Avola, 30 Maggio 2010 – la Santa Vergine:
“Figli Miei, camminate su questo ponte che vi ho indicato, per condividere con Noi la gioia e la vostra era di pace sulla terra. Il male sarà scacciato e la vittoria di Mio Figlio vi libererà, ma dovete pregare per avere la guida, perché presto vedrete lo scisma della Mia Chiesa.
Il Mio resto fedele segue il Papa attuale, Benedetto XVI, che vogliono eliminare. Continuate a seguirlo e a rimanere fedeli a Lui e all’insegnamento della Mia Chiesa, stabilito dagli Apostoli. Non fatevi sviare dall’apostasia e dalle eresie.
Vi dico che il prossimo Papa sarà l’impostore e le forze maligne stanno dietro a questo scisma. Figli Miei, siate preparati, così potete seguire quei sacerdoti fedeli al Papa e all’insegnamento della Chiesa. Preservate i santi messali e i libri della vecchia Santa Messa, perché gli apostati cambieranno le parole drammatiche.”
Dopo Libero (v. articolo di Cionci (2)) diversi giornali italiani e stranieri hanno ripreso la notizia dello studio dell’Avvocatessa colombiana Estefania Acosta (University of Medellin, Colombia) apparso nel suo libro:
“Benedict XVI: pope emeritus?”
dove afferma con argomentazioni puramente legali, peraltro di chiarezza lampante, come l’unico vero papa sia con certezza Benedetto XVI. Le argomentazioni sono analoghe a quelle da tempo indicate dal sacerdote palermitano Don Alessandro Maria Minutella (per questo due volte scomunicato senza possibilita’ di appello da JM Bergoglio, tramite il vescovo di Palermo) e dal religioso italo-statunitense Fr. Alexis Bugnolo.
DI CHE SI TRATTA?
Le ragioni emergono con chiarezza dall’esame della famosa Declaratio, la lettera di dimissioni in latino (di Benedetto XVI datata 11 febbraio 2013; vedasi anche (3)), e dal suo confronto con le traduzioni “artefatte” nelle altre lingue predisposte dai funzionari del Vaticano con l’evidente intento, peraltro manifestamente illegittimo (SIC), di correggerne i supposti “errori”.
50 DOMANDE SU BENEDETTO XVI
Il giornalista Cionci propone ora 50 domande (retoriche) su Benedetto XVI, fornendone anche le risposte plausibili (1).
Si tratta, beninteso, di una serie di “ipotesi di lavoro” che partono sostanzialmente tutte da un unico presupposto: che cioe’ Benedetto XVI sia l’ultimo vero papa di cui parlano tutte le profezie!
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(3) LA DECLARATIO (PIENA DI ERRORI) DI PPBXVI, Max Tex, 4 marzo 2021
https://www.proselitismodellascienza.it/2021/03/04/la-declaratio-piena-di-errori-di-ppbxvi/
OGGI 8 MARZO 21:15 – RADIO DOMINA NOSTRA
Sintesi e commento
Chi e’ l’antagonista di Bergoglio? Sebbene il Piccolo Resto, quale difensore del Depositum Fidei (e quindi della tradizione bimillenaria della Chiesa Cattolica NDR) e di Benedetto XVI unico vero papa (0), lo sia moralmente (e per questo subisce costanti attacchi persecutori di ogni genere, e ultimamente anche “defaillances” interne (1)) e’ indubbio che negli ultimi tempi lo sia diventato Mons. Carlo Maria Vigano dal punto di vista puramente numerico ma soprattutto per le argomentazioni teologiche che dipingono JM Bergoglio, significativamente non piu’ chiamato papa, come eretico e apostata. Queste posizioni destano attenzione particolare negli USA (dove Vigano’ e’ stato per diversi anni Nunzio Apostolico NDR).
E’ infatti lui il collante delle diverse scuole di pensiero, inclusa quella tradizionalista, tutte almeno formalmente contrarie alla falsa chiesa Bergogliana, globalista, sincretista, modernista e oltranzista (ben oltre il CV2), le cui (quattro) caratteristiche principali sono:
1) ecumenismo a meta’ (ma nessun interesse verso l’ortodossia)
2) dialogo interreligioso divenuto sincretismo (che tradiscono la teologia cristiana)
3) ambientalismo e rivoluzione ecologista che si coniuga con l’ultima versione della teologia della liberazione (v. Leonardo Boff) contro le multinazionali che abbattono le foreste amazzoniche
4) sostegno alle minoranze sociali (non quelle etniche) quali i gay, gli LBGTQ, gli immigrati.
