMPIRANNO A LORO TEMPO.
21INTANTO IL POPOLO STAVA IN ATTESA DI ZACCARIA E SI MERAVIGLIAVA PER IL SUO INDUGIARE NEL TEMPIO. 22QUANDO POI USCÌ E NON POTEVA PARLARE LORO, CAPIRONO CHE NEL TEMPIO AVEVA AVUTO UNA VISIONE. FACEVA LORO DEI CENNI E RESTAVA MUTO».
23COMPIUTI I GIORNI DEL SUO SERVIZIO, TORNÒ A CASA. 24DOPO QUEI GIORNI ELISABETTA, SUA MOGLIE, CONCEPÌ E SI TENNE NASCOSTA PER CINQUE MESI E DICEVA: 25«ECCO CHE COSA HA FATTO PER ME IL SIGNORE, NEI GIORNI IN CUI SI È DEGNATO DI TOGLIERE LA MIA VERGOGNA FRA GLI UOMINI».
di Max Tex (5 giugno 2020)(*)
Prosegue lo sviluppo degli eventi legato alle trombe. La logica e’ sempre quella dell’ammonimento di Dio al fine di ottenere il pentimento degli uomini malvagi.
Satana (la stella cadente) e’ caduto sulla Terra assieme all’anticristo destinato ad insediarsi sul soglio di Pietro. Con se’ trascina tutti i demoni dell’inferno che si vanno diffondendo ovunque spadroneggiando sulla Terra.
Si tratta di scorpioni numerosi come cavallette e con il “volto umano” (e “capelli di donne”) cui viene detto di tormentare per un determinato periodo di tempo gli uomini su tutta la terra!
Ma costoro non includono i veri membri eletti del Popolo di Dio, ovvero i membri del Piccolo Resto guidati dalla BVM in persona, la Vigo Sancta Generalissima!
Chi sono dunque le vittime delle perfide attenzioni degli scorpioni? Sono proprio gli apostati ed eretici che, per interessi venali e di carriera, nonche’ per compiacere e compiacersi delle loro ignobili perversioni, hanno aderito alla falsa chiesa ambientalista, falsamente misericordiosa e pauperista guidata dall’anticristo.
Costoro per cinque mesi, senza avere possibilita’ di scampo, saranno sottoposti alle piu’ atroci sofferenze cui non potranno sfuggire nemmeno cercando la morte. La punizione divina per le loro malvagita’ e’ infatti tremenda.
Ma ciononostante i malvagi non giungeranno mai alla conversione. Proseguono infatti senza deflettere dal loro pertinace rifiuto di ogni minimo pentimento, senza quindi rinunciare alla loro vita corrotta, depravata e senza Dio.
La sesta tromba e’ pertanto la risposta di Dio a costoro, con la manifestazione dell’Ira da parte dell’Agnello (ὀργῆς τοῦ ἀρνίου). Vista l’ostinazione dei malvagi ora il tipo di punizione cambia decisamente. Dopo i tormenti e le sofferenze fisiche, una parte degli uomini malvagi sperimentera’ dunque la morte seguita dalla dannazione eterna!. Secondo Von Balthasar (2) cio’ dimostra “il modo in cui l’uomo ribelle a Dio viene [colpito] nell’innaturalità del suo peccato”-
Quindi non si tratta piu’ di un ulteriore avvertimento ma del durissimo castigo divino che si abbatte direttamente sugli uomini malvagi e perversi. L’Ira dell’Agnello si scatena dunque davvero in tutta la sua forza, pur lasciando tuttavia spazio al possibile pentimento dei sopravvissuti.
La sesta tromba fa seguire eventi che si sviluppano in modo molto piu complesso delle precedenti. L’inizio mostra il sesto angelo che suona la tromba e mette in azione i quattro angeli sterminatori.
13 Il sesto angelo suona la tromba. Allora udii una voce dai lati dell’altare (con 4 corna=Λῦσον )d’oro che si trova dinanzi a Dio.
14E diceva al sesto angelo che aveva la tromba: “Sciogli i quattro angeli incatenati sul gran fiume Eufràte”.
