Ci siamo gia’ occupati della questione della validita’ dei riti religiosi e/o dei sacramenti impartiti da religiosi aderenti ad una setta scismatica ed eretica della Chiesa cattolica (1).
La storia della Chiesa Cattolica del resto porta numerosi e luminosi esempi di lotta condotta con successo contro le eresie. Vedasi a titolo di esempio la nota (2).
Tuttavia la questione “UNA CUM” non si esaurisce sul piano puramente razionale ne’ su quello teologico. Resta infatti l’argomento pietistico utilizzato nella nota di cui e’ autore Francesco Lamendola (3).
Lo stesso argomento (sostanzialmente utilitaristico) e’ utilizzato dagli “UNA CUM” anche per giustificare la permanenza nella falsa chiesa di Bergoglio di grandissima parte dei religiosi, sacerdoti, vescovi e cardinali. Infatti, si fa presente che ove manifestassero apertamente il loro dissenso da Bergoglio perderebbero immediatamente la loro carica, le loro funzioni e l’ufficio religioso, il loro stesso alloggio, nonche’ l’assegno economico mensile corrisposto loro dal Vaticano (4). La motivazione pietistica e’ invocata quindi esplicitamente (“poveretti come potrebbero sopravvivere?”) arrivando anzi fino al punto di accusare di “atteggiamento persecutorio” tutti i critici di questa loro posizione.
Vediamo dunque di che si tratta precisamente nel presente contesto.
Dopo una brevissima premessa, in cui cita le apostasia ed eresie conclamate da parte di JM Bergoglio, l’a. sostiene che:
TUTTO DIPENDE DALLA MISERICORDIA DI GESU CRISTO
Infatti afferma che
“la questione sulla validità o invalidità dei Sacramenti, semplificando al massimo, è tutta qui: ed è essenzialmente una questione di misericordia e compassione” (da parte di Gesu’ Cristo).
La tesi e’ quindi che
LA MISERICORDIA DI GESU CRISTO SUPEREREBBE ANCHE L’ERESIA
Si tratta della ben nota eresia del Misericordiosismo dovuta a Bergoglio, secondo la quale Gesu’ Cristo sarebbe “difettato“, e di fatto costretto dai suoi stessi precetti, a perdonare tutte le colpe degli uomini.
Nella fattispecie, secondo l’a., la misericordia di Dio sarebbe garantita dalla promessa di Gesù che “qualunque cosa chiederemo nel suo nome, il Padre suo la farà”.
L’articolo prosegue con la seguente domanda retorica:
“Per quale ragione [Gesu Cristo] non dovrebbe essere presente nel Sacrificio eucaristico, al quale si accostano con fede ardente milioni di persone, di anime semplici, di vecchi, di bambini, tutti ugualmente bisognosi di quel cibo spirituale senza il quale la vita diventa un orribile deserto, e si è esposti a tutte le tentazioni, perché manca la vita di grazia?”
E quindi avanza l’argomento anticipato, ovvero
LA TESI PIETISTICA
“Le anime hanno bisogno dei Sacramenti, non possono stare senza di essi: e Gesù Cristo, che è compassionevole, lo sa, e non nega loro la sua Comunione, purché le loro intenzioni siano pure. Con Bergoglio e i suoi, farà i conti, quando sarà tempo: ma è cosa che spetta a Lui. “
E incalza facendo riferimento a
LA QUESTIONE DEI VECCHI E DEI BAMBINI
“Ai vecchi e ai bambini, a tutte le anime semplici non si chiede d’informarsi preventivamente su tali questioni.”(4)
Ed ecco l’argomento conclusivo (ed evidentemente decisivo secondo l’a.):
LA TESI DELLA “PAPOLATRIA”
Si tratta della tesi secondo la quale la formula “ una cum fámulo tuo Papa nostro ” recitata dal sacerdote nel canone della Messa sarebbe puramente rituale e formale. E giunge ad affermare addirittura che sostenere l’importanza della frase realizzi una forma di vera e propria PAPOLATRIA!
La refutazione e’ immediata. Infatti la tesi che la frase sopracitata sia irrilevante e’ teologicamente ma anche razionalmente infondata. Le citazioni del Vangelo e della tradizione della Chiesa sono innumerevoli. Basta pero’ citare al riguardo le parole di Sant’Ambrogio “Ubi Petrus, ibi Ecclesia”.