Se si esclude il Piccolo Resto le cui posizioni sono chiare nel sostenere il vero Papa Benedetto XVI e il rifiuto della condivisione dei riti con gli eretici UNA CUM Bergoglio, dall’altra parte (nelle sue componenti rappresentate dall’arcipelago tradizionalista, l’elite salottiera e l’enclave sedevacantista) che Vigano’ rappresenta (o tenta di rappresentare NDR), non esiste una compattazione almeno paragonabile a quella esistente nel campo bergogliano, fortemente militarizzato e guidato con polso ferreo dallo stesso Begoglio.
Tuttavia anche nelle componenti suddette, un processo di compattazione e’ – in qualche forma – comunque in atto riuscendo anche ad assumere un carattere apparentemente globale (grazie anche alle connessioni personali di Vigano NDR). Il problema resta pero’ la strategia della battaglia da attuare.
A parte l’iniziale opposizione dei quattro cardinali dei Dubia, non si e’ registrata finora alcuna sintesi (ne’ forse un forte desiderio di raggiungerla). Peraltro, Mons. Vigano, pur non essendo cardinale, di suo ma anche attraverso una serie di rapporti con il mondo della tradizione, appare stia attuando, con discreto successo, una strategia globale di questo tipo.
Qual’e’ dunque la strategia di Mons. Vigano? La sua scelta appare ancora insufficiente, se non semplicemente inaccettabile (almeno al momento, vista l’evoluzione in atto NDR, vedi sotto). Infatti, pur non dando piu’ a Bergoglio il titolo di papa, non e’ tuttavia ancora giunto ad affermare che Benedetto XVI e’ tuttora l’unico vero papa.
La frontiera sta tuttavia (e forse rapidamente NDR) cambiando e forse addirittura sfaldandosi (2). Infatti, la De Mari, vicina al fronte tradizionalista, ora sembra ripetere le stesse cose di Don Minutella (senza peraltro citarlo ed anzi ignorandolo al pari di altri (2)). Stanno forse finalmente approdando alla stessa posizione (quella unitaria del Piccolo Resto, NDR) su Bergoglio falso papa e Benedetto XVI unico vero papa? Sembrerebbe di si (NDR).
Analoga posizione ha il libro (3) “Benedict XVI: pope emeritus?” dell’avvocatessa colombiana Estefania Acosta (University of Medellin, Colombia). Lungi dall’essere una ricerca giornalistica/scandalistica (tesi complottistica evidentemente pro-Bergogliana NDR), il libro riporta il risultato di argomentazioni giurisprudenziali e l’analisi puntuale della Declaratio (la lettera di dimissioni originale scritta e firmata di suo pugno da PPBXVI, NDR) e delle sue traduzioni effettuate dalla burocrazia vaticana (a vista gravemente scorrette, NRD). Giungendo cosi’ ad affermare testualmente che:
il papa e’ ancora Benedetto XVI!
Si tratta di uno sviluppo clamoroso e forse addirittura insperato (perche’, e’ inutile nasconderlo e farsi il sangue amaro, a dirlo non siamo noi del Piccolo Resto. Al contrario, dobbiamo rallegrarci perche’ e’ un chiaro segno dello Spirito Santo! NDR). Mons. Vigano’ peraltro non si e’ mai, almeno finora, pronunciato in merito. E’ lecito ritenere che sia in procinto di farlo? (NDR)
CONCLUSIONE: IL LADRO IN CASA
Di che si tratta? Due coniugi scoprono il ladro in casa ma si mettono a discutere del sistema d’allarme! Il parallelo e’ quello di Mons. Vigano’ che discute sul CV2, mentre invece le due questioni veramente cruciali della Chiesa rimangono irrisolte, precisamente:
1) PRIMA QUESTIONE: Chi sia veramente il papa. Una mancata risposta in merito implica seppellire vivo Benedetto XVI!
2) SECONDA QUESTIONE: La condanna e il rifiuto della condivisione dei riti con gli eretici, ovvero celebrati UNA CUM Bergoglio. La sua mancata risposta implica la condivisione dei riti e dei sacramenti con degli eretici, ovvero dei sacerdoti UNA CUM Bergoglio. Si tratta anche qui di un aspetto cruciale: la chiesa di Bergoglio e’ infatti la falsa chiesa dell’anticristo, la sinagoga di satana!
