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LA RICERCA DELLA VERA FEDE - THE SEARCH OF TRUE FAITH

9 – MESSAGGIO DELL’APOCALISSE PER LA CHIESA CONTEMPORANEA – CAP.8 (1,7): IL SETTIMO SIGILLO E LA PRIMA TROMBA (*)

di Max Tex (7 maggio 2020; revisione 8 maggio)

L’ottavo capitolo dell’Apocalisse e’ quello in cui il settimo sigillo viene sciolto. Si tratta di un momento cruciale poiche’ nel simbolismo aritmetico il numero sette indica l’inizio dell’ultimo atto della storia della Provvidenza.La misura delle iniquita’ e malvagita’ compiute dall’umanita’ e’ ormai colma. Tra gli uomini la fede in Dio e’ stata soppiantata da una fede panteistica nella natura e negli idoli che la rappresentano. La chiesa del Dio Vivente, colonna e fondamento della Verita’, ha assunto a questo scopo la veste di un’organizzazione mondiale socializzante e a carattere ambientalista. Ma in realta’ di tratta di una falsa chiesa che di fatto, nascostamente, gestisce il suo potere mondiale esclusivamente al servizio degli interessi economici e politici senza scrupoli di un’elite (1) internazionale di ricchi e potenti. A questo scopo la falsa chiesa svolge una pura ipocrita azione umanitaria di facciata nei vari campi dell’assistenza, della solidarieta’, del filantropismo, della cultura, nonche’ nel campo dell’ambientalismo a livello globale. I suoi seguaci non sono piu’ cristiani. Hanno infatti perso ogni fede in Dio ed essendo divenuti incuranti dei loro stessi peccati. Infatti lo stesso anticristo, sia pure con l’inganno e con la frode, ha potuto insediarsi al vertice della falsa chiesa. L’apostasia anticristica e’ cosi diventata tempesta dilagante e tutte le blasfemie piu’ infami sono divenute possibili. L’anticristo travestito da grande umanitario, filantropo e buon samaritano ha dato vita alla falsa chiesa nel nome dell’eresia dell’apocatastasi o misericordiosismo secondo cui Dio, appunto nella sua infinita misericordia, giustificherebbe tutti peccati incluso quello di Giuda Iscariota. Pertanto l’anticristo ha falsamente proclamato come giustificati tutti i peccati mortali, cominciando dall’idolatria, la fornicazione (definiti semplicemente come “sesso”) e l’omicidio nonche’ i suoi prodromi l’insulto, la calunnia e la diffamazione.Cosi l’aborto, il gender LGBTQ, l’eutanasia e il peccato della sodomia diventati il paradigma della stessa chiesa. Questa situazione non puo’ essere tollerata oltre da Gesu Cristo, l’Agnello. Che come Signore dell’universo tutto organizza e controlla nell’universo da lui stesso creato assicurandone l’ordinato divenire di ogni sua parte ha pertanto deciso nella sua infinita saggezza di dare il via agli eventi finali della storia umana.E’ infatti arrivato il giorno dell’ira dell’Agnello, il giorno del Signore (Yom YHWH), in cui la sua giustizia sta per scate-narsi. E’ quindi giunto il momento solenne. Davanti ai nostri occhi l’Agnello procede a sciogliere l’ultimo sigillo.

1 Quando l’Agnello aprì il settimo sigillo,si fece silenzio in cielo per circa mezz’ora.

Cosa significa dunque il settimo sigillo? Come suggerito da Ugo Vanni si tratta di una geniale invenzione letteraria: in sostanza nel settimo sigillo sono contenuti tutti gli eventi successivi che si dispiegano davanti ai nostri occhi. Ed ecco infatti apparire i 7 angeli che porteranno la distruzione alla malvagita’ degli uomini sulla terra!2 Vidi che ai sette angeli ritti davantia Dio furono date sette trombe.Chi sono? Sono gli arcangeli, ovvero gli esseri viventi piu’ vicini a Dio. Secondo la tradizione sono Michele, Gabriele, Raffaele, Uriele, Varachiele, Gudiele e Salatiele (2,3). Tutti i loro nomi contengono il nome di Dio (-ele). Cosi, Michele e’ la forza, Gabriele l’uomo, Raffaele il comandante, Uriele la luce o il fuoco divino, Varachiele la benedizione, Gudiele l’angelo del pentimento, che motiva gli uomini al pentimento e Salatiele il piu’ alto servo divino, che deve raccogliere le preghiere degli uomini dirette a Dio.Ed ecco arrivare un ultimo angelo che sta in piedi in mezzo all’altare di Dio.Qual’e’ questo altare? Si tratta del secondo altare quello d’oro (l’oro e’ l’unico metallo in paradiso) che, come nel tempio di Gerusalemme, e’ dedicato agli incensi e ai profumi. Cioe’ e’ dedicato a Gesu’ Cristo medesimo, che e’ il profumo stesso del paradiso!

3 Poi venne un altro angelo e si fermò all’altare,reggendo un incensiere d’oro. Gli furono datimolti profumi perché li offrisse insieme conle preghiere di tutti i santi bruciandoli sull’altared’oro, posto davanti al trono. 4 E dalla manodell’angelo il fumo degli aromi salì davantia Dio, insieme con le preghiere dei santi.

Quest’azione dura circa mezz’ora. La pausa di silenzio (mezz’ora indicherebbe la settima parte del tempo apoca-littico) ha un carattere liturgico (Ugo Vanni), caratteristico appunto del giorno del Signore come indicano le profezie bibliche (Sofonia 1,7). Tuttavia e’ anche il silenzio di Dio che pesa sul mondo a causa delle scelleratezze umane nonche’ la mancanza di qualunque atto riparatorio da parte della chiesa, mentre il clero e i vescovi tradiscono la loro missione di evangelizzazione (Dolindo Ruotolo).

Qual’e’ il significato di questo evento?Secondo Ugo Vanni si tratta di un atto intermedio affinche’ le nostre preghiere possano giungere a Dio. Infatti tutte le nostre preghiere, necessariamente espresse in maniera imperfetta, non arrivano direttamente a Dio ma passano tutte attraverso questo altare. Qui grazie all’intercessione degli angeli, attraverso il simbolo dell’incensazione, giungono a Dio.

Quindi, l’angelo dell’Apocalisse dice a tutti noi di pregare come sappiamo. Ogni nostra preghiera, anche arida, vaga e incerta, grazie all’azione purificatrice dello stesso angelo giungera a Dio magnifica e degna di essere da lui ascoltata!Ed ecco l’evento improvviso!5 Poi l’angelo prese l’incensiere, lo riempìdel fuoco preso dall’altare e lo gettò sulla terra:ne seguirono scoppi di tuono, clamori, fulminie scosse di terremoto.Che succede? L’angelo ha preso il fuoco dell’altare, cioe’ le preghiere che dopo essere state incensate sono salite a Dio. Si tratta delle preghiere dei giusti, ovvero i cristiani rimastigli fedeli, cioe’ il Piccolo Resto d’Israele che chiede disperatamente il Suo intervento. Infatti sono loro sulla terra i superstiti cristianesimo. E tuttavia indomiti grazie al Sigillo del Dio Vivente ricevuto da Uriele l’angelo che sorge da oriente. Ma alle loro preghiere si aggiungono quelle delle vittime dell’altare degli olocausti nonche’ dell’intera moltitudine dei salvati e dei cori celesti!

E Dio decide di intervenire finalmente attraverso il gesto dell’angelo, accogliendo cosi la loro richiesta di aiuto! Per questo l’angelo scaglia il fuoco con l’intero incensiere d’oro direttamente sulla terra!Ecco dunque l’inizio della punizione divina finale!6 I sette angeli che avevano le sette trombesi accinsero a suonarle. 7 Appena il primo suonòla tromba, grandine e fuoco mescolati a sangue scrosciarono sulla terra. Un terzo della terrafu arso, un terzo degli alberi andò bruciato eogni erba verde si seccò.E’ un primo avvertimento, ma non ancora la fine. L’Agnello attende una risposta. Gli uomini malvagi si convertiranno o faranno solo finta di compiere gli indispensabili atti di pentimento e di riparazione?I segni purtroppo sono tutti negativi. Come nell’episodio recentissimo della finta e insultante cerimonia del I maggio nel Santuario della Madonna di Caravaggio. Dove i vescovi della CEI hanno fatto solo finta di compiere il decisivo atto di riparazione. Infatti non solo si sono limitati ad un puro atto di affidamento alla Madonna, invece della solenne consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, ma hanno addirittura trasmesso attraverso le tv e i social media soltanto una cerimonia in realta’ pre-registrata il 27 aprile!