________________________________
(1) COME REFUTARE UN ANONIMO “UNA CUM”: L’INVALIDITA DEI RITI DEGLI ERETICI, Max Tex, 6 dicembre 2020,
(4) Come noto, infatti, Il Vaticano gestisce di fatto la chiesa come un regolare ente economico corrispondendo direttamente gli stipendi a tutti i religiosi, sacerdoti e vescovi i quali siano, per l’appunto, UNA CUM Bergoglio. Il regolare pagamento mensile avviene tramite tramite SWIFT, ovvero accrediti elettronici via internet. Questo e’ probabilmente anche il vero motivo delle dimissioni cui venne costretto Benedetto XVI nel 2013 quando la CIA e i servizi segreti USA complottarono riuscendo prima a ostacolare (2012) e poi bloccare completamente (Gennaio-Febbraio 2013) i pagamenti SWIFT del Vaticano. Vedasi al riguardo:
Nel 381 chiese poi al’imperatore Graziano di indire il concilio di Aquileia (settembre del 381) per condannare due vescovi eretici, secondo i dettami dei vari concili ecumenici ed anche secondo l’opinione del Papa e dei vescovi ortodossi. In questo concilio Ambrogio si pronunciò fortemente contro l’arianesimo.
RIFIUTO A CONCEDERE I LUOGHI SANTI
Ambrogio influì anche sulla politica religiosa di Teodosio I, successore di Graziano (385).Il momento di massima tensione si ebbe dopo la morte di Graziano quanto gli ariani chiesero insistentemente con l’appoggio della corte imperiale una basilica per praticare il loro culto.
L’opposizione di Ambrogio fu energica tanto che rimase famoso l’episodio in cui, assieme ai fedeli cattolici, “occupò” la basilica destinata agli ariani finché l’altra parte fu costretta a cedere. Fu in questa occasione, si racconta, che Ambrogio introdusse l’usanza del canto antifonalee della preghiera cantata in forma di inno, con lo scopo di non fare addormentare i fedeli che occupavano la basilica. Fu inoltre determinante per la vittoria di Ambrogio nella controversia con gli ariani il ritrovamento dei corpi dei santi Gervasio e Protaso, che avvenne proprio nel 386 sotto la guida del vescovo di Milano, il quale guadagnò in questo modo il consenso di gran parte dei fedeli della città.
DIFESA IDENTITA’ CRISTIANA
Nel 388, dopo che un gruppo di cristiani aveva incendiato la sinagoga della città di Callinico, l’imperatore decise di punire i responsabili e di obbligare il vescovo, accusato di aver istigato i distruttori, a ricostruire il tempio a suo spese. Ambrogio, informato della vicenda, si scagliò contro questo provvedimento, minacciando di sospendere l’attività religiosa, tanto da indurre l’imperatore a revocare le misure.
On January 16, 1599 the Blessed Virgin Mary (BVM) appeared to Mother Mariana de Jesus Torres in the convent of the Immaculate Conception in Quito, Ecuador, asking to have a marble statue be sculpted which portrayed her like in her first apparition, namely with baby Christ on her left arm and a pastoral carrying the keys of the monastry in her right hand. Our Lady the BVM carries the pastoral to show that she herself is governing the monastry. Furthermore, the Madonna asked that the statue be set on a superior position with respect to the seat of the abbess. This happened miracuously on February 2, 1611 when, in front of the abbess, the angels carried the statue and set it exactly where it stays today. Later in the same day it was consecrated by the bishop of Quito with the title “Mary of the Good Success of the Purification”.
In the course of several apparitions received by M. Mariana until her death occurred on January 16, 1635 Our Lady of Good Success predicted in detail the evil events of our present time.
MARIA REGINA CORREDENTRICE (rivelazione di Gesu’ Cristo a Suor Maria Natalia Magdolna, Budapest, 1944)
Gesu’ mi disse: “Mia Madre Immacolata sara’ la corredentrice dell’era che deve venire.”
VIRGEN DE GUADALUPE, Emperatriz del las Americas, Reina de Mexico, La morenita (12 dicembre 1531), San Juan Diego
Secondo il racconto tradizionale, tra il 9 e il 12 dicembre 1531, sulla collina del Tepeyac a nord di Città del Messico (La Villa de Guadalupe), Maria apparve più volte a Juan Diego Cuauhtlatoatzin, uno dei primi aztechi convertiti al cristianesimo.
Nuestra Señora del Buen Suceso, Reina de Quito (1599)
Nostra Signora del Buon Successo, Regina di Quito (1).