15Furono sciolti i quattro angeli pronti per l’ora, il giorno, il mese e l’anno per sterminare un terzo dell’umanità.
Il sesto angelo da il via ai quattro angeli. Si tratta degli stessi angeli posti ai quattro angoli della terra che (nel capitolo VII) l’angelo Uriele aveva interrotto per poter segnare i servitori del Piccolo Resto dell’Israele di Dio con “il sigillo del Dio vivente”.
Questi angeli sono inizialmente incatenati presso il fiume Eufrate. Sono quindi angeli decaduti e pertanto malvagi.Cosa significa? L’Eufrate segna il confine con il paganesimo rappresentato dalla Mesopotamia e dalle citta’ corrotte di Babilonia e Ninive. Da qui dunque parte la rovina dell’umanita’ portata dai quattro angeli decaduti.Ed ecco improvvisamente che, con un colpo di teatro, cambia la scena. Entra in azione la cosiddetta “cavalleria infernale”. Si tratta di un esercito infernale sterminato.16 Il numero delle truppe di cavalleria era duecento milioni; ne intesi il numero.17Così mi apparvero i cavalli e i cavalieri: questi avevano corazze di fuoco, di giacinto, di zolfo. Le teste dei cavalli erano come le teste dei leoni e dalla loro bocca usciva fuoco, fumo e zolfo.
18Da questo triplice flagello, dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalla loro bocca, fu ucciso un terzo dell’umanità.
19 La potenza dei cavalli infatti sta nella loro bocca e nelle loro code; le loro code sono simili a serpenti, hanno teste e con esse nuociono.
Il compito di questi esseri demoniaci e’ di uccidere un terzo degli uomini. Che non potranno quindi piu’ pentirsi. Non e’ possibile interpretare l’episodio in modo diversoCitando Ugo Vanni (1) “Il demoniaco [ora] si scatena anche tramite un conflitto vero e proprio in cui appaiono cavalli agghiaccianti e spaventosi, con bocche che sputano fuoco e code simili a serpenti velenosi”.
20 Il resto dell’umanità che non perì a causa di questi flagelli, non rinunziò alle opere delle sue mani; non cessò di prestar culto ai demòni e agli idoli d’oro, d’argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare;
21 non rinunziò nemmeno agli omicidi, né alle stregonerie, né alla fornicazione, né alle ruberie.
Ma gli uomini malvagi non prendono ancora atto della loro condizione di sottomissione ne’ si convertono. I superstiti non imboccheranno la via della conversione rifiutando di abbandonare le regole della Falsa Chiesa atea per la quale i peccati piu’ infami sono considerate azioni giustificate.
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(*) Il commento che segue e’ riferito alla catechesi di Don Alessandro Minutella (5 giugno 2020), con spunti basati sul testo di Ugo Vanni (1) e a quello di Urs Von Balthasar
(2).(1) Ugo Vanni, Apocalisse libro della Rivelazione, Esegesi biblico-teologica e implicazioni pastorali, Ed. Dehoniane Bologna (2019).
(2) von Balthasar, Hans Urs. Il libro dell’Agnello (Italian Edition) (p.7). Jaca Book. Edizione del Kindle (2020).
The scorpion-like locusts are the demons:
"They had tails like scorpions, and quills. In their tails the power to make men suffer for five months." Revelation, 9 - Bíblia Católica Online
“et de fumo exierunt lucustæ in terram et data est illis potestas sicut habent potestatem scorpiones terræ”
“et similitudines lucustarum similes equis paratis in prœlium et super capita earum tamquam coronæ similes auro et facies earum sicut facies hominum”
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(*) Reference: https://www.bibliacatolica.com.br/it/la-sacra-bibbia-vs-vulgata-latina/apocalisse/9/
(Omelia di Don Minutella 17 dicembre 2020)
Joann l:19-28
In quel tempo: Da Gerusalemme mandarono a Giovanni sacerdoti e leviti per domandargli: Chi sei? Ed egli riconobbe, e non negò, e confessò: Non sono il Cristo. Allora gli chiesero: Chi sei dunque? Elia? E disse: Non lo sono. Sei il profeta? E rispose: No. E allora gli dissero: Chi sei, così che possiamo riferire a chi ci ha mandati? Cosa dici di te stesso? Disse: Sono una voce che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia. E quelli che erano stati inviati erano dei Farisei, e lo interrogarono dicendo: Come dunque battezzi se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta? Giovanni rispose loro dicendo: Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che non conoscete, che verrà dopo di me, ma che esisteva già prima di me, cui non sono degno di sciogliere il legaccio dei calzari. Ciò avvenne in Betània oltre il Giordano, dove Giovanni stava a battezzare.