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(*) Il commento e’ basato sulla catechesi di Don Alessandro Minutella (6 maggio 2020. Ci appoggiamo inoltre ai testi di Ugo Vanni (2) e di Urs Von Balthasar (3).

(1) Si tratta della massoneria, gia’ condannata da Leone XIII con la scomunica contenuta nell’ enciclica “HUMANUM GENUS” del 20 Aprile 1884. Secondo Leone XIII infatti “i partigiani [della] Società Massonica, senza più dissimulare i loro disegni, insorgono con estrema audacia contro la sovranità di Dio; lavorano pubblicamente [alla] rovina della Santa Chiesa, con proponimento di [spogliare] i popoli cristiani da Gesù Cristo nostro Salvatore”.

(2) Ugo Vanni, Apocalisse libro della Rivelazione, Esegesi biblico-teologica e implicazioni pastorali, Ed. Dehoniane Bologna (2019).(3) Urs von Balthasar, Hans Urs. Il libro dell’Agnello (Italian Edition) (p.7). Jaca Book. Edizione del Kindle (2020).

(4) Sono gli arcangeli cui e’ dedicata la magnifica Basilica di Santa Maria degli Angeli (il nome completo include anche “e dei Martiri”) a Roma. Fu edificata nel 1562 grazie alla volonta incrollabile del sacerdote siciliano devoto al culto degli angeli Antonio Lo Duca, nato a Cefalù nel 1491 e morto a Roma nel 1564. Il quale ricevuta in sogno la visione dei 7 arcangeli riferi al papa (all’epoca Paolo IV) la loro richiesta di edificare in loro onore una basilica a Roma. Nel 1561 il progetto della basilica venne affidato da Pio IV all’anziano Michelangelo che all’epoca stava lavorando alla Basilica di San Pietro.Michelangelo intervenne nel complesso termale di epoca romana restaurando l’aula del tepidarium e dimostrando un atteggiamento moderno e non distruttivo nei confronti dei resti archeologici. Si limitò a delimitare, con pochi setti murari, tre campate contigue, coperte a crociera, a cui furono aggiunte due cappelle laterali quadrate, creando così un edificio ecclesiastico singolare per la sua epoca, con una spazialità dilatata lateralmente anziché longitudinalmente, nonostante il parere dei committenti (da Wikipedia).

(5) Da menzionale sono anche le raffigurazioni delle schiere di arcangeli e angeli a corpo intero o solo ritratti nei medaglioni contenuti nella Cappella Palatina di Palermo. Si tratta di una basilica in stile normanno-bizantino fatta consacrare nel 1140 da re Ruggero II di Sicilia.

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MESSAGGIO DELL’APOCALISSE PER LA CHIESA CONTEMPORANEA – CAP.7 (1,17): I 144000, IL PICCOLO RESTO DI ISRAELE CELESTE E LA MOLTITUDINE DEI SALVATI (*)

di Max Tex (I revisione 28 aprile 2020; II revisione 8 maggio 2020, III revisione 3 dicembre 2023)

Il commento che segue e’ basato sui Capp. 6 e 7 dell’Apocalisse di San Giovanni. Dalla fine del 6 capitolo e ora nel settimo, la nostra attenzione si sposta sugli eventi finali e sul futuro escatologico dell’umanita’.

Con l’apertura del sesto sigillo ci e’ stato anticipato come tutto finira’: sara’ il giorno del Signore (Yom YHWH), quando all’ultimo i malvagi della terra inutilmente cercheranno di nascondersi dal volto di Dio Padre e dall’Ira dell ‘Agnello (ὀργῆς τοῦ ἀρνίου) scatenata contro di loro, talche’ “nessuno potra restare in piedi”. Ma ora, nel capitolo settimo, ci viene mostrato l’antefatto.

Dopo ciò, vidi quattro angeli che stavano ai quattro angoli della terra, e trattenevano i quattroventi, perché non soffiassero sulla terra, né sul mare, né su alcuna pianta. Prima cioe’ che i 4 angeli (posti ai 4 angoli della terra) distruggano la vita sulla terra in tutte le sue forme (terreste, marina e vegetale). Un altro angelo, “che saliva dall’oriente” ordina infatti loro di attendere.2Vidi poi un altro angelo che saliva dall’oriente e aveva il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso il potere di devastare la terra e il mare:3″Non devastate né la terra, né il mare, né le piante, finché non abbiamo impresso il sigillo (ἐσφραγισμένων) delnostro Dio sulla fronte dei suoi servi”. Chi e’ questo angelo? Una possibilita’ e’ che sia l’arcangelo Uriele, uno dei serafini, il cui nome significa appunto «Dio è la mia luce » o « Fuoco di Dio », speciale protettore di molti santi e beati di ogni epoca, da Santa Martina a Santa Teresa d’Avila. Uriele porta con se “il sigillo del Dio vivente” con cui deve segnare in fronte tutti i salvati del popolo di Dio, i servitori di Israele. Cio’ al fine di illuminarli con la luce della grazia di Dio e di renderli capaci di resistere alle lusinghe e alle minacce della Bestia del Male. Si tratta quindi proprio dello Spirito Santo, la Terza Persona (ipostasi) della Santissima Trinità, lo spirito della rivelazione, discernimento e conoscenza.

4 Poi udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila, segnati da ogni tribù dei figli d’Israele.”Ma non sono soli in Paradiso! E’ infatti il raduno degli eletti, in cui ci sono proprio tutti. Infatti ecco apparire davanti a noi la vista dell’immensa moltitudine in vesti candide!

9 Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua.Tutti stavano in piedi davanti al tronoe davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide,e portavano palme nelle mani.Che infatti innalzano il loro inno di ringraziamento:

10 E gridavano a gran voce:

“La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all’Agnello” Anche i 4 esseri viventi, i 24 vegliardi e tutti gli angeli si associano immediatamente innalzando a loro volta un inno sublime di adorazione alla Trinita’:

12 “Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza (δύναμις) al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen”.

Ma chi sono costoro della grande moltitudine? Uno dei vegliardi ci chiede se lo sappiamo gia’! Essi, ci dice, sono tutti quelli che hanno passato la Grande Tribolazione (3) e “hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell’Agnello”.

15 Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno enotte nel suo santuario; e Colui chesiede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro.16 Non avranno più fame, né avrannopiù sete, né li colpirà il sole, né arsura di sorta,17 perché l’Agnello che sta in mezzo al trono sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita.E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi

IL PICCOLO RESTO DI ISRAELE CELESTE

Chi sono dunque precisamente i 144.000 e la successiva grandissima moltitudine? Secondo l’usuale interpretazione della Bibbia e dei Vangeli i primi rappresenterebbero il Piccolo Resto di Israele Celeste (ovvero formato anche dagli eletti in Paradiso) e i secondi i Gentili convertiti al Cristianesimo.

Riguardo in particolare ai 144000, benché si parli delle 12 tribù di Israele, questi cristiani andrebbero intesi (in accordo con l’apostolo Paolo) come membri dell’Israele di Dio (Galati 6,16), quindi si tratta certamente dell’Israele Celeste. Scelti uno per uno dall’Agnello tra il popolo di Dio e segnati dal Sigillo del Dio vivente (lo Spirito Santo), ciascuno di loro combattera’ eroicamente dalla parte del Bene fino alla vittoria!

Includono pertanto anche l’esercito di cui parla la stessa Maria Regina Vittoriosa del Mondo (1), i cui membri Lei considera suoi figli e di cui e’ gelosa madre (2). Sono infatti costoro quelli che si sono consacrati come servi, e sono rimasti fedeli per sempre, al Sacro Cuore di Gesu’ e al Cuore Immacolato di Maria e che combatteranno vittoriosamente al suo comando!