Il 16 gennaio 1599 la BVM apparve [per la prima volta] alla Madre Mariana de Jesus Torres nel convento dell’Immacolata Concezione di Quito, Ecuador, chiedendole di far scolpire una statua che la ritraesse come nell’apparizione, con il Bambino Gesú sul braccio sinistro e un pastorale con le chiavi del monastero nella mano destra. Nostra Signora porta il pastorale per mostrare che é Lei stessa a governare il monastero. Inoltre la Madonna domandó che la statua fosse collocata al di sopra del seggio dell’abbadessa, dove si trova tuttora. La statua fu consacrata dal vescovo di Quito il 2 febbraio 1611 sotto il titolo di “Maria del Buon Successo della Purificazione”. Nel corso delle varie apparizioni ricevute da Madre Mariana fino alla sua morte avvenuta il 16 gennaio 1635, Nostra Signora del Buon Successo predisse dettagliatamente i mali del nostro tempo.
DE VROUWE VAN ALLE VOLKEREN, AMSTERDAM (1945-1951)
Letteralmente dall’olandese “La Signora di tutti popoli“, Amsterdam 1945-1951, apparsa a Isje Johanna Peerdeman, detta Ida (1904-1996)
“Heer Jezus Christus,Zoon van de Vader, zend nu Uw Geest over de aarde. Laat de Heilige Geest wonen in de harten van alle volkeren, opdat zij bewaard mogen blijven voor verwording, rampen en oorlog. Moge de Vrouwe van alle Volkeren, de heilige Maagd Maria, onze Voorspreekster zijn. Amen.” «Signore Gesù Cristo, Figlio del Padre, manda ora il tuo Spirito sulla terra. Fa’ abitare lo Spirito Santo nei cuori di tutti i popoli, affinché siano preservati dalla corruzione, dalle calamità e dalla guerra. Che la Signora di tutti i popoli, la Beata Vergine Maria, sia la nostra Avvocata. Amen. (Messaggio del 15.11.1951)» (sito web https://theladyofallnations.info/de/)
IL SIGILLO DEL DIO VIVENTE (a)
MEDIATRICE DI TUTTE LE GRAZIE (b)
Citazioni: a) Apocalisse 7:2 e 9:4, a) rivelazione della BVM a Maria Valtorta, b) appellativo citato per la prima volta nel 1712 del Montfort nel suo “Trattato della vera devozione a Maria”, e infine a,b) rivelazioni della BVM alla veggente Barbara Ruess, Marienfreid 1946.
Il Sigillo del Dio Vivente e’ la BVM secondo quanto ha rivelato lei stessa a Maria Valtorta. Nella Bibbia ci sono dei versi che fanno riferimento al “sigillo di Dio” in relazione a oggetti o persone sigillati da Dio, come Giovanni 6:27; 2 Timoteo 2:19. Ma soprattutto l’Apocalisse:
Poi vidi un altro angelo che saliva dal sol levante, il quale aveva il sigillo del Dio vivente; e gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso di danneggiare la terra e il mare, dicendo: «Non danneggiate la terra, né il mare, né gli alberi, finché non abbiamo segnato sulla fronte, con il sigillo,i servi del nostro Dio» (Apocalisse 7:2-3).
Dal fumo uscirono sulla terra delle cavallette a cui fu dato un potere simile a quello degli scorpioni della terra. E fu detto loro di non danneggiare l’erba della terra, né la verdura, né gli alberi, ma solo gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte (Apocalisse 9:3-4).
VIRGO SANCTA GENERALISSIMA (MARIA SANCTA GENERALISSIMA), La comandante suprema dell’esercito cristiano.
Battaglia di Vienna contro i Turchi assedianti (12 settembre 1683). Papa Innocenzo XI, per ringraziare Maria Santissima della vittoria contro i turchi, proclamò la festa del Santissimo Nome di Maria il 12 settembre. La battaglia ebbe inizio all’alba, subito dopo la messa celebrata da Marco d’Aviano. La punta di diamante dell’esercito cristiano fu la cavalleria polacca guidata personalmente del re di Polonia Giovanni Sobieski. Nel tardo pomeriggio dopo aver seguito dalla collina l’andamento dello scontro 4 corpi di cavalleria (1 tedesca e 3 polacche) scesero all’attacco a passo di carica. L’attacco fu condotto da Sobieski in persona e dai suoi 3000 Ussari. La carica sbaragliò definitivamente l’esercito turco, mentre gli assediati uscironodalle mura per raggiungere i rinforzi che già inseguivano gli ottomani in rotta. Il cronista turco Mehmed, der Silihdar così commentò l’arrivo dell’armata del Sobieski:
«Gli infedeli spuntarono sui pendii con le loro divisioni come nuvole di un temporale, ricoperti di un metallo blu. Arrivavano con un’ala di fronte ai valacchi e moldavi addossati ad una riva del Danubio e con l’altra ala fino all’estremità delle divisioni tartare, coprivano il monte ed il piano formando un fronte di combattimento simile ad una falce. Era come se si riversasse un torrente di nera pece che soffoca e brucia tutto ciò che gli si para innanzi.»