Gesu’ e’ il Salvatore. E non ci puo’ essere altra salvezza! Tutti noi siamo di passaggio, la nostra vita e’ un tempo limitato. Ma la nostra generazione non conosce piu’ Gesu’. Non c’e’ tra noi la fede. Forse non dobbiamo stupirci dei segni attorno a noi che paiono mostrarci con sempre maggior chiarezza l’avvento della abominazione della desolazione.
Oggi vi e’ dato un Salvatore! Questo e’ l’annuncio dell’angelo alla nascita di Gesu!
Ma non si tratta della salvezza terrena, costruita dagli uomini che hanno dimenticato Dio e che non lo pregano piu. Mentre dovremmo tutti essere in preghiera, la gran parte degli uomini pensano soltanto alla loro falsa salvezza personale. In realta’, continuiamo a fantasticare, e se possibile progettare e pianificare prima possibile, un’orizzonte esistenziale edonistico senza Dio.
Ma quello che conta e’ comprendere il nostro bisogno di purezza, di preghiera e della salvezza di Gesu! Il male non viene per nuocere! Lasciamo il mondo ai piani satanici della sinagoga di satana! Anche le vicissitudini attuali sono l’annuncio dell’arrivo di Gesu’! Salviamoci con Cristo! Solo lui e’ il Salvatore!
Ci potrebbe mai essere qualche similitudine tra le “visioni” teologiche e pastorali di Benedetto XVI e JM Bergoglio? Si tratta palesemente di una domanda retorica visto il “caher des doleances” a carico di Bergoglio!
Questo include anche la differenza radicale sullo status attuale di Benedetto XVI.
PREMESSE
Occorre peraltro vedere innanzitutto come Benedetto XVI sia arrivato alle sue dimissioni. E’ ben noto infatti che abbia subito, per anni, continue pressioni sia interne che esterne, da parte di esponenti della massoneria ecclesiastica e governi stranieri. Queste includono, almeno per quanto riguarda le notizie di pubblico dominio:
- le pressioni della massoneria vaticana italiana, il cui esponente italiano di maggior spicco il Card. Carlo Maria Martini, e’ noto sia intervenuto almeno una violta nel giugno 2012 chiedendo a Benedetto XVI di dimettersi;
- le pressioni dei vescovi tedeschi (in prevalenza massoni e/o seguaci neo-ariani e neo-luterani), giunti al punto di boicottar esplicitamente le sue visite in Germania (2006,2010)
- le pressioni del Governo americano esercitate con il ricatto bancario (blocco dei pagamenti SWIFT del Vaticano, gennaio-febbraio 2013).
Altri elementi-chiave:
1) la famigerata “Declaratio” di dimissioni da parte di Benedetto XVI;
2) le dichiarazioni e l’autobiografia del cardinale belga Godfried Danneels
DICHIARAZIONI PUBBLICHE
Esaminiamo alcune pubbliche dichiarazioni (non necessariamente consistenti con le premesse):
A) IL 27 FEBBRAIO 2013 (CONFERENZA-STAMPA DI PADRE FEDERICO LOMBARDI) BENEDETTO XVI AVEVA COMUNICATO LA SUA VOLONTA’ DI
“farsi chiamare “Sua Santità Benedetto XVI Papa emerito o Romano Pontefice emerito“.
COMMENTO: dichiarazione priva di base canonistica ma che va riferita al significato ed intendimento veri della Declaratio di dimissioni di Benedetto XVI e al fatto che abbia conservato intenzionalmente il Munus Petrinus (cui nessuno puo’ costringerlo a rinunciare!).
