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LA RICERCA DELLA VERA FEDE - THE SEARCH OF TRUE FAITH

PADRE LIVIO FONZAGA DA CHE PARTE STA?

I meriti di p. Livio sono indiscutibili (1).

Ma soprattutto non riesco a trovare nessun suo cedimento nei confronti di Bergoglio.

Si veda al riguardo l’articolo di Pietro Cappe su RED (2).

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(1) https://it.wikipedia.org/wiki/Livio_Fanzaga#Libri_di_teologia_e_catechesi

(2) Pietro Cappe, “Dove sta andando la chiesa di papa Francesco -terza parte”, 29 AGOSTO 2019

https://red-resilienzademocratica.it/dove-sta-andando-la-chiesa-di-papa-francesco-terza-parte/

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L’ESTREMA (E INUTILE) DIFESA DEI PRO-BERGOGLIANI SULLA CONDANNA DEI RITI CON GLI ERETICI (*)

di Max Tex (27 maggio 2020)

Nota basata sulla catechesi “Santi e Caffe'” di Don Alessandro Minutella dd. 27 Maggio 2020.

1 – L’ERRONEA CONVINZIONE SUI RITI DEGLI ERETICI

Da parte di molti cristiani, sia laici che religiosi, c’e’ l’erronea convinzione che sia lecito per i cattolici seguire i riti religiosi tenuti dagli eretici seguaci del Modernismo noche’ ricevere da loro sacramenti, tra cui in particolare l’eucarestia, il battesimo e la confessione (vedasi anche (1) e (2)). Questa convinzione e’ falsa ed esecrabile!Infatti, come intendiamo dimostrare nel seguito, accedere a questi riti costituisce un gravissimo peccato mortale. Questa condanna e’ espressa in modo irrevocabile da Gesu Cristo stesso in persona!La base teologica inoppugnabile sta’ nel Vangelo. Esaminiamo qui a questo scopo le prime due lettere di Giovanni Evangelista.

2 – CAMMINARE NELLA LUCE

Come si fa dunque a restare nella luce di Cristo?Giovanni esordisce affermando che quanto sta per annunciarci e’ stato insegnato agli apostoli da Gesu’ Cristo in persona.Ci ammonisce che non possiamo restare senza peccato se camminiamo nelle tenebre. Infatti:Se diciamo che siamo in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, mentiamo e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.Quale e’ la promessa di Cristo in cambio della nostra fedelta?Quanto a voi, tutto ciò che avete udito daprincipio rimanga in voi. Se rimane in voiquel che avete udito da principio, anchevoi rimarrete nel Figlio e nel Padre. E questa èla promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna.Quali sono dunque le condizioni vincolanti per restare fedeli a Cristo?

3 – GUARDARSI DAGLI ANTICRISTI!

Giovanni ci annuncia che l’ultima ora e’ arrivata. E che noi [il giorno di Pentecoste] riceveremo in dono dallo Spirito Santo la scienza delle scritture.Figlioli, questa è l’ultima ora. Come avete udito che deve venire l’anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l’ultima ora. Ma come faremo a riconoscere l’anticristo?L’anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre.Quindi:Ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio.Questo è lo spirito dell’anticristo che, come avete udito, viene, anzi è gia nel mondo.Gli anticristi insegnano le cose del mondo:Costoro sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta. Noi siamo da Dio. Chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da ciò noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell’errore.

4 – LA CONCLUSIONE NELLE PAROLE DI GIOVANNI EVANGELISTA

Ed ecco dunque la raccomandazione finale importantissima affinche’ noi tutti possiamo restare uniti nella fede a Gesu’ Cristo: non accogliete gli anticristi ne ricevete l’insegnamento ne’ le loro opere!Infatti afferma (3):Se qualcuno viene a voi e non porta questoinsegnamento, non ricevetelo in casa e nonsalutatelo, perché chi lo saluta partecipa allesue opere malvage.La prescrizione di Gesu’ Cristo, riferita nelle parole di Giovanni evangelista, e’ quindi chiarissima! Occorre rifuggire, pena la partecipazione agli stessi peccati degli anticristi, dal frequentare (o addirittura salutare) gli eretici e le loro opere malvage (ovvero i riti e la distribuzione dei sacramenti operate dai medesimi). Si tratta infatti degli stessi eretici, i Modernisti (4), che negano la divinita’ di Gesu Cristo! Non possiamo e non dobbiamo avere nulla a che fare con costoro!

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(*) written for the lost christian brothers who hopefully Our Lady Auxilium christianorum will convert.

(1) L’ESTREMA (E INUTILE) DIFESA DEI PRO-BERGOGLIANI SUL PRINCIPIO DECADENZA AUTOMATICA DI UN PAPA ERETICO

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=3322232337789037&id=100000069109306&sfnsn=scwspmo&extid=lCuJ7kd3HGXqSp2o

(2) L’ESTREMA (E INUTILE) DIFESA DEI PRO-BERGOGLIANI SULLA NEGAZIONE DELL’ILLEGITTIMITA DELL’ELEZIONE A PAPA DI JM BERGOGLIO

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=3335962493082688&id=100000069109306&sfnsn=scwspmo&extid=hm06QYD0naBtD01X

(3) Ci riserviamo di analizzare il testo greco originale della lettera in un successivo documento.

(4) AL TERMINE DELLA REFUTAZIONE RAZIONALE DEI MODERNISTI

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=3427730567239213&id=100000069109306&sfnsn=scwspmo&extid=IFzoYCRvuDuAZD3i

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CHE SIGNIFICA L’AFFERMAZIONE DI BERGOGLIO: “DIO NON E’ CRISTIANO”?