(Mehmed, der Silihdar, così da Richard F. Kreutel, Karamustapha vor Wien. Das türkische Tagebuch der Belagerung (Graz 1955))
Sin dalla fine dell’800 gli animali sono stati utilizzati nella produzione industriale di vaccini. Un esempio e’ fornito dal caso del vaccino contro il virus del vaiolo bovino (cowpox virus). Da quel momento nel 20 secolo per la maggior parte dei vaccini sono stati utilizzati animali, sia per produrre patogeni in animali vivi che per utilizzare cellule animali.
Tuttavia questo metodo di produzione (specialmente quello tramite animali vivi) non e’ ideale. Infatti questo puo’ portare alla contaminazione con virus animali (nel caso del vaccino della polio basato sull’uso di cellule di scimmia si trovarono i virus delle scimmie tipo SV40 e il Simian Virus 40).
VACCINI SVILUPPATI TRAMITE CEPPI DI CELLULE UMANE IMMORTALIZZATE (2)
L’uso di cellule fetali in medicina per la produzione di vaccini risale gia’ agli anni 30 (2). Tuttavia il primo esempio di vaccino basato sull’uso di ceppi di cellule umaneimmortalizzate(ovvero ottenute mediante moltiplicazione jn vitro di un singolo tipo di cellule umane) fu il vaccino adenovirus vaccine, usato per l’esercito USA verso la fine degli anni 60. Successivamente questa tecnica e’ diventata molto popolare.
Da notare tuttavia che esistono in medicina anche linee di cellule immortalizzate diverse. Questo e’ infatti ormai un medoto standard in biologia molecolare. Esempi:
HeLa cells – a widely used human cell line isolated from cervical cancer patient Henrietta Lacks.
Jurkat cells – a human T lymphocyte cell line isolated from a case of leukemia.
LE LINEE DI CELLULE IMMORTALIZZATE DI FETI ABORTITI (3)
L’uso di cellule di feti abortiti e’ attualmente un aspetto cruciale dello sviluppo di vaccini per l’uomo. Non sembra possibile infatti utilizzare (a questo scopo) cellule animali in quanto i vaccini che ne deriverebbero potrebbero avere seri effetti secondari sull’uomo. L’altra ragione e’ che i ceppi di cellule immortalizzate (ma tuttavia non soltanto quelle di feti abortiti!) possono essere congelati in azoto liquido a -80 gradi centigradi e mantenuti in tale stato indefinitamente per poter essere poi riattivati.
Dagli anni sessanta si utilizzano i ceppi di cellule immortalizzate di feti abortiti. I ceppi di cellule attualmente utilizzati sono quattro. Precisamente:
IL CEPPO WI-38 sviluppato nel 1962 negli USA
IL CEPPO MRC-5 (cellule di polmone fetali=fetal lung cells) sviluppato al Medical Research Center in UK.
IL CEPPO HEK-293 (linea cellulare renale fetale isolata da un aborto intorno al 1972)
IL CEPPO PER.C6(linea retinica ottenuta da un feto di 18 settimane abortito nel 1985)
Da notare che questi ceppi da soli dovrebbero garantire anche per molti anni in futuro la produzione di vaccini per l’uomo.Quindi resta, almeno si spera, esclusa la possibilita’ dell’uso di eventi di aborto appositamente predisposti.
LA QUESTIONE MORALE: LA POSIZIONE PRECEDENTE DEL VATICANO (4,5)
Qual’e’ dunque stata finora la posizione della Chiesa?
Nel 2005 l’Accademia Pontificia affermo’ quanto segue:
“i genitori possono autorizzare i loro figli a ricevere vaccini basati sull’uso di tessuti fetali abortiti nel caso non esista alternativa accettabile ed in caso vi sia un rischio effettivo per la salute“.