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(0) Questi i motivi fondativi del Piccolo Resto. Il riferimento a Benedetto XVI ovviamente si applica finche e’ in vita.
(1) Il riferimento e’ qui al recente abbandono per dichiarati motivi di salute (che non vogliamo porre in dubbio NDR) da parte di Don Enrico Roncaglia alle attivita’ online del Piccolo Resto.
(2) (NDR) su posizioni di “retroguardia” restano invece tuttora Don Curzio Nitoglia (tesi sedevacantista di Cassiciacum) e il prof. Lamendola, entrambi apparentemente molto vicini a Mons. Vigano.
(3) (NDR) https://www.proselitismodellascienza.it/2021/03/08/50-domande-su-ppxvi/
[Prima versione 27 settembre 2019; revisione 27 marzo 2021]
C’e’ solo un solo modo per combattere l’islam: il ragionamento razionale basato sulla logica della scienza.
A questo scopo e’ sufficiente far uso della logica classica utilizzata in filosofia (l’Illuminismo teorizzato da Immanuel Kant), nella fisica classica e nella cosmologia Newtoniana. Questa e’ basata sul principio della non contraddizione a due vie (PNC) di Aristotele (“ogni frase logica e’ vera o falsa”, le due possibilita’ essendo mutuamente escluse). In base a tale principio una frase logica non puo’ essere contemporaneamente vera e falsa. Vogliamo dimostrare che il Corano contraddice tale principio logico.
LE CONTRADDIZIONI CRUCIALI DEL CORANO
Esaminiamo infatti alcune delle contraddizioni che caratterizzano il Corano (1). Contraddizioni che – come vedremo – rivestono un ruolo cruciale nella dimostrazione razionale che ci accingiamo a formulare. Si tratta di due principi che lo caratterizzano.
PRIMO PRINCIPIO: Principio del Corano Libro Sacro. Il primo principio e’ che il Corano sia un libro sacro scritto direttamente da Allah, nella sua qualita’ di Dio e quindi di infallibilita’. Ne segue che tutti i versetti del Corano sono incorreggibili e immodificabili in quanto scritti da Allah-Dio stesso. Quindi il Principio del Corano Libro Sacro equivale al Principio che Allah e’ Dio.
SECONDO PRINCIPIO: Principio di sostituzione. Il secondo e’ il cosiddetto Principio di sostituzione (o “teoria dell’abrogante e dell’abrogato” come la chiamano i musulmani), Principio che e’ enunciato nella Sura #2, 106 (2):
“Non abrogheremo ne’ ti faremo dimenticare un versetto, senza dartene uno migliore o eguale. Non sai dunque che Dio e’ onnipotente?”
In base a tale principio, mentre Maometto era in vita, i versetti del Corano potevano dunque venir di fatto modificati, abrogati o sostituiti. Si fa presente che questo stesso versetto, come tutti gli altri che fanno parte del Corano – su medesima dichiarazione di Maometto – gli sarebbe stato indicato parola per parola (quindi sotto dettatura) direttamente da Allah. Infatti, “secondo gli esegeti [nel Corano] ci sarebbero ben 225 [versetti che sono] stati modificati o abrogati da altri versetti.” (1)
IMPLICAZIONI
Intendiamo dimostrare che come conseguenza dei due principi suddetti almeno una delle seguenti proposizioni e’ vera:
A) Allah non e’ infallibile e quindi non e’ Dio, e pertanto non puo’ coincidere con il Dio ebraico-cristiano di Abramo, Isacco, Giacobbe, Mose’ e Gesu’ Cristo;
oppure:
B) il Corano contiene/ha contenuto versetti falsi e quindi e’/era sbagliato.
E’ immediato dimostrare che, in entrambi i casi grazie al PNC, Allah non e’ Dio.
Esaminiamo separatamente le due possibilita’:
A) In base al versetto 2, 106 si ha che Allah puo’ cambiare, abrogare o sostituire versetti del Corano da lui stesso scritti.
Ma ammettendo di poter correggere se stesso Allah ammette di poter commettere errori. Ne segue che non puo’ essere il nostro Dio. Infatti, secondo la Bibbia e i Vangeli, il Dio ebraico-cristiano (ma anche il Dio/Demiurgo della filosofia greca classica e di Platone) e’ onnipotente e omnisciente.