B) Dichiarazione di Monsignor Gänswein nel maggio del 2016:
«Non ci sono due Papi, ma de facto un ministero allargato, con un membro attivo e un membro contemplativo».
COMMENTO: si tratta di una dichiarazione priva di qualunque base canonistica e in contrasto palese con il DEPOSITUM FIDEI (tradizione cattolica). Serve forse a mascherare ancora il vero significato della DECLARATIO? Comunque lascia perplessi in quanto ignora del tutto le PREMESSE.
C) Dopo qualche furiosa riflessione, un mese dopo Bergoglio volle precisare ai giornalisti:
«C’è un solo Papa. Il Papa Emerito è per me un nonno saggio.”
COMMENTO: come al solito dichiarazione priva di ogni appiglio logico-razionale. Senonche’ si riferisce in realta’ al significato “apparente” della DECLARATIO, ignorando completamente la questione del Munus Petrinus!
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Ansaldo, Marco. Un altro Papa (Italian Edition) (pp.42-43). RIZZOLI LIBRI. Edizione del Kindle.
Catechesi Don Minutella, 14 dicembre 2020
(Vedasi anche Ref.(1))
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(1) SANTI E CAFFE, Don Minutella, 15 dicembre 2020:
https://www.facebook.com/radiodominanostra/videos/1306287796407441
(*) “LA VESTE BIANCA DI BENEDETTO XVI E L’ULTIMO ASSALTO DI BERGOGLIO”, Catechesi Don Minutella, 14 dicembre 2020:
https://www.facebook.com/radiodominanostra/videos/144040617212773
SEBBENE RIMANGANO ANCORA OSCURE LE VERE RAGIONI (E SOPRATTUTTO LE FINALITA’ CUI MIRANO REALMENTE), APPARE CHIARO CHE I RECENTI INTERVENTI DELL’ARCIVESCOVO GIUSEPPE SCIACCA E DEL CARD. GEORGE PELL SIANO STATI ATTENTAMENTE COORDINATI DELLA “REGIA NERA”.
CIO’ AL FINE DI CONTRASTARE IL PICCOLO RESTO, ORA SUPPORTATO DECISAMENTE DAL MONS.CARLO VIGANO’ NONCHE’ DALL’AUTOREVOLISSIMO BLOG DI JOSEPH RATZINGER :B16 E G.GÄNSWEIN!
QUALE O QUALI SCOPI?
UNA POSSIBILITA’ SUGGERITA DA ALCUNI (DON MINUTELLA, CIONCI) E’ CHE I PRO-BERGOGLIANI ESSENDO VICINA LA FINE DI PPBXVI VOGLIANO COSTRINGERLO AD ABBANDONARE LE VESTI BIANCHE CHE SONO IL SIMBOLO STESSO DELLA SUA CARICA PAPALE. CIO’ PER EVITARE DI DOVER CELEBRARE UN FUNERALE A UN PAPA, COSA CHE SMENTIREBBE DI FATTO CLAMOROSAMENTE LA FUNZIONE STESSA DI BERGOGLIO.
L’ALTRA, FORSE CONCOMITANTE, E’ CHE LO VOGLIANO COSTRINGERE AL SILENZIO. TEMONO INFATTI SPECIALMENTE ADESSO CHE LA FALSA CHIESA E’ GIUNTA ORMAI ALLO SCOPERTO CON I SUOI PIANI DI DOMINIO MASSONICO DEL MONDO. IN OGNI CASO EMERGE CON CHIAREZZA IL VERO PUNTO DEBOLE DELLA FALSA CHIESA DI BERGOGLIO: OVVERO IL LORO TIMORE CHE UNA QUALSIASI INIZIATIVA DI OPPOSIZIONE NELLA CHIESA PROMOSSA DAL PICCOLO RESTO IN COLLEGAMENTO CON VESCOVI E ADDIRITTURA CON BENEDETTO XVI, POSSA COMPROMETTERNE DEFINITIVAMENTE L’ASCESA.