In un recente articolo su Repubblica Eugenio Scalfari torna sulla famigerata nuova affermazione di Bergoglio “Dio non e’ cristiano“(1).

Da notare che non si tratta affatto della altrettanto famigerata sua precedente affermazione, secondo la quale “Dio non e’ cattolico” (2), ben nota del resto per la sua incredibile intrinseca contraddizione. Infatti “cattolico” significa “universale”. Negare che Dio sia cattolico significa quindi negare la sua universalita’ e pertanto anche la sua stessa natura divina!

La sua nuova uscita rivela peraltro un altro aspetto, se possibile, ancora piu’ grave. Si tratta infatti manifestamente di una affermazione anticristica! Che come cristiani abbiamo il dovere di rigettare e respingere con grandissima fermezza assieme a chi la pronuncia!

La blasfema dichiarazione di Bergoglio e’ infatti la prova provata che lui sia dalla parte dell’anticristo (o sia addirittura lo stesso anticristo in persona!).

Infatti e’ ormai chiaro a tutti come, secondo il complotto prestabilito dalle sinagoghe di satana (3) che lo hanno insediato in qualita’ di falso papa sul soglio di Pietro, Bergoglio rifiuti il vero Dio volendo sostituirsi ad esso come “pastore idolo” (4)!

Qual’e’ dunque il compito di chi, come noi, intenda continuare a seguire l’insegnamento autentico di Gesu’ Cristo e conservare il Depositum Fidei della Chiesa Cattolica?

Come ammonisce Gesu’ Cristo stesso in persona (5), dobbiamo allontanarci da tutti gli anticristi e quindi da Bergoglio e tutti i suoi seguaci che celebrano una cum con lo stesso Bergoglio!

Pertanto dobbiamo cessare per sempre di frequentarne le false chiese, i falsi riti e i falsi sacramenti, rifiutandone fin’anche il saluto, il dialogo e le preghiere in comune!

C’e’ infatti un solo Redentore ed e’ Gesu’ Cristo! E non esiste altra via alla salvezza della Redenzione! (5)

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(1) SCALFARI “PER IL PAPA DIO NON È CRISTIANO”/ “Va difeso nella sua battaglia”, Il Sussidiario.net, 20.11.2020

https://www.ilsussidiario.net/news/scalfari-per-il-papa-dio-non-e-cristiano-va-difeso-per-non-perdere-sua-battaglia/2095659/

(2) “Io credo in Dio, non in un Dio cattolico, non esiste un Dio cattolico, esiste Dio” (Intervista di Scalfari a Bergoglio pubblicata su Repubblica il 1 ottobre 2013); v anche filmato dd. 6 gennaio 2016, https://video.repubblica.it/vaticano/ebrei-buddisti-e-musulmani-nel-videomessaggio-del-papa-dialogo-porti-pace/224044/223300?ref=HRESS-9

(3) Il termine “sinagoga di satana” e’ notoriamente attribuito alla Massoneria. E’ usato originalmente da Gesu’ Cristo nell’Apocalisse di San Giovanni (Cap.3, 9) dove afferma che e’ costituita da “quelli che si dicono Giudei, ma mentiscono perche’ non lo sono“.

(4) “NUOVO PASSO NEL DELIRIO DEL PROGRAMMA SATANICO DELLA MASSONERIA! E’ IL SEGNO CHIARISSIMO DEL “PASTORE IDOLO” CHE VUOLE SOSTITUIRSI A CRISTO!”, Max Tex, 20 novembre 2020. https://www.proselitismodellascienza.it/2020/11/20/nuovo-passo-nel-delirio-del-programma-satanico-della-massoneria-e-il-segno-chiarissimo-dellimpostore-che-vuole-sostituirsi-a-cristo/

(5) L’ESTREMA (E INUTILE) DIFESA DEI PRO-BERGOGLIANI SULLA CONDANNA DEI RITI CON GLI ERETICI, Max Tex, 27 maggio 2020

https://www.proselitismodellascienza.it/2020/11/21/lestrema-e-inutile-difesa-dei-pro-bergogliani-sulla-condanna-dei-riti-con-gli-eretici/

(6) Dichiarazione del Card. Raymond Leo Burke,

https://www.facebook.com/Dimissioni-di-Papa-Bergoglio-282366342681998/photos/a.282379806013985/697957037789591

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NUOVO PASSO NEL DELIRIO DEL PROGRAMMA SATANICO DELLA MASSONERIA! E’ IL SEGNO CHIARISSIMO DEL “PASTORE IDOLO” CHE VUOLE SOSTITUIRSI A CRISTO!

Si tratta del nuovo incredibile “CREDO A PAPA FRANCESCO”.

In un “Credo a papa Francesco” recitato dopo una messa domenicale di ottobre, un sacerdote ha guidato la sua comunità a professare una fede nel magistero personale di papa Francesco. Il credo arriva a dire che le “opinioni personali di Francesco riflettono l’atteggiamento evangelico dei credenti in Cristo” e che il magistero di Francesco è “in perfetta armonia con la fede e la morale della Chiesa“. 
 In un video su Facebook della registrazione della Messa di Domenica 25 ottobre nella chiesa di Sant’Agostino a Jalisco, in Messico, il sacerdote può essere visto concludere la Messa con il “Credo a Papa Francesco” che ha recitato, guidando l’assemblea.
Una traduzione completa del credo è stata pubblicata sul sito web NovusOrdoWatch e LifeSite News conferma che la traduzione è accurata. La traduzione completa recita:

Credo in Papa Francesco come legittimo Successore dell’apostolo Pietro. Credo che lo Spirito Santo parli alla Chiesa attraverso di lui. Credo che guidi la Chiesa cattolica come un vero pastore. Credo che si interessi diligentemente di tutta l’umanità, perché siamo tutti fratelli e figli di Dio. Credo nel suo magistero, che è in perfetta sintonia con la fede e la morale della Chiesa. Credo che le sue opinioni personali riflettano l’atteggiamento evangelico dei credenti in Cristo. Respingo tutte le offese, le diffamazioni e gli insulti nei confronti della sua persona. Quanto a coloro che rifiutano la sua autorità, affermo che sono tanto in errore ecclesiastico quanto in errore di comunione. Ti chiediamo tutto questo, o Signore, per Gesù Cristo nostro Signore.