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(*) COMMENTI ALL’APOCALISSE DI SAN GIOVANNI

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(1) denominazione rivelata a Maria Natalia Magdolna, grande mistica ungherese vissuta nel secolo XX (1901-1992). Suor Maria Natalia Magdolna.”The victorious queen of the world” (Le promesse complete nel volume) Nihil obstat: Fr. Antonio González Ecclesiastic censor Imprimatur Jesús Garibay B. General Vicar Guadalajara, Jal. Jun. 1, 1999; Claudia Matera “Rivelazioni profetiche di Suor Maria Natalia Magdolna”, Sugarco Ed, 2019.

(2) dal “Libro Azzurro” di Don Stefano Gobbi, pag.19 (1986).

(3) La Grande Tribolazione secondo la Bibbia. Sara’ il più grande periodo di afflizione che si sia mai abbattuto sull’umanità. Secondo le profezie bibliche si verificherà durante gli “ultimi giorni” o “tempo della fine” (2 Timoteo 3:1; Daniele 12:

4). Sarà una “tribolazione come non è accaduta dal principio del mondo fino ad ora, no, né accadrà più” (Matteo 24:21, 22; Daniele 12:1; Marco 13:19).Avvenimenti che avranno luogo durante la grande tribolazione:

– Distruzione della falsa religione. Con sorprendente rapidità, la falsa religione verrà distrutta (Ap 17:1, 5; 18:9, 10, 21). Saranno le potenze politiche rappresentate dalle Nazioni Unite a fare questo, eseguendo così il volere di Dio (Ap 17:3, 15-18).

– Attacco alla vera religione. Una coalizione di nazioni, che nella visione di Ezechiele viene chiamata “Gog del paese di Magog”, cercherà di annientare coloro che praticano la vera religione. Comunque, Dio impedirà che i suoi adoratori vengano distrutti (Ezechiele 38:1, 2, 9-12, 18-23).

– Giudizio sugli abitanti della terra. Gesù giudicherà tutta l’umanità e “separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri” (Matteo 25:31-33). Il giudizio si baserà sul sostegno che ciascuno avrà dato o meno ai “fratelli” di Gesù, cioè coloro che governeranno con lui in cielo (Matteo 25:34-46).

– Radunamento dei governanti del Regno. I fedeli scelti per governare con Cristo termineranno la loro vita terrena per essere risuscitati in cielo (Matteo 24:31; 1 Corinti 15:50-53; 1 Tessalonicesi 4:15-17).

-Armaghedon. Questa “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” è anche chiamata “giorno di Dio (Yom YHWH)” (Ap 16:14, 16; Isaia 13:9; 2 Pietro 3:12). Coloro che riceveranno un giudizio sfavorevole da Cristo saranno distrutti (Sofonia 1:18; 2 Tessalonicesi 1:6-10).

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7 – MESSAGGIO DELL’APOCALISSE PER LA CHIESA CONTEMPORANEA – CAP.6 (9,14): IL QUINTO E SESTO SIGILLO (*)

Il commento che segue e’ basato sulla catechesi di Don Alessando Minutella (24 aprile 2020).

All’inizio del Capitolo 6 dell’Apocalisse i primi 4 sigilli riassumono l’esistenza umana e la lotta del Bene e del Male. Qui analizziamo il quinto e sesto sigillo che riguardano rispettivamente la giustizia divina e l’arrivo del Giorno del Signore (Yom YHWH) con l’ira dell’agnello (τῆς ὀργῆς τοῦ ἀρνίου).Il quinto sigillo e’ probabilmente il piu’ significativo di tutto il capitolo. Prefigura infatti l’intervento della giustizia divina. Intervento che smentisce le illusioni degli eretici di ogni tempo i quali vaneggiano di una salvezza generalizzata, garantita a tutti gli uomini indipendentemente dalle loro colpe. E farneticano immaginandosi il giorno del giudizio per loro pensando: “Che succedera’ quando saro’ davanti al Signore? Mi abbraccera! Stolti! Infatti, il Signore (“Κύριος”) e l’Agnello (cioe’ sia il Messia Vittorioso che il Messia umile e vittima dei Profeti, l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo) assolve puntualmente i giusti ma punisce e condanna i malvagi!

IL QUINTO SIGILLO

Ecco dunque l’Agnello (ἤνοιξεν), cioe’ il Messia che si sacrifica per noi sulla croce, che si accinge ad aprire il quinto sigillo. Di fronte a noi Dio Padre siede sul trono stringendo nella sua mano destra il resto del rotolo. 9. Quando l’Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l’altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano resa. L’immagine che vediamo ci ricorda l’altare degli olocausti nel Tempio di Gerusalemme dove al tempo di Gesu’ i sacerdoti leviti immolavano in sacrificio le vittime Pasquali, ovvero gli agnelli. Sotto l’altare, dove scorre il sangue delle vittime, ci sono appunto loro, le vittime. Sono i cristiani che furono immolati per la parola di Dio (“Κύριος”) nella battaglia contro Satana. I quali a gran voce invocano il loro Signore santo e verace (o Despota δεσπότης):10. “Fino a quando, Sovrano (Ἕως πότε, ὁ δεσπότης), tu che sei santo e verace (ὁ ἅγιος καὶ ἀληθινός), non farai giustizia e non vendicherai il nostro sangue sopra gli abitanti della terra?”. Le vittime dell’olocausto sotto l’altare sono decisive. Saranno infatti le loro preghiere, assieme a quelle dei superstiti del Piccolo Resto dei cristiani, che alla fine spingeranno Dio ad agire per punire i loro malvagi persecutori, la Bestia e i suoi seguaci. L’Agnello dice loro di pazientare ancora un poco (ἔτι χρόνον μικρόν). Si tratta di una attesa da interpretare non in senso cronologico ma simbolico, in quanto non si tratta di un tempo preciso ma del raggiungimento di uno scopo ben preciso che Gesu’ stesso ha stabilito.11.Allora venne data a ciascuno di essi una veste candida(καὶ ἐδόθη αὐτοῖς ἑκάστῳ στολὴ λευκή) e fu detto loro di pazientare ancora un poco,(καὶ ἐρρέθη αὐτοῖς ἵνα ἀναπαύσονται ἔτι χρόνον μικρόν) finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli che dovevano essere uccisi come loro. Ma intanto l’Agnello consegna loro in premio gli abiti bianchi della Salvezza! Sono dunque tra i beati, avendo passato la Grande Tribolazione!. La vendetta del Signore verra’ quando sara’ completata la schiera dei loro compagni (la battaglia non e’ ancora terminata!).

IL SESTO SIGILLO

Ed ecco che l’Agnello apre il sesto sigillo. Davanti a noi si apre una scena drammatica e sconvolgente. E’ l’avvento del giorno del Signore (Yom YHWH)! Le forze della natura idolatrate dagli uomini perversi, e che invece l’Agnello con la sua divina sapienza guida a suo piacimento permanentemente, si scatenano sia in cielo che in terra:12 Quando l’Agnello aprì il sesto sigillo, vidi che vi fu un violento terremoto. Il sole divenne nero come sacco di crine, la luna diventò tutta simile al sangue, 13 le stelle del cielo si abbatterono sopra la terra, come quando un fico, sbattuto dalla bufera, lascia cadere i fichi immaturi. 14 Il cielo si ritirò come un volume che si arrotola e tutti i monti e le isole furono smossi dal loro posto. La terra e i cielo sono improvvisamente sconvolti da terremoti e sconvolgimenti cosmici spaventosi. Anche lo stesso sole si spegne! Le stelle si abbattono sulla terra! Tutti gli uomini sulla terra ne sono terrorizzati e corrono a nascondersi nei loro rifugi:15 Allora i re della terra e i grandi, i capitani, i ricchi e i potenti, e infine ogni uomo, schiavo o libero, si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti.Ora finalmente i malvagi tra gli uomini sanno la punizione che li attende! E invocano invano a protezione le loro divinita’ pagane avendo compreso solo ora l’ira dell’Agnello (ὀργῆς τοῦ ἀρνίου) che loro stessi hanno oltraggiato e offeso!16 e dicevano ai monti e alle rupi: Cadete sopra di noi e nascondeteci dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello, 17perché è venuto il gran giorno della loro ira, e chi vi può resistere? Il Male sulla terra e’ quindi condannato alla distruzione per opera dell’Agnello e della collera di Dio!