INFINE C’E’ LA POSSIBILITA’ CHE SI SIANO ACCORTI CHE BENEDETTO XVI E’ PIU’ FURBO DI LORO. E CHE IN REALTA’ SI SIA TENUTO LUI TUTTE LE CARTE BUONE, PRONTO A SCOMPAGINARE I PIANI ERETICI DELLA FALSA CHIESA MASSONICA E MONDIALISTA!
Il risultato? Un incredibile successo per la posizione del Piccolo Resto il movimento di cattolici fedeli a Papa Benedetto XVI guidato dalla BVM in persona (la Virgo Sancta Generalissima) tramite un gruppo di sacerdoti ispirati coordinato dal Sac. Don Alessandro Minutella!
di DON MINUTELLA
Nel mio ultimo libro, dal titolo “Pietro, dove sei?” (Ed.Gamba, 2020) – libro che sta riscuotendo ampio interesse – si trova un capitolo dal titolo: “I gesti e i comportamenti del ‘papa emerito’” (pp.67-73).
Elenco una serie di scelte, insolite e dal carattere eccezionale nella bimillenaria storia della Chiesa, con cui Benedetto XVI, dopo le Dimissioni del febbraio 2013, in realtà ha lanciato più di un segnale, neanche tanto così celato (almeno questo noi pensavamo da subito), con cui lasciava intendere che egli è rimasto, a dispetto di tutto, il vero e legittimo papa.
Il più emblematico di tali gesti, a nostro avviso, risulta la sigla P.P. (Pontifex Pontificum), con cui ostinatamente (sarebbe proprio il caso di dire), Benedetto XVI ha continuato a firmarsi. La sigla è un messaggio inequivocabile, perché è quella del papa regnante, ed è quanto mai significativo che, nel frattempo, Bergoglio ometta del tutto la sigla in questione.
Scrivo a pag.69: “dal momento che la sigla P.P. viene utilizzata solo dal papa regnante, e visto che Benedetto XVI la adopera, allora egli vuole fare chiaramente intendere che è ancora lui il papa regnante. Possibile che nessuno, in caso contrario, glielo abbia fatto notare o abbia fatto rimostranze a nome di papa Francesco?”.
La questione circa gli insoliti comportamenti di Benedetto XVI, che non è andato via dal Vaticano, che non è tornato cardinale, che si firma con la sigla del papa regnante, che è intervenuto più volte con autorità su questioni decisive nonostante fosse dimissionario, che ha continuato a vestirsi di bianco, è scivolata via, come irrilevante.
Sono passati più di sette anni e la sinagoga bergogliana ha finto di disinteressarsene.
La veste bianca, però, almeno da un punto di vista estetico, è una questione ancora più rilevante. Ne tratto a pagina 68 del mio libro. È rilevante la veste bianca, non solo perché fa presa sulle masse che, infatti, nonostante tutto, lo chiamano ancora papa, ma per la ragione addotta da Benedetto XVI circa la volontà di non sostituirla con una nera o rossa. Sorprendente e, in fondo, persino irriverente: non averne di altro colore a disposizione nell’armadio personale! E così Benedetto XVI ha continuato a vestirsi di bianco, nonostante in sette e più anni, le sartorie avrebbero potuto confezionargliene di altro colore.
Per anni ho denunciato apertamente il comportamento quanto meno anomalo di Benedetto XVI, intravedendo una conferma ai sospetti di una dimissione invalida e a quelli, ancor più dettagliati, di un Conclave invalido. Ne ho trattato su Radio Domina, con le catechesi e i post, sempre più articolati e dettagliati. Ne ho trattato anche in qualche rara intervista, come quella rilasciata al vaticanista Aldo Maria Valli. Finalmente ne ho offerto, a chi non vuole apostatare dalla ragione, una documentazione dettagliata nel mio libro “Pietro, dove sei?”.Sembrava che le mie argomentazioni fossero di un matto che si inventa le cose.