[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

COMMENTO

Si tratta senza ombra di dubbio della realizzazione della profezia (di Maria Valtorta) del “pastore idolo” (1)!

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(1) https://www.proselitismodellascienza.it/2020/11/19/bibliografia-di-maria-valtorta-su-pastore-idolo/

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Ecco perche’ i veggenti di Medjugorje non sono credibili!

ATTENZIONE! QUESTE SONO PAROLE DI MIRJANA DA MEGJUGORJE SU “PAPA FRANCESCO

“Io voglio dire una cosa, che ho nel cuore: io sento tanti pellegrini che dicono che Papa Giovanni Paolo II era bravo, che Papa Benedetto lo era meno, che Papa Francesco non piace.

A me fa male questo, perché IL PAPA È IL PAPA (SIC!), il nostro Papa, ed è nostro dovere pregare per lui, per tutto quello che ha sulle spalle e noi non sappiamo.

Noi sappiamo solo giudicare (SIC), non pregare e aiutarlo con la preghiera.Io credo, con tuo il cuore, che lo Spirito Santo ci dia sempre il Papa di cui abbiamo bisogno. Quando c’era bisogno di un Papa come Giovanni Paolo II, lui era il Papa; quando c’era bisogno di un Papa come Benedetto XVI, il Papa era lui.

Adesso c’è bisogno di Papa Francesco!

Noi dobbiamo pregare, non commentare, come siamo abituati a fare, perché pensiamo di sapere tutto. MA NOI NON SAPPIAMO NIENTE!!!!!!”

COMMENTO

Ma vi pare possibile fare affermazioni insensate del genere? Quali appunto:

– Non dobbiamo “non commentare”,..

– “NOI NON SAPPIAMO NIENTE!”

Non si tratta infatti di affermazioni coerenti con la fede cattolica!

Nostro dovere e’ infatti, come ci dice Gesu’ Cristo, discernere il bene dal male.

Ed inoltre, come ci dice la BVM, in merito a questioni di morale o di fede, nostro dovere e’ opporci a qualunque richiesta ci venga fatta, DA CHIUNQUE INCLUSO UN VESCOVO O LO STESSO PAPA, che violi il Depositum Fidei!

https://www.facebook.com/groups/2042897389106422/permalink/3971002432962565

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LA PERDITA DI OGNI AFFIDABILITA’ DELLA PAROLA DI DIO E LA QUESTIONE GAY (*)

Radio Domina Nostra: Autore don Alessandro Minutella (postato da Max Tex)