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(*) COMMENTI ALL’APOCALISSE DI SAN GIOVANNI

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6 – MESSAGGIO DELL’APOCALISSE PER LA CHIESA CONTEMPORANEA – CAP.6: I QUATTRO CAVALIERI DELL’APOCALISSE E L’APERTURA DEL ROTOLO DEI SETTE SIGILLI (**)

Ecco un breve commento ispirato alla catechesi di Don Alessando Minutella (18 aprile 2020). L’occasione e’ utile per tornare su alcuni aspetti metodologici. Lo scopo e’ infatti analizzare anche qui gli aspetti della logica dell’Apocalisse ovvero del ragionamento razionale che e’ alla base delle rivelazioni che ci vengono fatte. All’inizio del Capitolo 6 dell’Apocalisse i primi 8 versi (qui ne considero in particolare due) riguardano l’apertura dei sigilli del rotolo, il libro della Storia Umana custodito da Dio Padre in persona, “colui che sta seduto in trono”. Si tratta del brano famoso dei 4 Cavalieri dell’Apocalisse. Gesu’ Cristo, che e’ insieme il Signore (“Κύριος”) e l’Agnello (cioe’ sia il Messia Vittorioso che il Messia umile e vittima dei Profeti, l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo), e’ la nostra guida! Ecco dunque che Lui stesso ci apre alla comprensione dell’Apocalisse, illuminandoci con il suo Spirito! Lui solo infatti puo’ aprire il rotolo della Storia (rimuovendone i sigilli ad uno ad uno), Storia di cui e’ allo stesso tempo interprete e interpretazione. Cosa significa? Significa che gli eventi della Storia avvengono tutti sotto la Sua volonta’, anche quelli apparentemente malvagi, che si tramutano tutti in vittorie del Bene, ovvero Dio stesso! Come puo’ dunque essere tutto cio’ compatibile con il libero arbitrio dell’uomo? Questo accade perche’ gli eventi della storia (che Dio Padre in persona custodisce nel rotolo), per dono del Suo infinito amore verso gli uomini, non sono deterministici ma dipendono dall’agire degli stessi uomini, ovvero dalla loro libera scelta di stare dalla parte del Bene o del Male. Di questo non possiamo pero’ renderci conto razionalmente ma solo per fede. Cio’ perche’ il nostro ragionare e’ limitato dalla nostra limitata conoscenza. C’e’ quindi una razionalita’ superiore, irraggiungibile non solo da noi ma da qualunque creatura anche angelica. E’ quella infinita di Dio Padre cui solo Lui puo’ attingere nella sua trascendenza infinita. Infatti mentre Dio, essendo omnisciente, puo’ sempre distinguere il vero dal falso, noi uomini nella limitatezza non possiamo sempre farlo. Quindi la nostra ragione puo’ fallire. Questo e’ il motivo, infatti, per cui non possiamo con la sola forza della logica razionale comprendere la stessa esistenza di Dio. A meno che non siamo aiutati da Gesu’ Cristo in persona! E’ Lui stesso che ci puo’ aprire, per un istante, la mente alla razionalita’ suprema! E farci intuire, come in un miracolo, il significato profondo delle cose di questo mondo e del trascendente! Attraverso la rimozione dei sigilli dunque Gesu’ Cristo ci apre alla conoscenza della Storia, che diventa cosi accessibile con lo Spirito anche se non con la conoscenza razionale (questo e’ al di la’ delle nostre capacita’ perche’ non possiamo raggiungere in vita la trascendenza di Dio).Con questa disposizione d’animo ascoltiamo dunque cosa Gesu’ Cristo ci rivela (e’ la presentazione del primo Cavaliere).“E vidi quando l’Agnello apri’ il primo di questi quattro sigilli, e udii il primo dei quattro viventi che diceva con voce di tuono Vieni! (“Ἔρχου”(*)) E vidi un cavallo bianco (“equus albus” e “ἵππος λευκός”), e colui che era seduto su di esso teneva un arco e gli fu data una corona, ed usci vincitore per vincere” (“exivit vincens ut vinceret” e “καὶ ἐξῆλθεν νικῶν καὶ ἵνα νικήσῃ”).Il Cavaliere e’ Gesu Cristo stesso in persona che esce “vincitore per vincere!”La battaglia potra’ essere anche lunga e sanguinosa, ma non temete, quando Lui interviene nella Storia ne e’ sempre il vincitore! Tutti coloro che hanno conservato la fede in Cristo e si sono votati al Cuore Immacolato di Maria, ovvero i cristiani della vera fede che sono rimasti fedeli al Cristo, saranno salvi!

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(*) C’e’ un fatto davvero curioso: il suono di Ἔρχου” assomiglia molto al nostro “orsu'”. Le parole del greco antico risuonano ancora al giorno d’oggi! Bello no?

(**) COMMENTI ALL’APOCALISSE DI SAN GIOVANNI[https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=3290558364289768&id=100000069109306&sfnsn=scwspmo&extid=PQ9Nr5iI18g081r](https://www.facebook.com/max.tex.92/posts/3290558364289768)

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5 – MESSAGGIO DELL’APOCALISSE PER LA CHIESA CONTEMPORANEA -CAP.5: IL ROTOLO DEI SETTE SIGILLI – IL PUNTO DI VISTA DEL PICCOLO RESTO E LA LOGICA DELL’APOCALISSE (*)

di Max Tex, (modifiche 6 giugno, 18 luglio 2020).