Tuttavia i cattolici vennero peraltro esortati a:
“opporsi con ogni mezzo (per iscritto, tramite la varia associazioni, i mass media, etc.) ai vaccini che non hanno ancora alternative morali accettabili, cio’ al fine di creare una pressione dell’opinione pubblica affinche’ vaccini alternativi vengano prodotti, i quali non siano basati sull’uso di ceppi di cellule umane di feti abortiti“.
SI TRATTA COME BEN COMPRENDIAMO DI UNA POSIZIONE (QUELLA DEL 2005) NON COMPLETAMENTE CONDIVISIBILE CON LA MORALE CATTOLICA!
LA QUESTIONE MORALE: LA POSIZIONE ATTUALE DEL VATICANO DELLA FALSA CHIESA (6,7)
La posizione attuale del Vaticano e’ rappresentata dall’incredibile affermazione di JM Bergoglio secondo la quale, nonostante l’uso delle cellule fetali abortite, ora addirittura “La vaccinazione è un impegno morale” (6). Dando poi via libera all’uso di vaccini Covid anche se derivanti da cellule di feti abortiti. Ecco il documento relativo (7).
QUEST’ULTIMA POSIZIONE DELLA FALSA CHIESA E’ CHIARAMENTE IN CONTRASTO SIA CON LA PRECEDENTE PRONUNCIA DA PARTE DEL VATICANO MA CHIARAMEMNTE IN CONTRASTO CON IL DEPOSITUM FIDEI. NON VI E’ INFATTI PIU’ ALCUNA REMORA ALL’USO DEI VACCINI!
(3) Irfan Maqsood, M.; Matin, M. M.; Bahrami, A. R.; Ghasroldasht, M. M. (2013). “Immortality of cell lines: Challenges and advantages of establishment”. Cell Biology International. 37 (10): 1038–45. doi:10.1002/cbin.10137. PMID23723166.
Covid. Il Vaticano: “Vaccinazione è un impegno morale” (1). E poi via libera a uso vaccini Covid anche se derivanti da cellule di feti abortiti. Ecco il documento relativo (2). Si tratta di affermazioni inaccettabili.
Non c’e’ dubbio (e’ un fatto di pubblico dominio) che il NWO e la falsa chiesa siano coalizzati sia nel tentativo sostanzialmente riuscito di imporre prima il lockdown generalizzato ed ora la campagna volta a rendere obbligatoria l’adesione alla campagna vaccinale mondiale. Campagna che riguarda specificatamente l’Europa e in particolare l’Italia.
Eccellenza, in un mio recente articolo ho fatto notare che l’Altare Papale della Basilica Vaticana non viene utilizzato da quando fu profanato dall’offerta presentata all’idolo della pachamama. In quella circostanza, alla presenza di Bergoglio e della sua corte, fu compiuto un gravissimo sacrilegio. Qual è il Suo pensiero in proposito?
La profanazione della Basilica Vaticana nel corso della cerimonia conclusiva del Sinodo Panamazzonico ha contaminato l’Altare della Confessione, dal momento che sulla sua mensa è stato posto un vaso dedicato al culto infernale della pachamama. Trovo che questa ed altre analoghe profanazioni di chiese e altari ripropongano in qualche maniera altri gesti analoghi avvenuti nel passato e consentano di comprenderne la vera natura.
A cosa si riferisce?
Mi riferisco a tutte le volte in cui Satana si è scatenato contro la Chiesa di Cristo, dalle persecuzioni dei primi Cristiani alla guerra di Cosroe contro Bisanzio, dalla furia iconoclasta dei Maomettani al Sacco di Roma per mano dei Lanzichenecchi, e poi la Rivoluzione francese, l’anticlericalismo dell’Ottocento, il Comunismo ateo, i Cristeros in Messico e la Guerra civile in Spagna, fino agli esecrabili delitti dei Partigiani comunisti durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale e alle forme di cristianofobia che vediamo oggi in tutto il mondo. Ogni volta, invariabilmente, la Rivoluzione – in tutte le sue molteplici varianti – conferma la propria essenza luciferina, lasciando emergere la biblica inimicizia tra la stirpe del Serpente e la stirpe della Donna, tra i figli di Satana e i figli della Vergine Santissima. Non si spiega altrimenti questa ferocia contro la Madonna e i suoi figli.
Penso in particolare all’intronizzazione della “dea ragione”, che ebbe luogo il 10 Novembre 1793 nella Cattedrale di Notre Dame a Parigi, in pieno Terrore. Anche in quella circostanza l’odio infernale dei rivoluzionari volle sostituire al culto della Madre di Dio il culto di una prostituta, eretta a simbolo della religione massonica, portata a spalle, su una portantina, e collocata in presbiterio. Le analogie con la pachamama sono molteplici e rivelano la mente infernale che le ispira.