Da quando, a partire dal falso Conclave del 2013, con l’elezione invalida (e pertanto nulla) del cardinale Bergoglio, è nato il “monstrum” della falsa chiesa, “corpo mistico dell’anticristo” (mons. Scheen), le questioni morali inalienabili che caratterizzano l’identità cattolica sono state sottoposte a un lento processo di disgregazione. Tra queste, una delle più delicate e decisive, è la questione gay, cioè l’approccio dogmatico e pastorale nei confronti del mondo omosessuale. Ed era ovvio che una delle prime questioni, se non addirittura la vera questione, fosse quella proprio del nuovo corso cattolico di fronte al mondo gay.
Resterà storica la frase di Bergoglio nel 2014: “chi sono io per giudicare un gay?“.Bergoglio – che non esiste come papa Francesco, perché eletto con l’imbroglio –, capo di una congregazione mondiale che finge di chiamarsi ancora Chiesa cattolica e che invece è una multinazionale della menzogna, che guida (dietro l’occulta regia dei poteri forti) il definitivo cambiamento del cattolicesimo romano, sta attuando l’agenda dell’apparente restyling della Chiesa, spalleggiato da figure di presuli e teologi o di preti noti in tv, che intervengono, ora qui ora là, per accreditare la nuova visione della Chiesa circa le unioni gay.
Dal celebre quanto bizzarro gesuita James Martin al cardinale americano Joseph William Tobin, per giungere al noto volto televisivo di don Mauro Leonardi, che vanta l’appartenenza nientemeno che all’Opus Dei, per finire con il ridicolo vescovo Galantino, è un coro unanime che decanta – non si sa bene finora con quale dichiarazione normativa – che l’unione gay non è più un peccato, anzi!
C’è persino un’intera Conferenza di vescovi, quella tedesca, capeggiata dal cardinale Marx, che – con qualche eccezione – pressa Roma per rivendicare il primato storico della benedizione delle unioni gay. “Roma delenda est”, sembra esser stato detto al cardinale argentino, quando ha avuto l’audacia di sedersi da usurpatore sul trono di Pietro, “Roma va distrutta”. La distruzione – questo è il progetto – dovrà avvenire in modo camuffato. Senza spargimento di sangue, senza azioni violente, senza persecuzione aperta, soprattutto senza far capire alle masse che è in atto la più aggressiva campagna di distruzione di Roma e della sua identità.Ora, mentre occorre ribadire che la Chiesa – almeno sul piano ufficiale – non ha fin qui ancora cambiato la propria posizione sulla questione, che chiede rispetto e amore per i gay, ma nello stesso tempo conferma che la loro unione è grave peccato agli occhi di Dio, occorre domandarsi come sia possibile che la falsa chiesa bergogliana, quando legittima le unioni gay, riesca a far filtrare un pensiero che non solo è in contrasto aperto con la tradizione bimillenaria della Chiesa (si leggano i numeri 2357-2359 del CCC), ma persino con la stessa parola di Dio che – come insegna un adagio storico – è “norma normans non normata” (cioè “legge che detta legge e che non può essere cambiata”). Come è possibile che si parli ora di legittimazione dell’unione gay – attenzione ancora dell’unione gay non dell’orientamento (che è un’altra questione) – quando la Scrittura, in diversi testi sia dell’Antico che del Nuovo Testamento, afferma l’inconciliabilità con la volontà di Dio?
Bergoglio e la falsa chiesa devono per forza accettare che la loro apertura sia in contrasto con la parola di Dio, ma riescono abilmente a risolvere la faccenda, riconducendola agli esiti tragici del metodo storico-critico e dell’approccio scientifico della teologia liberale al testo sacro.
Il modernismo e il neomodernismo hanno trovato un ottimo alleato, proprio nel metodo storico-critico, per spegnere ogni soffio soprannaturale e dogmatico al testo sacro. La Bibbia ha finito col diventare un testo non più sacro e normativo, ma di rilievo, alla maniera del Corano o dei testi induisti. Certo, come ha dimostrato nel frattempo Benedetto XVI, non tutto è da rigettare dell’approccio scientifico, anzi! E tuttavia la propaganda progressista più radicale l’ha assunto per introdurre il più pernicioso relativismo dogmatico.
La Bibbia dice diverse cose, ma vanno ora esaminate nel loro contesto storico e culturale, e così, mentre Dio che ha parlato (perché così insegna persino il Vaticano II) perde ogni rilevanza normativa, Bergoglio e i suoi ne prendono tranquillamente il posto. Essi possono ora indisturbati avanzare nel proporre una nuova visione, e pazienza se è in contrasto con la Bibbia, del resto non c’erano registratori a quei tempi e poi gli autori erano figli del loro tempo! prenderemo dalla Bibbia solo ciò che risponde al nostro progetto, il resto passerà come inconciliabile con la sensibilità di oggi, anche ciò che ha detto Gesù.
La falsa chiesa è intervenuta in questi terribili sette anni sui contenuti fin qui inalienabili perché normati dalla parola di Dio, dall’etica coniugale alla questione gay. E ciò ha potuto farlo perché la Scrittura ha perduto, nel frattempo, ogni rilevanza, tanto che gli stessi circoli progressisti, soprattutto quelli più radicali, accusano di fondamentalismo quanti, nella Chiesa, si appellano ancora alla Bibbia per normare le questioni etiche in auge. Senza accorgersi, peraltro, che i veri fanatici fondamentalisti sono proprio questi membri della sinagoga di satana, che sovvertono la parola di Dio, col pretesto che è un testo antico e perciò irrilevante per l’oggi che si attua. Peggio del diavolo che, a loro confronto, appare ormai un bacchettone, se è vero che nel brano delle tentazioni, cita la Scrittura senza farsi venire l’idea di smentirla.
I suoi partigiani, invece, sono andati oltre, finendo con il sostituire il dato scritturistico normante con il proprio pensiero.
Ieri si è celebrato il cinquantesimo anniversario della morte di don Dolindo Ruotolo (19 novembre 1970), il cui merito – come ho avuto modo di dire – è stato quello di proporre, in aperta antitesi al metodo storico-critico, un approccio che ho definito neo-patristico.
Credo che sia importante considerare questo merito del prete santo di Napoli. Che in realtà, in questo approccio alla Bibbia, è in compagnia, almeno in Italia, di don Divo Barsotti. A livello mondiale, resta la voce profetica e solitaria di von Balthasar, da sempre e da subito, in aperta polemica sia con l’antidogmatismo di Rahner che con il metodo storico-critico e l’approccio modernista al testo sacro. Von Balthasar metteva in guardia dagli esiti cui avrebbe condotto la propaganda liberale e progressista sul testo biblico, intravedendo una neo-chiesa dove si sarebbe alla fine imposto il pensiero del mondo.
Don Dolindo sosteneva ore di preghiera e ancora orante cominciava l’analisi del testo sacro, con un approccio gustoso, sapienziale, spirituale. È questo esattamente il problema, ci tocca salvaguardare, passando ovviamente per fanatici, la normatività intangibile della Bibbia, non certo sugli aspetti geografici, culturali, politici, ma su quelli morali. Come ebbe a dire Galileo, icona dei più radicali progressisti anticattolici, la Bibbia ci insegna “come si vadia al cielo, e non come vadia il cielo”. Credo che prossimamente ci sarà una battaglia decisiva su questo punto.
Non rinunceremo mai alla normatività morale del testo sacro che, a riguardo della questione gay, nonostante il pifferaio Bergoglio, è ineccepibile.
Non si vuole pensare allo scontro, ci mancherebbe, ma neppure alla capitolazione che troppe realtà cattoliche stanno attuando.
D’altra parte ciò in cui ci impegneremo sarà nel dire al mondo gay che, quando alcuni di noi non rinunceremo al testo sacro che condanna il peccato, non per questo saremo fondamentalisti retrogradi che odiano gli omosessuali. Io non permetterò questo, fronteggerò padre Martin con un gay-friendly sanamente biblico e poi vorrò vedere chi sarà in grado di condannarmi se da prete non rinuncio alla Bibbia.
Ciò, ovviamente, va detto, sempre nel pieno rispetto e nell’amore sincero verso ogni persona gay.
Nei miei anni di ministero pastorale, a contatto con la gente, ho potuto conoscere e stimare non pochi gay, di cui ho apprezzato la sensibilità, la delicatezza, tipica del mondo femminile e che, in un gay, si abbina anche alla capacità di gestione delle cose, ad un’innata brillantezza negli affari. Meritano ogni rispetto, tranne quando – forse non proprio questi ultimi – sfilano nel gay pride che, a dire il vero, è più un herotic pride (infatti i gay seri se ne rimangono a casa).Il contatto con la gente è decisivo. Lo ha mostrato di recente persino Trump che è sceso in piazza tra le folle di Washington. Per questo, concludendo, mi domando preoccupato come monsignor Viganò possa pensare di procedere in qualche cosa rimanendosene distante abissalmente dalla gente, da noi, dal popolo, e continuando invece a parlare dentro la scatola di vetro, felicemente protetto in qualche angolo del mondo. Non è esattamente questo che configura il “grande prelato”. Egli sarà un conforto e una consolazione per i fedeli, che lo vedranno, lo toccheranno, lo sentiranno vicino a loro, egli scenderà in campo senza nascondersi.
Don Minutella