Analizziamo in modo piu’ approfondito l’ingresso in paradiso. Ci interessa soprattutto la prospettiva che si pone dal punto di vista della nostra possibile comprensione. Qual’e’ la logica sottostante l’Apocalisse nel suo complesso, visto che – come lo stesso Giovanni si premura di precisare – il paradiso per la sua stessa natura spirituale sfugge necessariamente alla nostra comprensione razionale. A quale tipo di conoscenza ci apre dunque la Rivelazione? Si applica forse ancora la logica classica usata tradizionalmente anche nella teologia cristiana ovvero dell’alternanza tra vero e falso (Aristotele)?Entriamo dunque spiritualmente, tutti noi del Piccolo Resto, in Paradiso seguendo Giovanni! Siamo infatti tutti guidati da Gesu Cristo in persona! Gesu ci conduce addirittura dinnanzi a Dio Padre (“colui che siede sul trono”) assiso appunto sul trono!Gli eventi che seguono ricalcano molto da vicino un analogo episodio vissuto in sogno dal profeta Daniele (7:9,10).Giovanni, e noi con lui, riusciamo a distinguere che nella Sua mano destra (quella della forza) Dio Padre tiene un rotolo “scritto dentro e sul retro, gia’ sigillato con sette sigilli”. 1 E vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli.E’ un libro che, secondo l’uso del tempo e’ scritto su un rotolo [2]. Le pagine del testo (o colonne) sono affiancate in modo da poterle leggere in sequenza svolgendo e riavvolgendo simultaneamente orizzontalmente il rotolo in modo da mostrare una pagina alla volta. Il libro e’ scritto sia all’interno che all’esterno, ovvero e’ completo in tutti i suoi dettagli.Ciascun documento (o capitolo), sempre secondo l’uso del tempo, e’ chiuso, ovvero sigillato. Tipici sono i sigilli nelle missive tra le autorita’ altolocate, sigilli che potevano essere rotti soltanto dai destinatari (per verificare quindi l’autenticita’ e la riservatezza del testo) [3]. Da notare infine che il numero sette dei sigilli (come delle Chiese nel Cap.3) rappresenta simbolicamente, come sempre nella Bibbia, la totalita’.Cosa simboleggia questo rotolo? Rappresenta il piano, o progetto sulla storia da parte di Dio Padre, storia che si concludera’ con la Gerusalemme nuova (la Gerusalemme celeste). Quindi e’ la storia della salvezza realizzata da Gesu Cristo, che Lui attua sia tramite l’azione dello Spirito Santo sulle menti umane, sia, in speciali occasioni, mediante l’apparizione diretta sulla Terra della Sua Persona! Si tratta pertanto della storia di cui il Figlio Gesu’ Cristo e’ Signore. Nessun evento sulla Terra o nell’Universo, quindi nemmeno le azioni degli uomini, puo’ infatti sfuggIre al suo controllo e volonta!Cio’ significa che, sebbene ciascun uomo sia dotato di libero arbitrio, nulla puo’ avviene nella storia senza la Sua precisa volonta’ e intervento per tutti noi salvifico!Come e’ possibile conciliare questo fatto con il libero arbitrio dell’uomo? Sebbene Gesu Cristo ci abbia dotato della capacita razionale di distinguere il vero dal falso e il bene dal male negli eventi di questa Terra, questo evento non lo comprendiamo! Sembra dunque che non ci sia dato di comprendere razionalmente come cio’ possa avvenire!Giovanni, e tutti noi del Piccolo Resto assieme a lui, pero’ manifestiamo il desiderio irrefrenabile di conoscere come questo si realizzi nella storia, nelle nostre azioni, nella nostra vita individuale e collettiva.Sappiamo che questa comprensione ci verra’ in Paradiso quando saremo morti. Ma si puo’ realizzare tramite Gesu Cristo stesso gia’ adesso? E’ mai possibile che almeno un’intuizione di come questo possa avvenire ci sia data gia’ ora durante il nostro presente viaggio spirituale attraverso l’Apocalisse? Sarebbe fantastico!2 Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: “Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?”. Quando udiamo la proclamazione dell’Angelo Forte (presumibilmente San Michele Arcangelo) Giovanni e noi con lui non possiamo trattenerci dal piangere e commuoverci profondamente! Siamo profondamente, immensamente grati di di questo possibile dono di cui conserviamo nel cuore l’aspettativa.Ma uno dei 24 presbiteri rivolto a Giovanni (e a tutti noi che siamo testimoni presenti) ci dice:“Non piangere, guarda, (vince) il leone, quello della tribu’ di Giuda, in modo da aprire il rotolo e i suoi sette sigilli” (5,5)L’intervento del presbitero ci dice che la risposta sta’ nel Leone di Giuda!Si’ e’ Lui che aspettiamo, il nostro Signore Gesu Cristo, il Messia trionfante, il Primo e l’Ultimo, l’Alfa e l’Omega e il Cristo-Agnello!

IL PRINCIPIO DELLA NON CONTRADDIZIONE NELL’APOCALISSE

Ed ecco che l’intuizione della comprensione giunge nella nostra mente con lo Spirito Santo! Come possiamo noi uomini di questo mondo (e ci siamo anche tutti noi del Piccolo Resto!) comprendere la parola di Dio che ci viene detta nell’Apocalisse? Noi uomini non possiamo conoscere tutte le verita’ di Dio! C’e’ dunque anche l’inconoscibile! Oltre alle verita’ che possiamo misurare ogni giorno, distinguendole con certezza dalle corrispondenti falsita’, esistono dunque anche verita’ che non possiamo comprendere! E’ dunque questo il principio logico della non-contraddizione (PNC) valido per noi uomini!. Infatti e’ il solo che e’ consistente con il Vangelo e l’Apocalisse di San Giovanni. Alla domanda dell’angelo “Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?” sappiamo che solo il Kyrios (il leone di Giuda, il Messia trionfante, il Primo e l’Ultimo, l’Alfa e l’Omega e il Cristo-Agnello) puo’ rispondere!Resta con cio’ esclusa qualunque altra forma del principio, in particolare quella di Aristotele (ogni frase logica puo’ essere solo vera o falsa) o quella della dialettica di Hegel, in base alla quale le frasi possono essere a volte vere e a volte false. _________________________________________________

(*) Oltre alla catechesi di Don Minutella su capitolo 5 dell’Apocalisse ci riferiamo al testo di Ugo Vanni [1].

[1] Ugo Vanni “Apocalisse libro della Rivelazione” (Ediz. Dehoniane, Bologna, 2009-2019).

[2] incidentalmente notiamo che, sebbene non sia specificato nell’Antico Testamento, la pergamena fu probabilmente ll materiale più usato dagli ebrei di Israele (Geremia 36,23).

[3] Curiosamente questo sistema di sicurezza non e’ al presente ancora riproducibile nel messaggi elettronici su internet dato che comporta tecniche di trasmissione basate sulla meccanica quantistica!

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4 – MESSAGGIO DELL’APOCALISSE PER LA CHIESA CONTEMPORANEA TERZA PARTE (CAP.4): INGRESSO IN PARADISO

L’ingresso in paradiso e’ significativo soprattutto per la prospettiva che si pone dal punto di vista della comprensione dell’Apocalisse nel suo complesso. A quale tipo di conoscenza ci apre dunque la Rivelazione? L’occasione e’ fornita dalla catechesi di Don Minutella sul capitolo 4 dell’Apocalisse di San Giovanni. Nel seguito si utilizza anche il testo di Ugo Vanni (1).Nei primi 3 capitoli Giovanni, l’autore dell’Apocalisse,ha ripetuto 7 volte la frase attribuita a Cristo in persona “Chi ha orecchio, ascolti cio’ che lo Spirito dice alle Chiese”. Questa insistenza indica quale importanza venga attribuita nel libro (dell’Apocalisse) al messaggio che Cristo vuole far giungere nel tempo presente a noi membri della piccola comunita’ del Piccolo Resto ma anche membri della chiesa universale (2).

Prima di iniziare la “lettura dei tempi” e cominciare ad analizzare l’intervento della Provvidenza (Dio stesso) nella storia, Gesu Cristo tramite l’Evangelista ci vuole portare in Paradiso e presentarci Dio Padre stesso e lo Spirito Santo! Si tratta di una prospettiva unica! Che Cristo, andando oltre l’esperienza della trasfigurazione sul Monte Tabor (assieme agli apostoli Pietro e Giacomo), vuole far vivere a Giovanni e quindi anche a noi!

CRISTO RISORTO, LA PORTA DEL PARADISO APERTA PERMANENTEMENTE

Nel Cap. 3 Cristo si e’ autopresentato (in particolare) come “Colui che ha la chiave di Davide: quando Egli apre nessuno chiude, e quando Egli chiude nessuno apre”. Questo significa che e’ Cristo stesso ad aprirci la porta del Paradiso e che la stessa appare “aperta permanentemente in cielo”! (4,1)

Qui il cielo naturalmente non indica una zona del cosmo ma la “zona di Dio”Questa e’ dunque la porta tra immanenza e trascendenza, ovvero piu’ precisamente tra il nostro mondo (l’universo fisico) e quello spirituale di Dio, ovvero il Paradiso.

Di fronte alla porta aperta, l’autore ci avvisa pero’ che solo Cristo puo farcela attraversare! Infatti resta ai noi semplici uomini per sempre lontana e ed inaccessibile. Ma se siamo santi c’e’ per noi un passaggio aperto per noi da Cristo Risorto! E’ stato infatti Cristo risorto ad ascendere al Cielo per primo e ad aprire la porta per noi! Infatti, Cristo vuole portarci tutti con se! Si tutti quelli che sono dalla Sua parte e credono in Lui!Accanto a Lui potremo stare anche noi faccia a faccia con Dio Padre e contemplare anche lo Spirito Santo!Ecco la voce di Cristo dorata e potente “come di tromba” che ci chiama! E ci incita a entrare con Lui attraverso la porta che ci fa entrare nello spazio della trascendenza! Questa e’ la porta attraverso la quale e’ possibile contemplare il mondo sottostante ed e’ quindi l’unico mezzo attraverso cui possiamo comprendere l’intera storia della Provvidenza!Ma questa storia non e’ deterministica in quanto gli eventi non sono predeterminati. Cio’ a causa del libero arbitro attribuito all’uomo dal Cristo al momento della sua creazione. Si tratta di un dono di infinito amore verso di noi! Infatti per concedercelo Dio ha limitato la Sua onnipotenza! Cio’ nonostante Cristo e’ signore della storia e pertanto fa diventare benefico qualunque evento anche malvagio prodotto dalla volonta’ umana!.Dopo questo invito che succedera?