B) Consideriamo la seconda possibilita’, ovvero che il Corano possa contenere errori, in particolare che il versetto 2,106 sia errato. In tal caso viene violato Primo Principio e quindi ne segue che Allah non e’ Dio.
Per completezza notiamo qui la differenza cruciale con l’Antico Testamento e i Vangeli:
1) L’Antico Testamento e’ stato scritto dagli uomini. Nel Credo recitiamo che “lo Spirito Santo ha parlato per mezzo dei profeti”, e quindi si tratta di un testo infallibile per le parti che riguardano la religione ebraica. Ma non tutto quanto scritto nell’AT ha questo carattere infallibile. Esistono parti che riguardano regole e leggi del popolo ebraico (le cosiddette “regole degli uomini” di cui parla Gesu’ Cristo) che palesemente ne sono prive (per esempio arrivano a comminare la pena di morte ai trasgressori del sabato ebraico). Questo spiega come l’AT possa contenere anche errori di principio. Secondo l’Ebraismo Rabbinico, invece, la Torah (Pentateuco) e’ ritenuta “ispirata da Dio” e quindi priva di errori di principio.
2) I Vangeli, pur essendo stati scritti da uomini (gli Apostoli), sono scevri dagli errori precedenti grazie allo Spirito Santo (lo “Spirito della Vita” di Platone) che e’ disceso sugli Apostoli sin dal giorno della Pentecoste (come preannunciato da Gesu’ Cristo stesso). Quindi i Vangeli possono solo essere interpretati tramite l’esegesi ma ne’ le loro parole ne’ il loro significato non possono essere cambiati.
Questo e’ il proselitismo della scienza.
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(1) “Maometto e il suo Allah, ovvero l’invenzione del Corano“, Magdi C. Allam, Piemme (2017).
(2) pag.13: Il Corano, Introduzione, traduzione e commento, di Cherubino Mario Guzzetti, Ed. Elle di CI (Leumann, Torino, 1993).
Avete sentito la frase che Bergoglio ha pronunciato per congedarsi dall’Irak?
ECCOLA NUOVA INCREDIBILE BESTEMMIA:
….Allah ma acum! (“Allah sia con voi”)
https://www.facebook.com/photo?fbid=1109484382854120&set=a.220739851728582
E QUELLE VECCHIE!
E GIOVANNI PAOLO II?
VEDASI al riguardo:
- REFUTAZIONE RAZIONALE DELL’ISLAM, Max Tex, 27 settembre 2019, https://www.facebook.com/max.tex.92/posts/2852828654729410 e https://www.proselitismodellascienza.it/2021/03/08/refutazione-razionale-dellislam/
2. NECESSITA’ DELLA REFUTAZIONE LOGICA DELL’ISLAM https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2903451129667162&id=100000069109306&sfnsn=mo
3. IL DIO CRISTIANO E L’ISLAM
4. PAPA WOJTILA: L’ISLAMISMO E’ UNA PIAGA MORTALE
E’ ormai chiaro a tutti, sia cristiani che atei, anche a digiuno di teologia e dotati di una minima conoscenza del Depositum Fidei (il complesso di dogmi e insegnamenti della Chiesa Cattolica). Da otto anni ormai (ovvero dalla data della sua falsa elezione, il 13 febbraio 2013, e dal suo successivo insediamento il 27 febbraio dello stesso anno) JM Bergoglio ha attuato (e sta tuttora perfezionando con ogni astuzia e con scrupolo quasi maniacale attento ad ogni dettaglio) il piano massonico-modernista della Mafia di San Gallo. Si tratta del piano di distruzione della Chiesa Cattolica. Cio’ al fine di soppiantarla con la falsa chiesa di Bergoglio descritta nell’agenda massonico/modernista del card. Carlo Maria Martini (1).
La cui agenda prevedeva una serie di titoli mutuati con gli altri esponenti massonici/modernisti della cosiddetta Mafia di San Gallo e largamente ispirati alla “teologia dal basso” di Karl Rahner, tra i quali:
(Punto #1) La madre di tutte le riforme, quella dell’organizzazione del potere della chiesa: una drastica riforma dell’organizzazione del potere della curia romana in chiave collegiale.
(Punto #2) L’obbligo del celibato per il clero da rivedere.
(Punto #3) Più considerazione per le coppie omosessuali stabili.
(Punto #4) Rivisitare la dottrina sui divorziati risposati.