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(*) condiviso da https://www.facebook.com/radiodominanostra/posts/2778485419063368

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APPELLO DI FRA ALEXIS BUGNOLO CONTRO LA CENSURA DEI SOCIAL MEDIA-GLOBALISTI

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LIVING REVIEW – L’ESTREMA (E INUTILE) DIFESA DEI PRO-BERGOGLIANI SUL PRINCIPIO DECADENZA AUTOMATICA DI UN PAPA ERETICO – SECONDA PARTE

di Max Tex (31 maggio 2020, update 1 luglio 2020)

Dopo la precedente riflessione sull’argomento (ved. Prima Parte) ritengo sia utile tornare sull’argomento. Vi sono motivi sia razionali che di fede per farlo (quest’ultimo lo menzionero’ nella conclusione).Il motivo contingente e’ infatti l’esistenza di ulteriori importanti elementi che ulteriormente suffragano la tesi gia’ esposta, basata peraltro su deduzioni razionali. Ovvero che vi siano due casi di decadenza automatica del romano pontefice. Entrambi si verificano nel caso di eresia, precisamente:

1) PRIMO CASO: Elezione di falso papa, in violazione delle norme canoniche previste, e quindi di per se’ eretico. In tal caso, in quanto eretico, non sarebbe papa

2) SECONDO CASO: Un papa che sia di fatto nascostamente eretico gia’ prima della sua elezione e lo diventasse pubblicamente dopo la sua elezione, e che come tale non sarebbe papa e pertanto cesserebbe immediatamente dalle sue funzioni di papa e vescovo di Roma.I documenti e testimonianze emergono dal libro di Paul L. Kramer “To deceive the elect” (2).

Vediamo di citarne le piu’ significative analiticamente.

In riferimento al PRIMO CASO Paul Kramer cita l’intervista di Aldo Maria Valli (AMV) a Mons. Nicola Bux (MNB). Ecco il dialogo:AMV: “scusi don Nicola, sta dicendo che in caso di eresia, proprio come un cristiano eretico cessa di essere membro della Chiesa, anche il papa cessa di essere papa e capo del corpo ecclesiale, e perde ogni giurisdizione?”MNB: “Sì, l’eresia intacca la fede e la condizione di membro della Chiesa, che sono la radice e il fondamento della giurisdizione. Questo è il pensiero dei padri della Chiesa, in specie di Cipriano, che ebbe a che fare con Novaziano, antipapa durante il pontificato di papa Cornelio (cfr Lib. 4, ep. 2). Ogni fedele, compreso il papa, con l’eresia si separa dall’unità della Chiesa. È noto che il papa è nello stesso tempo membro e parte della Chiesa, perché la gerarchia è all’interno e non sopra la Chiesa, come affermato in Lumen gentium ( n. 18). Di fronte a questa eventualità, così grave per la fede, alcuni cardinali, o anche il clero romano o il sinodo romano, potrebbero ammonire il papa con la correzione fraterna, potrebbero “resistergli in faccia” come fece Paolo con Pietro ad Antiochia; potrebbero confutarlo e, se necessario, interpellarlo al fine di spingerlo a ravvedersi. In caso di pertinacia del papa nell’errore, bisogna prendere le distanze da lui, in conformità con ciò che dice l’Apostolo (cfr. Tito 3,10-11). Inoltre la sua eresia e la sua contumacia andrebbero dichiarate pubblicamente, perché egli non provochi danno agli altri e tutti possano premunirsi. Nel momento in cui l’eresia fosse notoria e resa pubblica, il papa perderebbe ipso facto il pontificato”.Altro elemento riguarda la dichiarazione autorevole dello stesso Paul Kramer che afferma nel suo libro di aver dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio che “Benedict XVI is still the only legitimate claimant to the papal throne at this time”. Afferma infatti che “This is very easy to prove, and the arguments are so cut and dry that they are easily grasped and readily seen to be conclusive, correct and irrefutable”.Riguardo ai due casi, Paul Kramer cita cinque possibili alternative “in linea di principio” considerate dai canonisti autorevoli Wentz e Vidal (3).Alternativa #1: La prima esclude la possibilita di eresia dopo l’elezione a Romano Pontefice. Questa possibilita’ consistente con la promessa di Cristo (ved.(1)) va considerata.(SECONDO CASO).Alternativa #2: La seconda e’ il caso di eresia occulta. E’ basata sull’ipotesi che in tal caso l’elezione a Romano Pontefice sia invalida. Questa e’ l’opinione del card. Roberto Bellarmino (1542-1621basata sulla ipotesi che gli eretici occulti siano completamente separati dal corpo della Chiesa. Questa possibilita’ va considerata (PRIMO CASO).Alternativa #3: La terza eventualita’ e’ che il Romano Pontefice non decada automaticamente dalla sua carica ne’ possa essere privato del suo potere anche in caso di manifesta eresia. Questa possibilita’ sempre secondo il card. Bellarmino e’ ritenuta “estremamente improbabile” (PRIMO e SECONDO CASO).Alternativa #4: La quarta, secondo Suarez, Cajetan e altri, e’ che il Romano Pontefice non sia automaticamente deposto anche in caso di eresia, ma debba essere deposto mediante sentenza declaratoria del crimine di eresia. Questa possibilita’ e’ esclusa recisamente da Bellarmino (SECONDO CASO).Alternativa #5: Infine c’e’ una quinta possibilita, favorita da Bellarmino e difesa fortemente da Tanner e altri, che la ritengono anche razionalmente dimostrabile. E’ il caso di pubblica eresia da parte del Romano Pontefice, che come tale cesserebbe di essere membro della Chiesa e pertanto decadrebbe immediatamente dalla sua carica e dalle sue funzioni di capo della Chiesa (SECONDO CASO).