Non dimentichiamo che il 10 Agosto 1793, pochi mesi prima della profanazione di Notre Dame, era stata eretta in piazza della Bastiglia la statua della “dea ragione”, nelle sembianze della dea egizia Iside: è significativo ritrovare questo richiamo ai culti dell’antico Egitto anche nell’orrido presepe che oggi campeggia in Piazza San Pietro. Ovviamente le analogie che riscontriamo in questi eventi si accompagnano anche ad un elemento assolutamente nuovo.
Vorrebbe spiegarci in cosa consiste questo elemento nuovo?
Mi riferisco al fatto che mentre fino al Concilio – o, a voler essere indulgenti, fino a questo “pontificato” – le profanazioni e i sacrilegi erano compiuti da nemici esterni alla Chiesa, da allora gli scandali vedono coinvolti attivamente i vertici stessi della Gerarchia, nel silenzio colpevole dell’Episcopato e nello scandalo dei fedeli. La chiesa bergogliana sta dando di sé un’immagine sempre più sconcertante, in cui la negazione delle verità cattoliche si accompagna all’affermazione esplicita di un’ideologia intrinsecamente anticattolica e anticristica; e in cui non si nasconde nemmeno più il culto idolatrico di false divinità pagane – ossia dei demoni – che vengono propiziate con atti sacrileghi e profanazioni delle cose sacre. Mettere quel vaso immondo sull’Altare della Confessione è un gesto liturgico, con una precisa valenza e uno scopo non solo simbolico. La presenza di un idolo della “madre terra” è un’offesa diretta a Dio e alla Vergine Santissima, un segno tangibile che spiega in qualche modo le molteplici esternazioni irriverenti di Bergoglio nei riguardi della Madonna.
Non vi è dunque da stupirsi se chi vuole demolire la Chiesa di Cristo e il Papato Romano lo faccia proprio dal più alto Soglio, secondo la profezia di Nostra Signora alla Salette: «Roma perderà la Fede e diverrà sede dell’Anticristo». Mi pare che oggi non si possa più parlare di semplice “perdita della Fede”, ma si debba prendere atto del passo successivo, che si esplicita in una vera e propria apostasia, così come l’iniziale sovversione del culto cattolico con la riforma liturgica si vada evolvendo in una forma di culto pagano che comporta la sistematica profanazione del Santissimo Sacramento – specialmente con l’imposizione della Comunione nella mano, col pretesto del Covid – ed in un’avversione sempre più evidente nei riguardi dell’antica liturgia.
In sostanza, molte forme di iniziale “prudenza” nel dissimulare i veri intenti dei Novatori stanno venendo meno, rivelando la vera natura dell’opera dei nemici di Dio. Il pretesto della preghiera comune per la pace che ad Assisi legittimò lo sgozzamento di polli e altre abominazioni scandalose, oggi non serve più, e si teorizza che la fratellanza tra gli uomini può prescindere da Dio e dalla missione salvifica della Chiesa.
Qual è la Sua valutazione degli eventi a partire dallo scorso Ottobre 2019, in particolare l’abbandono del titolo di Vicario di Cristo da parte di Bergoglio, il fatto che non abbia più celebrato all’Altare Papale e la sospensione della celebrazione pubblica della Messa a Santa Marta?
Il principio filosofico secondo il quale «Agere sequitur esse» ci insegna che ciascuno si comporta conformemente a come è. Chi rifiuta di farsi chiamare Vicario di Cristo evidentemente ha la percezione che questo titolo non gli si confaccia, o addirittura guarda con disprezzo all’eventualità di essere Vicario di Colui che con le parole e i fatti dimostra di non voler riconoscere e adorare come Dio. O più semplicemente non considera che il proprio ruolo al vertice della Chiesa debba coincidere con il concetto cattolico del Papato, ma con una sua versione aggiornata e “demitizzata”. Allo stesso tempo, non considerandosi Vicario di Cristo, Bergoglio può anche esimersi dal comportarsi come tale, adulterando con disinvoltura il Magistero e dando scandalo all’intero popolo cristiano. Celebrare in pontificalibus all’altare eretto sulla tomba dell’Apostolo Pietro farebbe sparire l’argentino, metterebbe in ombra le sue eccentricità, quell’espressione perpetuamente disgustata che non si perita di dissimulare ogniqualvolta che celebra le funzioni papali: molto meglio primeggiare sul sagrato deserto di San Pietro, in pieno lockdown, riservando a sé l’attenzione dei fedeli altrimenti rivolta a Dio.