(Punto #5) La comunione per i divorziati risposati.
(Punto #6) Ordini sacri per le donne.
(Punto #7) Partecipazione dei laici ai ministeri.
(Punto #8) Una nuova morale sessuale.
(Punto #9) Rivisitazione del sacramento della penitenza.
(Punto #10) Rivisitazione del concetto di ecumenismo
(Punto #11) Valorizzazione delle religioni non cristiane, tramite la cosiddetta “inculturazione” (o “intronizzazione”) divinita’ pagane di religioni politeistiche primitive.
Con cio’ la falsa chiesa di Bergoglio ha attuato innumerevoli e demenziali eresie, di fatto realizzando una apostasia, oseremmo definire definitiva, dal Depositum Fidei. Si tratta infatti nientemeno che lo scisma radicale della Chiesa Cattolica che ha portato alla falsa chiesa satanica, atea, falsamente umanitaria e ambientalista di cui parlano tutte le profezie bibliche a partire dall’Apocalisse di San Giovanni!
Ma, fatta eccezione per alcuni casi significativi, Benedetto XVI non sembra essersi, almeno ultimamente, pronunciato affatto in merito! La questione che sorge spontanea e’ dunque: e’ vero che PPBXVI non parla? E in tal caso perche’ mai questo succede? (2)
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(2) https://www.proselitismodellascienza.it/2021/03/07/perche-benedetto-xvi-non-parla/; ved. anche https://www.facebook.com/radiodominanostra/photos/a.1737683089810278/2855824787996097/
di don Minutella, 7 marzo 2021
Sempre più assistiamo ai tentativi, forse già andati in porto, di un’alleanza trasversale, come più volte abbiamo denunciato da questa pagina, tra l’ala bergoglian-progressista e l’ala tradizional-salottier-sedevacantista. Alcune figure di sacerdoti sedevacantisti, negli anni scorsi tenuti all’angolo, sono oggi corteggiate da ogni parte e ascoltate ovunque.
Cresce l’audience intorno a taluni opinionisti laici, alcuni dei quali con buone credenziali, altri che si improvvisano conoscitori profondi della vita della Chiesa pur con una militanza sincretista e apostata, che mentre denunciano la situazione disastrosa della Chiesa nel corso bergogliano, con molta facilità vi aggiungono Benedetto XVI come coautore del disastro.
Il risultato è il sedevacantismo più radicale, tanto da far dire a qualcuno (ho deciso di non nominarli come loro fanno con me, chi può capisca di chi parlo) che è meglio in questo momento rimanere uniti nella difesa della fede comune, perché la questione su chi sia veramente il papa è insolubile e, casomai, se ne devono occupare i canonisti i quali, a quanto pare, non si sono ancora accorti, dopo otto anni, che non possono esistere due papi, che il papa emerito è un’invenzione la più ridicola della storia della Chiesa, che ce n’è uno che si spaccia per papa e sta demolendo l’identità cattolica, andando in giro a predicare la fratellanza universale, e un altro che ha fatto finto di dimettersi ma non ha consegnato il munus petrino.
L’alleanza è in vista del prossimo Conclave, dunque è strategica.
L’ala riformista e progressista, mette avanti presuli del dialogo, come per esempio Matteo Zuppi di Bologna, per intermediare con la promessa di un Conclave prossimo, più attento alle esigenze della Tradizione e meno spinto in avanti.
L’ala tradizionalista, che monsignor Viganò sta riuscendo a ricompattare a distanza, coinvolgendo ora anche l’arcipelago sedevacantista, si lascia ammaliare da questa promessa (falsa anch’essa!) di un dialogo in vista del prossimo Conclave. E tutto procede come se, nel frattempo, la quaestio magna di una diarchia petrina fosse la cosa più normale di questo mondo.
Così, nell’avanzamento interlocutorio delle due ali estreme, noi, che ci ostiniamo a gridare al mondo che c’è un solo papa, e che si chiama Benedetto XVI, che non ha consegnato il munus, come richiesto dal canone 332 § 2, e dunque non ha dato vere dimissioni, che è là, vestito bianco, e che non dice apertamente che il vero papa è Francesco, noi, dunque, siamo trattati da entrambe le parti come criminali.