LA PROFEZIA DI SAN FRANCESCO

Paul Kramer cita una profezia di San Francesco, molto ben circonstanziata sulla questione della legittimita dell’elezione papale e la cristi della Chiesa. Afferma infatti (4):“Il tempo si sta rapidamente avvicinando in cui abbonderanno (per i cristiani) grandi prove e sofferenza, dubbi e dissenso, sia spirituali che temporali…”“Al tempo di questa tribolazione un uomo non canonicamente eletto sara’ elevato al pontificato, che, con (ogni) astuzia tentera’ di portare molti all’errore e dannazione. [….] Se quei giorni non fossero abbreviati, secondo la parole del Vangelo, anche gli eletti sarebbero indotti in errore”.Secondo questa profezia si tratta dunque del realizzarsi di entrambi i casi, ovvero:

1) PRIMO CASO: Elezione di falso papa, in violazione delle norme canoniche previste, e quindi di per se’ eretico. In tal caso, in quanto eretico, non sarebbe papa.

2) SECONDO CASO: Un falso papa che sia di fatto eretico occulto gia’ prima della sua elezione e diventasse anche pubblicamente eretico dopo la sua elezione, e che come tale cesserebbe quindi immediatamente dalle sue cariche.Vedasi al riguardo la bolla papale del pontefice Paolo IV _________________________________________

(1) L’ESTREMA (E INUTILE) DIFESA DEI PRO-BERGOGLIANI SUL PRINCIPIO DECADENZA AUTOMATICA DI UN PAPA ERETICO

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(2) Kramer, Paul. To deceive the elect: The catholic doctrine on the question of a heretical Pope, Edizione Kindle (Gondolin press, USA, 2019).

(3) Jus Canonicum by Franz Xavier Wernz S.J. and Pedro Vidal S.J. (1938) Chapter VII; and, Jus Canonicum, Roma, Gregoriana, 1943, vol. II, p. 517.(4) Works of the Seraphic Father St. Francis of Assisi; R. Washbourne, 18 Patterson Row, London, 1882.

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LIVING REVIEW – L’ESTREMA (E INUTILE) DIFESA DEI PRO-BERGOGLIANI SUL PRINCIPIO DECADENZA AUTOMATICA DI UN PAPA ERETICO – PRIMA PARTE

di Max Tex (16 aprile 2020, update 30 giugno 2020)

C’e’ la convinzione da parte di molti sacerdoti, specialmente da parte dei pro-bergogliani, che l’evento di un papa eretico non potrebbe mai verificarsi nella Chiesa. Quale ne sarebbe dunque la base razionale?L’argomento e’ cosiddetta “Promessa di Gesu Cristo a Pietro”Si basa sulle notissime parole di Gesu’ Cristo il quale, predicendo a Pietro il suo tradimento, lo informa che ha pregato per la sua salvezza in modo che possa raccogliere attorno a se’ e guidare con certezza gli altri Apostoli. Quindi Pietro e’ per questo Vicario di Cristo e come tale, grazie all’aiuto divino, potra’ seguire con certezza la via tracciata da Cristo stesso, restando esclusa quindi la possibilta’ da parte sua di un suo possibile errore dogmatico, ovvero il compimento da parte sua di un’eresia. Per estensione, cio’ implica che lo stesso criterio debba applicarsi a tutti successori di Pietro.E’ la cosiddetta “infallibilita” papale.Tuttavia questo non esclude la possibilita’ di un papa eretico. Se possibile, la presente situazione di due papi simultaneamente presenti, di cui uno “emerito”, aggrava ancor piu’ la questione. Chi dei due papi sarebbe infallibile? E sotto quali condizioni? E quando, eventualmente, uno dei due o entrambi simultaneamente, potrebbero cessare di esserlo?