Come Giovanni, diventeremo puro spirito. E vedremo “un trono …posto nel cielo; e sul trono uno [Dio Padre] seduto” (4,2). Trasformati in spirito e trasformati dall’azione dello Spirito Santo una nuova comprensione ci raggiungera’ soprattutto di Cristo, ma anche delle infinite connessioni e dimensioni dello spirito assieme agli spiriti dei beati, delle schiere degli angeli e forse anche di tutte le creature! (2)

Potremo comprendere l’intera storia umana, la scienza, la musica e le arti angeliche e potremo comprendere poco a poco gli eventi del Mondo e l’azione di Cristo su di esso!

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(1) “Apocalisse libro della Rivelazione” (Ediz. Dehoniane, Bologna, 2009-2019).(2) Al riguardo vedasi anche:

LA PUNIZIONE DIVINA DEI PECCATI SOCIALI

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=3269172829761655&id=100000069109306&sfnsn=scwspmo&extid=Yqot6gajoyunlaM5)

(2) Ciascuno ha i suoi amici “pelosi”(i nostri gatti). Io e mia moglie ne abbiamo avuti diversi. Tutti amici speciali. Sono certo che ci aspettano per salutarci!

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3 – IL MESSAGGIO DELL’APOCALISSE PER LA CHIESA CONTEMPORA – CAPP.2-3: LE LETTERE ALLE SETTE CHIESE

Facendo seguito alle catechesi di Don Minutella sull’Apocalisse, pongo la questione che interessa a tutti noi. Che cosa ci dice Gesu’ Cristo riguardo alla Chiesa dei nostri giorni? Nel seguito si utilizzano le tabelle riassuntive a pagg. 216-17 del testo di Ugo Vanni “Apocalisse libro della Rivelazione” (Ediz. Dehoniane, Bologna, 2009-2019).Per ciascuna lettera lo schema utilizzato da Giovanni, autore dell’Apocalisse (Rivelazione), e’ basato sui 6 punti:1) Indirizzo: ogni lettera e’ indirizzata all’Angelo (vescovo) di una chiesa2) Autopresentazione di Gesu Cristo: in ognuna si presenta con una titolo diverso in modo che l’insieme rappresenti la totalita’ della Sua Regalita Divina.3) Giudizio: Gesu Cristo esprime il Suo giudizio critico, diverso per ciascuna chiesa, in modo che la totalita’ rappresenta di fatto il giudizio complessivo sulla Chiesa4) Esortazione: a ciascuna chiesa rivolge, in tono di comando imperativo e solenne, una esortazione di condotta specifica5) Ascolto dello Spirito: in modo ugualmente solenne ordina a ciascuna chiesa di ascoltare lo Spirito Santo inviato loro da parte di Gesu Cristo e Dio Padre al fine di ispirarle lungo il loro cammino e per fortificarle nella fede.6) Promessa fatta al vincitore: e’ la promessa della ricompensa futura promessa a ciascuna chiesa.

ESAMINIAMO PRIMA DI TUTTO GLI INDIRIZZI

Le 7 chiese sono quelle dell’Asia Minor verso la fine dell’impero di Domiziano, nella prima metà degli anni 90 del I secolo, oppure una data di poco posteriore (96 d.C.).

EFESO Ap 2,1-7 Sede del tempio di Artemide, il luogo in cui fu scritto il Vangelo secondo Giovanni, tra il 90 e il 100 d.C.

SMIRNE Ap 2,8-11 Sede di un grande tempio pagano.

PERGAMO: Sede di un grande tempio pagano (“il trono di Satana”). Sede dei Nicolaiti (Eretici di Efeso e di Pergamo).

TIATIRA Ap 2,18-29 Citta situata tra Pergamo e Sarni, famosa in quei tempi per le sue tintorie della porpora. Citta’ natia di Santa Lidia (Atti degli Apostoli)

SARDI Ap 3,1-6 (costa egea) Gia capitale del regno di Lidia nel VII secolo a.C.

FILADELFIA 3,7-13 Fu l’ultima citta’ dell’Asia Minor a cadere in mano a Turchi (1391).

LAODICEA 3,14-22. Soprannominata “la bianca”. Sede dell’imperiale Sebasteion (tempio di culto imperiale).

AUTOPRESENTAZIONE DI GESU CRISTO

Gesu Cristo si definisce Colui che tiene le 7 stelle nella Sua destra e cammina in mezzo ai 7 candelabri (le 7 chiese); Il Primo e l’Ultimo, colui che fu morto e rivisse; Colui che ha la spada affilata a due tagli; Figlio di Dio, Colui che ha gli occhi come fiamma di fuoco e i suoi piedi sono come bronzo incandescente; Colui che ha 7 spiriti di Dio e le 7 stelle; Il Santo e il Verace, Colui che ha la chiave di Davide: quando Egli apre nessuno chiude, e quando Egli chiude nessuno apre; l’Amen, il Testimone fedele e Verace, il Principio della Creazione di Dio.

GIUDIZIO

Ecco i giudizi dei Gesu’ Cristo che possono riflettersi in analoghi giudizi sulle varie chiese locali attuali del Cattolicesimo.

EFESO

(hai respinto i falsi profeti, hai conservato la fede con perseveranza, ma ne hai perso l’intensita’ iniziale: Conosco le tue opere. Hai messo alla prova quelli che si dicono apostoli e non lo sono e li hai trovati menzogneri. Sei costante…paziente (ὑπομονήν). Questo ho contro di te: hai lasciato il primo amore.

SMIRNE

(chiesa povera ma per questo ricca! Perseguitata dalle calunnie dei falsi cristiani seguaci di Satana): Conosco la tua tribolazione, la tua poverta’, ma sei ricco! La calunnia da parte di quelli che si proclamano Giudei ma appartengono alla sinagoga di Satana.

PERGAMO (circondata dai pagani, hai conservato la fede anche tra le persecuzioni): So che abiti dove Satana ha il suo trono. Tu tieni saldo il mio nome e non hai rinnegato la mia fede neppure al tempo in cui Antipa, mio fedele testimone, fu messo a morte. Ma ho da rimproverarti i Nicolaiti (Eretici di Efeso e di Pergamo).

TIATIRA (hai opere, amore, fede e costanza (ὑπομονήν) crescenti, ma ti sei lasciata irretire dall’introduzione di riti pagani idolatri e satanici): le tue opere, l’amore, la fede, il servizio, la costanza e so anche che le tue ultime opere sono migliori delle prime. Ma ho da rimproverarti che lasci fare a Jezebel, la donna che si spaccia per profetessa e insegna e seduce i miei servi introducendo nella chiesa l’idolatria di divinita’ pagane.

SARDI (e’ una chiesa solo di nome, non avendo portato a compimento opere di bene, che deve risvegliarsi e rafforzarsi in quel poco che le e’ rimasto): hai un nome vivo, invece sei morto. Svegliati e rinvigorisci cio’ che rimane, perche’ non ho trovato le tue opere complete.

FILADELFIA (una chiesa con poca forza ma che ha mantenuto la fede. Per questo Gesu Cristo le ha tenuto aperte tutte le porte): Ho aperto davanti a te una porta che nessuno puo’ chiudere – per quanto tu abbia poca forza, pure hai mantenuto la mia parola e non hai rinnegato il mio nome. Ecco… sapranno che ti ho amato.

LAODICEA (una chiesa in stato miserabile, la cui fede e’ cosi tiepida da provocare repulsione a Cristo): Tu non sei ne freddo ne caldo. Magari tu fossi freddo o caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici “sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno di nulla”, ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero cieco e nudo.

ESORTAZIONE PARTICOLARE

Anche le esortazioni di Gesu’ Cristo possono vedersi come incitamento, riflessione e propositi di azione. Anch’essi sono da considerare validi per le varie chiese locali attuali del Cattolicesimo.