Se da parte degli UNA CUM ho ricevuto disprezzo e diffamazione, da parte del sinedrio massonico che sta intorno al falso papa Bergoglio, ho ricevuto il boicottaggio più profondo; la parola d’ordine è stata quella di lasciarmi morire nell’embargo mediatico. Ovviamente i media hanno fatto finta di sottovalutare la questione,
Se da parte degli UNA CUM ho ricevuto disprezzo e diffamazione, da parte del sinedrio massonico che sta intorno al falso papa Bergoglio, ho ricevuto il boicottaggio più profondo; la parola d’ordine è stata quella di lasciarmi morire nell’embargo mediatico. Ovviamente i media hanno fatto finta di sottovalutare la questione, e tutto procede come se realmente Bergoglio fosse il papa, quando il papa è invece Benedetto XVI. Mai nulla di simile nella Chiesa!
Invece, ora, d’un tratto, le questioni tornano in campo, e questa volta a sollevarle non è il sottoscritto, ma nientemeno che gli stessi gerarchi bergogliani.
Quasi come mosse di una strategia studiata a tavolino, nei giorni scorsi, prima l’Arcivescovo Giuseppe Sciacca, Segretario della Segnatura Apostolica, poi il Cardinale George Pell – entrambi supporters di Bergoglio – sollevano il primo la questione del rapporto tra munus e ministerium, il secondo quella della veste bianca del papa emerito.
Sciacca dimostra, a mio avviso, una certa disonestà intellettuale, dal momento che decide di infervorarsi per la questione del rapporto tra munus e ministerium, mentre sottovaluta colpevolmente la questione di una Declaratio invalida sul piano formale che, a norma del canone 332 § 2, deve risultare corretta (e invece è piena di errori), come pure il fatto che, sempre il canone in questione, prevede che il papa che si dimette lo faccia liberamente e consegnando il munus, ed entrambe le questioni restano invece aperte, soprattutto la seconda, poiché nel testo della Declaratio, Benedetto XVI mai usa il termine munus.
Come è possibile che a un fine canonista come lui, sfuggano queste questioni decisive? Il suo unico intento è dimostrare che Benedetto XVI non è papa emerito, e deve tornare nel collegio cardinalizio, appunto per la pretesa coincidenza tra munus e ministerium.
Ma più eclatante, a distanza di poche ore, è stata l’uscita del rinato cardinal Pell, evidentemente risuscitato dai potenti collegamenti trasversali, dopo la penosa detenzione in Australia.
Questa volta la questione riguarda proprio la veste bianca di Benedetto XVI. Il presule venuto da Sydney dichiara apertamente, senza peli sulla lingua, che il papa emerito deve togliersi l’abito bianco, e tornare cardinale.
D’improvviso, come svegliati da un letargo durato più di sette anni, ecco che i gerarchi del falso papa, si appassionano dei temi che, da noi trattati fin qui, erano considerati inutili.Come mai questo ritorno d’interesse?
La risposta è più semplice di quanto si possa pensare. Benedetto XVI ha vinto. Egli è riuscito, in posizione solitaria, a dimostrare agli occhi della storia, che è lui il papa regnante. Ora ha 93 anni e la potente loggia massonica teme che possa morire vestito dell’abito bianco, così che tutti potranno continuare a chiamarlo papa anche dopo la morte, e soprattutto che sopravviva quel piccolo resto cattolico, da noi capeggiato, che lo ha acclamato fin qui come il vero papa.
In questo modo, essi – i potenti massoni che stanno in Vaticano – sono costretti a riconoscere la ragionevolezza delle nostre argomentazioni, svergognando sé stessi, perché il boicottaggio verso il sottoscritto, che resta il ministro cattolico apertamente più vicino e fedele al caro papa Benedetto, è motivato non dal disprezzo verso un matto, ma dalla paura verso un piccolo profeta (malgrado tutto), che da più di tre anni urla al mondo intero che c’è e ci può essere un solo papa, successore di Pietro, che il munus petrino non è né commutabile né condivisibile, e che pertanto il papa regnante è Benedetto XVI.
L’altro è solo una controfigura diabolica, come il personaggio che quest’anno sta nel presepio di piazza san Pietro.
Don Minutella
SINE BACULO
Dopo gli insulti di Avvenire (1) a chi aveva espresso dubbi sulla validita’ delle dimissioni di Benedetto XVI, ora il classico cavallo di ritorno (what goes around comes around) che restituisce (con gli interessi) agli inopinati autori degli insulti (2) gli stessi titoli di “sine baculo” e di “canonisti da manicomio“!
