di Max Tex (31 maggio 2020)
Dopo la precedente riflessione sull’argomento (ved. (1), 16 aprile 2020) ritengo sia utile tornare sull’argomento. Vi sono motivi sia razionali che di fede per farlo (quest’ultimo lo menzionero’ nella conclusione).Siamo nel pieno della crisi apostatica ed eretica della Chiesa e sui difensori della fede, il Piccolo Resto e Don Alessandro Minutella in particolare, si e’ scatenato il fango della calunnia e dell’oltraggio verbale. Dobbiamo quindi schierarci ma per questo e’ indispensabile analizzare con attenzione i fatti.Il motivo contingente e’ infatti che mi sono reso conto dell’esistenza di nuovi importanti elementi che ulteriormente suffragano la tesi gia’ esposta, basata peraltro su deduzioni razionali. Ovvero che vi siano due casi di decadenza automatica del romano pontefice. Entrambi si verificano nel caso di eresia, precisamente:
1) PRIMO CASO: Elezione di falso papa, in violazione delle norme canoniche previste, e quindi di per se’ eretico. In tal caso, in quanto eretico, non sarebbe papa.
2) SECONDO CASO: Un papa che sia di fatto eretico gia’ prima della sua elezione o lo diventasse tale dopo la sua elezione, e che come tale cesserebbe quindi immediatamente di esserlo.
I documenti e testimonianze emergono dal libro di Paul L. Kramer “To deceive the elect” (2).
Vediamo di citarne le piu’ significative analiticamente. In riferimento al PRIMO CASO Paul Kramer cita l’intervista di Aldo Maria Valli (AMV) a Mons. Nicola Bux (MNB). Ecco il dialogo:AMV: “scusi don Nicola, sta dicendo che in caso di eresia, proprio come un cristiano eretico cessa di essere membro della Chiesa, anche il papa cessa di essere papa e capo del corpo ecclesiale, e perde ogni giurisdizione?” MNB: “Sì, l’eresia intacca la fede e la condizione di membro della Chiesa, che sono la radice e il fondamento della giurisdizione. Questo è il pensiero dei padri della Chiesa, in specie di Cipriano, che ebbe a che fare con Novaziano, antipapa durante il pontificato di papa Cornelio (cfr Lib. 4, ep. 2). Ogni fedele, compreso il papa, con l’eresia si separa dall’unità della Chiesa. È noto che il papa è nello stesso tempo membro e parte della Chiesa, perché la gerarchia è all’interno e non sopra la Chiesa, come affermato in Lumen gentium ( n. 18). Di fronte a questa eventualità, così grave per la fede, alcuni cardinali, o anche il clero romano o il sinodo romano, potrebbero ammonire il papa con la correzione fraterna, potrebbero “resistergli in faccia” come fece Paolo con Pietro ad Antiochia; potrebbero confutarlo e, se necessario, interpellarlo al fine di spingerlo a ravvedersi. In caso di pertinacia del papa nell’errore, bisogna prendere le distanze da lui, in conformità con ciò che dice l’Apostolo (cfr. Tito 3,10-11). Inoltre la sua eresia e la sua contumacia andrebbero dichiarate pubblicamente, perché egli non provochi danno agli altri e tutti possano premunirsi. Nel momento in cui l’eresia fosse notoria e resa pubblica, il papa perderebbe ipso facto il pontificato”. Altro elemento riguarda la dichiarazione autorevole dello stesso Paul Kramer che afferma nel suo libro di aver dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio che “Benedict XVI is still the only legitimate claimant to the papal throne at this time”. Afferma infatti che “This is very easy to prove, and the arguments are so cut and dry that they are easily grasped and readily seen to be conclusive, correct and irrefutable”.Riguardo ai due casi, Paul Kramer cita cinque possibili alternative “in linea di principio” considerate dai canonisti autorevoli Wentz e Vidal (3).
Alternativa #1: La prima esclude la possibilita di eresia dopo l’elezione a Romano Pontefice. Questa possibilita’ consistente con la promessa di Cristo (ved.(1)) va considerata.(SECONDO CASO).
Alternativa #2: La seconda e’ il caso di eresia occulta. E’ basata sull’ipotesi che in tal caso l’elezione a Romano Pontefice sia invalida. Questa e’ l’opinione di Bellarmino, basata sulla ipotesi che gli eretici occulti siano completamente separati dal corpo della Chiesa. Questa possibilita’ va considerata (PRIMO CASO).
Alternativa #3: La terza eventualita’ e’ che il Romano Pontefice non decada automaticamente dalla sua carica ne’ possa essere privato del suo potere anche in caso di manifesta eresia. Questa possibilita’ sempre secondo Bellarmino e’ ritenuta “estremamente improbabile” (PRIMO e SECONDO CASO).
Alternativa #4: La quarta, secondo Suarez, Cajetan e altri, e’ che il Romano Pontefice non sia automaticamente deposto anche in caso di eresia, ma debba essere deposto mediante sentenza declaratoria del crimine (di eresia). Questa possibilita’ e’ esclusa recisamente da Bellarmino (SECONDO CASO). Alternativa #5: Infine c’e’ una quinta possibilita, favorita da Bellarmino e difesa fortemente da Tanner e altri, che la ritengono anche razionalmente dimostrabile. E’ il caso di pubblica eresia da parte del Romano Pontefice, che come tale cesserebbe di essere membro della Chiesa e pertanto decadrebbe immediatamente dalla sua carica e dalle sue funzioni di capo della Chiesa (SECONDO CASO).
CONCLUSIONE: LA PROFEZIA DI SAN FRANCESCO
Paul Kramer cita una profezia di San Francesco, molto ben circonstanziata sulla questione della legittimita dell’elezione papale e la cristi della Chiesa. Afferma infatti (4):“Il tempo si sta rapidamente avvicinando in cui abbonderanno (per i cristiani) grandi prove e sofferenza, dubbi e dissenso, sia spirituali che temporali…”“Al tempo di questa tribolazione un uomo non canonicamente eletto sara’ elevato al pontificato, che, con (ogni) astuzia tentera’ di portare molti all’errore e dannazione. [….] Se quei giorni non fossero abbreviati, secondo la parole del Vangelo, anche gli eletti sarebbero indotti in errore”.Secondo questa profezia si tratta dunque del realizzarsi di entrambi i casi, ovvero:
1) PRIMO CASO: Elezione di falso papa, in violazione delle norme canoniche previste, e quindi di per se’ eretico. In tal caso, in quanto eretico, non sarebbe papa.
2) SECONDO CASO: Un falso papa che sia di fatto eretico occulto gia’ prima della sua elezione e diventasse anche pubblicamente eretico dopo la sua elezione, e che come tale cesserebbe quindi immediatamente dalle sue cariche.
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(1) L’ESTREMA (E INUTILE) DIFESA DEI PRO-BERGOGLIANI SUL PRINCIPIO DECADENZA AUTOMATICA DI UN PAPA ERETICO
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(2) Kramer, Paul. To deceive the elect: The catholic doctrine on the question of a heretical Pope, Edizione Kindle (Gondolin press, USA, 2019).
(3) Jus Canonicum by Franz Xavier Wernz S.J. and Pedro Vidal S.J. (1938) Chapter VII; and, Jus Canonicum, Roma, Gregoriana, 1943, vol. II, p. 517.(4) Works of the Seraphic Father St. Francis of Assisi; R. Washbourne, 18 Patterson Row, London, 1882.