Se l’ala riformista bergogliana, autrice di un golpe senza precedenti, che è alleata dei poteri forti del mondo, ci ha perseguitato in passato in modo del tutto clamoroso (autentiche retate mediatiche per squalificarci), l’ala tradizionalista sta facendo molto peggio. Ci tratta infatti come fossimo indegni dell’identità cattolica, si rifiutano di dialogare con noi sulle questioni probanti, puntano il dito contro bollandoci come seminatori di odio e attentatori della comunione ecclesiale. La loro prospettiva resta penosa: chiamano Bergoglio “il signor Bergoglio”, fanno loro le tesi che io ho pagato personalmente con due scomuniche avendone parlato per primo e apertamente (mafia di San Gallo, dimissioni invalide, complotto contro Ratzinger) senza mani nominarmi, e poi glissano del tutto su Benedetto XVI, accusandolo incredibilmente di connivenza con la crisi attuale, di modernismo, di disinteresse personale.
Così, di fatto, si delinea un progetto chiaro: attendere la fine dell’era bergogliana, per costruire un dialogo tra le parti, dove possibile, in vista dell’elezione di un papa moderato, diversamente sarà scisma. Si tratta di pensieri umani, non benedetti da Dio.
Il papa è e resta Benedetto XVI. Ogni altra prospettiva è maledetta come il fico sterile.
Perché PPBXVI tace?
Perché obbedisce a Dio. Questo è ciò che dobbiamo ripeterci con forza. Benedetto XVI, il nostro amato papa, tace perché Dio gli chiede questo.
E così lui obbedisce al cielo. Altri devono combattere, e parlare. E c’è chi lo sta facendo, pagando in prima persona. Sembra che nelle redazioni che contano e nei social, il nome di don Minutella sia da scongiurare a tutti i costi, e lo credo, in un sistema di menzogne, chi dice la verità deve essere fatto fuori.
(La prospettiva biblica)
Nel libro dell’Esodo è narrata la battaglia contro Amalek, metafora di satana. Si legge:
“Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalek, mentre Mosè, Aronne, e Cur salirono sulla cima del colle. Quando Mosè alzava le mani, Israele era il più forte, ma quando le lasciava cadere, era più forte Amalek. Poiché Mosè sentiva pesare le mani dalla stanchezza, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l’altro dall’altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole. Giosuè sconfisse Amalek e il suo popolo passandoli poi a fil di spada” (Es 17,10-13).
Non abbiamo dubbi, mentre combattiamo, sappiamo che Benedetto XVI, come Mosè, rimane in preghiera, e tacendo, ci sostiene con la sua benedizione. Egli stesso, nell’Angelus prima di consegnare il trono al falso papa, aveva detto di essere proprio come Mosè. La sua preghiera, il suo silenzio obbediente a Dio, la sua benedizione sostengono la nostra battaglia.
Don Minutella
Si tratta di una quadro di Raffaello Sanzio raffigurante la Via Crucis di Gesu Cristo, precisamente la sua seconda caduta seguita dall’incontro con le donne di Gerusalemme: «Figlie di Gerusalemme, non piangete per me, ma piangete per voi stesse e per i vostri figli»(Lc 23,28).
La tavola fu commissionata dal monastero olivetano di Santa Maria dello Spasimo[1] (da cui il nome dell’opera) di Palermo. Dipinta a Roma entro il 1517 (quando venne replicata su un’incisione di Agostino Veneziano) venne inviata per mare, ma la nave subì un viaggio avventuroso, riportato dal Vasari e da Vincenzo Borghini, finendo per naufragare. Le onde portarono la tavola verso le coste nei dintorni di Genova, dove fu “ripescata e tirata in terra, fu veduta essere cosa divina e per questo messa in custodia, essendosi mantenuta illesa e senza macchia o difetto alcuno, percioché sino alla furia de’ venti e l’onde del mare ebbono rispetto alla bellezza di tale opera”.[2] Mentre la fama del ripescaggio miracoloso si spandeva, i siciliani dovettero ricorrere al favore del papa per riaverla: di nuovo imbarcata arrivò finalmente a destinazione a Palermo.[3]
Nel 1661 venne acquistato dal viceré spagnolo del Regno di Sicilia Ferrando de Fonseca per il re Filippo IV, che la volle sull’altare maggiore della cappella del monastero dell’Escorial. Fu a Parigi dal 1813 al 1822, per effetto delle spoliazioni napoleoniche, e in tale occasione si procedette al trasporto su tela, pratica allora consueta in Francia, dopodiché tornò nelle collezioni spagnole.[4]