EFESO (Deve rendersi conto del suo stato e tornare a compiere le opere di prima. Altrimenti Gesu Cristo la distruggera’): ricorda di dove sei caduto e compi le opere di prima. Se non ti convertirai verro’ da te e rimuovero’ il tuo candelabro.

SMIRNE (Non tema le prove che dovra’ subire dal Demonio e resti fedele fino alla morte. Come ricompensa avra’ la vita eterna): Non temere per niente cio’ che dovrai soffrire. Ecco: il diavolo vi gettera in prigione perche siate provati.. Sii fedele fino alla morte e ti daro’ la Corona della Vita (στέφανον τῆς ζωῆς.).

PERGAMO (Deve convertirsi, altrimenti Gesu’ Cristo stesso verra’ distruggerne i malvagi): Convertitevi dunque: altrimenti verro presto da te (ἔρχομαί σοι ταχύ) e combattero’ contro di loro con la spada della mia bocca (ῥομφαίᾳ τοῦστόματός μου).

TIATIRA (A chi tra voi che ha resistito alle vie Satana, conservate la vostra fede fino al ritorno di Gesu Cristo): A voi di Tiatira invece, che non seguite questa dottrina, che non avete conosciuto la profondita di Satana – come la chiamano – non impongo altri pesi, ma cio’ che avete tenetelo saldo fino a quando verro’.

SARDI (Ritorna alla tua fede iniziale e convertiti. Se non sarai vigilante Gesu Cristo la punira in qualunque momento): Ricorda dunque come accogliesti e ascoltasti (la parola) mantienila e convertiti, perche’ se non sarai vigilante verro’ come un ladro, senza che tu sappia in quale ora io verro da te.

FILADELFIA (Chiesa che ha mantenuto la perseveranza nella fede. Gesu Cristo verra’ presto ad aiutarla): Perche hai mantenuto la mia perseveranza, anch’io ti manterro’..; verro’ presto mantieni con forza cio’ che hai, in modo che nessuno prenda la tua corona.

LAODICEA (Chiesa che deve purificarsi e convertirsi per poter acquistare una fede fervente. Gesu’ Cristo sara presente nella sua mensa eucaristica): Ti consiglio di comperare da me oro purificato dL Fuoco, per diventare ricco, vesti bianche per ricoprirti e nascondere la tua nudita’ e collirio per ungerti gli occhi e recuperare la vista. Io quello che ami, li metto in crisi e li educo: dunque sii fervente e convertiti. Ecco sto alla porta e busso. Se uno ascolta la mia voce e apre la porta , io verro da lui, cenero’ con lui ed egli con me.

ASCOLTO DELLO SPIRITO

Chi ha orecchio ascolti cio’ che lo Spirito dice alle chiese.

LA PROMESSA DI GESU CRISTO

Gesu Cristo promette i premi ai vincitori (quelli che obbediranno ai suoi comandi).

EFESO: al vincitore donero’ da mangiare dall’albero della vita che sta nel paradiso di dio.

SMIRNE: Il vincitore non sara colpito dalla seconda morte.

PERGAMO: al vincitore donero la manna nascosta e gli donero una pietruzza bianca e sulla pietruzza un nome nuovo scritto che nessuno conosce se non colui che lo riceve.

TIATIRA: Al vincitore a chi mantiene sino alla fine le mie opere daro potere alle genti – li pascolera’ con bastone di ferro, come vasi di creta si frantumeranno – come anche io l’ho ricevuto dal Padre mio, e gli donero la stella del mattino.

SARDI: Il vincitore sara dunque vestito in bianche vesti, non cancellero’ il suo nome dal libro della vita, ma lo riconoscero’ davanti al Padre mio e davanti agli angeli.

FILADELFIA: il vincitore io porro come una colonna nel tempio del mio Dio e scrivero’ su di lui il nome del mio Dio e il nome della citta’ di Dio, della nuova Gerusalemme che discende dal cielo, da presso il mio Dio, insieme col mio Dio e insieme col mio nome nuovo.

LAODICEA: il vincitore Io faro sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul mio trono.

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2 – APOCALISSE DI SAN GIOVANNI IL MESSAGGIO DELL’APOCALISSE PER LA CHIESA CONTEMPORANEA – Cap.1

Facendo seguito alle catechesi di Don Alessando Minutella sull’Apocalisse analizziamo brevemente il Capitolo 1.

Premessa

L’Apocalisse di Giovanni, comunemente conosciuta come Apocalisse o Rivelazione o Libro della Rivelazione (da άποκάλυψις, apokálypsis, termine greco che significa “rivelazione”), è l’ultimo libro del Nuovo Testamento (e quindi l’ultimo libro della Bibbia) ed è la sola apocalisse presente nel canone della Bibbia, di cui costituisce uno dei testi più difficili da interpretare. L’attribuzione tradizionale dell’autore e’ quella dell’apostolo Giovanni, ovvero lo stesso autore del Vangelo secondo Giovanni e delle tre Lettere di Giovanni. L’opera e’ scritta in un greco raffinato da un perfetto conoscitore della Bibbia (all’epoca esistente solo in lingua ebraica) e quindi necessariamente ebreo. Tuttavia l’autore esibisce una singolare capacita simbolica e linguistica diversa dal quarto evangelo, frutto necessariamente di un lungo e meditato impegno linguistico ed anche un’attenta esegesi della Bibbia. Infatti di 404 versetti, 278 contengono almeno una citazione veterotestamentaria, includendo tra l’altro numerose citazioni dei Profeti, principalmente Daniele, Ezechiele, Isaia, Zaccaria, ed anche il Libro dei Salmi e l’Esodo. Tuttavia l’autore potrebbe benissimo coincidere con Giovanni evangelista medesimo nel frattempo diventato piu’ esperto e attento anche nel linguaggio greco. Teniamo presente, inoltre, che Giovanni poteva avvalersi almeno inizialmente del magistrale consiglio della Madonna in persona che viveva con lui nella stessa casa a Efeso.Infine riguardo all’epoca della redazione finale del libro (che potrebbe peraltro aver richiesto una lunga gestazione preliminare di studio biblico), questa risale alla fine dell’impero di Domiziano, nella prima metà degli anni 90 del I secolo, oppure una data di poco posteriore (96 d.C.), quando Giovanni doveva avere circa novant’anni. (in parte da wikipedia)

STRUTTURA DEL PRIMO CAPITOLO

(da Ugo Vanni “Apocalisse libro della Rivelazione, Esegesi biblico-teologica e implicazioni pastorali”, Edizioni Dehoniane, Bologna 2019)Il libro dell’Apocalisse nei primi versetti parla di Dio che rivela eventi che dovranno accadere. Non pero’ nel senso che li descrive in significato letterale. Questo sarebbe forse in contrasto con il nostro libero arbitrio (questo particolare aspetto dell’Apocalisse sara’ discusso nel Capitolo 5), cio’ in quanto il nostro futuro in tal modo risulterebbe deterministico. Invece ci aiuta a capirli dandoci una chiave interpretativa degli eventi ed allo stesso tempo additandoci la via per approfondire la nostra fede, chiarendoci aspetti che non riusciamo (ancora) a capire o additandocene altri che restano al di la della soglia della pura razionalita. Ma c’e’ un altro aspetto notevole del primo capitolo. E’ la presentazione del Kyrios (in greco antico: Κύριος).Infatti, a differenza dei 4 Vangeli (con la sola eccezione dell’episodio della trasfigurazione sul Monte Tabor, di cui Cristo chiede dai discepoli di non parlare prima della sua morte e resurrezione), qui il Gesu Cristo appare come, l’Alfa e l’Omega (Ἄλφα καὶ τὸ Ὦ), Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente (o Pantocratore παντοκράτωρ), il Messia Vittorioso, appunto il Kyrios, ovvero il Signore, il Sovrano del Regno di Dio. Ecco la visione splendente del Kyrios (Ap 1,12-16):12Mi voltai per vedere la voce che parlava con me, e appena voltato vidi sette candelabri d’oro 13e, in mezzo ai candelabri, uno simile a un Figlio d’uomo, con un abito lungo fino ai piedi (Dn. 7,13; 10,16; Lc 9,29) e cinto al petto con una fascia d’oro (Dn. 10,15). 14I capelli del suo capo erano candidi, simili a lana candida come neve (Dn. 7,9). I suoi occhi erano come fiamma di fuoco. 15I piedi avevano l’aspetto del bronzo splendente (Dn. 10,6; Ez. 1,7.13), purificato nel crogiuolo. La sua voce era simile al fragore di grandi acque (Ez. 43,2). 16Teneva nella sua destra sette stelle e dalla bocca usciva una spada affilata, a doppio taglio, e il suo volto era come il sole quando splende in tutta la sua forza.Si vede quanto densa di citazioni bibliche, e quindi quanto complessa, sia questa descrizione del Kyrios. I simboli messi in evidenza sono presi direttamente dalla tradizione profetica, per es. gli occhi (1,14) e le bianche vesti che significano il mondo della gloria (1,13). Vi sono numerose analogie sia con il profeta Daniele, che con Ezechiele (Ez. 43,2), nonche’ con la descrizione della Trasfigurazione nei Vangeli (vedi p.es. Lc 9,29).