LA TALARE BIANCA E IL TITOLO DI PONTEFICE EMERITO
Si tratta soltanto della questione della veste bianca o, come tutti noi sospettiamo, di mettere in questione:
1) il titolo di pontefice emerito ovvero il suo ininterrotto e determinante ruolo come guida teologica e pastorale dei cattolici?
2) il fatto che come Benedetto XVI medesimo ha dichiarato (3) ha deciso di conservare di proposito il “Munus Petrunus” avendo ceduto il solo “Ministerium”, come appunto scritto nella Declaratio?
3) il fatto che sulla base della Costituzione Papale Universi Dominici Gregis (22 febbraio 1996), la sua Declaratio e’ manifestamente invalida?
4) e che pertanto, Benedetto XVI e’ di fatto il solo e unico ancora autorizzato a definirsi pontefice pro-tempore?
Basta ricordare che il 27 febbraio 2013 (conferenza-stampa di padre Federico Lombardi) Benedetto XVI aveva appunto comunicato la sua volonta’ di
“indossare una veste talare bianca (senza mantellina) e di farsi chiamare “Sua Santità Benedetto XVI Papa emerito o Romano Pontefice emerito”.
E che inoltre nella stessa data nell’ultima sia Udienza Generale aveva dichiarato che (3):
“chi assume il ministero petrino ..[e’]..“per sempre” – non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo.“
IL CAVALLO DI RITORNO
Due sono i sorprendenti interventi sopraggiunti inopinatamente quasi simultaneamente, apparentemente su temi diversi ma in realta’ legati dallo stesso “fil rouge”, cioe’ Benedetto XVI.
Il primo e’ dovuto all’Arcivescovo Giuseppe Sciacca, Segretario della Segnatura Apostolica. Riguarda la sua asserzione che il “Munus Petrinus” (di cui parla la Costituzione Papale Universi Dominici Gregis) e il “Ministerium” (indicato nella Declaratio di Benedetto XVI) sarebbero in realta la stessa cosa. E che pertanto su questa base, a suo dire, le dimissioni di Benedetto XVI sarebbero regolari.
Il secondo e’ dovuto al Card. George Pell recentemente reinsediatosi in Vaticano dopo la sua assoluzione per false accuse di violenze sessuali.
In un libro di memorie appena pubblicato il Card George Pell ha riflettuto su alcune anomalie sollevate dall’abbandono di Ratzinger visto che continua a indossare l’abito bianco, a firmarsi «Benedictus XVI Papa emeritus», ad abitare «nel recinto di san Pietro», e a farsi chiamare «Santità».
Secondo Pell : «Occorre che i protocolli sul ruolo di un papa che si sia dimesso vadano chiariti. Sebbene il papa in pensione possa mantenere il titolo di papa emerito, dovrebbe essere reinserito nel collegio cardinalizio in modo da essere conosciuto come Cardinale X, papa emerito, non dovrebbe vestire di bianco e insegnare pubblicamente».
LE POSSIBILI SPIEGAZIONI DEGLI ATTACCHI A PPBXVI
Sebbene rimangano ancora oscure le vere ragioni (e soprattutto le finalita’ cui mirano realmente), appare chiaro che i recenti interventi dell’Arcivescovo Giuseppe Sciacca e del Card. George Pell siano stati attentamente coordinati della “REGIA NERA”.
Cio’ al fine di contrastare il PICCOLO RESTO, ora supportato decisamente dal MONS.CARLO VIGANO’ nonche’ dall’autorevolissimo blog di JOSEPH RATZINGER :B16 E G.GÄNSWEIN!
QUALE O QUALI SCOPI?
Una possibilita’ suggerita da alcuni (Don Minutella, Cionci) e’ che i pro-bergogliani essendo vicina la fine di PPBXVI vogliano costringerlo ad abbandonare le vesti bianche che sono il simbolo stesso della sua carica papale. Cio’ per evitare di dover celebrare un funerale a un papa, cosa che smentirebbe di fatto clamorosamente la funzione stessa di Bergoglio.