Ella riconosce quindi il valore “simbolico” degli atti di papa Francesco?
I simboli hanno un loro valore preciso: fu simbolica la scelta del nome, la decisione di vivere alla Domus Santa Marta, l’abbandono delle insegne e delle vesti proprie del Romano Pontefice, come la mozzetta rossa, il rocchetto e la stola, o lo stemma papale sulla fascia. È simbolica l’enfasi ossessiva su tutto ciò che è profano, ed altrettanto simbolica l’insofferenza verso tutto ciò che simbolicamente richiama contenuti specificamente cattolici. È forse simbolico il gesto con cui, all’epiclesi della Consacrazione della Messa, Bergoglio ogni volta copre completamente il calice, lo tappa con la mano, quasi a voler impedire l’effusione dello Spirito Santo.
Così, come nell’atto di inginocchiarsi dinanzi al Santissimo Sacramento si testimonia la fede nella Presenza Reale e si compie un atto latreutico nei confronti di Dio, nel non inginocchiarsi davanti al Santissimo, Bergoglio proclama pubblicamente di non volersi umiliare dinanzi a Dio, mentre non ha alcun problema a mettersi carponi davanti a degli immigrati o a funzionari di una repubblica africana. E nel prostrarsi davanti alla pachamama alcuni frati, suore, chierici e laici hanno compiuto un atto di vera e propria idolatria, onorando indebitamente un idolo e rendendo culto ad un demone. I simboli, i segni, i gesti rituali sono dunque lo strumento tramite il quale la chiesa bergogliana si manifesta per ciò che è.
Tutti questi “riti” della nuova chiesa, queste “cerimonie” più o meno accennate, questi elementi presi in prestito da liturgie profane non sono casuali. Essi costituiscono uno dei passaggi della Finestra di Overton verso l’accettazione di ciò che in realtà Bergoglio aveva già teorizzato nei suoi interventi e negli atti del suo “magistero”. D’altra parte lo stregone che fa il segno di Shiva sulla fronte di Giovanni Paolo II e il Buddha adorato sul tabernacolo di una chiesa di Assisi si comprendono nella loro perfetta coerenza con gli orrori odierni, esattamente come in ambito sociale prima di considerare accettabile l’aborto al nono mese si è dovuto legittimarlo in casi più limitati, e prima di legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso si è prudentemente preferito lasciar credere che la tutela della sodomia non avrebbe messo in discussione l’istituto del matrimonio naturale.
Vostra Eccellenza ritiene quindi che questi eventi avranno uno sviluppo ulteriore?
Se il Signore, Sommo ed Eterno Sacerdote, non si degnerà di porre fine a questa azione di pervertimento generale della Gerarchia, la Chiesa Cattolica verrà sempre più oscurata dalla setta che le si sovrappone abusivamente. Noi confidiamo nelle promesse di Cristo e nella speciale assistenza dello Spirito Santo, ma non dobbiamo dimenticare che l’apostasia dei vertici della Chiesa fa parte degli eventi escatologici e non potrà essere evitata.
Ritengo che le premesse poste finora – e che rimontano in buona parte al Vaticano II – conducano inesorabilmente in modo sempre più esplicito verso una “professione di apostasia” dei vertici della chiesa bergogliana. Il Nemico esige fedeltà dai suoi servi e se all’inizio pare accontentarsi di un idolo di legno adorato nei Giardini Vaticani o di un’offerta di terra e piante posta sull’Altare di San Pietro, a breve egli pretenderà un culto pubblico e ufficiale, che sostituisca il Sacrificio perpetuo. Si concretizzerebbe cioè quello che profetizzò Daniele a proposito dell’abominazione della desolazione che sta nel luogo santo. Faccio notare l’espressione precisa della Sacra Scrittura: «Cum videritis abominationem desolationis stantem in loco sancto»; è scritto chiaramente che questo abominio starà, si troverà cioè in una posizione di sfrontata e arrogante imposizione di sé nel luogo che le è più alieno ed estraneo. Sarà uno sfregio, uno scandalo, una cosa inaudita dinanzi alla quale mancano le parole di condanna.
Cosa ci aspetta, se le cose continuano in questa direzione?
Ciò a cui stiamo assistendo rappresenta a mio parere la prova generale per l’instaurazione del regno dell’Anticristo, che sarà preceduto dalla predicazione del Falso Profeta, il Precursore di colui che compirà la persecuzione finale contro la Chiesa prima della vittoria definitiva e schiacciante da parte di Nostro Signore.