CASI DI NULLITA’ E DECADENZA

La possibilita’ che un pontefice possa decadere per eresia, e quindi per scomunica “latae sententiae”, non puo’ essere omessa. Da notare che l’eresia puo’ essere sia pubblica, cioe’ espressa pubblicamente in atti o dichiarazioni pubbliche, che privata (o nascosta), ovvero tenuta nascosta ad altre persone.Cos’e’ l’eresia?E’ una qualunque violazione del “Depositum fidei”, ovvero il patrimonio di tutte le verità, sia in ordine alla conoscenza (fede) che al comportamento (morale), insegnate da Gesù agli Apostoli e da questi trasmesse al collegio dei Vescovi quali loro successori. La pensano cosi teologi e famosi dottori della Chiesa. Infatti, pur accettando l’interpretazione estensiva della frase di Gesu’ Cristo a tutti successori di Pietro, sorgono le seguenti, teoriche ma effettive possibilita’:1) Elezione di un falso papa: ovvero in violazione delle norme canoniche previste, e quindi di per se’ eretico. In tal caso, in quanto eretico, non sarebbe papa. 2) Un papa che sia di fatto eretico privatamente prima di essere eletto, (per esempio, essendo massone o modernista, ovvero violasse comunque per le sue intime convinzioni il “Depositum fidei”), e diventasse pubblicamente eretico dopo la sua elezione. Anche in tal caso la sua elezione sarebbe invalida. Peraltro decadrebbe immediatamente anche pubblicamente non appena la sua eresia diventasse appunto pubblica.In entrambi i casi resterebbe vera la regola che tutti i Vicari di Cristo non possano essere eretici.E’ chiaro, vista la loro importanza cruciale, che e’ necessario verificare scrupolosamente il possibile verificarsi di entrambe o una soltanto delle suddette circostanze. Nessuna delle due può essere scartata a priori né minimizzata. In ogni caso il verificarsi di almeno una di esse e’ ovviamente sufficiente a dichiarerà eretico, e quindi decaduto, il papa.

LE FONTI

Questa tesi e’ confermata da Sant’Antonino che al riguardo si e’ pronunciato molto chiaramente. Ved. Somma teologica, Citato in Atti di Vaticano I [Actes de Vatican I], Pubblicazioni Frond [Frond publications], 1459: “Nel caso in cui il Papa divenisse un eretico egli si ritroverebbe, per quel fatto stesso e senza altra sentenza, separato dalla Chiesa. Una testa separata dal corpo, sintantoché essa rimanga separata, non può e non potrebbe essere la testa dello stesso corpo dal quale essa è e sarebbe stata tagliata. Un Papa separato dalla Chiesa mediante l’eresia, dunque, per quel fatto stesso, cesserebbe di essere la testa della Chiesa. Egli non potrebbe essere un eretico e rimanere Papa, giacché egli sarebbe al di fuori della Chiesa.”

RITI E SACRAMENTI IMPARTITI DAGLI ERETICI

E’ chiaro peraltro che coloro che seguissero un papa o un sacerdote eretico, sia religiosi che fedeli laici, cadrebbero inevitabilmente in peccato mortale. In particolare se fossero consapevoli che il sacerdote che conduce i riti e impartisce i sacramenti e’ eretico potrebbero essere essi stessi considerati eretici.Al riguardo fa fede quanto afferma San Tommaso D’aquino. Nella sua trattazione sulla messa e sull’eucarestia, San Tommaso D’aquino assume una posizione precisa riguardo agli eretici, incluso evidentemente il caso di un papa eretico. Infatti riguardo alla messa e all’eucarestia celebrata in unione con gli eretici il Doctor Angelicus scrive: “ideo peccat quicumque eorum missam audit vel ab eis accipit sacramenta” (S.Th., III, q.82, a.9:), ovvero “quindi pecca chiunque ascolti la loro messa o riceva da essi i sacramenti”

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LA RICERCA DELLA VERA FEDE - THE SEARCH OF TRUE FAITH

L’ESTREMA (E INUTILE) DIFESA DEI PRO-BERGOGLIANI SUL PRINCIPIO DECADENZA AUTOMATICA DI UN PAPA ERETICO – SECONDA PARTE

di Max Tex (31 maggio 2020)

Dopo la precedente riflessione sull’argomento (ved. (1), 16 aprile 2020) ritengo sia utile tornare sull’argomento. Vi sono motivi sia razionali che di fede per farlo (quest’ultimo lo menzionero’ nella conclusione).Siamo nel pieno della crisi apostatica ed eretica della Chiesa e sui difensori della fede, il Piccolo Resto e Don Alessandro Minutella in particolare, si e’ scatenato il fango della calunnia e dell’oltraggio verbale. Dobbiamo quindi schierarci ma per questo e’ indispensabile analizzare con attenzione i fatti.Il motivo contingente e’ infatti che mi sono reso conto dell’esistenza di nuovi importanti elementi che ulteriormente suffragano la tesi gia’ esposta, basata peraltro su deduzioni razionali. Ovvero che vi siano due casi di decadenza automatica del romano pontefice. Entrambi si verificano nel caso di eresia, precisamente:

1) PRIMO CASO: Elezione di falso papa, in violazione delle norme canoniche previste, e quindi di per se’ eretico. In tal caso, in quanto eretico, non sarebbe papa.

2) SECONDO CASO: Un papa che sia di fatto eretico gia’ prima della sua elezione o lo diventasse tale dopo la sua elezione, e che come tale cesserebbe quindi immediatamente di esserlo.

I documenti e testimonianze emergono dal libro di Paul L. Kramer “To deceive the elect” (2).