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contra “UNA CUM” #2: LE ARGOMENTAZIONI DEI PRO BERGOGLIANI

Il giornalista Andrea Cionci oggi 6 gennaio 2021, Epifania di Gesu’, torna sulla vexata questio del contrasto con gli “UNA CUM” sui riti in comunione con Francesco e particolarmente se “la Comunione fatta “una cum” – in comunione con – papa Francisco” sia valida o meno (1). Lo stesso Cionci osserva che “sono [ormai] anni che nel mondo cattolico si agita [le] questione. Che [tuttavia] i media generalisti si guardano bene dal portare in superficie.”

L’articolo di Cionci e’ interessante per il contributo fornito dagli stessi pro-Bergogliani contro gli “UNA CUM FRANCISCUS” ovvero di tutti coloro che, pur essendo fortemente critici con Bergoglio al punto da dichiararlo esplicitamente eretico ed apostata scismatico, tuttavia riconoscono come validi i sacramenti celebrati in comunione con lui (2). Peraltro e’ ben noto al riguardo il punto di vista del Depositum Fidei, espresso da San Tommaso d’Aquino nella Summa theologiae secondo cui “Peccat quicumque audit missa haereticorum”, ovvero: “commette peccato chi partecipa alla messa degli eretici”.

Ma cosa e’ necessario affinche la messa sia valida? La consacrazione deve avvenire “una cum famulo Tuo Papa nostro..”, formula contenuta nella preghiera eucaristica.

QUESTO E’ PROPRIO IL PUNTO DI DISSIDIO (dei sacerdoti come Don Minutella e agli altri sacerdoti che non riconoscono Francesco ma invece considerano papa Benedetto XVI) CON GLI “UNA CUM FRANCISCUS”, che invece ritengono tale formula del tutto insignificante!

Ma tale punto di vista e’ in contrasto con lo stesso Depositum Fidei, come ribadito da Benedetto XVI nel suo commento al Canone Romano (2006), secondo cui: “Non può dirsi in comunione con Cristo chi non è in comunione con il papa”.

Il paradosso è che però, oltre a Don Minutella e agli altri sacerdoti che non riconoscono Francesco e celebrano invece “UNA CUM BENEDICTUS DECIMUS SEXTUS“, emerge ora anche un liturgista del tutto allineato “pro-bergogliano” come Padre Enrico Finotti, curatore della rivista di  Liturgia Culmen et Fons, il quale sostiene che se non si è in unione spirituale e mentale con papa Francesco non si può fare la Comunione.

CONCLUSIONI

Queste argomentazioni appaiono porre definitivamente in crisi la posizione degli “UNA CUM”, visto che confermano quanto insegna San Tommaso: Rifuggendo dall’ascoltare la messa dei sacerdoti UNA CUM Bergoglio o dal ricevere da loro i sacramenti, noi non rifuggiamo dai sacramenti di Dio, ma piuttosto li RISPETTIAMO”.

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(1) “Lo spinoso dibattito sulla “una cum”: la Messa in comunione con Francesco è valida?“, Andrea Cionci, Quodidiano Libero, 6 gennaio 2021, https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/25777187/papa-francesco-dubbio-epifania-messa-comunione-validita-una-cum.html

(2) La disperata (e inutile) difesa dei pro-bergogliani su cosa si regge? Il domenicano Padre Francesco Marino obietta a Don Minutella qui:

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IL RACCONTO DEI RE MAGI: STORIA O LEGGENDA? CATECHESI DI DON MINUTELLA

La visita dei Magi

1Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: 2«Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». 3All’udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. 5Gli risposero:

«A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: 6E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele.”

7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella (aster) 8e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».

9Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

Ecco una sintesi analitica della bellissima catechesi di Don Minutella.

Maria e’ Regina Madre! San Giuseppe improvvisamente esce di scena (commovente! Piu’ si e’ grandi e piu’ si e’ umili!)

La poverta‘ e’ lo stato del santo che non ha bisogno altro che di Dio!

L’essenziale della nostra esistenza: per incontrare, conoscere e adorare Gesu’!

Oro incenso e mirra: loro significati.

Erode rappresenta il male.

Per altra via: Dio apre una nuova via.

Epifania: manifestazione.

MESSAGGIO DELL’EPIFANIA: GESU CRISTO E’ PER TUTTI. QUINDI ILVANGELO VA ANNUNCIATO A TUTTI GLI UOMINI!
Urs Von Balthasar: GESU CRISTO E’ SINGOLARE (E’ UNICO)!

Basilica della Nativita

Magoi, i Magi

Gli scribi del tempio accorrono da Erode. Si tratta di intrighi tra potere religioso e potere mondano/politico rappresentato da Erode. Quando un uomo di chiesa viene asservito ad un potere politico e’ la sua rovina.

Erode convoca i sacerdoti. C’e’ gia’ un clima ostile da parte del mondo! Le forze delle tenebre si riuniscono per eliminare Gesu’!

Ma i circoncisi (i sacerdoti del sinedrio) disprezzano gli altri e non si muovono nemmeno! Si tratta di immobilismo teologico! Sono indifferenti e senza fede!

La conoscenza tecnica delle sacre scritture non serve a nulla per raggiungere la fede. Occorre la preghiera!

La cosiddetta “lectio divina” (impartita dai cosiddetti esperti di teologia della neo-cerchia di Erode) in molti casi era (ed e’ tuttora) la presentazione delle sacre scritture senza fede.

Erode (figlio delle tenebre) manda a chiamare i Magi e tenta di circuirli.

Qualunque proclama arrivi ai veri fedeli (anche a noi) devono proseguire con fede sulla strada. Dio li premiera’!

Ed ecco la stella che li precede lungo il cammino finche giunse e si fermo nel luogo dove stava il bambino. Il significato della stella luminosa:

  1. nascita del Messia

2. il Messia

3. la virtu della fede

4. la nube luminosa che guidava gli ebrei nel deserto

5. la stella segue un percorso divino, non cosmico

Secondo Origene, Keplero la stella era un fenomeno naturale (supernova, stella cometa o congiunzione di pianeti). Esegeta Brown esclude la supernova, ma suggerisce la stella cometa con traiettoria ellittica (anche Origene). La congiunzione di pianeti e’ invece favorita dagli astronomi, evento avvenuto nel 6 a.c.

Il percorso seguito dai Magi assomiglia al percorso degli ebrei nel deserto e termina, con loro grandissima gioia (come i pastori), alla vista di Gesu’ Bambino (Profezia Isaia 9,1-3).

Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi (proskiunesis) lo adorarono.

Noi saremo veramente in pace quando avremo capito che la nostra vita deve trascorrere nell’adorazione di Dio!

La Regina Madre (Gebira= Domina Nostra): e’ colei che presenta Gesu’ (il Principe, il Signore) ai Magi (immagine ritratta in un fantastico mosaico nel Duomo di Monreale; vedasi anche il Salmo 45).

La Madonna ha gia’ capito, conosce perfettamente le profezie del Messia!

Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro (dono di Re), incenso (dono a Dio) e mirra (dono per il Redentore, prefigura il calvario). Si tratta di doni liturgici, vedi Isaia 60,6 e Salmo 45,9. 12Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.