Il “vuoto simbolico” dell’Altare Papale non è solo un monito per quanti fingono di non vedere gli scandali di questo “papato”. Esso è in qualche maniera un modo con cui Bergoglio vuole abituarci a prendere atto di una mutazione sostanziale del Papato e della Chiesa stessa; a vedere in lui non già l’ultimo di una lunga serie di Romani Pontefici ai quali Cristo ha ordinato di pascere le Sue pecore e i Suoi agnelli, ma il primo capo di una multinazionale filantropicache usurpa il nome «Chiesa Cattolica» solo perché gli consente di godere di un prestigio e di un’autorità difficilmente eguagliabili, anche in tempi di generale crisi religiosa.
Il paradosso è quindi evidente: Bergoglio sa che può distruggere efficacemente la Chiesa e il Papato solo se viene riconosciuto come Papa; ma allo stesso tempo non può esercitare il Papato nel senso stretto del termine, perché così facendo dovrebbe necessariamente parlare, comportarsi e apparire come il Vicario di Cristo e il Successore del Principe degli Apostoli. È lo stesso paradosso che vediamo in ambito civile o politico, dove chi è costituito in autorità per governare la cosa pubblica e promuovere il bonum commune è allo stesso tempo emissario dell’élite e ha il compito di demolire la Nazione e violare i diritti dei cittadini. Dietro a deep state e deep church vi è sempre il medesimo ispiratore: Satana.
Cosa possono fare i laici e il clero per scongiurare questa corsa verso il baratro?
La Chiesa non appartiene al Papa, e men che meno ad una conventicola di eretici e fornicatori che con l’inganno e la frode è riuscita ad arrivare al potere. Dobbiamo quindi unire la nostra fede soprannaturale nell’azione costante di Dio in mezzo al Suo popolo con un’opera di resistenza, così come consigliato dai Padri della Chiesa: il Cattolico ha il dovere di opporsi alle infedeltà dei suoi Pastori, perché l’obbedienza che egli deve loro è finalizzata alla gloria di Dio e alla salvezza delle anime. Denunciamo quindi tutto ciò che rappresenta un tradimento della missione dei Pastori, implorando il Signore di abbreviare questi tempi di prova. E se un giorno dovessimo sentirci dire da Bergoglio che per rimanere in comunione con lui dobbiamo compiere un atto che offende Dio, avremo un’ulteriore conferma che costui è un impostore, e che come tale non ha alcuna autorità.
Preghiamo, quindi. Preghiamo tanto e con fervore, memori delle parole del Salvatore e della Sua vittoria finale. Saremo giudicati non per gli scandali di Bergoglio e dei suoi complici, ma per la nostra fedeltà all’insegnamento di Cristo: una fedeltà che inizia dalla vita in grazia di Dio, dalla frequenza ai Sacramenti, dai sacrifici e dalle penitenze che offriamo per la salvezza dei Ministri di Dio.
Qual è il Suo auspicio per il prossimo Natale?
Il mio augurio è che questi tempi di prova ci permettano di vedere che dove non regna Cristo Re, si instaura inevitabilmente la tirannide di Satana; dove non regna la Grazia, si diffonde il peccato e il vizio; dove non si ama la Verità si finisce per abbracciare l’errore e l’eresia. Se molte anime tiepide non hanno saputo finora rivolgersi a Dio riconoscendo che solo in Lui possono trovare la piena e perfetta realizzazione della loro esistenza, forse possono ora capire che senza Dio la nostra vita diventa un inferno.
Come i pastori si prostrarono in adorazione ai piedi del Re Bambino, deposto nella mangiatoia ma significativamente rivestito delle fasce che nell’antichità erano prerogativa dei sovrani, così noi dobbiamo raccoglierci in preghiera attorno all’altare – fosse anche in una soffitta o in una cantina per sfuggire alla persecuzione o ai divieti di assembramenti – perché anche nella povertà di una cappella clandestina o di una chiesetta abbandonata il Signore scende sull’altare ad immolarsi misticamente per la nostra salvezza.
E preghiamo di poter vedere il giorno in cui un Papa tornerà a celebrare il Santo Sacrificio all’Altare della Confessione, nel rito che Nostro Signore insegnò agli Apostoli e che essi tramandarono intatto nei secoli. Sarà anche quello un simbolo della restaurazione del Papato e della Chiesa di Cristo.