Vediamo di citarne le piu’ significative analiticamente. In riferimento al PRIMO CASO Paul Kramer cita l’intervista di Aldo Maria Valli (AMV) a Mons. Nicola Bux (MNB). Ecco il dialogo:AMV: “scusi don Nicola, sta dicendo che in caso di eresia, proprio come un cristiano eretico cessa di essere membro della Chiesa, anche il papa cessa di essere papa e capo del corpo ecclesiale, e perde ogni giurisdizione?” MNB: “Sì, l’eresia intacca la fede e la condizione di membro della Chiesa, che sono la radice e il fondamento della giurisdizione. Questo è il pensiero dei padri della Chiesa, in specie di Cipriano, che ebbe a che fare con Novaziano, antipapa durante il pontificato di papa Cornelio (cfr Lib. 4, ep. 2). Ogni fedele, compreso il papa, con l’eresia si separa dall’unità della Chiesa. È noto che il papa è nello stesso tempo membro e parte della Chiesa, perché la gerarchia è all’interno e non sopra la Chiesa, come affermato in Lumen gentium ( n. 18). Di fronte a questa eventualità, così grave per la fede, alcuni cardinali, o anche il clero romano o il sinodo romano, potrebbero ammonire il papa con la correzione fraterna, potrebbero “resistergli in faccia” come fece Paolo con Pietro ad Antiochia; potrebbero confutarlo e, se necessario, interpellarlo al fine di spingerlo a ravvedersi. In caso di pertinacia del papa nell’errore, bisogna prendere le distanze da lui, in conformità con ciò che dice l’Apostolo (cfr. Tito 3,10-11). Inoltre la sua eresia e la sua contumacia andrebbero dichiarate pubblicamente, perché egli non provochi danno agli altri e tutti possano premunirsi. Nel momento in cui l’eresia fosse notoria e resa pubblica, il papa perderebbe ipso facto il pontificato”. Altro elemento riguarda la dichiarazione autorevole dello stesso Paul Kramer che afferma nel suo libro di aver dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio che “Benedict XVI is still the only legitimate claimant to the papal throne at this time”. Afferma infatti che “This is very easy to prove, and the arguments are so cut and dry that they are easily grasped and readily seen to be conclusive, correct and irrefutable”.Riguardo ai due casi, Paul Kramer cita cinque possibili alternative “in linea di principio” considerate dai canonisti autorevoli Wentz e Vidal (3).

Alternativa #1: La prima esclude la possibilita di eresia dopo l’elezione a Romano Pontefice. Questa possibilita’ consistente con la promessa di Cristo (ved.(1)) va considerata.(SECONDO CASO).

Alternativa #2: La seconda e’ il caso di eresia occulta. E’ basata sull’ipotesi che in tal caso l’elezione a Romano Pontefice sia invalida. Questa e’ l’opinione di Bellarmino, basata sulla ipotesi che gli eretici occulti siano completamente separati dal corpo della Chiesa. Questa possibilita’ va considerata (PRIMO CASO).

Alternativa #3: La terza eventualita’ e’ che il Romano Pontefice non decada automaticamente dalla sua carica ne’ possa essere privato del suo potere anche in caso di manifesta eresia. Questa possibilita’ sempre secondo Bellarmino e’ ritenuta “estremamente improbabile” (PRIMO e SECONDO CASO).

Alternativa #4: La quarta, secondo Suarez, Cajetan e altri, e’ che il Romano Pontefice non sia automaticamente deposto anche in caso di eresia, ma debba essere deposto mediante sentenza declaratoria del crimine (di eresia). Questa possibilita’ e’ esclusa recisamente da Bellarmino (SECONDO CASO). Alternativa #5: Infine c’e’ una quinta possibilita, favorita da Bellarmino e difesa fortemente da Tanner e altri, che la ritengono anche razionalmente dimostrabile. E’ il caso di pubblica eresia da parte del Romano Pontefice, che come tale cesserebbe di essere membro della Chiesa e pertanto decadrebbe immediatamente dalla sua carica e dalle sue funzioni di capo della Chiesa (SECONDO CASO).

CONCLUSIONE: LA PROFEZIA DI SAN FRANCESCO

Paul Kramer cita una profezia di San Francesco, molto ben circonstanziata sulla questione della legittimita dell’elezione papale e la cristi della Chiesa. Afferma infatti (4):“Il tempo si sta rapidamente avvicinando in cui abbonderanno (per i cristiani) grandi prove e sofferenza, dubbi e dissenso, sia spirituali che temporali…”“Al tempo di questa tribolazione un uomo non canonicamente eletto sara’ elevato al pontificato, che, con (ogni) astuzia tentera’ di portare molti all’errore e dannazione. [….] Se quei giorni non fossero abbreviati, secondo la parole del Vangelo, anche gli eletti sarebbero indotti in errore”.Secondo questa profezia si tratta dunque del realizzarsi di entrambi i casi, ovvero:

1) PRIMO CASO: Elezione di falso papa, in violazione delle norme canoniche previste, e quindi di per se’ eretico. In tal caso, in quanto eretico, non sarebbe papa.

2) SECONDO CASO: Un falso papa che sia di fatto eretico occulto gia’ prima della sua elezione e diventasse anche pubblicamente eretico dopo la sua elezione, e che come tale cesserebbe quindi immediatamente dalle sue cariche.

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(1) L’ESTREMA (E INUTILE) DIFESA DEI PRO-BERGOGLIANI SUL PRINCIPIO DECADENZA AUTOMATICA DI UN PAPA ERETICO

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(2) Kramer, Paul. To deceive the elect: The catholic doctrine on the question of a heretical Pope, Edizione Kindle (Gondolin press, USA, 2019).

(3) Jus Canonicum by Franz Xavier Wernz S.J. and Pedro Vidal S.J. (1938) Chapter VII; and, Jus Canonicum, Roma, Gregoriana, 1943, vol. II, p. 517.(4) Works of the Seraphic Father St. Francis of Assisi; R. Washbourne, 18 Patterson Row, London, 1882.