L’altra, forse concomitante, e’ che lo vogliano costringere al silenzio. Temono infatti specialmente adesso che la falsa chiesa e’ giunta ormai allo scoperto con i suoi piani di dominio massonico del mondo. In ogni caso emerge con chiarezza il vero punto debole della falsa chiesa di Bergoglio: ovvero il loro timore che una qualsiasi iniziativa di opposizione nella chiesa promossa dal Piccolo Resto in collegamento con vescovi e addirittura con Benedetto XVI, possa comprometterne definitivamente l’ascesa.
Infine c’e’ la possibilita’ che si siano accorti che Benedetto XVI e’ piu’ furbo di loro. E che in realta’ si sia tenuto lui tutte le carte buone, pronto a scompaginare i piani eretici della falsa chiesa massonica e mondialista!
Il risultato? Un incredibile successo per la posizione del Piccolo Resto il movimento di cattolici fedeli a Papa Benedetto XVI guidato dalla BVM in persona (la Virgo Sancta Generalissima) tramite un gruppo di sacerdoti ispirati coordinato dal Sac. Don Alessandro Minutella!
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(1) Stranezze a valanga in pagina Tra canonisti latinisti e manicomi, Gianni Gennari 13 giugno 2020, Avvenire: “…la stranezza più grossa in assoluto la trovi, sempre “Libero”, il giorno dopo (p.19) firmata Andrea Cionci. Titolo secco: “Dimissioni scritte male apposta”! In sostanza secondo “il canonista e latinista frà Alexis Bugnolo” quell’11 febbraio 2013 Papa Benedetto nella sua dichiarazione di rinuncia mise “apposta”! un errore di latino, in modo che si possa pensare e dire che la cosa rivelava una incapacità di intendere e volere, e quindi che in fin dei conti quelle dimissioni erano e sono invalide. Benedetto XVI è ancora Papa! ll Conclave successivo è invalido, Papa Francesco è ancora un arcivescovo e cardinale latino americano, e hanno ragione quelli che ancora lo combattono, perché in realtà è un usurpatore… Che dire? Due cose. Follie pure e argomenti che non si reggono in piedi e che in latino si direbbero “sine baculo”, cioè senza bastone di sostegno, plurale di “imbecillus”! Quanto al piccolo errore di latino, poi, se ne sono accorti tutti da subito, e anche qui lo annotavo in un “Lupus” giorni dopo. Ma resta un altro fatto. Libertà di pensiero anche per i canonisti latinisti. Hanno chiuso i manicomi, da noi, e hanno fatto bene!” (https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/stranezze-a-valanga-in-paginatra-canonisti-latinisti-e-manicomi)
(2) “Ora Benedetto torni cardinale”: la strana questione della talare bianca”, Andrea Cionci, 12 dicembre 2020, Libero:
(3) Ultima Udienza Generale di Papa Benedetto XVI, 27 febbraio 2013, Dichiarazione di Benedetto XVI:
“Sempre – chi assume il ministero petrino non ha più alcuna privacy. Appartiene sempre e totalmente a tutti, a tutta la Chiesa. Alla sua vita viene, per così dire, totalmente tolta la dimensione privata. Ho potuto sperimentare, e lo sperimento precisamente ora, che uno riceve la vita proprio quando la dona. Prima ho detto che molte persone che amano il Signore amano anche il Successore di san Pietro e sono affezionate a lui; che il Papa ha veramente fratelli e sorelle, figli e figlie in tutto il mondo, e che si sente al sicuro nell’abbraccio della vostra comunione; perché non appartiene più a se stesso, appartiene a tutti e tutti appartengono a lui.“
“Il “sempre” è anche un “per sempre” – non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo. Non ritorno alla vita privata, a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze eccetera. Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso. Non porto più la potestà dell’officio per il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di san Pietro. San Benedetto, il cui nome porto da Papa, mi sarà di grande esempio in questo. Egli ci ha mostrato la via per una vita, che, attiva o passiva, appartiene totalmente all’opera di Dio.“
http://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2013/documents/hf_ben-xvi_aud_20130227.html